Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

 

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Diritto e rovescio due, la vendetta

Post n°815 pubblicato il 12 Ottobre 2013 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Dedicato a Hombre

Lui giocava bene a tennis. Aveva fatto anche la scuola al Brallo quando era piccolo. Per tre anni di fila. Aveva un rovescio fortissimo, glielo dicevano tutti e lo sapeva anche lui, lo sapeva bene. Aveva un servizio niente male, sotto rete se la cavava, il dritto era scolastico ma efficace. Giocava bene a tennis però non riusciva mai a battere suo padre e ci pativa.
Suo padre era un uomo massiccio, più stagno che grosso. Era capace di fare tre ore filate in singolo e poi aveva ancora fiato. Giocava un tennis autodidatta, faceva girare il braccio come un mulino, abbassava il busto come se si inchinasse, correva come se pattinasse. Ricordava un po' Mussolini nei vecchi film Luce, per come piegava le gambe e ruotava il bacino. Poi io non so, non me ne intendo. Di fatto, le prendeva tutte e le ributtava di là, molli.
Lui andava sotto rete, mitragliava dei tiri tremendi che lasciavano il buco per terra. Suo padre li prendeva tutti e li mandava là in fondo, ma dentro.

D'inverno suo padre affittava il pallone. Era uno dei primi campi coperti, entravamo nella doppia porta curiosi di vedere se si sgonfiava. Lo faceva per stare un po' insieme, diceva. Io non lo so perché voleva che andassi a vedere, non era un bello spettacolo. No che non lo era. Suo padre lo batteva senza mai smettere quel sorrisetto, così adulto sulla sua faccia di adulto, e lui si arrabbiava. Quando sbagliava lanciava la racchetta sulle pareti del pallone, il più delle volte era un doppio fallo d'impeto per tentare una rimonta in attacco. Oppure sparava la pallina sul soffitto con tutte le sue forze, urlando come un babbuino. Una volta ha tirato l'orologio come se fosse una pallina: gli si era slacciato distraendolo e gli aveva fatto perdere un vantaggio. Era un bell'orologio, un Seiko che gli avevo regalato io, non è che mi ha fatto piacere.
Adesso direi che è un sintomo, una chiara espressione di una patologia in atto. Allora pensavo fossero capricci. Certo non gli piaceva essere schiacciato come un moscerino, gli restava il segno delle suole sulla faccia per una settimana, praticamente non gli passava mai, visto che giocavano tutti i lunedì.

Ma come poteva accadere? Lui era giovane e forte, aveva anche fatto la scuola e poi ci teneva, ma com'è che ogni volta le prendeva dal vecchio? Diceva che suo padre era disonesto. Non so come si possa imbrogliare a tennis, o meglio, adesso che ho letto un po' Agassi lo posso immaginare, ma ai tempi non lo sapevo.
Poi, al ritorno, correva come un matto, bruciava i semafori, faceva le curve con due ruote alzate. Appena arrivati a casa, vomitavo.
Per fortuna io a tennis non potevo giocare, ci vedevo male. Avevo provato con le lenti a contatto ma era lo stesso, non ne prendevo una. Poi, con tutto quel sole dopo dieci minuti mi girava la testa, diventavo rossa e buttavo fumo dalle orecchie. Ovviamente non valeva la pena di spendere i soldi per il campo invernale, con quello che costava. Mi avevano prestato una racchetta bellissima, tutta blu. Era di sua sorella, lei aveva smesso. Lui mi tirava la pallina proprio lì, nel punto giusto, ma che ci posso fare se mi scappava da ridere e non la prendevo, ero sempre fuori tempo o fuori luogo o tutteddue, non ne prendevo una. L'unica cosa che mi piaceva del tennis era il gonnellino.
A un certo punto ho chiesto la dispensa. E' vero che poi ci rimettevo una cena ma non ce la facevo a vederlo così. Vacci tu a cena dai tuoi, gli ho detto, così smaltisci la rabbia e tua madre è anche più contenta di non vedermi. Tanto io ho il mio lavoro a maglia. Ma questo l'ho solo pensato.

 

(Chiedo scusa per l'incompetenza, non è nemmeno un EDS ma solo un piccolo divertimento con dedica)

 

[edit] Questo racconto partecipa all'EDS Il blues dei blu con tutta questa bella compagnia:

Dario con Diavoli blu

Singlemama con NY Blues.

MaiMaturo con Colori

Singlemama con La linea blu

Lillina con Il blu dell'universo che non c'è

Lillina con Morte nel blu

Pendolante con Il trattore

Call me Leuconoe con Crossroad

Marco C. con Le ore scure (grigio, rosso e blu)

Hombre con I won't let you down

Calikanto con Onde

Cielosopramilano, altrimenti detto Fevarin e carnazza, con Fever

Melusina con Neon

Io me medesima con Diritto e rovescio

Melusina con Sostiene Teresa

Se andiamo avanti così ci viene fuori un'enciclopedia! Urrà!

E difatti c'è anche Brux con So long

 
 
 
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