espe dixit

THE ANSWER, MY FRIENDS...

Ringrazio chi ha commentato il mio post precedente.

Ho cercato risposte per ognuno di loro, ma non le ho trovate, o forse le ho trovate ma erano vaghe, o limitate, o banali, o erano altre domande senza risposta.

La verità è che dietro la semplicità di quel post si nasconde un taglio, lungo e netto, dal quale è uscito un fiotto violento di vomito caldo, che tenevo dentro da troppo tempo.

Se io fossi una di quelle ragazzine che dorme nelle fogne di Bucarest o di qualche altra città, adesso affonderei il viso in un sacchetto di colla, o tirerei giù una bottiglia di un liquore qualsiasi, se bevessi, o qualche tipo di droga, non so.

Ma sono una donna di quarantuno anni, fortunata e moderatamente solida, con una vita normale, un lavoro normale e una famiglia normale, e vivo in un paese che non riconosco più.

Le cose storte le ho sempre prese con le mani e raddrizzate.

Questa non so come prenderla.

Scivola. Sfugge. E' doppia, tripla.

Provo soltanto un gran senso di nausea. So che passerà, ma è così, adesso, che vorrei essere.