Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
|
"Mille e ancora mille."
« L'ultima nutria | Promemoria » |
Il peccato più grandeQuesto racconto è di Gordon Comstock, una cara vecchia conoscenza per me e non solo. Son contenta. Il peccato più grande di Gordon Comstock Questa poi..! A sentirla, il mio bicchiere di champagne e la tartina sono rimasti bloccati a mezz’aria. C’è voluto un po’ prima che posassi l’uno e l’altra, lentamente, e me ne uscissi sul terrazzo. “Bisogna raccontare… il peccato più grande che si è commesso nella propria vita!”. Figuriamoci! Con quale coraggio proprio lei, la moglie del commendatore, “No, non voglio un altro bicchiere, basta così, grazie”. Questa sera i camerieri hanno ordine di scovarti anche qui, nell’angolo più buio della grande terrazza. Guardo quest’uomo mite allontanarsi a passi brevi, ancora un po’ curvo. I camerieri di una certa età mi hanno sempre messo tristezza. Questo è un lavoro che può anche andar bene per un giovanotto gagliardo, che sappia soffocare a malapena il suo sguardo ardito mentre le dame lo indagano con civettuola malizia e i signori ne invidiano le spalle ampie e l’incedere elastico. Che importa se poi gli faranno scivolare in mano una moneta? Vorrebbe essere una ricompensa al loro servire, ma in realtà è uno stizzito tributo alla loro giovinezza, merce che non è in vendita. Ma un cameriere con i capelli bianchi… Ogni volta non resisto, e mi sorprendo a spiarne i gomiti della giacca per vedere se siano lisi come me li figuro, e mi convinco perfino che da quella giacca emani un vago sentore di sudore antico e mai completamente eliminato. “Luca, cosa fai lì nascosto? Vieni dentro! Sbrigati!”. Con ampi gesti Laura mi fa segno di entrare nel salone. Ha gli occhi lucidi. Ha bevuto un po’ troppo, e il vestito troppo rosso e troppo costoso le lascia la schiena troppo nuda. Tiro fuori di tasca il pacchetto di sigarette, ne estraggo una e gliela mostro con un sorriso di scherzosa supplica. Laura sbuffa indispettita, e rientra nel salone in un fruscio di seta. La vedo scivolare con grazia tra lo scintillio degli argenti e la luce complice delle candele, e accomodarsi con grazia su un divano antico; seta rossa su seta avorio. Ecco che qualcuno inizia a raccontare del suo peccato più grande. Dal mio angolo sulla terrazza non riesco a vederlo, ma il pubblico e’ tutto per lui. Chi è? Mi avvicino per ascoltare meglio, ma presto mi rendo conto che il suo Laura invece ascolta rapita, le braccia strette al petto come una bambina allo spettacolo del circo. Incrocio lo sguardo dell’uomo seduto accanto a lei, ed è lui a distoglierlo per primo. La festa e’ finita, finalmente. Una pioggerella perfida ci obbliga a correre fino alla macchina. Laura e’ ancora eccitata, e ci tiene a raccontarmi tutto quello che mi sono perso (“Orso che sei!”) e ogni dettaglio di questa “splendida serata”. Chi c’era e chi non c’era. Chi parlava e chi sparlava. Chi ha detto cosa, e perché. Guido lentamente per le strade che dalla collina portano giù in città verso il nostro bilocale. Fingo di ascoltarla, ma il mio pensiero è altrove come sempre. Siamo quasi arrivati quando Laura mi chiede che cosa racconterei se dovessi confessare il mio peccato più grande. Sorrido e scherzo, ma la risposta vera mi appare chiara, fin troppo, e forse il mio non è un sorriso ma una smorfia. Il mio peccato più grande nasce nel passato, ma vive ancora nel presente. E’ quello che da troppo tempo compio ogni giorno contro me stesso, contro quello che sono e che provo realmente. Un peccato che si rinnova ogni giorno, perfino qui, ora. Ma non posso confessarlo proprio a lei. Questo racconto partecipa all'EDS Rosso come il peccato e chiama in correità: Melusina
|
Area personale
COLLABORAZIONI
Ultimi commenti
Menu
Cerca in questo Blog
Leggi la vera storia della Donna Camèl
La nutria: fotoromanzo
Le avventure di Nonugo
i miei preferiti
- L'ascensore
- Fotografia di mio padre
- L'abbraccio
- Supermarket
- Le anguille e l'ombrello
- Il dolore del ragno
- Molino Dorino
- Non so
- Torna
- Haiku della Marty I
- Haiku della Marty II
- Va tutto bene
- Per nessun altro
- La freccia nera
- L'algoritmo del patè
- Scrivere, pedalare
- Ma quando imparerai?
- Poesia del blog-compleanno
- Poesia del Palombaro
Tag
Chi può scrivere sul blog
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Scrivere è il mio gioco preferito
Altri Amici e Cotillons
Catinate
TTLWH
E come Eleonora
Walter Binaghi
Cybernarda
Sosu
Vanamonde
Il blog della Ric
Adriano Barone
Guido Catalano
Alfredo Colitto
Bobboti
Nostra signora dei calzini
things_written
Spinoza
Fernandel
Eleanore Rigby
Tina
Davide Musso
Limiteumano
Gipi
Cronache dalla libreria
Baionette Librarie
Il mestiere di scrivere (blog)
Makkox
Unico Lab
Il cielo sopra Milano
Effetti collaterali
Singlemama
Okkietti spenti
Minerva Jones
cadillac
Conigli modaioli
Ferramenta
Mente e psiche
Quadrati semiotici
Wonder a Shangai
Per piacere
Pensieri a metà
I miei Blog Amici
- Transmission
- Il diario di Serena
- Kitsune no Nikki
- Follaia
- NAdC
- Il diario di un semiconduttore
- Carlo Molinaro
- squali sulla cassia
- Mario
- TraMe e Me
- L'angolo di Jane
- Harvey the Pooka
- casualblog
- topo seduto
- ..Uomini...
- Al Cuore Ramon!
- arance a colazione
- Barchimede TransAt
- Luomo illustrato
- middlemarch
- Memorie di una colf
- Frammenti
- Choke
- Invidio il vento
- achab959
- Titillalapupilla
- CANONE INVERSO
- bolledisapone
- SiAmo ?
- cavoli a merenda
- Plath Sylvia
- Rete
Inviato da: LaDonnaCamel
il 03/08/2018 alle 10:03
Inviato da: gattoselavatico
il 31/07/2018 alle 15:50
Inviato da: LaDonnaCamel
il 08/07/2017 alle 11:52
Inviato da: Amico.Dario
il 07/07/2017 alle 17:53
Inviato da: LaDonnaCamel
il 26/04/2017 alle 21:34