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VACANZE 2007

Post n°128 pubblicato il 31 Luglio 2007 da guerrierlumiere

 

Ho voluto intitolare questo post così, perché se un giorno ripasserò da qui voglio ricordare con tenerezza quest’estate così diversa, la prima in tutta la mia vita passata completamente da solo.
Per come sono fatto sarei rimasto tutta la settimana chiuso in casa ad intristirmi. Mi sono dovuto letteralmente forzare per non farlo. A volte la cosa più difficile è pensare di fare un’azione più che compierla. E così venerdi ci ho messo 10 minuti netti per andare su Internet scegliere un posto a caso in montagna e prenotare per telefono. Un albergo in Alto Adige in Val Casies, la valle più isolata che ci sia visto che perfino la strada si interrompe di fronte alle montagne, incapace di proseguire. Sono andato per cercare di superare i miei limiti e sicuramente l’ho fatto.
L’albergo era carino con due torrette tipo castello e una chiesetta davanti. Il paese era praticamente tutto lì. L’unico momento un po’ imbarazzante era la cena, attorniato com’ero da famigliole o coppie. In quei momenti non sai bene dove guardare quasi timoroso di essere al centro dell’attenzione o dello sguardo interrogativo delle persone. Problemi immaginari probabilmente, visto che ognuno è sempre intento a pensare solo a sé stesso. L’unico tavolo con una persona sola come me era il tavolo di una vecchietta di 75 anni che cercava disperatamente di attaccare discorso con una coppia lì accanto che sembrava infastidita.
E’ buffo come cambino i punti di vista a seconda della situazioni che vivi. Sono convinto che per interagire veramente con persone malate, sole, depresse o che hanno provato davvero il vero amore bisogna aver toccato con mano tutto questo per primi noi. Avrei voluto andare dalla signora e dirle: “vuole cenare insieme a me?” Sono sicuro che avrebbe avuto un sacco di cose da raccontarmi. Ma non l’ho fatto. Maledetta timidezza! Però ho cercato di superare il mio limite anche in questo. Mi sono imposto di rimanere dopo cena il più possibile al bar, bevendo un caffè o un grappino e leggendo il giornale. E così facendo ho scambiato due parole con una famiglia di Milano, con il barista e con un avventore tedesco che in un italiano improbabile ha voluto sapere dove fossi andato a passeggiare. Per la maggior parte di voi questo corrisponderà a niente. Per me è stata una conquista enorme. Un esperienza di comportamento da memorizzare e che mi potrà essere utile in futuro per capire che anche io sono in grado di approcciarmi alla gente. Perché non è possibile che su Internet ci siano tutte persone sensibili, belle, generose, filosofiche, disponibili e nella vita reale sembra che nessuno abbia queste qualità. Forse si tratta semplicemente di trovare la chiave per entrare dentro l’animo della gente. Forse sono io che non mi sono mai sforzato di andare nel profondo con loro.
Ma a proposito di limiti ce n’è un altro che sono riuscito a superare. Non sono una persona abituata a camminare e non faccio sport da un bel po’. Così il primo giorno mi sono fatto una camminata d’assaggio di 4 ore. Il giorno dopo mi facevano cosi male i ginocchi che non riuscivo neanche a camminare. Sul momento mi è preso lo scoramento. Ero andato lì per camminare. Come avrei passato il tempo per tutta la settimana se non ero in grado neanche di sopportare una camminata normale? Così mi sono riposato quel giorno sono andato in farmacia a prendere delle pomate ho girato per il paese sperando che mi passasse. Ma la mattina dopo ero punto e a capo. Il dolore persisteva. Così ho guidato fino al ritiro della Fiorentina che casualmente ero a pochi chilometri da lì per passare quella mattinata senza fare troppi sforzi. Poi il pomeriggio ho deciso. Ho cercato il punto più alto che potessi raggiungere in due ore e l’ho individuato in una croce sopra i 2.000 metri. Considerato che partivo da 1.200 era un obiettivo ambizioso. E’ incredibile cosa riesca a fare la volontà. Il corpo non cede…è sempre la mente ad arrendersi per prima. Non c’erano dolore, fatica, mancata conoscenza del sentiero, caldo che potessero fermarmi. Anzi. Tutto questo contribuiva a far crescere dentro di me una rabbia che mi costringeva ad andare avanti. Non mi sarei arreso. Mai. Così a un certo punto dopo un ora e mezzo di cammino ho perso anche il sentiero. Mi sono inerpicato per un monte con le mani nude senza guardare lo strapiombo che avevo di sotto e poi mi sono fermato in una radura. Avevo due scelte. Tornare indietro in discesa consapevole che bastava ripercorrere la strada a ritroso per tornare in albergo o proseguire in salita con il rischio di perdermi completamente e senza sapere bene dove sarei arrivato.
Voi cosa avreste fatto?
Io ho scelto di salire. E dopo un quarto d’ora ho trovato miracolosamente un segnale rosso. Un sentiero sicuramente, ma così ripido da domandarsi dove portasse. Ho comunque tirato un sospiro di sollievo e pensato che ovunque portasse sarebbe valsa la pena di prenderlo. Ma ero convinto di essere completamente fuori strada rispetto all’obiettivo che mi ero prefissato. Così vi potete immaginare quale sia stata la mia sorpresa nel trovarmi l’immagine della foto davanti agli occhi appena uscito dalla boscaglia. Non potevo crederci. Ho cercato sulla carta…il sentiero che avevo percorso non era neanche segnalato eppure ero arrivato proprio dove volevo arrivare. Ho sentito un emozione fortissima dentro. Una gioia fanciullesca che mi ha inumidito gli occhi. E contemporaneamente ridevo perché pensavo dentro di me di quanto fossi stupido a commuovermi per una misera croce. Ma quella croce era molto di più di un insieme di pezzi di lamiera assemblati insieme. Era il simbolo di cosa si è capaci di raggiungere se lo vogliamo davvero. Qualcosa che resterà nel mio cuore quando sarò convinto di non riuscire a superare le difficoltà della vita.

 
 
 
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INFO


Un blog di: guerrierlumiere
Data di creazione: 09/10/2006
 
 

AREA PERSONALE

 

IL TEMPO NON HA LIMITI

Anche se non sento dentro me “Amore”
Ritorno sempre là
A quelle immagini
Ai giorni liberi
Pieno di entusiasmo sembrerò
Solo a chi non saprà comprendere
il vuoto dentro me
E rimangono le lacrime in bilico
Dietro gli angoli degli occhi che sorridono
Il tempo non ha limiti
Non passa per dividerci
È un pretesto sai che non basta mai
per difenderci
Il tempo cura i lividi
Difende dai pericoli
Di un amore che mai
dimentica il tempo tra di noi
Il ricordo inafferrabile lo so
Che male più non fa
Ma se ti incontrerò
io non mi salverò
Cresce dentro l’anima
La voglia che ho di te
Distanze fragili ci uniscono di più
E non trovo le parole
per spiegarmelo
Perché quelli che si cercano poi
si perdono
Il tempo non ha limiti
Non basta per dividerci
È un pretesto sai che non basta mai
per difenderci
Il tempo cura i lividi
Difende dai pericoli
Di un amore che mai dimentica noi
Ci sono attimi che non ritornano più
- Vivrò pensando a te -
Il tempo è un alibi per non amarti più
- Vivrò pensando te -
Ti sento accanto a me come se fossi qui
Il tempo non ha limiti
Non passa per dividerci
È un pretesto sai che non basta mai
per difenderci
Il tempo cura i lividi
Difende dai pericoli
Di un amore che mai dimentica noi
Il tempo tra di noi…
 

QUELLO CHE VORREI FARE:

“Molte persone temono la felicità. Per tali persone, essere contenti nella vita significa cambiare molte delle loro abitudini - e perdere il loro senso di identità. Spesso siamo scontrosi verso le cose buone che ci accadono. Non le accettiamo, perché ci farebbero sentire in debito nei confronti di Dio. Pensiamo: ‘Meglio non bere dal calice della felicità, perché, quando sarà vuoto, soffriremo immensamente.’ Per questa paura di rimpicciolirci, non riusciamo a crescere. Per la paura di piangere, non riusciamo a ridere.”
 

PENSIERO DEL GIORNO

Dice il maestro: “Oggi è un bel giorno per fare qualcosa fuori dall’ordinario. Potremmo, per esempio, ballare per la strada mentre andiamo al lavoro. Guardare direttamente negli occhi di uno sconosciuto, e parlare di amore a prima vista. Dare al capo un’idea che può sembrare ridicola, un’idea che non avevamo mai menzionato prima. I Guerrieri della Luce si permettono tali giorni. Oggi, potremmo piangere su antiche ingiustizie difficili da accettare. Potremmo telefonare a qualcuno a cui avevamo giurato di non parlare mai più (ma da cui avremmo desiderato ricevere un messaggio sulla segreteria telefonica). Oggi potrebbe essere considerato un giorno aldilà della sceneggiatura che scriviamo quotidianamente. Oggi, ogni colpa sarà permessa e perdonata. Oggi è un giorno per godere la vita.” 
 

LA MIA POESIA

Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia
pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il
crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
 

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