espe dixit

La nuova espe

Son tempi di grandi cambiamenti.

La neo-single part time espe ha smesso di fumare (incredibile), va in palestra due volte la settimana (incredibilissimo), ha messo su uno strato di paciosa morbidezza (ora basta però, va bene così grazie), si è fatta la piega (perdonami Alfred, ma ogni tanto bisogna  cambiare).

Guarda addirittura la televisione. Va a letto presto.

Non passa più ogni momento libero sui blog. Non ci passa quasi più alcun momento, sui blog.

Insomma: la espe sta diventando una noiosa persona normale. Mentre prima era una noiosa persona un po' così.

Domande:

1- avevamo bisogno di un reality sulla scrittura, peraltro simile a X Factor ma più brutto?

2- quella che ha confuso le compresse per puro caso e ha perso 12 kg in dieci giorni senza ingredienti illegali che ha preso, Svelto tablets?

3- siamo i soli nell'universo ad essere così idioti?

Ma la vera domanda è: quanto è antipatico Cuperlo?

Sotto questo cielo, piove

Torno perché sento l'esigenza di esprimere pubblicamente solidarietà ad una donna:

la moglie di quel deficiente dell'uomo conad.

Sarà che sto sperimentando con successo la gioia di vivere senza la compagnia fissa di un maschio e dei suoi calzini sporchi, ma a me quella signora fa un po' tenerezza, costretta com'è a dividere la vita con un idiota che sa parlare soltanto di lavoro. In particolare a letto, quando dovrebbe tacere o al massimo emettere (e provocare l'emissione di) vocali.

LUI - "Amore, c'è un problema"
LEI - "Tra noi due (e mò te ne sei accorto)?"
LUI - "No, tra la gente"
Si alza e ne va al conad.
LEI - "(E non te ne potevi accorgere alle undici, così almeno non mi spezzavi il sonno?)"

LUI - "Amore, devo controllare la freschezza."
LEI - "Ora (DAI che stavolta c'ha voglia di assaggiare la fragola!!!)?"
Lui si alza e se ne va ad assaggiare fragole al conad.

LEI - "Ti va un po' di carne?"
LUI - "Sì, però la nostra (del conad, what else?)"
Lui rimane lì, lesso nel letto, ma con la mente se ne va... al conad.

LEI (ammiccante) - "Domani sera verdura, eh?"
LUI (irrecuperabile) - "E' una minaccia?"
LEI (incredibilmente cocciuta) -  "No, è una proposta affettuosa (capisci ammé)"
LUI parte con la solita filippica sui prodotti conad e le dà un bacetto casto.

LUI si alza e se ne va al conad.
LEI - "Francesco, dove vai?"
LUI - "Ho una riunione"
LEI - "Di notte?"
LUI - "Di notte."
LEI - "Ma perché cazzo in busta paga non c'hai mai gli straordinari?" 
LUI si diletta con i colleghi a chi spara il prodotto locale più ganzo.
(LEI si diletta con un dildo dozzinale ma sempre efficace).

LEI (sognando di giocare a "centra la macina col flauto" con Antonio Banderas) - BIS, BIS, BIS...
LUI - "Tranquilla, la facciamo l'operazione bis."

LEI - "Sai che ti dico, deficiente?:

DOMANI VADO ALLA COOP"

Se la matematica non è un'opinione...

Dai principali mezzi d'informazione:

"Il 30% delle vittime di omicidio è donna".

Ma allora quella che serve subito è una legge sul maschicidio!!!

27 luglio

Sono giorni dai colori bizzarri.

In cui il cielo diventa azzurro nei momenti sbagliati.
Tipo quando vorresti che inghiottisse subito un aereo e invece te lo lascia lì fino a quando non diventa minuscolo, a lacerarti di angoscia qualche istante più del necessario.

Giorni di quei verdi struggenti che ha la campagna inglese. Ti sembra di vederli con i tuoi occhi, mentre a passarci dentro è una parte di te che però non è te.

E mentre ti vesti di un lilla che si abbini bene alla tua pelle grigia, e ti tuffi dentro covoni di parole quando a pungerti è soprattutto il silenzio, e consumi le scarpe per risparmiare sui fazzoletti, desideri soltanto che una gran quantità di nero denso, pastoso e tenace venga a sommergere tutto. Ad inibirti i movimenti per poter smettere di girare a vuoto. Ad evitare che lo sguardo attraversi questi muri infuocati anche di notte e si ostini a vedere cose che non sono state e non saranno mai.

26 giugno 1993

Lei era seduta da un po', vicino al telefono.
Guardava l'orologio e pensava: "Ma che sta facendo? Perché non chiama? Doveva chiamare appena prima di partire di casa. Lo sa, che non posso arrivare in chiesa prima di lui."

Fuori, gli invitati attaccavano il buffet dei salatini.
L'aria, frizzante da giorni, non trovava riposo. Persino i fiori erano euforici, lo si capiva dai colori che avevano. Fortuna che qualcuno li fotografò, altrimenti, più in là, sarebbe parsa una di quelle bislacche invenzioni che fanno a volte i ricordi.

Lui passeggiava sul posto da un po', vicino al telefono. Non riusciva a sedersi.
Guardava l'orologio e pensava: "Ma che sta facendo quell'incosciente? Sta al telefono proprio adesso che la devo chiamare? E' tardi, mannaggia. L'ho già chiamata un sacco di volte e dà sempre occupato."

Fuori, gli invitati attaccavano discorsi e una grossa moto fremeva d'impazienza, ma bastava guardare il cielo, per capire che tutto sarebbe andato bene. Comunque.

Lei cominciava a spazientirsi. Non era da lui comportarsi così.

Lui alzò nuovamente la cornetta, un po' seccato.
Battè sui tasti  nove volte. 
Alla decima si rese conto che il numero che stava facendo da un quarto d'ora era il suo.

La cerimonia cominciò lievemente in ritardo.

Nulla comincia da zero, nulla finisce in niente.
La vita non è altro che un continuo trasformarsi, e i fiori, talvolta, sorridono ancora. Lo si capisce dai colori che hanno.