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ALLUVIONE IN SCENA

Post n°1442 pubblicato il 14 Giugno 2017 da atapo
 
Tag: teatro

CALDA  REPLICA

Lo spettacolo sull'alluvione a Firenze in cui ho recitato nel novembre 2016 è stato messo nel cartellone estivo del nostro quartiere.

Si tratta di una serie di rappresentazioni (teatro, musica, danza) che da alcuni anni il quartiere offre gratuitamente ai cittadini una sera alla settimana, all'aperto, nel giardino di una villa.
C'è di che esserne fieri!
Però non era possibile replicare il nostro spettacolo esattamente come l'originale, c'è una bella differenza tra l'essere su un palcoscenico, con le quinte e gli spazi per gli oggetti di scena, e l'essere in un piccolo spiazzo alla base di una piccola scalinata. Allora la nostra regista ha trasformato le parti narrative in letture sceniche, mantenendo uguali le parti dell'inizio e della fine, in cui c'erano scene corali. Nell'ultimo mese ci siamo allenati per questa nuova versione, all'uso del leggìo, dei microfoni, dei nuovi spostamenti necessari. Anche se non c'era più il problema della memoria del testo, bastava leggere ciò che comunque tutti ricordavamo ancora abbastanza bene, era necessario allenare la memoria dei nuovi gesti e delle nuove posizioni.

 


E ieri sera siamo andati in scena. Ieri, giorno torrido come tutti questi ultimi precedenti, alle 19, quando ci siamo ritrovati alla villa per la prova tecnica prima dello spettacolo, il sole era ancora alto, caldissimo e di fronte ai nostri occhi, per cui noi ci scioglievamo quasi accecati...
A tratti arrivava il vento che, se mitigava un po' l'arsura, faceva però volare via i fogli dai leggii: abbiamo dovuto correre alla ricerca di mollette da bucato e imparare a staccare, voltare e riattaccare i fogli senza perderne nessuno, con abilità e indifferenza.
Alle 21.15 tutto è cominciato con i saluti delle autorità, finalmente il sole era tramontato, avevamo risolto il problema del vento... e tutto è filato liscio, con divertimento nostro e pare anche del pubblico, visti gli applausi alla fine e i complimenti dopo. Bene, così siamo abbastanza tranquilli che il quartiere sovvenzionerà il gruppo di teatro anche per l'anno prossimo... l'abbiamo fatto anche per questo, naturalmente!
Io ero solo preoccupata... dei fili! Sì, i fili dei microfoni e delle varie apparecchiature sonore che correvano sul pavimento, non come sul palcoscenico del teatro che è tutto sgombro: lì avevo paura di inciampare e di combinare qualche disastro! Per fortuna ho evitato questa figuraccia...
E ora vacanza dal teatro. Durante l'estate la regista di questo gruppo dovrebbe farci avere il nuovo copione, la regista degli "Spostati" ci ha già detto che vuole riprendere uno spettacolo degli anni passati, dove però io avrò una parte diversa... ma ci sarà tempo per pensarci.
Ora ho voglia di fare altro... più vacanziero!

Le foto che vedete sono state scattate da un amico fotografo, P.B., le ho copiate-incollate da Facebook, fra un po' spariranno...

 
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