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Perchè?

Post n°159 pubblicato il 21 Novembre 2007 da guerrierlumiere


Esistono cose al mondo che hai sotto gli occhi da sempre, ma di cui non ti chiedi mai il perchè dell'esistenza. E questo avviene a maggior ragione per quella sfera immateriale che percepiamo a livello mentale ma che non riusciamo a vedere con gli occhi. Per esempio perchè esiste l'amore? E' una prerogativa esclusiva degli esseri umani. Gli stessi cani che vengono indicati come essere amorevoli nei confronti del proprio padrone, ci dedicano semplicemente il legame dedicato al proprio capo branco. Ogni azione animale è dettata dall'istinto in funzione del proseguimento della specie. Il corteggiamento non ha niente di romantico ma è semplicemente un'esigenza volta a poter procreare.
Così ieri mi sono domandato: ma cos'è il dolore? E con mio stupore mi sono reso conto che non riuscivo a descriverlo. Leggermente più facile è definire il dolore derivante dalla puntura di uno spillo, anche se mi sfugge il meccanismo per cui a quell'azione corrisponda una percezione così particolare. E' una sensazione localizzata nel punto che viene leso, ma per quanto mi sforzi nel pensarci sono incapace di evocarla solo con la memoria. Ma quello derivante da un amore non corrisposto, dal sentirsi non accettati, abbandonati? Quello derivante dal sentirsi inutili, dal non sentirsi degni, dal sentirsi diversi? Perchè proviamo questa sensazione che non ci abbandona e che è simile a una morsa che parte tra la bocca dello stomaco e il cuore e piano piano aumenta di intensità fino a levarci il respiro?
Ma perchè diavolo ci è stato inserito questo programma nella scheda madre? Perchè nel caso del dolore fisico lo capisco, serve a evitare dei danni nei tessuti. Se uno non sentisse dolore nel mettere la mano sul fuoco rischierebbe di provocarsi danni irreparabili ai tessuti. Ma perchè diavolo si deve soffrire per eventi psichici che ti possono rendere la vita un inferno? Perchè un meccanismo che dovrebbe preservarci può arrivare a portare alcuni a desiderare la morte piuttosto che continuare ad avvertire quel dolore? Un po' come un tumore che in un meccanismo di conservazione che porta ad eliminare le cellule malate attaccate da agenti esterni, impazzisce e inizia ad attacare le cellule sane.
Sono andato a vedere su Wikipedia se c'era una risposta. E ho trovato delle cose interessanti.
Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.
Esso non può essere descritto meramente come un fenomeno sensoriale, bensì deve essere visto come la composizione:
- di una parte percettiva (la nocicezione) che costituisce la modalita’ sensoriale che permette la ricezione ed il trasporto al sistema nervoso centrale di stimoli potenzialmente lesivi per l’organismo,
- e
di una parte esperienziale (quindi del tutto privata, la vera e propria esperienza del dolore) che è lo stato psichico collegato alla percezione di una sensazione spiacevole.

L'esperienza del dolore è quindi determinata dalla dimensione affettiva e cognitiva, dalle esperienze passate, dalla struttura psichica e da fattori socio-culturali.
Insomma volete dirmi che se io soffro la colpa è di tutta una serie di esperienze passate che fanno si che le cose che a me fanno male ad altri possono far ridere? E come si fa a mettere un virus nel programma? Esiste un modo per resettare e inserire nuove informazioni?
Il dolore è fisiologico, un sintomo vitale/esistenziale, un sistema di difesa, quando rappresenta un segnale d’allarme per una lesione tissutale, essenziale per evitare un danno.
Diventa patologico quando si automantiene, perdendo il significato iniziale e diventando a sua volta una malattia (sindrome dolorosa)
Il dolore inoltre, anche se sembra un controsenso, può avere due accezioni: utile e non utile; diventa utile quando esso rappresenta un campanello d'allarme e ci fa capire che siamo di fronte a un potenziale problema più o meno grave. Tutti i dolori che non fanno le veci di un campanello d'allarme sono inutili e devono essere soppressi; tali dolori sono rappresentati da tutti i tipi di dolore cronici, di qualunque natura essi siano, sia benigni che maligni.
Già e io come faccio a sapere se è utile o meno? Come faccio a sopprimerlo? Perchè insieme a queste istruzioni per l'uso non hanno scritto anche dove si trova l'interruttore?

 
 
 
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Un blog di: guerrierlumiere
Data di creazione: 09/10/2006
 
 

AREA PERSONALE

 

IL TEMPO NON HA LIMITI

Anche se non sento dentro me “Amore”
Ritorno sempre là
A quelle immagini
Ai giorni liberi
Pieno di entusiasmo sembrerò
Solo a chi non saprà comprendere
il vuoto dentro me
E rimangono le lacrime in bilico
Dietro gli angoli degli occhi che sorridono
Il tempo non ha limiti
Non passa per dividerci
È un pretesto sai che non basta mai
per difenderci
Il tempo cura i lividi
Difende dai pericoli
Di un amore che mai
dimentica il tempo tra di noi
Il ricordo inafferrabile lo so
Che male più non fa
Ma se ti incontrerò
io non mi salverò
Cresce dentro l’anima
La voglia che ho di te
Distanze fragili ci uniscono di più
E non trovo le parole
per spiegarmelo
Perché quelli che si cercano poi
si perdono
Il tempo non ha limiti
Non basta per dividerci
È un pretesto sai che non basta mai
per difenderci
Il tempo cura i lividi
Difende dai pericoli
Di un amore che mai dimentica noi
Ci sono attimi che non ritornano più
- Vivrò pensando a te -
Il tempo è un alibi per non amarti più
- Vivrò pensando te -
Ti sento accanto a me come se fossi qui
Il tempo non ha limiti
Non passa per dividerci
È un pretesto sai che non basta mai
per difenderci
Il tempo cura i lividi
Difende dai pericoli
Di un amore che mai dimentica noi
Il tempo tra di noi…
 

QUELLO CHE VORREI FARE:

“Molte persone temono la felicità. Per tali persone, essere contenti nella vita significa cambiare molte delle loro abitudini - e perdere il loro senso di identità. Spesso siamo scontrosi verso le cose buone che ci accadono. Non le accettiamo, perché ci farebbero sentire in debito nei confronti di Dio. Pensiamo: ‘Meglio non bere dal calice della felicità, perché, quando sarà vuoto, soffriremo immensamente.’ Per questa paura di rimpicciolirci, non riusciamo a crescere. Per la paura di piangere, non riusciamo a ridere.”
 

PENSIERO DEL GIORNO

Dice il maestro: “Oggi è un bel giorno per fare qualcosa fuori dall’ordinario. Potremmo, per esempio, ballare per la strada mentre andiamo al lavoro. Guardare direttamente negli occhi di uno sconosciuto, e parlare di amore a prima vista. Dare al capo un’idea che può sembrare ridicola, un’idea che non avevamo mai menzionato prima. I Guerrieri della Luce si permettono tali giorni. Oggi, potremmo piangere su antiche ingiustizie difficili da accettare. Potremmo telefonare a qualcuno a cui avevamo giurato di non parlare mai più (ma da cui avremmo desiderato ricevere un messaggio sulla segreteria telefonica). Oggi potrebbe essere considerato un giorno aldilà della sceneggiatura che scriviamo quotidianamente. Oggi, ogni colpa sarà permessa e perdonata. Oggi è un giorno per godere la vita.” 
 

LA MIA POESIA

Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia
pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il
crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
 

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