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Messaggi di Dicembre 2016

PER L'ANNO NUOVO

Post n°1399 pubblicato il 31 Dicembre 2016 da atapo
 

SISTEMARE

 


Ci medito sopra da qualche giorno al senso che ha per me questa fine d'anno.
Che 2016 balordo! Faticoso, beffardo, mi ha spremuto e svuotato di energie fino ad una depressione che ora mi fa sentire invecchiata di dieci anni, mica di uno! Degno compare del precedente 2015!
Poi verso la fine oplà! Rapidamente e inaspettatamente ha fatto una mossa  positiva ed ecco che ha avviato a conclusione molto di ciò che mi aveva tormentato fino ad allora, ma le conseguenze della fatica e dello stress le sento ancora, oh se le sento!
Eccolo il bilancio di quest'anno ed ora alla fine sono come esitante, titubante ad affrontare il nuovo. Sento in me adesso la necessità di SISTEMARE molto, fuori e dentro di me.

Fuori di me, perchè la casa e l'eredità sono ancora parecchio in disordine ed io di questo disordine sarei proprio stanca, anche se l'ordine non è mai stato il mio forte, ma a tutto c'è un limite e temo che in questo caso sia stato già superato.
Dentro di me, perchè questo sentirmi invecchiata così tanto e rapidamente mi fa riflettere su cosa voglio, cosa posso, se e quali sogni e desideri posso rincorrere... perchè, lo confesso, sento di non avere più tanta energia per osare, nè si può negare l'evidenza.... Forse tornerà l'energia, lo spero, se le circostanze saranno un po' più benigne di quanto siano state negli ultimi tempi.
Discorsi confusi oggi? Probabile, per chi legge e me ne scuso, ma non per me: stasera vorrei davvero che il 2017 fosse abbastanza FACILE, a dispetto di quel numero che, lo confesso, non mi sta molto simpatico, a dispetto di tutte le difficoltà, le meschinità e le incognite di questo periodo storico così intricato e difficile ...
Passeremo la mezzanotte a teatro, come non eravamo riusciti a fare negli ultimi anni, ma stavolta mi sono mossa per tempo e ho trovato i biglietti. Rideremo e brinderemo allo spettacolo della mia maestra e amica Anna Meacci, per iniziare allegramente.
Domani passerà in un lampo: devo riordinare e cucinare, perchè la vera festa per me sarà lunedì, quando verrà da Ferrara mio fratello con tutta la famiglia e ci troveremo a casa nostra, insieme ai nipotini: sarà quella la mia giornata di Capodanno, il vero inizio.

AUGURI  A  TUTTI !

 
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IL TEMPO

Post n°1398 pubblicato il 29 Dicembre 2016 da atapo
 

IL  PASSATO

 


 

E' venuto in visita il nipotino che abita a Montelupo e che quindi vedo più raramente rispetto agli altri. Mentre il suo papà (mio figlio), aiutava mio marito in alcuni lavori di spostamenti pesanti, Riccardo è stato con me.
Mi ha informato che in questi giorni fa colazione con i biscotti che io e l'altra nonna gli abbiamo preparato a  Natale e che gli piacciono molto, così come gli piacciono le "polpettine di Braccio di Ferro" che avevo portato alla cena familiare della vigilia: palline fritte di ricotta e spinaci per invogliare i bambini a mangiare verdura... Ce ne erano tante che sono rimaste anche per il giorno dopo. Mi segnerò tutto questo, insieme al "pesce finto" (impasto di patate e tonno sott'olio, piatto estivo), da tener presente le prossime volte in cui verrà a pranzo da noi.
Abbiamo esplorato il giardino, ora spoglio, ma scoprendo sui rami e sulle ragnatele le gocce ancora gelate del mattino, come ricami argentati. Abbiamo sistemato in alcuni punti le "polpette per gli uccellini", che insieme ad alcune melagrane ormai appassite spero che attireranno i piccoli affamati svolazzanti...
Ma faceva troppo freddo e siamo tornati presto in casa.
C'è uno scatolone con i giocattoli che i nipotini usavano nella casa vecchia, ancora non era stato svuotato e lui si è messo d'impegno: all'inizio giocava con ciò che prendeva fuori, poi sempre di più cercava, cercava soltanto... e trovava altri giocattoli e altri libri, sempre più in fondo...
E diceva:- Questo me lo ricordo! Lo usavo quando ero piccolo, ti ricordi nonna? Questo me lo leggevi quando ero piccolo, me lo rileggi?-
E ritrovava i gesti di un tempo... e mi anticipava le parole...
Ricostruiva il suo passato, sei anni e già una storia che ama ripercorrere, che ricorda con gioia. E in questa storia ci sono anch'io, ci siamo noi nonni, c'è un luogo diverso da ora.
Beh, questi piccoli momenti mi hanno commosso, il tempo passa, ma ciò che sta nel cuore non si perde mai...
E' una sensazione che sembra fatta apposta per questo anno che si sta chiudendo.

 
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NATALE, SERA

Post n°1397 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da atapo
 

CON IL NOSTRO GESU' BAMBINO

 



E' tramontato il sole su questa giornata di Natale… da ancora ammalata…

Che nostalgia del 25 dicembre 2015, stesso sole, ma noi a Viareggio col gruppo italiano/americano!

Come l'anno scorso ieri sera siamo andati a cena da mio figlio, il raduno di famiglia con figli e nipotini, con Cesare bimbo nuovo nella sua tutina rosso-babbo-natale che quasi gli sta piccola perché è cresciuto tanto, è già 57 cm!

Così quest'anno avevamo in lui il nostro Gesù Bambino, che è stato tenuto fra le braccia dal fratello maggiore Martino quando li abbiamo sistemati tutti a sedere (più o meno) sul divano per tentare una foto di gruppo con la quale preparerò il calendario del 2017, è già il terzo anno che ci provo, ma che fatica! Scatto sempre una decina di foto e a stento ne trovo una buona perché c'è sempre chi si muove, chi fa boccacce, chi ne inventa di tutte…

Ieri sera il raffreddore e mal di gola non mi permettevano nemmeno di parlare a mio agio coi bimbi, era una tortura, hanno avuto una nonna proprio acciaccata e invecchiata!

Fa un certo effetto vederli tutti insieme e mi viene da confrontarli con i ricordi del Natale dell'anno precedente: come crescono! Ora i tre più grandi interagiscono e giocano insieme in modo più autonomo e organizzato, hanno sempre meno bisogno di noi adulti, Diletta è un po' spiazzata, unica bambina, ora è molto presa dal nuovo fratellino che per lei è come un giocattolo.

Al nonno che le chiedeva: -Ma di chi è questo Cesare?- ha risposto con orgoglio:-E' nostro!-

Sotto l'albero c'erano tanti pacchetti di un Babbo Natale troppo affaccendato che li aveva lasciati da qualche giorno nella soffitta lì a Montelupo, in modo che ieri sera già potessero aprirne qualcuno… questa è la leggenda di famiglia che ci consente uno scambio di regali fra tutti, piccoli e grandi, anche la sera della vigilia quando ci ritroviamo tutti insieme… E' il momento più atteso ed emozionante: i pacchi sono lì misteriosi coi nomi scritti su tutti, ma bisogna aspettare che sia finita la cena, in cui i bambini di solito disdegnano le ricette elaborate che noi adulti sfoggiamo in queste occasioni, quindi teniamo di riserva qualche fetta di arrosto o cosce di pollo. Però ieri i tortelli al ragù sono piaciuti e Damiano li ha apprezzati dicendo con voce sognante: -Mmmm! Come sono ragurosi questi tortelli!-

Segue il taglio del dolce che la fantasia e la bravura di mia nuora fanno ogni anno più originale e sempre squisito: stavolta era una torta a forma di albero di Natale, decorata e farcita di crema chantilly e sopra c'era un trenino di cioccolata comperato ad una beneficenza… Poi le foto, infine la distribuzione dei pacchetti e l'apertura, con l'emozione che sale alle stelle. Dopo i bimbi vanno a nanna sapendo che la mattina dopo ci saranno altri regali perché Babbo Natale fa un giro doppio nelle nostre famiglie

Noi siamo andati alla messa di mezzanotte. Io quest'anno ne avrei fatto volentieri a meno, vista la salute, ma l'assenza sarebbe stata un sacrilegio per il marito quindi ho stretto i denti e la sciarpa, ho resistito e stamattina… mi son trovata col mal di gola rinvigorito!

In casa tutt'oggi, senza forze né voglia di nulla, a preparare il brodo per gli ultimi tortellini che avevamo comperato a Bologna e congelati, a scrivere e ricevere auguri, a sistemare foto, a ricordare Natali migliori, a chiedermi cosa salverò di questo…

Libero da un pezzo ormai non mi fa inserire foto nei miei album: l'ho presa persa, dopo vari tentativi, pare sia un problema comune e non fa nulla per risolverlo. Allora l'immagine con cui lascio gli auguri devo prenderla da un'altra parte: è sempre una foto mia, solo che fra un po' di tempo non si vedrà più, ma tanto anche il Natale passa… e tutto continua.


Aggiornamento serale tramite SMS: pare che stamattina Babbo Natale abbia lasciato a Diletta un'enorme cucina ROSA e lei per tutto il giorno ha cucinato salsicce e lenticchie...


 

 
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RALLENTAMENTI

Post n°1396 pubblicato il 21 Dicembre 2016 da atapo
 

AMMALATA

 


E' andata a finire che mi sono ammalata anch'io.

Lunedì pomeriggio mi era venuto mal di testa, non mi capita spesso e quando capita è brutto segno.

Infatti dalla serata mi è scoppiato un raffreddore potentissimo, mal di gola, tosse, male alle ossa, stanchezza assoluta. Febbre nulla, come al solito.

Contagio dal marito? Probabile, ma probabile anche il prolungato stress da smaltire in qualche modo, come per lui. Malanni così in questa stagione da anni non mi venivano e per fortuna faccio il vaccino antiinfluenzale, quando non lo facevo era peggio!

Almeno, come dicevo la volta scorsa, gli acquisti dei doni sono terminati, gli incarti si possono fare in casa, anche se sto male.

Naturalmente non esco , poi venerdì è fissato un'ultimo controllo medico e sarò obbligata, ma spero di rimettermi nei prossimi due giorni per affrontare la prova finale: la spesa grossa e il cucinare per la riunione di famiglia. Avrei preferito avvantaggiarmi, ma proprio non ne ho le forze.

Più di tutto mi dispiace dover rinunciare stasera all'incontro col gruppo di teatro della mia regista: in teoria sarebbe un incontro di lavoro serio, ma essendo invitati a portare qualcosa di natalizio da bere e da mangiare è chiaro che la serietà lascerà spazio presto ai festeggiamenti e agli scambi di auguri, probabilmente a barzellette e cori. Una di quelle belle serate da cui ritorno molto serena e allegra, mi mancherà.

Mia figlia continua a venire a pranzo da noi: ora Cesare comincia a stare un po' più sveglio, cresce rapidamente di peso e di altezza, spero che entrerà nella tutina da Babbo Natale che gli ho comperato, altrimenti dovremo tagliare i piedi (alla tutina, non al bambino!).

Oggi insieme a loro c'era Damiano, che ieri aveva un po' di febbre: abbiamo notato che lui si ammala sempre qualche giorno prima delle festicciole coi genitori che organizzano alla sua scuola. Non gli piace esporsi a cantare, a recitare e si difende ammalandosi! Anche nel corso di gioco-teatro che frequenta dopo la scuola, l'anno scorso disse che non gli piaceva più appena cominciarono a preparare il saggio di fine corso. Quest'anno ha ricominciato ad andarci, ma solo dopo che gli è stato detto che alla fine NON dovrà fare lo spettacolo. Un bell'elemento! Forse crescendo cambierà idea...

L'arrivo imprevisto di Damiano ha costretto me e mio marito a nascondere precipitosamente regali e pacchetti: e nascondere una cucina di legno alta 90 cm, rosa naturalmente, per Diletta, che mio marito sta montando, non è stato facile!

 

Ora torno ai miei lenti preparativi...

 
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ORMAI CI SIAMO

Post n°1394 pubblicato il 19 Dicembre 2016 da atapo
 
Tag: cronaca

E' IL TEMPO...

 


 

Dopo il tempo dei teatri,

il tempo dell'arrivo di Cesare,

il tempo delle persiane,

il tempo delle firme conclusive...

...mio marito si è ammalato.

Una tracheite fortissima (o forse una forma influenzale?), iniziata con la voce sparita e continuata con accessi di tosse terribile per giorni e giorni, fino a spingerlo dal medico, dopo che era fallito ogni tentativo di rimedio naturale e casalingo, tipo miele, propoli, tisane ecc..

La causa il maltempo, certo, ma secondo me anche lo stress accumulato da quattro anni che ha cominciato a trovare una via di sfogo.

Per non stargli troppo vicino e non correre rischi di contagio io sono uscita di casa il più possibile.

Ecco così arrivato il tempo della ricerca dei regali: cioè quelle passeggiate nel centro di Firenze tra addobbi e mercatini, bancarelle e beneficenze.

C'era il sole, ma era parecchio freddo.

Gli autobus perennemente in ritardo e affollati, ingoiati in un traffico da far paura.

Io stanca, molto stanca, l'atmosfera natalizia mi avvolgeva , ma non riuscivo a goderne come gli anni scorsi, ho come un fondo di nebbia grigia dentro di me che non si dissolve ancora con nessuna luce. Vivo momenti belli e sereni nelle mie giornate, non lo nego, ma non bastano a scuotermi completamente.

Per alleggerire un po' la vita a mia figlia le abbiamo proposto di venire a pranzo da noi se gli orari e gli impegni ce lo consentono, così anche se gli altri tre bimbi sono a scuola lei non deve preparare nulla e magari capita che io cucini più o meno apposta qualche porzione abbondante che poi lei porta con sè per la cena...

Quindi vedo Cesare spesso, molto più spesso di quanto vedessi i suoi fratellini a quell'età... Medito che mi fa tanto piacere, è come se lo legassi a me in fretta, quasi più in fretta degli altri.

Anche mia figlia deve scegliere regali, capita che andiamo insieme e le dò una mano nella gestione "Cesare e carrozzina" dentro ai negozi. Con lei ho riscoperto i negozi di giocattoli, che d'abitudine non frequento, perchè oltre ai figli suoi deve omaggiare tanti figli di amici di famiglia: hanno una vita sociale molto densa, loro...

Sono rimasta incantata dalla varietà di giocattoli che ci sono in giro, scegliere è un'impresa, e sono rimasta sconvolta dai prezzi! I bambini hanno scritto i desideri nelle letterine... ma che desideri costosi! Ci dobbiamo consorziare fra parenti, districarci fra occasioni speciali, ordini risparmiosi on-line, vedere come accontentare tutti almeno in qualcosa... Ormai occorre un mutuo per i loro regali di Natale! Dopo aver pensato ai piccoli, ci sono i grandi e anche lì i costi difficilmente sono economici.

A pensarci bene, io quest'anno non sento voglia di ricevere regali di Natale: ho tutto e anche di più, non desidero niente di materiale, preferirei che il regalo fosse tempo, incontri, momenti vissuti insieme...

Ed è iniziata la settimana finale, in cui i sacchi informi degli acquisti si trasformeranno poco alla volta nei pacchetti allegri e colorati, poi ci sono ancora visite mediche impreviste, poi forno e fornelli funzioneranno sempre più a pieno ritmo... Ma mio marito non è ancora salito in soffitta a prendere le scatole con gli addobbi natalizi, almeno qualcuno potremmo metterlo quest'anno.

Io, da parte mia, ho comperato e sistemato due vasi di ciclamini alla finestra e due stelle di Natale lungo le scale: almeno un po' di colori...


 
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CASANOVELA

Post n°1393 pubblicato il 14 Dicembre 2016 da atapo
 

FINESTRE



 

Finalmente in questi ultimi giorni sono arrivate e sono state montate le persiane alle ultime finestre e portafinestra!

Basta vetri nudi e tavole di legno appoggiate ai vetri del pianterreno per un po' di privacy dalla portafinestra affacciata quasi sulla pubblica via. Ed entrerà meno freddo, si risparmierà sul riscaldamento.

Consideriamolo un bel regalo di Babbo Natale

cominciammo nel dicembre di due anni fa il restauro di questa casa!

Ora è tutto finito? Preferisco dire di sì, anche se in realtà mancano ancora due lavori.

Occorre sistemare le larghe pietre per il camminamento in giardino: non sono indispensabili con la bella stagione, ma appena piove la terra diventa un pantano e non si riesce a camminarci per andare verso il casotto dove mio marito fa bricolage: lui ha sistemato alla meglio dei grandi quadrati di gomma grossa, ma diventano scivolosi e poco stabili se la terra sotto è impregnata d'acqua. Non dovremmo rimandare di molto, le abbiamo già individuate al magazzino, occorre solo “corteggiare” i muratori che vengano a posarle…

Più complesso invece è l'altro lavoro: il corridoio esterno-porticato è da chiudere completamente con delle vetrate in alto. Era così quando comperammo, ma i vetri erano rotti e rovinati, dovemmo togliere tutto ed ora bisogna rifare un piccolo progetto per considerare le pendenze, gli scoli della pioggia ecc. Finora accantonato perché c'erano urgenze e priorità, ma adesso occorre pensarci. Anche perché il corridoio chiuso per me era la soluzione allo stendere il bucato quando piove, il corridoio aperto come è ora mi costringe ad un controllo continuo sul bucato steso, a coprirlo con teli di plastica se minaccia pioggia e sotto ai teli non si asciuga mai. E dalle aperture alte di questo corridoio-portico se piove di traverso e tira vento entra di tutto e si formano pozze per terra.

Fra poco arriverà qualche soldo dell'eredità appena definita, prima di tutto si pagheranno i lavori già fatti, poi si vedrà quanto resta per questi ultimi due, poi… se resta qualcosa… potremo finalmente pensare a dilapidarli in una sospirata vacanza! E potremo considerare conclusa la CASANOVELA.

 
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LA MIA FRANCIA 12

Post n°1392 pubblicato il 11 Dicembre 2016 da atapo
 

TREGASTEL

 

 

Non è stato facile decidere quale luogo della mia Francia del cuore doveva avere l'onore di chiudere questa carrellata di 12 luoghi, alcuni famosi altri sconosciuti, che ho voluto presentare, uno per mese, in questo 2016.
Oltre agli undici già raccontati, ai tanti altri che in precedenti occasioni erano finiti nelle storie di questo blog... ce ne sarebbero stati ancora...
Ma quando li richiamavo alla memoria... quello che sempre ricompariva tra i primi, che mi riportava a sensazioni di positività e di nostalgia più forti degli altri era questo, Trégastel.
E allora eccolo anche per voi...
Trégastel è un piccolo paese sulla costa nord della Bretagna. Io e il marito andammo in Bretagna col camper nell'estate del 2007: è una regione molto famosa e molto ospitale con i camperisti, le aree di sosta sono dappertutto, il viaggio per arrivarci è lungo, ma ne vale la pena. Ciò significa però che nei mesi estivi è superaffollata e trovi Italiani dappertutto...
Molte erano le mete che ci incuriosivano e naturalmente dovemmo fare una scelta e lasciarne gran parte per un successivo viaggio... che ancora non c'è stato! Ma accade sempre così!
Ero incuriosita da un paese sulla costa nord, Ploumanach, dove era ambientata una leggenda bretone che aveva avuto grande successo tra i miei scolari, una storia un po' horror di tesori nascosti, spiriti maligni e grandi pietre che in certe notti diventavano giganti vendicativi...
Infatti Ploumanach si trova sulla costa di "granito rosa", con enormi scogli e rocce che col sole assumono proprio tonalità rosate. E' un centro balneare molto frequentato, come tutta la zona, e col camper dopo la visita e il pranzo (in quei giorni pesce, Saint-Jacques, galettes e crepes a volontà) ci spostammo nel paese successivo lungo la costa, Trégastel appunto.

 


 

Ci fermammo lì pochi giorni: vicino all'area sosta camper, all'ingresso del paese, c'era uno storico mulino a maree, poi il centro commerciale, un contadino che al mattino veniva a venderci la sua verdura con certi pomodori saporiti che neppure in Puglia, un pizzaiolo ambulante di origine italiana che ogni giorno fermava all'area di sosta il furgone e preparava pizze napoletane squisite il cui profumo veniva portato dal vento fino in centro città e attirava lunghe code di affamati: così finchè restammo lì arricchimmo con le sue ottime pizze la nostra dieta di squisito pesce, morbidi molluschi delle Saint Jacques, fantastiche crepes e galettes.
Ma quello che rivedo subito se chiudo gli occhi e penso a quel luogo è una stradina che si inoltra prima tra casette ed orti, poi tra i pini e la boscaglia costiera, poi incrocia la strada pedonale storica chiamata "il sentiero dei doganieri" che corre lungo la costa per i camminatori intrepidi che vogliono fare a piedi tutta la costa della Bretagna e infine arriva ad una spiaggetta, un'insenatura abbracciata da enormi scogliere tondeggianti rosate, con altri massi affioranti nell'acqua e in fondo le acque spesso agitate della Manica.

sentiero dei doganieri



Ecco, più che la cittadina in sè, questa spiaggia è stata il mio luogo del cuore. Tranquilla e solitaria, poche persone si sedevano come me su quegli scogli o sulle due panchine al limitare del bosco, a leggere, a meditare, a respirare l'aria di mare. Fare il bagno nemmeno a pensarci, non era per niente caldo in quei giorni, nuvoloni correvano spinti dal vento che spesso rinforzava, ma quella spiaggetta era protetta e poco frequentata essendo in periferia. Io ci stavo così bene, mi riposavo, mi rilassavo, pensavo al futuro in quel momento in cui stavo facendo scelte importanti per la mia vita e mi sembrava che tutto fosse più facile lì, guardando il mare...

 

C'era un gabbiano che sostava a qualche decina di metri da me: era enorme, bianco con immense ali nere, sono certa che appartenesse ad una specie abbastanza rara che avevo visto in un cartello sugli uccelli marini all'acquario del paese: i gabbiani più grandi fra quelli che volavano in zona, 160 cm di apertura alare! Ce n'era una colonia in un'isola poco lontana, quello forse amava sostare come me nella MIA spiaggetta... e forse anche lui la considerava SUA, vista l'aria severa con cui mi guardava a lungo tenendo sempre la distanza di sicurezza... Però mi faceva compagnia.
Ecco, spesso se chiudo gli occhi e cerco un'immagine mentale di un luogo bello che mi faccia sentire bene con me stessa... rivedo la spiaggia di Trégastel, i suoi pini, le sue rocce, le sue onde lontane, il suo gabbiano...
Non ne ricordo nemmeno il nome, ho cercato le immagini su Internet, a Trégastel ci sono molte spiagge e si assomigliano parecchio, ho osservato le mappe, forse l'ho identificata, forse no, ma che importa...
Nei miei ricordi la riconosco benissimo.

 
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EREDITA'

Post n°1391 pubblicato il 06 Dicembre 2016 da atapo
 

FIRME

 

Bologna, via Rizzoli e le due torri


Sono finite le visite mediche e i loro appuntamenti a raffica.
E' finito il periodo degli impegni teatrali.
E' nato Cesare, è già tornato a casa e la vita familiare si va riorganizzando.
E' stata finalmente conclusa la via crucis dell'eredità dei miei suoceri, nel senso che il cognataccio ha accettato (e gli altri fratelli stentavano a crederci), senza rimbalzi nè ulteriori stranezze, le ultime proposte di regolare i conti e le questioni. Ieri a Bologna tutti attorno a un tavolo, in una banca, compresi avvocati, geometra e direttore di banca... e firme su firme... Il cognataccio ha avuto ciò che voleva, gli altri l'hanno parecchio accontentato pur di chiudere le questioni e credo che da ora in poi lui sparirà dalle loro vite.
C'ero anch'io a quel tavolo, perchè essendo con mio marito in regime di comunione dei beni sono state necessarie diverse firme anche da parte mia. Ne avrei fatto volentieri a meno: c'era un'aria cupa in quella stanza, i soli allegri erano avvocati e geometra, che intascavano la loro paga... Il cognataccio non ha nemmeno salutato gli altri fratelli.
Così nel giro di qualche settimana dovremmo avere dei liquidi che passeremo credo in toto ai muratori e company che ci hanno restaurato la casa... se non si risolveva l'eredità eravamo in un bel pasticcio.
Ed ora mio marito ed io siamo diventati proprietari di un terzo dei "possedimenti" in montagna: la famosa casetta dove avevamo passato le vacanze coi figli, più una casa quasi rudere che era di mio suocero, due fazzoletti di terreno a destinazione "area verde".  I tre fratelli dovranno accordarsi su come gestire (tenere, vendere o altro) tutto questo, vedremo come finirà, dato che sono tutti e tre piuttosto al verde in questo momento.
Lo stress di questo incontro ha fatto ammalare mio marito: da qualche giorno ha una tosse forte con abbassamento di voce, a cui non ha affatto giovato l'umidità che c'era ieri in una Bologna grigia e piovviginosa. Era così ridotto a uno straccio che a pranzo nel ristorante nulla gli sembrava buono e dopo siamo ritornati a casa subito, senza giri per mercatini natalizi nè acquisti di tortellini, raviole e prodotti tipici che non ci facciamo mai mancare nelle trasferte bolognesi: è la prima volta che torniamo a mani vuote! Certo per lui è stata una prova pesante, il culmine di ciò che durava da quattro anni esatti... Sentire un fratello che si fa estraneo è terribile...
Ora che molto è concluso, mi dedicherò finalmente al Natale in arrivo... con calma. Che ci sia un po' di tregua, speriamo, e che si possa scivolare su acque tranquille verso il nuovo anno..

 
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BENVENUTO CESARE !

Post n°1390 pubblicato il 02 Dicembre 2016 da atapo
 

E' ARRIVATO

 


 

In anticipo di una settimana, ieri sera alle 21,16 è nato Cesare. Tutto è andato bene e rapidamente, ce l'hanno fatta ad arrivare all'ospedale di Borgo San Lorenzo a 30 km da Firenze dove mia figlia si è trovata tanto bene anche per le nascite precedenti.

Io confesso che avevo un po' di apprensione: con Diletta fecero appena in tempo a varcare la soglia dell'ospedale e la bimba stava già nascendo così che saltarono le pratiche dell'accettazione… Temevo di sentirmi arrivare una telefonata da un'area di servizio dell'autostrada…

Invece Cesare si è comportato bene ed ha aspettato la fine delle pratiche burocratiche.

Stavolta è stato chiamato in servizio per primo il nonno, mio marito: eravamo “sul chi va là”, ma io nel pomeriggio di ieri ero ad un controllo medico all'ospedale ed avevo messo il cellulare silenzioso, poi mi ero dimenticato di riaccenderlo. Così la telefonata di avvio di tutta la faccenda l'aveva ricevuta mio marito in casa da solo verso le 19, non riusciva a contattarmi ed è partito lui per stare con gli altri tre bimbi. Ci siamo sentiti dopo mezz'ora, lui era già distrutto perché aveva dovuto cuocergli la pasta per cena… Io l'ho raggiunto con un tegame di cosce di coniglio a metà cottura, che hanno destato molta curiosità nei tre nipotini: é una pietanza che non mangiano di solito, l'hanno assaggiata e gli è piaciuta molto. Poi abbiamo giocato a immaginare “come sarà Cesare?” e veloce è arrivata l'ora di andare a dormire. L'impresa più ardua: lavaggi, pigiami, lettura di una storia, pianti della Diletta che non ha mai dormito senza i genitori ecc… Insomma, alle 22 era appena tutto silenzioso quando è arrivata la notizia della nascita… e Martino non dormiva ancora ed è arrivato in sala chiedendo: -Allora è nato?-

All'una è tornato mio genero e noi siamo rientrati a casa nostra. Stamattina li ha portati a conoscere il fratellino, poi a mezzogiorno siamo saliti anche noi a Borgo per riportare i bimbi a Firenze. Impresa ancora più difficile della sera precedente, perchè Diletta non ne voleva sapere di staccarsi dalla mamma e i suoi strilli hanno inondato il parcheggio dell'ospedale…

Nel viaggio di ritorno si sono addormentati in auto, stremati dalle emozioni… finché non li abbiamo consegnati alle cure della loro meravigliosa babysitter “santa subito”… perché se non ci fosse lei…

Nei prossimi giorni ci teniamo a disposizione per eventuali necessità ed emergenze… tranne lunedì che dovremo andare a Bologna dal notaio per questioni dell'eredità dei miei suoceri.

Che il piccolo Cesare ci porti fortuna e che la faccenda ereditaria, che sta logorando mio marito ancora più di me, si avvii finalmente ad una soluzione positiva!

 
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