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LA BUONA ITALIA

Post n°1707 pubblicato il 29 Settembre 2020 da atapo
 
Tag: viaggi

 

PERE e SCRITTURA

 

Pereto, Abruzzo

Terminato anche l’unico viaggio fatto in questa estate, anzi ormai autunno. Dopo tanti fine settimana di bel tempo, naturalmente abbiamo beccato il primo di brutta stagione, col passaggio repentino quasi all’inverno, accentuato dal fatto che la meta era tra le montagne dell’Abruzzo.

Perchè mai fin laggiù e proprio ora? Cominciamo dall’inizio.

Sapete che ogni tanto mando ai concorsi qualche mio racconto o qualche mia poesia. Non mi illudo di vincere, ma questi tentativi hanno anche uno scopo secondario: gli inviti a eventuali premiazioni portano a fare viaggi nei luoghi in cui si svolgono, quindi a conoscere posti nuovi. Mio marito, solitamente restio a partire per giretti in qua e in là solo a scopo turistico, si sente quasi “costretto” se c’è una premiazione, così parte senza brontolare troppo: accadde a Savona proprio circa un anno fa.

Io pensavo che sarebbe stato semplice sfruttare il camper in queste occasioni, ma il mezzo è da revisionare, non funziona l’acqua calda, quindi occorre rivolgersi a Booking.com per pensioni o bed-and-breakfast… e non è affatto male!

Purtroppo il Covid mi ha tirato un bidone: in primavera due premiazioni che mi riguardavano (una addirittura primo premio!) erano saltate, avevano fatto solo una diretta video su facebook, ma senza la presenza degli autori. A me era dispiaciuto molto il veder sfumare così due occasioni per uscire da Firenze! Poi mica sempre si vince o si viene “segnalati” dalla giuria, che è un po’ meno della vittoria, ma per me lo stesso una soddisfazione!

Ora, cautamente, questi eventi riprendono. E una mia poesia risultava “segnalata” ad un concorso organizzato da un paese d’Abruzzo, poco famoso, di nome Pereto: si trova sui monti al confine tra Lazio e Abruzzo.

Così abbiamo organizzato il viaggio, tre giorni per prendercela con calma. Andata sotto l’acqua e il vento, sistemazione serale nel bed-and-breakfast “Le Calecatine”, a Rocca di Botte, il paese vicino a Pereto, un posto carinissimo con arredi che mi ricordavano tanto i mobili inizio ‘900 dei miei suoceri, ottima cena a base di agnello e nottata sotto il piumone, mentre fuori c’era una bufera di vento e pioggia e la temperatura scendeva a precipizio.

Il mattino dopo: 7 gradi! Però le nuvole pian piano se ne andavano e a Pereto, arrampicato sul fianco della montagna, a tratti veniva anche il sole. Pereto è molto grazioso, con le case di pietra addossate l’una all’altra e stradine in salita, tanta salita! E in alto il castello, da cui si vede il panorama di monti e pianura intorno: sfido che il primo nucleo fosse stato costruito all’inizio del medioevo proprio con funzione di vedetta, poi nei secoli sia stato conteso tra le famiglie di potere. Mi è piaciuto molto, ho cercato di non soffermarmi sui tristi cartelli di VENDESI, anche lì come in tanti borghi dei nostri monti. C’è un unico ristorante, locanda “La Pergola”, ma è uno dei migliori e più economici della zona, naturalmente ce lo siamo goduto.

Nel pomeriggio la premiazione si svolgeva dentro una chiesa e lì ho scoperto la ricchezza culturale e l’impegno sociale degli abitanti di quella cittadina, che, aggiungo, dagli anni ottanta sta aumentando il numero di abitanti. Quanti di questi luoghi sono sconosciuti ai più, non fanno notizia, ma hanno una vita ricca, piena di bellezze e positività. Questo premio è nato a Pereto nel 2004 e si svolge ogni anno, però le premiazioni le fanno, a rotazione, in vari borghi del territorio: stavolta era tornato nel luogo di nascita.

Un’organizzazione perfetta, sono state presentate e premiate varie associazioni e iniziative locali, poi alcuni musicisti hanno suonato motivi dalle opere liriche e dalle musiche di Morricone, prima di passare ai premi più specificamente letterari e fotografici; la mia “segnalazione” riguardava una poesia e, oltre al diploma, è stato offerto un numero monografico della loro rivista in cui avevano riportato tutte le opere premiate e segnalate: anche la mia, nero su bianco, che verrà così letta da molti!

Ringraziando per il riconoscimento, ho detto di provenire da Firenze, ma da una zona della città chiamata Peretola, così simile al loro Pereto: sempre di pere si tratta! E il sindaco del paese mi ha svelato che aveva lavorato diverso tempo a Sesto Fiorentino, dunque conosce bene quei luoghi, poi un altro signore mi ha informato che lì a Pereto c’è pure un club di tifosi della Fiorentina…

Nel ritorno serale all’alloggio, nell’attraversare una zona boscosa… un grosso cinghiale ci ha attraversato la strada, tranquillamente, per fortuna andavamo piano.

Le sorprese non erano finite: il mattino dopo, scendendo a colazione, il padrone della struttura mi ha salutato con un “complimenti alla scrittrice”, perché era presente anche lui alla premiazione, ma io non l’avevo visto, figuriamoci, tutti così mascherati!

Si è sentito onorato di ospitarmi e abbiamo chiacchierato parecchio: di lui che fa il miele e altri prodotti usando la lavanda di cui ha diversi campi e io gli ho suggerito di provare a fare anche le marmellate di frutta alla lavanda; di sua moglie che è di famiglia antica nobile piemontese, ma che dovettero vendere un loro castello ed ecco da dove provengono i mobili e gli arredi che avevo notato…

Alla fine della conversazione ci ho guadagnato una razione doppia di squisita crostata casalinga e un vasetto di marmellata di pere che ha voluto regalarci.

Il tempo intanto era tornato pessimo, oltre alla pioggia correvano nuvole spesse che si infilavano per le vallate formando coltri di nebbia. Io che sto leggendo “Il partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio, riconoscevo l’ambiente e il clima di quelle pagine e con la fantasia intravedevo tra la nebbia i personaggi della storia…

Avremmo voluto salire ad un santuario vicino, ma non era proprio il caso, non avremmo visto niente tra la nebbia, allora siamo tornati a Pereto per la messa e una doverosa visita ai due soli negozi del borgo per un rifornimento di souvenir locali: carne d’agnello, formaggi, biscotti caserecci, vino.

E dopo il momento di turismo gastronomico pian piano, sotto la pioggia, siamo rientrati a Firenze.

Fine della spedizione, fine della gloria, fine assoluta dell’estate 2020.

 
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