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ULTIMO PREMIO E...

Post n°1921 pubblicato il 19 Settembre 2024 da atapo
 
Tag: viaggi

...ULTIMO VIAGGIO

anfiteatro di Santa Maria capua Vetere

In uno dei giorni d’agosto in cui ero in montagna ricevetti una telefonata: il professore di Caiazzo organizzatore di concorsi letterari mi avvertiva che mi ero classificata al primo posto in un altro concorso, di racconti stavolta, e mi invitava alla premiazione del 13 settembre. Che sorpresa e che onore!

E dato che quel paese e il territorio attorno ci piacciono molto, siamo stati ben contenti di tornarci col camper, anche se ci eravamo già stati in luglio. Ora speravamo in un tempo un po’ meno caldo, più sopportabile; era l’occasione per una sosta a Santa Maria Capua Vetere, all’anfiteatro e al museo dei gladiatori, luogo che non riuscimmo a visitare due estati fa.

Così nelle mie vesti di tour operator ho organizzato facilmente qualche giorno di viaggio, dato che né io né mio marito eravamo limitati da altri impegni.

All’anfiteatro ci siamo fermati il giorno prima della premiazione, il luogo è stato superiore alle mie aspettative: come grandezza è secondo solo al Colosseo, ciò che resta è imponente e meraviglia pensare alla magnificenza che doveva essere. Ma se è bello ciò che si vede all’esterno, è ancora più stupefacente l’intrico dei sotterranei, che si può percorrere, col timore anche di perdersi: corridoi, stanze e stanzette, resti di canalizzazioni: un mondo segreto e un’architettura a volte difficili da interpretare, dato che non ci sono cartelli esplicativi. Nel piccolo museo si può leggere qualcosa, sulla storia dell’edificio e sul mondo dei gladiatori e vengono i brividi per quelle crudeltà spietate, per la vita umana allora così poco considerata. Però tutto l’insieme è un’esperienza importante; ho scoperto che Spartaco non combatté lì, quello fu costruito più tardi: l’anfiteatro di Spartaco si trovava davanti all’attuale, era più piccolo, ma se ne possono ancora vedere dei resti, la scuola dei gladiatori esisteva ed ora è diventata il museo.

Il tempo peggiorava, qualche spruzzo di pioggia ci ha raggiunti nell’anfiteatro, poi i temporali si sono sfogati nella notte e il mattino dopo a Caiazzo, così hanno rovinato un po’ la premiazione, che non si è potuta fare all’aperto come in luglio, e io ho dovuto mettere abiti più pesanti, non quelli “da cerimonia” che avrei desiderato. Ma per sicurezza avevo portato una bella giacca blu damascata, che fa sempre la sua bella figura…

L’argomento del concorso “A casa mia si mangia così” era gastronomico, quindi i premi erano in tema, ho ricevuto, oltre al solito diploma, un cappello da cuoco, un bel grembiule da cucina, un libro per cucinare dolci e un vasetto di olive prodotte nella zona. E nella foto di rito mi hanno immortalato con in testa il cappellone da cuoco!

Il giorno successivo, sabato, è tornato il sole e siamo andati a conoscere un altro luogo dei dintorni: Casertavecchia, a cui si arriva da Caiazzo attraversando la pianura del Volturno e salendo per belle montagne non tanto alte, ma ricche di boschi e di piccoli paesi. Una piacevole gita paesaggistica, per me un po’ sciupata dal fatto che mio marito ha dimenticato a Firenze il navigatore.

-Fa lo stesso, userò il cellulare- Aveva detto.

Peccato che il suo cellulare indicava strade un po’… contorte e più di una volta si è spento all’improvviso. Allora con l’atlante e col mio telefono tentavo di aiutarlo, ma io non sono per niente pratica, era la prima volta che cercavo strade on line, il mio indicava percorsi diversi… insomma, si litigava come quando non esistevano i navigatori e io dovevo indicargli la strada guardando gli atlanti e le cartine!

Però siamo riusciti ad arrivare e abbiamo scoperto un grazioso paese medievale, tenuto bene, le case restaurate, una bellissima chiesa molto antica, tanti fiori dappertutto, sembrava un villaggio francese: proprio gradevole passeggiare per le sue stradine. E dai punti panoramici si può vedere tutta la pianura con la città di Caserta, il Vesuvio, il mare, fino alle isole credo di Capri e Ischia.

La domenica siamo tornati a Caiazzo per la messa e un ultimo giro di acquisti… mangerecci: mozzarelle, pizze, pane e paste della pasticceria Sparono, secondo noi una delle migliori che abbiamo incontrato nei nostri viaggi in tutta Italia, per cui è doveroso riportarcene a Firenze una decina almeno e se si considera che le loro dimensioni sono quasi il doppio delle paste fiorentine… sono una delizia!

Non so se torneremo ancora a Caiazzo, per lo meno non per concorsi: ho deciso di smettere queste partecipazioni almeno per un bel po’ , voglio concentrarmi sul lavoro per il gruppo 334, poi ho altre idee…

Anche questo viaggio ci ha fatto riflettere sull’uso del camper, rispetto ai cambiamenti climatici: se fa molto caldo non riusciamo a rinfrescarlo abbastanza, se piove io soffro troppo l’umidità e il riscaldamento non è sufficiente, ammesso che funzioni, il che non è mai scontato. E passano gli anni, noi invecchiamo, gli acciacchi aumentano: insomma, ci conviene mantenerlo?

Comincia ad avere qualche dubbio anche mio marito, dopo che in giugno si è trovato così bene in hotel al mare...

Caiazzo, pasticceria Sparono

 

 
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