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NUOVO TEATRO

Post n°936 pubblicato il 07 Marzo 2013 da atapo
 
Tag: teatro

 

QUELLO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI”

Siamo nel mondo del circo, con tutti i suoi personaggi: il direttore, l'acrobata, l'incantatrice di serpenti, la domatrice dei leoni, la ballerina, i pagliacci...

Una sera, all'inizio dello spettacolo, dalla platea un distinto signore chiede di poter entrare a far parte di quel mondo che lui crede felice, puro e molto diverso dal mondo della realtà che gli ha procurato ingiustizie e sofferenze. Deve fare una dura scuola per essere accettato e diventare anche lui un clown: il suo nuovo lavoro ora è quello di prendere gli schiaffi per far ridere il pubblico. Presto scopre che anche il mondo del circo non è diverso dalla realtà fuori dal palcoscenico: si innamora della ballerina bravissima e muta, che però è stata promessa dalla madre ad un ricco barone solo per arricchirsi. Così la vicenda si avvia ad un finale tragico...

Picasso, Al circo: amazzone, pagliaccio e Pierrot


Questa è la trama dello spettacolo, una riduzione tratta dalla storia di Leonida Andreyew, che rappresenteremo sabato pomeriggio nella sala-teatro di un ospedale cittadino,così da avere come spettatori, oltre a parenti e amici, anche chi è ricoverato, ma non sta troppo male.

Da novembre ci lavoriamo ed è stata dura, durissima. Nonostante le riduzioni fatte dalla regista, il testo rimane complesso, occorre creare e mantenere un ritmo sostenuto per dare vivacità, ci sono scene di gruppo con dialoghi serrati che si intrecciano...

E i problemi sono stati sempre gli stessi: difficilmente eravamo tutti presenti alle prove, c'è chi lavora e soprattutto nella scuola riunioni e impegni improvvisi non mancano. Così è ancora più complicato amalgamarci e creare quell'armonia che è indispensabile per memorizzare e costruire lo spettacolo. Inoltre il fatto di non essere quasi mai tutti insieme ha causato degli aggiustamenti continui in itinere da parte della regista, a volte creando confusione.

All'inizio non pensavamo fosse così difficile, ma è andata a finire che da gennaio anziché ritrovarci una sola volta alla settimana è stato necessario raddoppiare e vederci il martedì e il giovedì, dalle 18,30 alle 20-20,30 perchè il debutto non si poteva posticipare, per diversi motivi.

Per me questo tour de force è stato massacrante: oltre al fatto che questo secondo giorno ho dovuto incastrarlo fra gli altri miei impegni, le prove sono in centro città, ho circa un'ora di autobus con alcuni cambi, il rientro è tardi quando i bus sono più rari e devo aspettare a lungo alle fermate al freddo. Insomma, è proprio passione, è perchè mi piace questa parte di pagliaccio un po' maligno che non parla molto, ma commenta pungente, irride, saltella, rifà il verso ad altri personaggi, sotto la maschera allegra nasconde e fa trapelare rabbia e dolore.

Maschera...sarò irriconoscibile, avrò una parrucca gialla, il viso bianco e una grande bocca rossa sghignazzante, l'abito da clown me lo sono costruita pian piano con pezzi recuperati nei mercatini e cuciti, risistemati: una casacca lucida a cui ho aggiunto fiocchi colorati, larghi pantaloni da Arlecchino ottenuti da una gonna larga e lunga, calzettoni a righe imbottiti... cambierò completamente i connotati, mi agiterò e danzerò da buffone come una signora sessantenne mai si sognerebbe di fare! Ma questa è la magia del teatro! Questo è ciò che mi affascina e che mi spinge a complicarmi così la vita!

Una novità di questa volta è che la regista nelle ultime prove ha arruolato anche mio marito come tecnico delle musiche che dovrà far partire nei momenti giusti. Così anche lui coinvolto ora mi capisce e mi sopporta meglio, anche se brontola lo stesso per la fatica e le continue variazioni...ha già detto che non si farà più incastrare...

Bene signori, ormai ci siamo: oggi dal tardo pomeriggio...a oltranza avremo la prova generale, per cui fino a quel momento mi tengo molto in relax, poi lo spettacolo SABATO 9 MARZO, alle ore 17.

Dopo vi racconterò come è andata e spero di mettere anche una foto del mio bellissimo e sudato costume di scena.

 

 
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