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VIAGGIO A VARSAVIA

Post n°410 pubblicato il 06 Ottobre 2013 da laura_brustenga
 

8 settembre 2013: salgo su un aereo Wizzair che mi porterà a Varsavia. Sono emozionata e terribilmente felice, ma ciò che mi stupisce è l'improvvisa serenità che ho dentro, mentre fino a ieri ero terrorizzata al pensiero di volare.
Ci vogliono due ore e mezza per arrivare, l'aereo parte alle 15,15.
Faccio fatica a vedermi qui, non riesco a crederci eppure sto realizzando il mio sogno più grande. L'aereo parte con un'ora di ritardo, peccato, arriveremo un'ora più tardi.
Ma alle 17,30 vediamo che l'aereo abbassa la quota: possibile? E' soltanto un'ora e mezza che voliamo. Eppure sta scendendo...
Stiamo per atterrare, con mia immensa sorpresa siamo arrivati a Varsavia: il pilota, a causa del grande ritardo, aveva effettivamente corso con una velocità impressionante, sarà per questo che invece di due ore e mezza
ci abbiamo messo un'ora di meno?
Scendere e mettere i piedi sul suolo polacco mi fa venire un brivido: ci viene a prendere la navetta
dell'aeroporto Fedrich Chopin.
Ed ecco che una volta usciti dall'aeroporto butto gli occhi sulla mia amata Varsavia. Tutto mi sembra un sogno, la gente, il sole, le strade. Io stessa mi sento dentro a un sogno. Aspettiamo il bus che ci porterà dritti in hotel e mi accorgo di quanto la gente qui sia educata, rispettosa, e triste. Sono tutti tristi.
Mentre il bus ci porta verso l'albergo in zona Mangalìa, ancora fuori dal centro, io guardo fuori dai vetri e osservo interessata le case e i parchi di Varsavia: tutto ordinato, tutto incredibilmente pulito e curato. Ha tantissimo verde questa città e ci tiene anche.
Quando arriviamo in hotel mi affaccio alla finestra del settimo piano e guardando le strade di Varsavia mi chiedo:
"Chissà dove abitava Karol?"
Già, il mio Karol...perchè è solo per lui che mi trovo qui, è perchè tra di noi le coincidenze sono state veramente pane quotidiano, è perchè avevo voglia di vedere dove era nato e cresciuto e perchè ho sentito che prima o poi dovevo fare questo viaggio. Non ho avuto fretta, ho aspettato il momento.
Le temperature toccano i 24 gradi di giorno mentre mattina e sera fa fresco. Avevo letto che Varsavia è molto umida ma non ho assolutamente avvertito nessuna umidità, anzi c'è un tempo che mette allegria, ed è asciuttissimo. Cammino per tutto il giorno, per tutta la sera e non sudo. E' fantastico.
Il mangiare mi turba: tutto diverso dalla nostra splendida dieta mediterranea! Qui per colazione trovi soltanto latte e cereali, non trovi altre cose se non formaggi, pietanze colme di cipolle, panini imbottiti, salse, ecc... Per trovare un caffè italiano ho dovuto rivolgermi a due poliziotti che mi hanno indicato un ragazzo fermo al centro della piazza della stazione centrale con il suo BIKECAFE'; si, una bicicletta con bar incorporato e lui, il ragazzo, che parla anche bene l'inglese, ci fa un caffè divino. Infatti torniamo da lui più volte.

Varsavia sett. 2013 Laura Brustenga COPYRIGHT

Il caffè in Polonia non lo sanno proprio fare!
La prima cosa che risalta agli occhi, arrivando al centro di Varsavia è il palazzo della cultura il cui campanile tocca quasi l'infinito azzurro di oggi. E' bellissimo.
Ma ancor più bello è l'effetto che si ha vedendo questo maestoso palazzo tra due e più grattacieli modernissimi.
Un contrasto che spicca forte.

VARSAVIA SETT. 2013 laura brustenga COPYRUGHT

Di sera questa piazza diventa di mille colori, ricordo quante volte la vedevo nelle foto su Internet desiderando di esserci e chiedendomi se fosse davvero tanto colorata e illuminata.
Lo è.

copyright laura brustenga VARSAVIA 2013

Ma io voglio vedere la città vecchia, la OLD TOWN, che si trova al centro storico e che è particolarissima, le case tutte colorate, verdi, rosse, gialle... Prima di arrivarci però dobbiamo procedere su una meravigliosa strada tutta bianca, piena di fiori, negozi e palazzi importanti e tetti davvero strabilianti. E' tutto così bello qui! Passo per uno dei tanti giardini che ricoprono questa città e mi fermo a guardare le grandissime foto della guerra: c'è scritta tutta la storia di Varsavia, dei tedeschi che hanno fatto strage e buttato giù tutta la città. Mi viene un brivido: i genitori di Karol c'erano, durante la guerra...

VARSAVIA sett. 2013 Laura brustenga Copyright


Qui ogni cosa mi parla di Karol. Nell'aria sento il profumo della sua presenza. Non lo dico perchè non mi crederebbero,
ma io la sento.
Stasera piove ma non m'importa, voglio camminare sotto la pioggia di Varsavia e cantare, voglio godermi ogni attimo di questi magici momenti!
Prima di partire non ho chiesto nulla a Cristina, la donna che ha visto nascere Karol quando lei aveva dieci anni, la donna che ci ha aiutati quando Karol era ancora vivo: le avevo detto del viaggio ma non avevo fatto domande riguardo a Karol. Non ho voluto sapere dove abitava, quale fosse la sua clinica, nè altro. Ho voluto fare "un viaggio alla cieca", perchè sentivo di fare così. Tanto sapevo che lui mi avrebbe guidata...
Le strade di Varsavia sono molto grandi, non c'è traffico e forse è per questo che corrono tutti in un modo spropositato! Anche taxi e autobus! Bisogna stare attenti sulle strade di Varsavia. Questo mi fa pensare alla figlia di Karol, morta il 24 ottobre2007 per un incidente proprio sulle strade di Varsavia.
Il tempo passa troppo in fretta, i giorni corrono da maratoneti. Non voglio tornare in Italia. Mi piace da morire stare qui. Mi sento come a casa, è strano per una patriottica come me.
Mi fermo sempre ad ascoltare gli uomini polacchi che parlano tra loro: la loro lingua mette nelle loro voci un suono che addolcisce le parole. Allora penso... e immagino come sarebbe stato bello poterlo sentire; Cristina mi ha sempre detto "AVEVA UNA VOCE IPNOTICA, DOVEVI FERMARTI AD ASCOLTARLA..."
Camminando per le strade di Varsavia mi sento bene come non mi sentivo da quando lui ci ha lasciati; sono passati già cinque anni, sembra ieri, sembra un secolo.
Cammino, guardo la gente ma intanto il mio cuore viaggia e immagina che Karol mi raggiunga, mi vedo passeggiare felice con lui e solo l'immaginare mi dà una gioia tanto grande. Sarebbe bellissimo ma in fondo sono io che non lo vedo:
lui è qui con me.
Mentre avanzo verso la Old Town mi trovo davanti ad uno dei numerosissimi hotel della città e mi blocco: lo guardo e so già che quando tornerò a Varsavia pernotterò qui,
al POLONIA PALACE HOTEL.

Varsavia sett. 2013 Laura brustenga copyright

Perchè proprio qui? Non lo so, ma l'istinto mi sta dicendo questo ed io mi fido sempre di lui.
Il viaggio a Varsavia termina troppo presto, non sono riuscita a vedere moltissime cose. Ma ci tornerò.
L'aereo è pronto, si parte. Guardo un'ultima volta Varsavia giurandole che mi rivedrà il prossimo anno.
Laura




LE COINCIDENZE NON FINISCONO MAI


Sono tornata da Varsavia qualche giorno fa, ho ripreso il lavoro e la vita normale. Mi è tornata anche la voglia di leggere, avevo smesso un paio di mesi fa.
Entro nella grande libreria dove di solito acquisto i libri, è molto vasta ma io prediligo da sempre soltanto la stanza a destra, dalle altre parti del negozio non vado mai. In quella stanza ci sono tutti gli argomenti che interessano a me. Dopo una scelta selettiva prendo un paio di libri e raggiungo la cassa, ma proprio in quel momento vengo richiamata verso la parte sinistra della libreria; chiedo scusa alla cassiera e raggiungo gli scaffali a sinistra guardando tutti i libri ma nessuno attira la mia attenzione. " Mi sarò sbagliata ", penso e faccio per tornare alla cassa, ma proprio in quel momento, abbassando gli occhi vedo un libro, che certamente è lì per me. Leggo il titolo : "IL PICCOLO BURATTINAIO DI VARSAVIA". Un tonfo al cuore e un sorriso; molte volte la vita si serve di questi meccanismi con me! E' fantastico. Prendo il libro e vado a pagare.
Inizio immediatamente la lettura che subito mi appassiona. E' un romanzo che parla della realtà di Varsavia durante gli anni della guerra. Va giù che è una bellezza, è scritto in modo davvero esemplare, la scrittrice ti ci fa entrare dentro. E' bellissimo.
Quattro giorni per arrivare alla fine, manca solo qualche pagina. Leggo: " IN AUTUNNO, QUANDO TUTTO ERA ORMAI PRONTO, SI RESE CONTO DI CIO' CHE MANCAVA: DOVEVA ANDARE IN QUELLA CITTA', VEDERLA COI SUOI OCCHI E MAGARI SCOPRIRE QUALCOSA DI PIU' SUL RAGAZZO. FECE LA VALIGIA E PARTI' PER VARSAVIA... ... ... SI FECE REGISTRARE AL POLONIA PALACE HOTEL, UNO DEI POCHI EDIFICI STORICI SOPRAVVISSUTI AL CONFLITTO MONDIALE."
"Non ci posso credere!- penso - Nei giorni precedenti mi sono chiesta più volte se sia davvero giusto tornare a Varsavia. Ma la risposta l'ho avuta in questo preciso istante
proprio attraverso questo libro.


LE COSE VERE NON MUOIONO MAI.
Il nostro Amore, palcoscenico devastante di una storia incredibile che ha capovolto me stessa e la mia vita con un arcobaleno sul cuore, continua imperterrito a vivere. Non solo dentro di me, non solo dentro noi ma soprattutto nel cammino che ho intrapreso quando Karol volò via...
per restare SEMPRE con me.

Laura Brustenga

 
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