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PRASSAGORA

Post n°1100 pubblicato il 23 Aprile 2014 da atapo
 
Tag: teatro

 

LA COMANDINA


"occhio splendente della mia fiaccola...

manda con la tua fiamma il segnale convenuto..."

 

Nella settimana prima di Pasqua, oltre alla replica dei Piccoli Principi, ho avuto anche un altro spettacolo molto impegnativo. Stavolta ero attrice, la regista era l'amica che da due anni mi ha fatto entrare nella sua compagnia di dilettanti.

Da settembre aveva costruito uno spettacolo: "Lo stupore del cambiare", un montaggio con testi di vari autori sulle problematiche dei cambiamenti nella vita e nella società.. Su un tema così immenso, le scelte personali della regista suggerivano un percorso di riflessione...

 


La mia partecipazione era consistente: ero inserita in un coro dove ci si alternava a recitare un brano di Shakespeare, poi dovevo ballare un suggestivo valzer nella parte finale, insieme a tutti gli altri, io che da 40 anni non ballavo e avevo dimenticato le mie scarsissime esibizioni nel valzer... ma ho imparato subito e anzi mi sono divertita molto.

Ma la mia interpretazione più consistente era un'altra: avevo il ruolo di Prassagora nell'episodio tratto da "Le donne al parlamento" di Aristofane, quando raduna le donne prima dell'alba per occupare l'assemblea degli uomini e tentare di far affidare alle donne il governo della città, convinte che finalmente le donne sapranno governare meglio degli uomini. Il ruolo mi è piaciuto subito: l'abbiamo messo, da un certo punto in poi, sul ... sindacale, le mie parole diventavano quasi un comizio al pubblico per esprimere le idee di uguaglianza sociale che mi guidavano...

Credo di essermi trovata così bene in quella parte perchè, in fondo, io un po' COMANDINA lo sono, anzi lo sarei, se poi qualcosa ad un certo punto non mi frenasse e mi facesse ritirare in buon ordine, a volte con rincrescimento. E' successo ormai tante volte nella mia vita e nelle mie scelte: destino o carattere che mi fa "arrendere" ad un certo punto, soprattutto se nel mio volermi imporre mi accorgo di dover prevaricare qualcuno. "Tu hai sempre paura di far dispiacere agli altri" mi disse un amico e credo avesse ragione, è ciò che mi frena sempre nelle mie velleità di comando. Però, quando ho avuto un po' di POTERE, mi pare di averlo usato bene, o per lo meno ci ho messo tutto l'impegno e risultati ne ho ottenuti...

Ma un conto è la vita, un conto è il teatro e sul palcoscenico ho comandato, ho proposto, ho esortato, avevo le idee molto chiare.

Peccato che, come accade spesso in questi nostri scalcinati gruppi di dilettanti, tra le "donne" del mio episodio ci siano stati parecchi problemi: chi si è ritirata a metà percorso per impegni di lavoro e la sostituta non era all'altezza, chi per lavoro faceva spessissimo assenze dalle prove, chi aveva preso molto sottogamba il suo compito, non studiava la parte nè si segnava i movimenti e la mimica... insomma ad ogni prova si doveva ricominciare quasi da zero. Di sei che eravamo si poteva contare sulla metà che lavorassero con serietà e continuità: davvero poco e tutto diventava pesantissimo da reggere. Io alla fine ero veramente stressata: in questi casi si dovrebbero sapere non solo le proprie battute, ma anche quelle degli altri, soprattutto di chi combina facilmente pasticci, per riuscire poi in scena a rimediare se ci sono "vuoti" improvvisi... e se su sei persone sono ben tre quelle inaffidabili diventa un'impresa titanica... Anche la regista era molto preoccupata: aveva tagliato tutto il tagliabile, ma perfino la prova generale procedeva malissimo ed io avevo davvero paura che avremmo fatto una figuraccia in questa scena così importante e che a me piaceva tanto.

Durante lo spettacolo ho dato tutto il possibile: quando una ha cominciato a sbagliare e ho letto il panico negli occhi delle altre compagne, mi sono detta che stavolta Prassagora doveva guidare alla vittoria non sull'assemblea degli uomini, ma sui rischi del palcoscenico e, non so nemmeno io come, sono riuscita a rigirare il testo e a riportare il discorso su ciò che era stato dimenticato ed era importante, in modo che le altre si ritrovassero e si potesse continuare al meglio... Ma ero così agitata! Ora sono curiosa di vedere nel video cosa ho fatto realmente... perchè se ci ripenso non me lo ricordo più. Ricordo solo che siamo arrivate in fondo e... abbiamo avuto molti applausi!

E il valzer che ho ballato nel momento finale dopo tutte le scene dello spettacolo, insieme ad un bel cavaliere assegnatomi dalla regista, l'ho sentito davvero come un momento di liberazione, non ho mai ballato con più leggerezza e soddisfazione!

Avrei anche delle foto, mio marito sarebbe uno dei fotografi "quasi" ufficiali, ma stavolta, complici le feste di Pasqua, non c'è stato ancora verso di fargliele scaricare dalla sua macchina fotografica!


(le foto di Prassagora sono tratte dal web)

 
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