Creato da ex_pre il 16/03/2006

Cuore e regole

Ex, ex, ex-tante-cose e fino a quando non diventerò anche ex vivo sarò in via di definizione, sempre coerente con me stesso; sempre io

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UN TEST CHE MI RAPPRESENTA


Which angel are you?
You are a balanced person, you may be bad at times, and good at others, but your a good balance. You can be on the receiving end or the giving end but no matter what, you always seem to come out balanced. You give good advice and direct people to lead a good balance of life. Your the ying and the yang. Your level-headed and rarely fail in life. You can be in the crowd and not seen, but you have the ability to shine aswell.
Molto carino anche questo:
for some reason you have felt very distant from everyone else and you try to follow your own path. throughout the years you have seen a lot of freaky shit and sometimes it overcomes you and you get stuck in the rabbit hole trying to figure out what it is. All you know is that humans aren't the only ones out there and there is something about yourself that is still a myster. 
What is your true nature: the psychiatrist
You take the problems of others with you wherever you go. In your spare time you try to think of some way to resolve the dilemmas of your friends. You have an attraction to those who are in need and you feel that you always have to contribute in some way to make those around you like you. The respect of others is important to you.
 

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Sensi

Post n°203 pubblicato il 03 Marzo 2008 da ex_pre
 

°°° Ripensando ad alcuni commenti fatti al post precedente


Il nostro corpo ci offre un'infinità di stimoli di ogni genere.
Attraverso i sensi e l'organismo passa piacere, dolore, benessere,
informazioni. Il profumo del caffè la mattina, l'odore delle lenzuola
appena cambiate. Il tepore della casa. La carezza della persona amata.
Il vento che soffia tra i rami degli alberi... I nostri sensi sono
finestre sul mondo. Questa capacità è comune agli animali ma non per
questo meno umana e nobile.

Anche la mente è il luogo dove affacciarsi, dove rovistare e
dilettarsi. E' una capacita umana ma anche alcuni animali la
condividono in parte. La nostra volontà evoca ricordi piacevoli,
sfoglia varie forme di consapevolezza da quella della sicurezza a
quella di essere amati. La lettura, l'ascolto della musica, l'arte ci
permette di affacciarci nella mente degli altri. La scrittura, la
creatività in genere, la conversazione, l'insegnamento, il dibattito
sono fonte di profondo piacere. Prendere un bicchiere di vino in mano e
sulle labbra assaporare terre, atmosfere, storia, odori, aneddoti...

C'è una parte che noi esseri umani condividiamo con Dio e con gli angeli.
Le facoltà dell'anima o del nostro corpo sottile. Queste facoltà oppure
questa dimensione dell'essere umano non sono molto conosciute anche se
ci sono molti che ne parlano. E' un tema squisitamente religioso, senza
il quale non avrebbe senso parlare di religione. Se ne parla come se
questo corpo fosse parte delle facoltà razionali e intellettuali: ne
parlano in termini di coscienza, di regole, di idee ma non come parte
del proprio essere, una parte con la quale prendere contatto.
Molte delle persone che si reputano religiose non hanno mai sentito il
respiro dell'anima, le sue vibrazioni, il suo piacere e il piacere
sottile ed inimmaginabile che riesce a trasmettere.

Non è facile trovare "il luogo non luogo" dell'anima, nessuno può farci
attraversare la soglia e pochi sono quelli che la indicano con
convinzione ed efficacia. Si parla con metafore e allegorie sperando
che l'interessato provi a cercare. E' possibile accorgersi della sua
esistenza solo nella quiete. Nel silenzio profondo della mente e del
cuore quieto. Solo in questa quiete è possibile accorgersi dell'anima
che nell'oscurità respira e si muove.

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Commenti al Post:
luloca
luloca il 03/03/08 alle 18:44 via WEB
Secondo la tradizione orientale, l'uomo si compone di 5 componenti. Forma, percezione, concezione individuale, capacità di agire e coscienza. In assenza di solo una tra queste cinque componenti non potremmo considerarci degli essere umani. La coscienza risiede nel corpo poichè non ha e non può avere una sua vita propria. Il pensiero è un artificio generato nella chimica del cervello centrale e nelle sue estese periferie che si irradiano per tutto il corpo. Senza queste connessioni ed impulsi non può esistere alcuna coscienza di se, di conseguenza alcuna anima. Se esiste un luogo dell'anima quello non può essere altro che il corpo materiale. La cultura orientale, che da sempre si è interessata a coltivare degli stati d'animo supremi, lo ha sempre fatto attraverso il corpo e nella consapevolezza di tutte le componenti.
 
 
ex_pre
ex_pre il 04/03/08 alle 10:00 via WEB
Siamo un'tutt'uno, l'essere umano è un essere totale: fisico, psichico e spirituale. Ogni aspetto del nostro essere ha delle facoltà proprie che siamo più o meno riusciti a sviluppare durante la nostra esistenza. Alcuni sono più fisici altri più psichici. Le facoltà spirituali invece per la maggior parte delle persone risulta atrofizzata perché non è mai stata usata. Ognuna di queste parti pur dipendendo dalle altre possiede una propria autonomia. Le connessioni neuronali e gli stimoli elettrici sono la sola cosa che scientificamente possiamo constatare e provare. Ciononostante non siamo carne e elettricità anche se sono l'unica cosa evidente.
 
   
luloca
luloca il 04/03/08 alle 16:26 via WEB
non ho assolutamente detto che siamo solo carne ed elettricità. L'aspetto spirituale è comune a tutti gli esseri umani, anche a quelli che apparentemente sembrerebbero non esserne dotati. La spiritualità a mio avviso non è legata a nessun credo religioso, ma è una componente del pensiero. Il concetto che tentavo di mettere in rilievo e che questo aspetto spirituale ed immateriale non può avere una vita propria, ma è componente anch'esso della vita materiale. In qualche modo, corpo e mente, materia e spirito, a mio avviso sono inscindibili, e l'uno senza l'altro non c'è modo di considerarle come entità senzienti. In un mio post di qualche anno fa, ho esposto delle mie idee sulla donazione degli organi, che ritengo un abominio proprio per questa ragione: Donazione organi? Neanche morto!
 
     
ex_pre
ex_pre il 04/03/08 alle 18:12 via WEB
Ho letto il tuo post, interessante la tua argomentazione! In questo commento hai una posizione molto simile a quella semitica antica. Infatti i testi biblici più antichi avevano una visione del uomo come essere integrale e indivisibile animato da un soffio divino che non va scambiato tout court per un'entità autonoma. Solo in seguito entrarono nella teologia ebraica concetti che diedero all'anima un'autonomia che poi, in contatto con ambienti platonici e ellenistici diedero all'anima la supremazia e addirittura la capacità di avere più corpi e un'evoluzione propria (ma questo avvenne al di fuori del cristianesimo.)
 
     
luloca
luloca il 04/03/08 alle 19:02 via WEB
più che a una concezione semitica, mi rifaccio alla concezione orientale, che ha radici ancora più antiche. La concezione di un'anima che sopravvive al corpo è tipica del paganesimo greco, come anche l'inferno e il paradiso. Questa concezione non ha alcun corrispettivo nella cultura orientale, dove un'esistenza senza un corpo materiale non è neanche considerata come idea. Lo spiritismo infatti è una tradizione tutta nostra, che non ha corrispondenze con le culture orientali. I fantasmi in oriente non esistono.
 
     
ex_pre
ex_pre il 05/03/08 alle 09:29 via WEB
Samsara, ti dice niente questa parola? Se ti dice qualcosa allora capirai che non sono d'accordo con quello che stai dicendo. A quale concezione orientale ti riferisci se l'induismo e il buddhismo considerano il pellegrinaggio o percorrimento (Samsara, per l'appunto!) ossia, la trasmigrazione delle anime fino alla liberazione come parte integrante anzi, fondamentale del loro sistema religioso?
 
     
luloca
luloca il 05/03/08 alle 09:49 via WEB
Samsara mi dice moltissimo, ma il karma non è quello che pensi tu, se lo assimili al concetto di anima del cristianesimo. Di fatto, la purificazione avviene solo nel mondo materiale e fenomenico, è per questo che è necessaria la rinascita. In altri termini avviene solo quando corpo e spirito sono uniti. Ciò che rimane alla morte di un essere umano, per la concezione induista e buddista, è la sua latenza. E' come un libro chiuso. La rinascita, impropriamente definita reincarnazione, è come riaprire il libro e riprendere la lettura. Ad ogni modo, questa è solo una teoria che non rappresenta alcun dogma. Di fatto nella cultura orientale non esistono i fantasmi, poichè si comprende che il corpo materiale è necessario per qualsiasi entità. Le divinità rappresentano quasi sempre delle funzioni della vita molto concrete e non sono mai delle entità, ma più spesso delle qualità. Senza il corpo è impossibile interferire con la realtà fenomenica. Da questa parte del mondo invece è un continuo di apparizioni di corpi astrali, proprio perchè la cultura si basa su concetti molto diversi: ovvero separazione tra corpo ed anima.
 
     
luloca
luloca il 05/03/08 alle 09:52 via WEB
a mio avviso, questa serve solo ad avvalorare la tesi che dio sia puro spirito. E che possa esistere una realtà immateriale.
 
     
ex_pre
ex_pre il 05/03/08 alle 10:20 via WEB
Non mi sono mai sognato di usare il termine karma come sinonimo di anima! Parli di purificazione, della necessità di prendere carne per purificarsi... la questione è chi è il soggetto. Chi o che cosa deve purificarsi? L'individuo è il suo principio spirituale e quindi è ciò che noi chiamiamo anima.
 
     
luloca
luloca il 05/03/08 alle 11:02 via WEB
secondo il buddismo, il percorso di purificazione deve portare all'estinzione della sofferenza. L'illuminazione è un processo che non coinvolge solo l'uomo ma anche ogni altra cosa materiale. E' l'universo stesso che ha come obiettivo l'illuminazione, ovvero l'estinzione del processo di rinascita e morte e la sofferenza che ne deriva. La teoria delle nove coscienze, della quale quella "alaya" (deposito della coscienza) potrebbe rappresentare in qualche modo l'essenza spirituale, in effetti ritengo sia un po una forzatura definirla "anima", paragonandola alla concezione cristiana. La difficoltà maggiore di spiegare questa cosa risiede nel fatto che il principio occidentale individualista, mal si collega al principio di unicità di tutto che è invece prerogativa orientale. Tu parli di principio individuale come "anima individuale", il buddismo, con le sue varie eccezioni, non riesce a concepire un elemento staccato dall'altro. Se un principio spirituale esiste, per il buddismo, è la "legge mistica": la legge di causa ed effetto. Ma questa legge non è un'entità, ma il senso e il principio stesso dell'esistenza. Esistono oltre 800 scuole di buddismo, e tutte alla tua domanda avrebbero risposto in modo anche molto diverso. Dal canto mio ritengo che la risposta sia soprattutto nel fatto che non esiste una coscienza spirituale individuale, ma collettiva, e che questa investa tutto l'universo materiale nel suo insieme.
 
silenziosa.M
silenziosa.M il 04/03/08 alle 16:56 via WEB
Già, tanti parlano di anima e pochi sanno cos'è, dov'è la sua "dimora" o "non dimora". La maggior parte dei religiosi o credenti (chiamali come vuoi) non conosce la propria anima eppure lei è li, accovacciata dentro di noi e aspetta soltanto di essere liberata, vuole spiccare il volo dentro a questa vita. Conoscere e far vivere la propria anima è un'arte riservata a pochi e a mio riguardo la Chiesa ha chiuso la porta su questa questione. E' forse troppo difficile da spiegare? O forse si ha paura di dare troppa conoscenza all'uomo?
 
 
ex_pre
ex_pre il 04/03/08 alle 18:18 via WEB
No, non credo che la Chiesa pecchi di quella sorta di paternalismo nei confronti dell'umanità. Sono temi che nella Chiesa purtroppo non vengono spesso a galla nella maniera nella quale l'ho posta io. Per poter fare questo mancano maestri che una volta c'erano ma ora sono molto rari... so per certo che la Chiesa li vorrebbe avere così come li aveva una volta... spero proprio che non abbia chiuso la porta! Ciao :)
 
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