Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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DOVE ANDRO' (FORSE)
ETIOPIA-ERITREA
Non solo quest’anno di sicuro non andrò in queste terre, ma credo che non sarà possibile viaggiare là ancora per molto tempo…
Guerre, guerre interminabili, susseguirsi di distruzioni, saccheggi, stragi. Pensare che nel passato sono state terre di grandi regni! Il colonialismo europeo ne ha iniziato e portato a termine la distruzione.
Non conosco molto di questa parte dell’Africa e ciò accresce il suo fascino. I colorati disegni e le pitture conservati al museo antropologico di Firenze, i grandi altipiani dove fa parecchio freddo e il contrasto con deserti fra i più inospitali della Terra, le zone del ritrovamento della nostra antenata Lucy, abitate da chi era simile a noi fin da quei tempi antichissimi; poi la storia più recente, l’epoca delle colonie italiane con l’illusione di un Impero da far sorgere sull’annientamento della storia autoctona, le ombre cupe dei misfatti e del razzismo di quei tempi, che solo da poco sono state divulgate. Penso anche agli edifici e alle architetture che gli Italiani hanno costruito e che restano ancora, alla nostra lingua che ancora gli anziani parlano, al nostro paese visto come una speranza dai giovani di laggiù che affrontano l’emigrazione.
Chi è riuscito a viaggiare in Eritrea e in Etiopia ne è rimasto molto colpito.
Ricordo che, appena diplomata maestra, c’era un corso di aggiornamento di quelli che facevano guadagnare pochi decimi di punteggio per le graduatorie, era l’unico gratuito che potevo permettermi in quegli anni di enormi problemi familiari ed economici: riguardava proprio queste ex colonie italiane e così mi interessai parecchio, al di là del minimo sforzo per apprendere quelle poche nozioni ancora in stile trionfaleggiante per le imprese e i tempi passati.
Pochi anni prima, un’estate al mare avevo conosciuto due fratelli che avevano il papà italiano e la mamma eritrea: la mamma era morta da tempo ed erano venuti in Italia col papà. Il maschio aveva qualche anno più di me ed era bellissimo, alto, magro, pelle ambrata, capelli scuri ricci e due stupendi occhi azzurri; spopolava tra le ragazzine della compagnia di spiaggia, lui ne era ben consapevole e… ne approfittava. La sorella aveva la mia età, anche lei era abbastanza scura, dai tipici lineamenti etiopi, carina, ma molto meno bella del fratello. Diventammo amiche, scoprii che abitavano a Bologna non molto lontano da casa mia, allora al ritorno dalla villeggiatura in quell’estate alcune volte andai a passare qualche pomeriggio da lei e chiacchieravamo tanto… Lei non era serena, non si trovava bene in Italia, diceva che suo fratello era sempre ben accolto in ogni gruppo, mentre lei, così poco appariscente, veniva spesso presa in giro per l’essere “nera”: ancora questi problemi non si affrontavano nella società, ognuno doveva gestirli e superarli con le sue forze… L’estate finì, ripresi la scuola e la persi di vista. Chissà come è proseguita la sua vita, se ha continuato ad esserle difficile vivere in Italia, se è riuscita ad essere felice…
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