Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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ANDATA e RITORNO 1
MONTAGNA 2021 – prima puntata
Sono stata anch’io qualche giorno nella casa in montagna. Le temperature roventi di Firenze andavano sfuggite per la sopravvivenza, così sono salita per quasi tutta la settimana: lassù è un altro vivere, di sera se si esce serve il golfino, di giorno al massimo siamo arrivati a 26 gradi.
E’ andata come prevedevo, come avevo detto nel post precedente, stavolta mi sono dedicata a finire la pulizia interna di certi mobili e di una cassapanca, così finalmente dalla volta prossima posso portare su e sistemare un po’ di lenzuoli e coperte. Poi ho iniziato ad “attaccare” le scale interne, che hanno ancora evidenti tracce del lavoro dei muratori e dell’imbiancatura, sarà un lavoraccio da smaltire a piccole dosi, fermandomi quando lo esigerà la mia schiena. Ma questo sarà per le prossime volte.
LUI si era preso su tutto il materiale di elettronica che gli serve per automatizzare l’impianto di irrigazione e si è dato da fare in quello, senza finire, naturalmente, ma finché non arriverà a concluderlo niente viaggi lunghi!
Non c’è stato impegno a cucinare, perché la pizzeria e la rosticceria del supermercato ci hanno servito in modo ottimo e abbondante, almeno quello è stato un riposo!
L’uomo che lavora nel nostro orto si è dato da fare e stanno crescendo un sacco di piante e di verdure, ma tutto è ancora molto indietro. Che strano clima c’è stato questa primavera! I fiori di lillà appena nati sono stati tutti bruciati dalle gelate tardive, le ciliegie non sono maturate, di mele non se ne vedono crescere sui rami. I lamponi nel bosco sono ancora tutti verdi: l’anno scorso di questi tempi ne raccolsi così tanti che poi ne feci la marmellata, sui vasetti ho controllato la data, la finii di preparare il 20 luglio. E’ una situazione preoccupante, penso a chi campa di agricoltura…
Questi giorni lassù stavolta sono stati dominati … dagli animali!
Innanzitutto la gattina dell’ortolano, Cloe, è passata a salutare e a prendersi carezze, a lei siamo abituati.
Nel torrente che passa sotto casa, in basso, per la prima volta ho visto un airone grigio: non pensavo che venisse a sostare così in piena “città”, anche se tra l’acqua e le case c’è una cortina di alberi, poi le terrazze a orti e giardini. Ho già fatto il pensiero, nel nostro terreno a terrazze che scende al torrente, di aprire un cancello nella recinzione, così in estate potremo accedere ai larghi sassi sulla riva e … rinfrescarci in acqua. Ma chissà quando...
Di sera, al buio, la meraviglia delle lucciole! Da molti anni non ne vedevo così tante, direi dall’infanzia! Ma noi siamo in una strada laterale, tra l’orto e il bosco, è una zona buia e solitaria, uscivo e venivo completamente avvolta da questi lumini volanti che pareva venissero ad esplorarmi, davano l’impressione di piccoli esseri alieni, o magici…
L’esperienza più strana è stata… un attacco di rondini! Incredibile! C’è una zona sulla strada statale dove in alti edifici ora abbandonati le rondini hanno riempito di nidi sotto i tetti sporgenti. In questo periodo i rondinini cominciano a uscire, svolazzano da una sporgenza a una tettoia, i loro genitori li assistono e li incoraggiano. Ma quando, per andare in pizzeria, siamo passati in quel tratto di strada diverse rondini adulte scendevano in picchiata stridendo fino a pochi centimetri dalle nostre teste, risalivano e ripartivano ad un nuovo attacco: decisamente volevano allontanarci dal loro territorio e dai loro piccoli. All’inizio pensavamo ad una casualità, poi ci siamo resi conto che il tutto era intenzionale e… abbiamo affrettato il passo, per non trovarci una rondine in un occhio!
Nel ritorno (la strada era obbligata), cercavamo di andare veloci e di non guardare nemmeno in alto, sperando capissero che non avevamo brutte intenzioni verso di loro: macché. l’attacco è ricominciato e una grossa rondine, sfiorandomi i capelli, invece del solito grido, stavolta ha soffiato, sì, proprio come un gatto quando è arrabbiato! Ho avuto un po’ di paura… mi venivano in mente storie di attacchi di uccelli, i gabbiani hanno questa cattiva fama, o il film di Hitchcock…
Ora siamo tornati a Firenze: martedì sera abbiamo un impegno, molto carino, spero sarà una serata piacevole, degna poi di essere raccontata qui.
Quando tornerò ad una seconda puntata in montagna? Mah! Dipenderà da quanto caldo farà a Firenze…
Però devo ammettere che ora mi sento un po' meglio, dopo qualche giorno più "fresco".
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