Creato da laura_brustenga il 23/02/2008

Dedicato a Karol

Questo blog mi ha accompagnata in diretta nella storia più bella e incredibile della mia vita

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La sua anima mi sfiorò

Post n°262 pubblicato il 26 Marzo 2009 da laura_brustenga
 

E adesso il mio mondo sembrava senza più colori e la mia vita senza alcun senso. Karol era stato qualcosa di inspiegabile per me, e ciò che insieme ma distanti avevamo vissuto era incomprensibile per gli altri...ma non per noi. E ora che non c'era più io mi sentivo terribilmente sola, ma sola nell'anima, nel cuore, nel profondo di me. Non potevo posare il pensiero su di lui che le lacrime scendevano senza tregua, non potevo sentir nominare il suo nome o leggerlo...che il cuore mi si stringeva come a soffocarmi. Dio, se stavo male! Cominciai a chiedermi come potessi sentire tanto dolore agghiacciante se non ci eravamo mai incontrati. Un dolore che non mi faceva mangiare, non mi faceva dormire, non mi faceva nemmeno più sorridere. Mi mancava come se io e lui avessimo vissuto insieme per una vita, ma sapevo che dietro a questo incontro c'era qualcosa che io avevo cominciato a capire, e che mi faceva amare il suo ricordo con tutte le forze che avevo. Subito dopo la sua morte accaddero cose nuovamente inspiegabili, ma inspiegabili forse per chi non ha mai sentito le parole che arrivano dall'anima di chi ci ama...

"Sono a letto, è sera e sono infinitamente triste. Ormai con gli occhi continuamente gonfi e col sorriso spento: guardo nel vuoto e sono distesa. Il piumone con cui sono coperta comincia a scendermi lentamente sul braccio. Io mi immobilizzo per capire se ciò è possibile, ma non lo è, poichè non è in discesa ma lineare al mio corpo. però non ho voglia di fissarmi su queste cose, anche se so che nulla è impossibile. Rimetto il piumone com'era prima, ed ecco che lui torna a scivolare lentamente...molto lentamente sul mio braccio. Questa volta non ho dubbi, e l'idea che la sua energia ora liberata possa ancora vivere nella vita appena lasciata mi accompagna."  Però Karol non c'è più, continua a mancarmi terribilmente e rivivo ogni attimo tutta la nostra storia, che è stata la più breve della mia vita, la più pazzesca, mai vissuta materialmente eppure...la più bella. L'unica che mi abbia dato qualcosa di veramente forte, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore. Io non ho mai sentito nulla di simile per nessuno in tutta la mia vita. E le numerose coincidenze che ci sono state tra noi, le cose che sapevano di mistero e di magia ...mi hanno dato la certezza che dal nostro incontro in poi era tutto segnato, come l'improvviso capovolgimento e sconvolgimento della sua vita, e il cambiamento della mia esistenza, che certamente rimpiangeva Karol, ma non poteva rinnegare tutto quello che insieme avevamo vissuto. Ed io allora ero già una persona diversa.

Ripensavo a tutte le cose che mi aveva detto, a ciò che aveva vissuto durante il coma, a quello che mi diceva dell'anima dopo la morte. Ci pensavo spesso e credevo in lui, però vedevo la mia vita senza un domani felice...Ormai non era più possibile. E moltissime volte mi sono chiesta a cosa fosse servito tutto questo, sapendo che nulla nella vita avviene per caso. Un giorno la nostra amica Cristina mi mandò una foto di Karol, la prima foto dove lui si vedeva bene ( è quella in alto nel blog ): quando aprii la foto io ebbi quasi un mancamento, mi sentii quasi impazzire: io quell'uomo lo riconobbi, ma nella mia vita non l'ho mai conosciuto personalmente. Eppure quel viso, quel sorriso, quelle espressioni...mi dicevano tutto. Non dissi nulla a nessuno e nemmeno alla nostra amica, io stessa mi ero talmente stupita di questo che pensai di non fissarmi su questo per non impazzire davvero. Mi dicevo che forse il dolore, il rimpianto, la nostalgia potessero giocarmi lo scherzo di riconoscerlo in una foto, così cercai di non pensarci. Feci passare del tempo, cercavo di allontanare questo pensiero perchè io non volevo farmi dei film nella mente, assolutamente. In certe cose sono sempre stata molto razionale e meticolosa. Ma dopo quattro mesi il dubbio era diventato certezza: non so perchè, non so come fosse possibile ma io Karol...lo avevo già conosciuto. Poi lo dissi a Cristina, la quale a sua volta mi scrisse :

DEDICATO A KAROL / http://blog.libero.it/PRIVATISSIMO/


Lo so, era difficile credermi: certe cose le conosce soltanto chi le vive. Ma la nostra amica iniziava a capire che c'erano troppe coincidenze. Veramente troppe.

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Iniziai a informarmi su questo mistero...cosa che ancora oggi non so spiegare. Una ragazza che legge il mio blog da sempre, mi scrisse in privato segnalandomi un libro di Brian Weiss: MOLTE VITE UN SOLO AMORE.  Non finirò mai di ringraziarla: io in quel libro ci ho trovato numerose risposte.

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"Anael" era il nick di una nostra carissima amica del sito Passado, dove avevo incontrato Karol. Lei e gli altri erano stati partecipi della nostra storia. Quel giorno Cristina mi voleva dire che Anael aveva scritto un bellissimo post dedicato a Karol e me...

Poco tempo prima, dopo la morte di Karol, Julia, sua madre, mi scriveva una email che tengo ancora nel cuore:

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Ecco la lettera di Julia tradotta in italiano:

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♥♥


L'avrei voluta abbracciare anch'io.  Ma Julia ha seguito il suo Karol a settembre. E' volata via anche lei. Però il due di aprile io avrei potuto assistere all'ultimo saluto a Karol, che da Boston veniva trasmesso via satellite a circuito chiuso, per tutti gli amici che dalla Polonia non potevano andare, e per i colleghi dell'ospedale che non potevano lasciare il posto di lavoro. Io finsi di "non afferrare" il messaggio quando Cristina me lo disse: avevo paura. Così quel pomeriggio mentre si svolgevano i funerali, io me ne andai a passeggiare in riva al mare, in lacrime.  La stessa sera Cristina mi telefonò e mi disse PERCHE' NON LO HAI VOLUTO VEDERE, E' STATA UNA CERIMONIA SERENA, E POI HANNO PARLATO DI TE, HANNO RINGRAZIATO "LA GIOVANE DONNA ITALIANA DI CUI KAROL SI ERA INNAMORATO, E CHE LO HA FATTO VIVERE UN MESE DI PIU' "... Si, questo lo pensavo anche io, anzi ne ero certissima. Perchè Karol aveva un compito preciso, che portò al completamento l'8 aprile del 2008, due settimane dopo la sua morte.

" E' una mattina piovosa, mi trovo al lavoro. Io lavoro in un sito archeologico, e questa mattina apro una di quelle insule che solitamente restano chiuse al pubblico, per un progetto ministeriale. L'insula si chiama CASA DI DIANA. Mi appoggio al muro guardando la stanzetta buia davanti a me. C'è un silenzio incredibile, dove il rumore leggero della pioggia arriva ovattato. Io sono triste, di quella tristezza che non m'abbandona più. Sempre karol nella mente. Ma cerco di farmi forza, di non rimproverarmi per avergli detto no quando voleva vedermi. Perchè so che tanto...il destino ci avrebbe fermati comunque, questo legame non doveva essere contaminato dalla materia. A un certo punto il pensiero va da lui e gli dice..."Quanto vorrei sapere dove sei!"....e immediatamente, proprio nel punto del muro dove avevo buttato distrattamente lo sguardo, appare una luce, una luce giallo ocra, intensissima e tremolante, che dall'alto al basso formava un disegno preciso. Il mio cuore comincia a battere fortissimo, i miei occhi quasi non ci credono: rimango vari istanti a guardare quella luce meravigliosa e fortissima, per metabolizzare ciò che sta accadendo. E dentro di me un messaggio chiarissimo: EHI, SONO QUI... Lo so, è troppo incredibile, ma è troppo vero, troppo, meravigliosamente vero. Sto per sentirmi male dalla gioia, sto avvertendo, ne sono certa, la gioia del paradiso: non si può spiegare. E sto provandone così tanta che temo di non farcela a sopportarla, di sentirmi male. Così sposto lo sguardo fuori, ma sono felice da morire. Torno poi a guardare ma la luce è svanita."

 


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Quel preciso istante è nata in me una persona nuova. Non poteva non essere così. Incomprensibile ma anche semplicissimo, quel che avevo appena vissuto. Quella luce lì non poteva esserci, ma c'era stata. Da allora non più dolore per Karol, ma soltanto felicità, per aver scoperto con lui l'esistenza dell'eternità. Poi ripensai alle sue parole..." L'anima non va subito via, quando lascia il corpo, ma resta in questa dimensione ancora per un pò, per stare vicino alle persone che la piangono e perchè ha delle cose da ultimare..." Lui è rimasto con me fino alla fine, fino a darmi l'assoluta certezza che io non lo avevo perso affatto. "NON HAI PERSO NULLA. HAI ACQUISTATO UN AMORE PER SEMPRE".

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 ( questa è la foto del muro, quello sullo sfondo. E' lì che è apparsa la luce )

SEGUI SEMPRE E SOLTANTO IL TUO CUORE, PERCHE' SOLO ATTRAVERSO LUI POTRAI TROVARE LA FELICITA', CHE NON E' QUELLA TERRENA, MA DI BEN PIU' ALTO LIVELLO.

 
 
 
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