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Post n°42 pubblicato il 19 Settembre 2008 da ladestracalolzio
Tag: antifascismo, bandiera, El Alamein, fascismo, Fini, Milano, Mussolini, olimpico, plutocrazia, Roma, X mas Ormai da un po’ di tempo, ascoltando le cronache delle partite di calcio, sento che la Juventus gioca all’Olimpico con… e viene citata la squadra di turno. Ma l’Olimpico non è sempre stato lo stadio di Roma? In un passato recente un personaggio assurto alla ribalta della cronaca nera come capo della banda del Brenta è stato definito dai giornalisti “faccia d’angelo” Maniero. Ma “faccia d’angelo” non era l’acerrimo rivale di Vallanzasca, sulla piazza della Milano criminale degli anni’70-’80, Francis Turatello? Questo paio di esempi tanto per rimanere nel faceto a proposito della confusione sui riferimenti. Negli ultimissimi giorni abbiamo sentito qualcuno, per tornare al discorso più serio, ribadire nell’eclatante incontro con i giovani di AN, che libertà, sicurezza, uguaglianza, giustizia sociale sono valori soltanto dell’antifascismo. “Chi è democratico, cioè si riconosce nei valori della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici” una parte dell'intervento. Il primo istintivo commento che mi è venuto in mente è stato: “Dev’essergli andata la gnocca al cervello”. Questo “qualcuno” dovrebbe leggere “Intervista sull’antifascismo” di Giorgio Amendola, curata da Pietro Melograni, utile per capire molte cose del fascismo e che in ogni caso gli antifascisti, se si escludono gli inizi del ventennio, non erano così tanti come si vorrebbe far credere. I movimenti antifascisti organizzati, erano scemati sempre più col passare degli anni, non tanto per la repressione, quanto per un senso d’ineluttabilità ”Il fascismo era troppo forte e ormai non c’era più nulla da fare. Soltanto dopo l’abbraccio mortale con il nazismo, le speranze di cambiamento ripresero un po’ di vigore”, spiega Amendola nel libro. Per tornare ai movimenti antifascisti, Mussolini ebbe a dire: “Le opposizioni tutte insieme, sono perfettamente impotenti. Il giorno in cui uscissero dalla vociferazione molesta per diventare concrete, faremmo di costoro strame per i nostri accampamenti”. E ancora! Emblematica la risposta di un sindaco della Sicilia arrestato, come fascista, dagli angloamericani sbarcati sull’isola, che alla richiesta dei loro comandi di consegnarli i fascisti del piccolo comune nei pressi di Licata, da lui governato, rispose: “Ma qui erano tutti fascisti!”. Ma dopo questa curiosa divagazione storica, dicevo, questo qualcuno, di cui sto parlando, non è un comunistoide refrattario alla sconfitta della sua ideologia, ma è Fini. Non Massimo Fini, lo scrittore (non certamente fascista), autori di articoli e libri, abbastanza obbiettivi, come potrebbe pensare chiunque non fosse informato degli stravolgimenti degli ultimi tempi nel nostro Paese, ma si tratta di Gianfranco Fini, il capo indiscusso di Alleanza Nazionale, che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità del MSI di Almirante (che anche lui si starà rivoltando nella tomba) per portare avanti la linea del suo partito e i valori di cui era permeato: patria, famiglia, onore, prima di tutto. Il Fini che, dopo aver riconosciuto Mussolini come il più grande statista italiano del XX secolo, oggi ritiene il fascismo “male assoluto” e chi era schierato con lui dalla parte sbagliata; Continua… [1] Il termine plutocrazia (dal greco πλουτοκρατία, ricchezza, e "kratòs" potere) indica il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari che, grazie all'ampia disponibilità di capitali, sono in grado d'influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi governi Il termine fu spesso usato in senso spregiativo, per esempio, dal fascismo, per indicare le potenze industrialmente avanzate: UK, USA, Francia, soggiogate all'usurocrazia di banchieri internazionali. |
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Un politico pensa alle prossime elezioni; un uomo di Stato alle prossime generazioni.
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Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
- Achille Tournier
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Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura (dal film MATRIX).
E' tempo di sapere quale futuro vogliamo per il nostro pianeta, per noi, stessi e per le generazioni che ci seguiranno.
E' giunto il tempo per i cittadini di smettere di fidarsi ciecamente al modo con cui i politici gestiscono il mondo, servendo esclusivamente interessi personali.
Per ridare un senso alla democrazia, i cittadini devono smettere di essere passivi e spettatori, come il docile gregge che si vorrebbe che siano. Devono riflettere a ciò che vogliono veramente ed assumere in modo coerente il ruolo di stipendiato, consumatore, contribuente, elettore, dimostrando di non essere più pecora delle pecore.
Le direzioni prese dall'economia, la società, la tecnologia e l'ambiente non sono inevitabili
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