Messaggi del 13/12/2014

PENSIERI SPARSI DEL 13 DICEMBRE 2014

Post n°16908 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 13 DICEMBRE 2014

“La vita è un mistero

dal primo all’ultimo giorno”

Dino

 
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LINDA E IL COFANETTO DELL'AMORE racconto (833) di Dino Secondo Barili

Post n°16907 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

13 DICEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 13 dicembre 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

833

Linda e il cofanetto dell’amore

Milano è una gran bella città. C’è di tutto e ogni cosa, ma come tutte le città ha i suoi pro e contro. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Linda, quarant’anni, single, bellissima, impiegata presso un Negozio di Antiquariato. Il lavoro era bellissimo e Linda poteva contare sul Proprietario del Negozio, il Dott. Desiderio, che stravedeva per lei. Anzi, era proprio il Dott. Desiderio, a spingere Linda a studiare, frequentare Corsi e Stage. Il motivo era presto detto. Il Dott. Desiderio aveva settant’anni. Era sposato, ma non aveva figli. Linda, idealmente era la figlia adottiva … quella che non aveva avuto dal matrimonio. Quando si verificano simili situazione, le persone pensano che siano tutte rose e fiori … Invece, no. Il Dott. Desiderio era diventato come il padre di Linda e per due volte si era scontrata proprio con il suo benefattore, il Dott. Desiderio. Per due volte Linda si era innamorata del figlio di un Antiquario milanese … E per due volte, il Dott. Desiderio aveva detto, no. Quel matrimonio non s’ha da fare … Linda aveva preso male l’atteggiamento del Dott. Desiderio. Le relazioni erano andate avanti per un anno circa … poi, era stata la stessa Linda a dire basta. Così non si poteva andare avanti. Ecco, allora, intervenire con delicatezza il Dott. Desiderio. “Visto, Linda, che avevo ragione io. Quello non era l’uomo per te …” Oggi, i rapporti tra uomo e donna sono molto liberi, forse troppo facili, ma i problemi esistono oggi come esistevano ieri, quando parecchi matrimoni erano combinati. Un anno fa, Linda, al compimento del quarantesimo compleanno, era single, ma desiderava avere un compagno. Dopo i due fallimenti non era più sicura delle proprie idee. Decise, quindi, di chiedere consiglio proprio al Dott. Desiderio, il Proprietario del Negozio di Antiquariato che stravedeva per lei. “Dott. Desiderio … ho le idee confuse. Mi piacerebbe avere un compagno, ma visto come sono andate a finire le mie due precedenti relazioni, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero” Quando un settantenne viene interpellato per una questione così delicata come la scelta di un uomo candidato a diventare il destinatario di attenzioni affettuose pensa subito al bene della propria protetta, cioè Linda. Il settantenne, ci ha pensato un po’ poi ha detto la sua. “Linda, tu lo sai che ciò che dico ha un solo fine. Il tuo bene. Allora ascolta bene. In amore non bisogna mai avere fretta. Non bisogna guardare al patrimonio più o meno consistente, ma non bisogna neppure andare con la testa nel sacco. Nella vita di due persone contano molti fattori tra i quali “le affinità elettive”, attrazione, simpatia … e soprattutto gli obiettivi. Quando si sceglie un compagno o una compagna la prima cosa da fare è caricarsi sulle spalle tutto il peso in prima persona. Nel rapporto di coppia non esiste la parità. Uno … e uno solo prende il sopravvento. Uno ha già ben in testa ciò che vuol fare e cosa vuole raggiungere … E poi, lascia fare al Destino. Ognuno di noi nasce con un invisibile segno sulla fronte … è “la stella del Destino”. Ed ora affronta la vita senza paura … Il domani è tutto tuo” Quello stesso giorno, nel Negozio di Antiquariato del Dott. Desiderio a Milano è entrato un Signore cinquantenne, che cercava un cofanetto del 1700 con delle borchie d’oro. La Dott. Linda, sapeva che nel caveau del Negozio c’era un tale oggetto. Anziché, dare subito la risposta affermativa, ha preferito tergiversare. Sapere per quale motivo il Signore cercava un tale oggetto. Questi si presentò. Sono il Dott. Francois. Sono di passaggio da Milano e ogni passaggio lo voglio ricordare con l’acquisto di un oggetto di valore. Visto, però, che lei mi ha chiesto il motivo voglio fare qualcosa in più. La invito, nel mio Castello in Francia, per mostrarle come e perché cerco un tale oggetto” Linda, comprese che stava per succederle qualcosa di molto particolare. Accettò  l’invito di Francois e partì quel giorno stesso per la Francia. Durante il viaggio in automobile, Linda ha potuto conoscere molte cose del Dott. Francois. Primo fra tutti che una sua antenata materna era di Milano. Che il cofanetto ricercato faceva parte della dote che aveva accompagnato l’antenata materna fino in Francia. Il Dott. Francois, aveva fatto numerose ricerche storiche e aveva seguito il percorso del cofanetto da Milano alla Francia nel 1730 … e il suo ritorno ancora a Milano verso la fine del 1700. Per il Dott. Francois era un “capriccio ed una sfida trovare quel cofanetto”. Quando, Francois è giunto al suo Castello ha mostrato a Linda un  paio di quadri, uno del 1730 e un altro del 1792 nei quali c’era dipinto il cofanetto con le borchie dorate. La Dott. Linda si rese conto che il cofanetto era esattamente quello che c’era nel caveau del Negozio di Milano. Ormai, però, Francois aveva trovato con Linda un particolare affiatamento. Una di quelle affinità che sfociano inevitabilmente nella passione. Così è stato. Quando, Linda Francois sono ritornati a Milano per prendere il cofanetto, Francois svelò un particolare interessante. Ha chiesto a Linda di aprire il cofanetto. Svitare una borchia. Sotto c’era un nome: Linda … di Milano. Questo è il racconto 833, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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SANTA LUCIA di Teresa Ramaioli

Post n°16906 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

SANTA LUCIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 12/12/14 alle 17:14 via WEB
SANTA LUCIA---Il Natale è collegato a Babbo Natale ed alle sue imprese per portare i regali ai bambini. In tanti paesi del nord Europa è invece Santa Lucia a fare le veci di Babbo Natale. Il giorno in cui si festeggia Santa Lucia è il 13 dicembre e sono legate a lei tradizioni e leggende. Siamo nel IV secolo, in Sicilia, a Siracusa. Lucia è una giovane donna , fidanzata ad un concittadino e destinata ad un futuro di moglie e madre. La mamma si ammala e Lucia si reca in preghiera a Catania, sulla tomba di Sant'Agata, per invocarne la guarigione. La Santa le appare e le chiede di dedicare la sua giovane vita all'aiuto dei più poveri e deboli, predicendole il martirio. Lucia torna a Siracusa e trova la mamma guarita. Rompe il fidanzamento, e decide di andare tra i poveri che stanno nelle catacombe, con una lampada alla testa, e di donare loro tutta la sua dote. Il fidanzato decide di vendicarsi, accusandola di essere cristiana. Sono anni di persecuzione dei cristiani, sotto l'imperatore Diocleziano. Lucia ammette la sua fede, anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito. L'esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Lucia viene così condannata a morte. Prima di morire riceve l'Eucaristia e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la fine delle persecuzioni entro breve. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16905 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 13/12/14 alle 12:00 via WEB
Carissimo Dino, come può un uomo resistere ai desideri sulla bellissima Desideria? Bionda... occhi azzurri... gambe da fine del mondo... E' letteralmente IMPOSSIBILE!!! EVVIVA L'AMORE!!! Un abbraccio, felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/12/14 alle 18:46 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. L'amore è alla base di tutto. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16904 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 13/12/14 alle 11:53 via WEB
Un uomo e una donna... quando non parlano, si guardano negli occhi e si amano. Un abbraccio e felice giornata carissimo Dino! Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/12/14 alle 18:42 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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BUON 13 DICEMBRE 2014

Post n°16903 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

BUON 13 DICEMBRE 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 12 DICEMBRE 2014

Post n°16902 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 12 DICEMBRE 2014

“Spesso, in amore,

 un uomo e una donna,

 non parlano

lo stesso linguaggio”

Dino

 
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GIANFILIPPO E DESIDERIA racconto (832) di Dino Secondo Barili

Post n°16901 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

12 DICEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 dicembre 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

832

Gianfilippo e Desideria

Un anno fa, l’Architetto Gianfilippo, cinquant’anni, single, Professionista affermato a Milano, non era soddisfatto della propria vita. Non tutta … Solo di una parte. Quella sentimentale. Infatti, all’età di cinquant’anni, non aveva una compagna. Pur essendo partito da zero, Gianfilippo si era costruito uno Studio di Architettura da far invidia … con sette Architetti alle sue dipendenze, tra le quali una donna, Desideria, trent’anni, alta, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo. Era proprio Desideria che costituiva l’argomento principale dei Colleghi Architetti di Gianfilippo i quali, oltre ad elogiarne l’intelligenza e la bellezza, erano alquanto invidiosi e gelosi. Infatti … “Gianfilippo, io non so come fai a lavorare nel tuo Ufficio con la presenza di Desideria che farebbe girare la testa al più refrattario degli uomini …” diceva spesso il Collega Gianpaolo. Purtroppo era proprio quello il problema di Gianfilippo. Quale Titolare dello Studio di Architettura, non poteva esporsi e fare delle avances con la sua dipendente. Doveva sempre mostrarsi gentile, cortese. Accettare senza discutere gli atteggiamenti un po’ sopra le righe di Desideria la quale, ogni giorno si presentava nello Studio con un vestito nuovo, estroso e assai provocante con delle minigonne vertiginose. Cosa poteva fare il cinquantenne Gianfilippo? Nulla. Osservare … ingoiare e sentirsi rinfacciare dal Collega Gianpaolo … “Gianfilippo, ma come fai a resistere … io, per amore di Desideria, avrei già fatto pazzie” Già, era proprio quello che Gianfilippo avrebbe voluto fare … ma era un po’ timido nei confronti delle donne e specialmente delle donne estrose e disinibite come Desideria. Inoltre, da una settimana Gianfilippo aveva un sogno ricorrente. Appena addormentato sognava di trovarsi solo a passeggiare su un sentiero del fiume Ticino. Improvvisamente appariva Desideria con una minigonna vertiginosa e una camicetta stile … vedo non vedo e con voce languida …”Allora, Gianfilippo , ti decidi oppure no?” Quando, un uomo raggiunge i cinquant’anni, si rende conto che le sue potenzialità sono quelle che sono … Fare delle avances ad una donna come Desideria, vent’anni di meno, gambe da fine del mondo … comporta parecchi rischi. Primo … che ti rida in faccia e ti dica. “Ti piacerebbe mio caro Gianfilippo … io ho ben altre mire … voglio un fusto che stia al mio pari” Secondo … che dica “Gianfilippo, sono tutta tua … a condizioni che fai tutto ciò che voglio io” (e qui cominciano i guai perché l’uomo che pende totalmente dalle labbra della sua donna è schiavo a vita). Un anno fa, il cinquantenne Architetto Gianfilippo era negli affanni. Dopo il sogno ricorrente, il cinquantenne decise di farsi consigliare dall’amico Dott. Felice, suo Psicologo di fiducia. “Felice, ho la testa in confusione. Nel mio Studio ho come dipendente l’Architetto Desideria che tu hai visto una sola volta in Piazza del Duomo quando ti ho offerto il caffè. Ora ho un sogno ricorrente che mi rivela che sto perdendo la testa per lei. Cosa devo fare?” Il Dott. Felice, non era solo uno Psicologo, ma un cinquantenne  come l’Architetto Gianfilippo il quale aveva vissuto sulla sua pelle situazioni analoghe. Il Dott. Felice è stato chiaro. “Gianfilippo … al cuore non si comanda, però … come uomo e come amico avrei un consiglio del tutto personale. Assumerei nello Studio, un Architetto donna che per bellezza e avvenenza stia al pari di Desideria. Dopo di che aspetterei che fosse una delle due a fare le prime avances … Lo dico per il tuo bene. A diventare schiavo di una donna sei sempre in tempo … anche se quella è la fine di ogni uomo” Gianfilippo comprese la bontà del consiglio. Tornato nello Studio parlò con l’Architetto Desideria. “Senti Desidera, per nuove sopravvenute esigenze avrei deciso di assumere un altro Architetto donna …” Desideria era troppo intelligente per non capire l’antifona … Dopo neppure mezz’ora, con la scusa che non aveva capito un “capitolato d’appalto”, rivolse al Titolare della Studio una domanda. “Gianfilippo perché non mi offri una pizza? Così parliamo un po’ del più e del meno …” A volte basta una pizza per sciogliere alcuni nodi che nascono sempre tra due persone … le quali, vogliono la stessa cosa … ma usano metodi e atteggiamenti diversi. Non era passato una settimana dalla pizza … che Gianfilippo e Desideria passeggiavano insieme in Piazza del Duomo … mano nella mano. Questo è il racconto 832, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL CALENDARIO DELL'AVVENTO di Teresa Ramaioli

Post n°16900 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

IL CALENDARIO DELL'AVVENTO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 12/12/14 alle 17:12 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO---SABATO 13 DICEMBRE ---LA FAVOLA DI NATALE di GIOVANNINO GUARESCHI---C’era una volta un prigioniero. No: c’era una volta un bambino. Meglio ancora: c’era una volta una Poesia. Anzi, facciamo così: C’era una volta un bambino che aveva il papà prigioniero. E la Poesia? – direte voi – cosa c’entra? La Poesia c’entra perché il bambino l’aveva imparata a memoria per recitarla al suo papà, la sera di Natale. Ma, il papà del bambino era prigioniero in un paese lontano lontano. Un paese curioso, dove l’estate durava soltanto un giorno e, spesso, anche quel giorno pioveva o nevicava. Un paese straordinario, dove tutto si tirava fuori dal carbone: lo zucchero, il burro, la benzina, la gomma. Un paese senza l’uguale, dove tutto quello che è necessario all’esistenza era calcolato con così mirabile esattezza in milligrammi, calorie, erg e ampère, che bastava sbagliare un’addizione – durante il pasto – per rimanerci morti stecchiti di fame”. Alla sera della Vigilia il bambino continuava a fissare una sedia vuota: quando i papà non ci sono il Natale non è più né felice né spensierato. Allora Albertino, così si chiamava, recitò la sua poesia: “Din don dan la campanella questa notte suonerà e una grande, argentea stella su nel ciel s’accenderà”. Alla fine la finestra si spalancò e la Poesia, trasformata in un uccellino, volò via. “Dove vuoi che ti porti?” domandò il Vento.”Portami nel Paese dove è adesso il papà del mio bambino”, disse la Poesia. “Stai fresca!” rispose il Vento, “Perché prendano anche me e mi mandino al lavoro obbligatorio a far girare le pale dei loro mulini a vento! Niente da fare: scendi! “Ma la Poesia tanto pregò che il Vento acconsentì a portarla almeno alla frontiera. “Faceva tanto freddo che la povera poesiola aveva tutte le rime gelate e non riusciva neppure a spiccare il volo. ”Dove vai?” le chiese un vecchio il quale, con uno stoppino legato in cima a una pertica, cercava invano d’accendere qualche stellina nel cielo nero. “Al campo di concentramento”, rispose la Poesia senza fermarsi.“Ohimè”, sospirò il vecchio, “internano anche la Poesia, adesso?”. Alla fine il coraggio e l’amore di Albertino gli faranno riabbracciare il suo adorato papà. Giovannino Guareschi scrisse “La favola di Natale” a Sandbostel, nel campo dove era internato. Arturo Coppola, compagno di prigionia dello scrittore, musicò la fiaba e diresse l’orchestra e il coro degli internati per una rappresentazione che si svolse in una baracca del campo la sera di Natale del 1944: “Per l’umidità i violini si scollavano, perdevano il manico”, scrisse dopo la guerra Guareschi. “Le voci faticavano a uscire da quella fame vestita di stracci e di freddo”. Eppure la fiaba di Albertino restituì un sorriso ai prigionieri. E speriamo anche ai nostri lettori. Che sotto l’albero ci sia un po’ di speranza: Buon Natale. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ALINA ... LADYAMIRA1

Post n°16899 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ALINA ...

LADYAMIRA1

ladyamira1
ladyamira1 il 12/12/14 alle 22:12 via WEB
Ciao ...buonasera Dino ...sorrido e te lo sai il perchè ...miei complimenti per la fantasia che hai ...!! peccato ..che è solo una bella e romantica fantasia ... nella vita non succedono questi miracoli ... mah ...accontentiamoci ...anche dei sogni ...cosa sarebbe la vita senza dei sogni ...?? un grazie dal cuore ...ho appreso il messaggio ..dal racconto ...immaginario ... e ancora ..COMPLIMENTI per il tuo grande dono da scrivere .... ti abbraccio e ti auguro buon fine settimana ... A.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/12/14 alle 08:45 via WEB
Ciao Alina - Grazie a te per il commento e i complimenti. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ...DONATELLA DI MILANO

Post n°16898 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 12/12/14 alle 20:40 via WEB
È vero Dino,non tutti sono portati per la palestra. Infatti anch'io preferisco fare una passeggiata, camminare fa bene, rilassa mentre si lasciano andare i pensieri oppure a volte metto le cuffiette e ascolto un po' di musica.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/12/14 alle 08:39 via WEB
Ciao Donatella - hai ragione. Non tutti sono portati alla palestra. E, poi, passeggiare è un piacere ... Un piacere che non costa nulla e regala emozioni. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16897 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 12/12/14 alle 18:33 via WEB
Questa si che è una favola d'amore meravigliosa e inaspettata, i viaggi in treno potano fortuna in amore! E' merito di Cupido... sempre pronto col suo arco dorato e luccicante! Un abbraccio e buona serata carissimo Dino, ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 13/12/14 alle 08:37 via WEB
Ciao Antonella - viaggiare in treno fa bene alla salute e al cuore. Cupido, poi, ne approfitta per divertirsi un po'. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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