Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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MIMOSA
PICCOLA STORIA
Che a me le mimose non piacciano l'ho scritto più volte qui sopra per gli 8 marzo passati.
Non mi piace il loro essere così effimere, durano pochissimo, quando appassiscono diventano brutte e puzzano anche un po'.
Simbolo di questa giornata della donna, con questi cambiamenti climatici ora sono anche fuori stagione: la piena fioritura viene in febbraio, quasi un mese in anticipo, e per l'inizio di marzo i fiori non esistono più, sbatacchiati dai venti e abbattuti dalle piogge, o peggio da neve e gelo come è accaduto quest'anno.
Così chi vuol regalare mimose l'8 marzo le paga a peso d'oro dai fiorai.
Altrochè il fiorellino semplice che si raccoglie nei campi... Perchè tale fu la motivazione quando fu scelto come simbolo di questa giornata.
Quando scegliemmo le piante da mettere nel giardino ci fu proposta anche la mimosa, che è tipica delle nostre zone, ma io rifiutai decisamente.
Mi riconcilio un po' con questa pianta quando vado alle Canarie: là trovo le mimose fiorite (appartengono alle acacie e come altri tipi di acacia stanno bene nel clima tropicale), hanno fiori grandi, soffici, sembrano quasi piccoli pon-pon: laggiù mi sembrano più belle. Anche se quest'anno ho scoperto che, almeno a Fuerteventura, pare che avere una mimosa nel giardino porti sfortuna... paese che vai...
Nella strada che percorro quando dal bus torno a casa, in uno dei giardinetti, c'è un imponente albero di mimosa che ormai trasborda sulla strada. Si fa davvero notare. Anche quest'anno in febbraio è fiorito, poi il maltempo ha non solo distrutto i fiori, ma ha spelacchiato anche qualche ramo dei più alti e più esposti al vento. Fine rapida della stagione 2018, pensavo.
Ma stamattina, inaspettatamente, l'ho visto con una seconda bellissima fioritura, è un'enorme nuvola gialla e i nuovi fiori nascondono quasi del tutto ciò che restava della precedente. Si vede già da lontano lungo la strada, quando me ne sono accorta ho rallentato per ammirarlo il più possibile. E pensavo che è proprio come noi donne: ce ne vuole per abbatterci, riusciamo a risollevarci e a ricominciare, meglio di prima! Stavolta l'ho proprio sentito come simbolo dell'8 marzo!
E mentre camminavo lentamente pensando a questo, un uomo mi ha superato. Guardava anche lui ammirato tutta quella fioritura, si è avvicinato alla pianta e... zac! Ne ha staccato un rametto fiorito in basso, di quelli che sporgevano sulla strada. Confesso che anche a me era venuto il pensiero di fare lo stesso...
Non l'ho imitato, ma ho pensato con simpatia alla donna che stava per ricevere quel piccolo omaggio...
Io, come al solito, non lo riceverò.
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