Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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LANZAROTE 1
ALLE ORIGINI DEL MONDO
Come vi avevo anticipato, quando sono arrivati i nostri amici abbiamo passato tutti i giorni della seconda settimana a zonzo in auto per l'isola: partenza il mattino verso le 9,30 dall'hotel, ritorno all'ora di cena, o più tardi se scoprivamo all'ultimo momento un ristorante di pesce che ci attirava, in qualche paesetto anche lontano da Costa Teguise, dove alloggiavamo. Per esempio una Cofradia de Pescatores, i ristoranti gestiti dalle cooperative dei pescatori che abbiamo trovato in molti luoghi di mare nelle isole Canarie e questi ristoranti sono la migliore garanzia di un pasto ottimo a base di pesce e piatti tradizionali a prezzi assolutamente competitivi.
Il tempo era stato abbastanza bello durante la prima settimana, tanto da concedermi soste in spiaggia, abbronzatura e quasi bagni, cioè passeggiate nell'acqua dell'oceano, non troppo fredda. Purtroppo le previsioni davano peggioramento, pareva che dovesse anche piovere nei giorni successivi, cosa molto rara per Lanzarote, ma questo l'inverno pazzo stava portando neve non solo a Tenerife che col Teide a più di 3000 metri ci è un po' abituata, ma anche a Gran Canaria e in entrambe le isole onde alte fino a 7 metri avevano distrutto i lungomare di alcune cittadine, con grossi danni. Guardavano queste notizie in TV alla sera, con un po' di apprensione.
Per questo coi nostri amici abbiamo deciso che subito il lunedì, ancora col sole, saremmo andati nel luogo più famoso di Lanzarote:
il Parco Nazionale di Timanfaya.
E' un territorio enorme incontaminato di origine vulcanica, sorto in seguito alle eruzioni più recenti del 1730-1736, con emissioni di lava che ricoprirono circa un terzo dell'isola. Ci sono più di 25 crateri, mari di lava dalle rocce con forme impressionanti, tunnel di lava interi o sfondati dentro cui scorrevano fiumi di lava fusi... E' proibito avventurarsi da soli in questo territorio detto malpaìs (nome che indica appunto un luogo aspro e deserto di origine vulcanica), si formano gruppi di turisti che lo visitano a dorso dei cammelli (abbiamo evitato...) o su comodi pullman (che abbiamo preferito...).
Si fa il biglietto all'ingresso del parco: noi forse saremo ricordati perché per domandare spiegazioni sul “combinado” cioè il biglietto cumulativo scontato per diverse “bellezze” dell'isola abbiamo causato una lunga fila di auto alla biglietteria, poi mio marito nel fare manovra è andato a finire contro un grosso masso di lava che delimitava il piazzale! Subito è accorsa la guardia e dal suo comportamento avevamo l'impressione che gli interessassero di più i danni al masso di quelli alla macchina... e temevamo che ci facessero pure una multa, visto che il regolamento dice di “non danneggiare assolutamente nulla all'interno del parco”!
Ma è andato tutto liscio, il giro all'interno del parco è stata un'esperienza emozionante: la pista percorsa dal pullman passa tra tutti questi paesaggi incredibili, a volte si incunea tra blocchi enormi di materiale che sfiorano le fiancate, a volte resta in bilico a strapiombo su immensi burroni, a volte il panorama si apre e dopo coni, conetti, sabbie e onde di lava laggiù in fondo ecco il blu dell'oceano... Intorno i colori sono i più vari a seconda dei minerali eruttati, la monotonia non esiste... è un viaggio spettacolare che ci fa sentire all'origine del mondo! Vegetazione se ne vede ancora pochissima: appena tre secoli dall'eruzione, un attimo se si misura in ere geologiche! L'autista del pullman si fermava nei punti più spettacolari e tutti a scattare foto, sperando che i riflessi dei vetri dei finestrini non facessero troppi danni...
laggiù in fondo le onde dell'oceano
In certe zone ci sono fenomeni vulcanici attivi che impressionano i turisti: a pochi centimetri di profondità la temperatura arriva già a 250 gradi, si sente il calore sotto la suola delle scarpe, la terra a toccarla brucia, quando le guide avvicinano a certi buchi dei mazzi di sterpi questi si incendiano,
gettando acqua in altre aperture si formano geyser alti alcuni metri,
una di queste cavità è usata dal ristorante come forno naturale...
Infine, ho avuto un piccolo dono personale: mentre camminavo, mi ha attraversato il sentiero una lucertola enorme, tutta nera col fianco ornato da una fila di “occhi” celeste chiaro: bellissima! Naturalmente non ha voluto mettersi in posa per farsi fotografare da me... Diceva la guida che è molto raro vedere animali (che pure ci sono) in questa zona arida ed io mi considero dunque una privilegiata per questo incontro.
Insomma, un'esperienza assolutamente unica ed è questo parco la caratteristica più famosa di Lanzarote, quella che attira turisti in gita anche dalle altre isole, soprattutto da Fuerteventura, appena più a sud, separata da uno stretto braccio di mare.
Ma Lanzarote non è solo questo...
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