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LA MIA PARIGI 4

Post n°1026 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da atapo
 

 

SOLE A PARIGI

24 settembre

Alla cena con H. avevamo parlato anche di mercati, tra cui quello di Belleville e mio marito si è subito entusiasmato: sono gli unici mercati dove non sbuffa, quelli “etnici” . Belleville è il quartiere multiculturale dove Daniel Pennac ha ambientato la serie di romanzi col famoso personaggio Malaussène di professione capro espiatorio. Naturalmente io avevo già visitato tutto questo per conto mio quando andai a Parigi nel 2000, era uno di quei percorsi letterari che ti fanno ricordare, immaginare, ti aspetti di incontrare i personaggi ad ogni angolo di strada... Stavolta non è nel mio elenco, ma mio marito insiste tanto... e in fondo non dispiace neppure a me ritornarci.

Eccoci dunque oggi nel caos del mercato di Belleville, tra gente di tutte le razze e abbigliata in tutte le fogge, non molti turisti, richiami gridati o cantilenati in tante lingue... pare un suk, non un quartiere di Parigi.

 


 

Fotografare è a rischio, molti mercanti arabi (e non solo) non vogliono essere ripresi e nemmeno la loro merce, sono molto diffidenti se vedono un obiettivo, nonostante le nostre precauzioni sia io che il marito rischiamo l'incidente diplomatico e per non finire nei guai le nostre inquadrature devono essere molto generiche... tranne questo simpatico venditore di mazzi di menta che mi richiede la foto, e che sia messa su facebook! A me non par vero di accontentarlo!

 

 

I prezzi in questo mercato sono straordinariamente bassi! Il mercato si snoda fino al confine con Menilmontant, il quartiere di Edith Piaf e poco oltre c'è il cimitero di Père Lachaise: luoghi che erano nella mia lista di questo viaggio, ma per mio marito non sono affatto importanti, poi è stanco di camminare...insomma, ci accordiamo su un'altra meta che interessi ad entrambi e dopo il pranzo in brasserie arriviamo in metrò al Museo d'Arte Moderna della città di Parigi. Però... sbagliamo museo, senza accorgerci dell'errore ci avviciniamo all'entrata di quello accanto che oggi... è chiuso! Che fare allora? Dico:“Adesso decido io! Voglio andare al Bar dei Gatti”

Ma a me il pelo dei gatti fa starnutire...

“Vuol dire che mi aspetterai fuori! Questa è un'esperienza a cui non rinuncio!”

Questo luogo è una novità assoluta per Parigi, è stato aperto proprio da due giorni e l'avevo letto sui soliti giornalini gratuiti, però da facebook ne avevo avuto notizia tempo fa... avrei fatto il possibile per non mancare!

Così LUI mi ha aspettato su una panchina ed io sono entrata per un thé e una fetta di torta nel “Café à chats”, in una stradina del Marais.

 

 

Lì ci sono una decina di mici che... fanno compagnia ai clienti: come tutti i gatti si fanno gli affari loro, sonnecchiano, girellano, annusano e se ne hanno voglia interagiscono con i clienti, si fanno accarezzare o giocano. Chi ha la nostalgia della morbidezza di un felino che non può tenere a casa sua può passare qui alcune ore e sentirsi soddisfatto: una specie di Pet Therapy insomma. L'idea viene dal Giappone dove pare che di questi bar ce ne siano diversi e tutti abbiano successo. Ed ha molto successo anche questo parigino: quando ne sono uscita, ben rilassata, c'era la coda lungo il marciapiede e all'ingresso prendevano prenotazioni solo per i giorni successivi... due giorni dopo sui soliti giornalini leggevo che era tutto esaurito fino a novembre! Mi sono considerata fortunatissima ad essere riuscita ad entrare così, senza attese né code...

 



25 settembre

Ormai siamo all'ultimo giorno che passeremo interamente qui ed ecco la solita scelta difficile: che fare? Perchè la lista dei desideri e dei luoghi sarebbe ancora lunga, uno verrà scelto e gli altri resteranno come rimpianti...

Ci sembra doveroso ritentare al Museo d'Arte Moderna, che troviamo aperto e scopriamo che era aperto anche ieri, solo che... avevamo sbagliato museo, ma ce ne sono tanti così vicini uno all'altro!

Siamo al Trocadero, zona signorile, ed oggi lungo il viale c'è mercato anche qui, ma molto diverso, più chic e più costoso rispetto a Belleville! E' d'obbligo visitarlo... e mescolarci agli impiegati distinti che a mezzogiorno fanno la fila al banchetto delle galettes e crèpes della Bretagna.

 


Poi visitiamo finalmente questo museo, c'è arte dal primo '900 ad oggi: mi affascinano i vari Leger, Picasso, Braque, De Chirico, Derain, Modigliani...

 

 

ma rimango costernata e molto perplessa di fronte a certi prodotti dell'arte contemporanea che, sinceramente, faccio fatica a … digerire! Mio marito ne è sconvolto!

 

(é un'opera d'arte, si intitola "Due tubi", io credevo fossero rimasti da qualche restauro...)

E' bello vedere come anche i bambini siano interessati e guidati ad avvicinarsi a tutto questo...

 


 

Le ultime ore dell'ultima giornata le dedichiamo ad un giro nelle gallerie Lafayette: l'interno è bellissimo con le sue decorazioni liberty che amiamo fotografare. Anche la merce in vendita è bellissima... e carissima! Ricordo quando andammo le prime due volte a Parigi (nel secolo scorso!) che in un angolo molto nascosto c'era la zona delle vendite molto scontate di oggetti magari un po' fallati, o fine serie... e facemmo acquisti interessanti. Ora... macchè! Solo guardare, niente comprare!


 

Per fortuna è ancora gratis il salire sul tetto a terrazza da cui si domina tutta la città: è quello che facciamo, verso il tramonto. Dopo tutte queste splendide giornate di sole che ci hanno fatto rimettere le maniche corte ora nel cielo si stanno addensando nuvole grigie... il tempo cambierà e noi ringraziamo Parigi per averci concesso una settimana così calda e soleggiata.

E via a preparare le valigie... domani avremo ancora qualche ora a disposizione per un'ultima passeggiata.

 


 
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