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APPENNINI

Post n°1554 pubblicato il 31 Agosto 2018 da atapo
 

LUNGO  LA  DORSALE

 

Ecco la fine del mese ed eccomi ritornata dal viaggetto-vacanze stavolta dedicato alla montagna.
Come previsto, i primi quattro giorni siamo stati ospiti dalla coppia di amici che stanno passando l'estate nella villetta di famiglia (alla morte del nonno l'hanno riscattata dai parenti ed è tutta per loro e i loro figli e nipoti) in cui facemmo già la grande rimpatriata nell'ottobre del 2011.
Ora, insieme agli amici, c'era la figlia con i due nipotini, così non ho sentito troppo la mancanza dei miei...
Giorni tranquilli in collina, con escursioni diurne e serali al mare, gite in alcuni luoghi celebri dei dintorni, conoscenze di ottimi ristoranti con le squisitezze locali, ma anche grigliate in giardino e ore di relax tra le chiacchiere e le confidenze di chi si incontra poche volte all'anno, nel portico davanti casa col panorama spettacolare delle colline riminesi fino al mare. E intorno il loro bellissimo giardino lasciato selvaggio, dove mio marito ha fatto scorpacciate di more e di fichi.

 

fortezza di San Leo


Poi la partenza col camper verso sud, immergendoci negli Appennini, dicendo al navigatore che non volevamo autostrade, ma un viaggio lento alla scoperta di paesi e paesaggi.
Nell'area di sosta della prima sera, a Terni, c'è un cartello che pubblicizza la cascata delle Marmore e indica anche gli orari in cui è aperto il getto dell'acqua: bene, andremo lì.
Ci eravamo già stati moltissimi anni fa, forse al viaggio di nozze, ma quando arrivammo scendeva solo un minimo filo d'acqua e ne ero rimasta abbastanza delusa. Stavolta invece! Ne posso ammirare tutta l'imponenza e sono veramente affascinanti. Tutta la zona attorno ora è attrezzata benissimo per i turisti, ci sono aree verdi e alberate per i pic nic, bancarelle, bar, ristoranti, ma tutto ordinato e tranquillo, l'ideale per passarvi una giornata con la famiglia. Hanno anche allestito camminamenti e sentieri con proposte di varia difficoltà per esplorare i dintorni e "salire" lungo la cascata; noi ne affrontiamo uno per un lungo tratto, scale su scale su sentiero... e l'acqua degli spruzzi e vaporizzata dalle cascate che ci stanno a fianco ben presto ci bagna completamente. Poco male, al sole tutto si asciuga in fretta. E durante le ore in cui stiamo lì assistiamo anche alla chiusura lenta della cascata, quando resta solo il filo d'acqua che ricordavo, poi alla riapertura tumultuosa poche ore dopo, non ci siamo fatti mancare niente, compreso un ottimo pranzo al ristorante. Bello che abbiano deciso finalmente di far conoscere e "sfruttare" turisticamente questa meraviglia, una delle tante dell'Italia, che darebbero ottimi introiti all'economia...


La tappa successiva è L'Aquila. Anche qui eravamo già stati in una rapida gita dalla costa adriatica nel 1979 e ricordavo solo l'immenso prato davanti alla basilica di Collemaggio. Stavolta facciamo un lungo giro a piedi per la città... da cui mi resta dentro una tristezza enorme... Dopo il terremoto di nove anni fa il centro storico è ancora quasi tutto disastrato; chiese e palazzi puntellati, case deserte, strade inagibili o sconnesse con ancora a terra le pietre che caddero... In pochissimi luoghi sono iniziati i restauri e le date sui cartelli di inizio lavori sono solo di uno-due anni fa: ma come è possibile lasciar morire così una città? E troppi cartelli di VENDESI attaccati da ogni parte: che fine farà questo centro storico? Quanti dei suoi abitanti ritorneranno?

 

 

Alla sera di questo giorno aquilano, ormai tornati nel camper, ecco il diluvio! In questa estate pazza già ci riteniamo fortunati di essere al riparo nel camper e non ancora in giro a piedi per le strade.
La temperatura si abbassa parecchio e questo fa "meditare" mio marito: il riscaldamento non funziona dall'anno scorso, non l'ha fatto sistemare... ora lui vorrebbe andare in alto sui monti, ma non è il caso che dormiamo al freddo, soprattutto se il tempo peggiora... Insomma, una bella fregatura, il suo amore per le alte cime è messo a dura prova: dovremo magari salire in quota durante il giorno, ma di notte bisognerà scendere... tanto per complicarci la vita pure in vacanza!
Allora il giorno dopo saliamo con la funivia a Campo Imperatore. Siamo fortunatissimi perchè alla base della funivia piove, ma in alto a m.2117 splende il sole che ci permette una lunga passeggiata (in salita) per ammirare il panorama.

 

Campo Imperatore, il Gran Sasso

 

Il non-riscaldamento è una bella scocciatura, perchè nelle zone attorno ci sarebbero bellissimi punti panoramici in cui passare la notte (e già altri camper si sono sistemati), ma a più di mille metri non ci fidiamo affatto e ci tocca scendere fino a Popoli, in un grande parcheggio alla periferia del paese, dove ci consoliamo con la "visita" ad un golosissimo negozio-laboratorio di forno e pasticceria che ci rifornisce di pizze e pasticcini per la cena e la colazione del mattino dopo.
Tappa successiva è Sulmona. Anche qui eravamo stati tanti anni fa insieme ai figli bambini sempre risalendo in gita dai soggiorni sul mare Adriatico. La città mi piace molto e passiamo una giornata tranquilla a zonzo per il suo centro, tra un negozio e l'altro di confetti che è doveroso acquistare per i nipoti. Nel pomeriggio lungo corso Ovidio, la via principale, inizia lo "struscio" (è sabato) e tutto si fa più animato e vivace. Mentre osserviamo il passeggio riposandoci su una panchina, mi viene in mente un momento simile a Taormina e mi pare che Sulmona le assomigli molto, manca solo il mare, ma i suoi monti attorno non sono da meno...

i confetti a Sulmona

 

A Sulmona faccio una bella chiacchierata con l'impiegato gentilissimo dell'Ufficio del Turismo che mi rifornisce di materiali e di informazioni, mi spiega segnandoli sulla carta delle belle gite da fare nei dintorni, praticamente mi organizza il resto della vacanza!
Seguiamo i suoi suggerimenti, continuiamo verso sud attraverso fitti boschi e prati con fattorie e arriviamo a Pescocostanzo. E' uno dei paesi più belli della zona, ha una cattedrale dall'interno sontuoso, nel centro antico ha case dall'architettura caratteristica e molte di esse sono tenute benissimo e abbellite da tanti fiori. In Italia questo non è comune, mi viene da pensare alla Francia in cui le città ci tengono tanto ad avere il marchio di "ville fleurie" con da uno a quattro fiori a seconda della ricchezza delle fioriture: Pescocostanzo quanti fiori avrebbe? Ha invece molti negozi di artigianato tipico: abiti di lana, oggetti di legno, gioielli in filigrana... ma solo da guardare, perchè i prezzi! La guida porta scritto: "dalla piazza centrale di Pescocostanzo è da ammirare lo splendido panorama dei monti che la circondano"; ahimè, non vediamo proprio nulla perchè siamo immersi nelle nuvole, possiamo solo ammirare case e negozi vicini, poi si mette anche a piovere, ma piano per fortuna e noi siamo attrezzati.

 

case e fiori a Pescocostanzo

Per la notte ci spostiamo a Rivisondoli, ha un enorme parcheggio fuori dal paese, che è lassù in alto e ci aspettano tante scale per visitarlo la mattina dopo...
Quella sera, miracolo! Il riscaldamento riprende a funzionare! Forse potremo azzardare una prossima notte in quota...
Insomma, in questi giorni in questi paesi ho fatto centinaia di scale, in salita e in discesa, chilometri di stradine più o meno sconnesse e mi sono chiesta come la mettono con le barriere architettoniche e i disabili motori...
Scopriamo che vicino al paese di Anversa degli Abruzzi (anche questo in salita e pieno di scale) c'è un agriturismo che ospita i camper e decidiamo di passare lì la prossima notte: è in alto, il riscaldamento va, siamo in una fattoria tra i boschi, con centinaia di pecore e di capre, 26 cani da pastore e qualche decina di gatti che gironzolano dappertutto. A cena il cameriere ci racconta degli assalti dei lupi e ci mostra una foto dell'estate scorsa: c'è uno dei loro cani che fronteggia un lupo nei pascoli...
L'agriturismo e Anversa sono pieni di Americani e Italo-americani: fra pochi giorni sarà la festa patronale e in tanti emigrati o discendenti tornano per l'occasione: rifletto sull'emigrazione di noi Italiani, sui questi paesi che si spopolano, sui troppi cartelli di VENDESI che sono attaccati a troppe case...

Anversa degli Abruzzi


Ultima meta è Scanno, dopo aver attraversato le gole del Sagittario: questa città è tra le più conosciute e turistiche della zona e la sua fama è ben meritata, vista la bellezza dei suoi angoli e delle sue architetture, magari un po' da restaurare... Anche qui tanti negozi di artigianato e di prodotti tipici: ci siamo già concessi provviste di biscotti, di formaggio, qualche bottiglia di vino... ora mi concedo un anellino di filigrana d'argento, a ricordo di questo viaggio.

Scanno

Infine il ritorno, con tempi lunghissimi a causa di deviazioni sull'autostrada, ma tanto eravamo ancora nello stile dei "tempi distesi" che ci hanno accompagnato per tutto questo viaggio e che speriamo ci siano serviti per riprendere poi i ritmi del quotidiano...
Adesso è necessario che mi riposi un po' dalla fatica di tutte quelle salite e quelle scale abruzzesi.

 
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