Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Nickname: atapo
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Eccomi finalmente per un po' di cronaca di quel memorabile sabato pomeriggio...
Ieri vi confesso che mi son riposata, oggi ho aspettato per vedere se su Internet trovavo immagini dell'avvenimento, ma visto che non ce ne sono ancora...vi accontenterete di immaginare!
Dunque, appuntamento alle 15,30 circa in piazza S.Croce sotto l'arcigna statua di Dante e presto c'era un bell'affollamento di
grembiulini rossi (divisa di chi leggeva i canti dell'Inferno),
gialli (chi leggeva i canti del Purgatorio),
azzurri (chi leggeva i canti del Paradiso: anch'io, avevo il trentesimo).
Oltre ai lettori, un buon numero di parenti e "tifosi".
Ci siamo subito ritrovati tra noi impavidi del mio corso di teatro: saluti, battute, chiacchiere...anche un'intervista da parte di una TV locale, colpita forse da questo bel gruppo di ...allegri vecchietti!
Già ero un po' emozionata, a vedere tutta questa gente di tutte le età riunita in un' impresa così strana, tutta di cultura,
non si guadagnava nulla, non si vinceva nulla,
forse saremmo riusciti solo a trasmettere un piccolo messaggio di partecipazione e di affetto e riconoscenza per quelle che sono le nostre radici culturali...
E il cielo alternava sole e rannuvolamenti...finchè, dopo la lettura del I canto dell'Inferno da parte del Presidente della Provincia sono cominciate le prime gocce di pioggia, durate per circa un quarto d'ora, ma tutto sommato sopportabili.
Tutti i lettori pian piano si dirigevano alle loro postazioni, un po' dappertutto nelle vie, nelle piazze, nei luoghi famosi del centro cittadino: noi del gruppo teatrale avevamo canti del Purgatorio (letti dalle 17,30) o del Paradiso (letti dalle 18,30), quindi prima potevamo ascoltare qualcosa dell'Inferno (che iniziava alle 16,30).
I canti dell'Inferno erano stati affidati quasi tutti alle classi che hanno partecipato numerose a questo avvenimento (rincuora vedere quanti giovani c'erano...),
noi teatranti abbiamo deciso di andare ad ascoltare una classe di seconda media (bravi davvero) che leggeva nel bel giardino, quasi parco, della sua scuola.
Poi io ho lasciato i miei amici e sono andata ad ascoltare...UDITE, UDITE!...la classe della mitica PROFE, che avevo scoperto dove leggeva, attraverso "sapienti" investigazioni!
Comodi loro! Erano in una bella sala-teatro alla società Dantesca, con morbide poltroncine dove mi sono sistemata, in ultima fila. Così l'ho vista all'opera, nel pieno dei suoi poteri e delle sue capacità, a dirigere, tra l'ansioso e il commosso, il suo gruppo di ragazzi, emozionati ed agitati prima, compunti e serissimi poi durante la recita (sì, hanno recitato a memoria, non letto) del XXVI dell'Inferno, quello di Ulisse. Bravi loro e brava lei!
Poi mi sono avviata alla mia postazione, dove avrei letto il XXX del Paradiso tre volte, alle 18,30, alle 18,50 e alle 19,10.
Ero in via Roma, una delle strade più famose per lo shopping cittadino, costellata di negozi delle GRANDI FIRME. Ed essendo sabato pomeriggio era molto affollata, ma principalmente da cittadini e turisti che avevano in testa...pensieri di acquisti, molto più prosaici della Divina Commedia!
Quindi non tanti si fermavano ad ascoltare, qualcuno prendeva appena il foglio che distribuivamo col testo del canto e ascoltava distratto la spiegazione dell'iniziativa: qualcuno addirittura al solo nome Dante Alighieri faceva un'espressione schifata: chissà quali terribili ricordi scolastici gli evocavamo!
Eravamo in diversi lettori lungo quella strada, e facevamo un bel contrasto con tutto quel consumismo sfrenato!
Io ho cercato di fare il mio dovere, declamando meglio che potevo, con voce ben alta, in modo che arrivasse chiaramente anche a chi passava senza fermarsi (come un piccolo messaggio...), in modo da superare, se possibile, anche il coro del corteo degli Hare Krisna che passava, proprio in quelle ore, nel centro cittadino...
Che confusione! Che mescolanza e che contrasto di culture...
Dante, Hare Krisna, il consumismo...
Forse tutto ciò ha un significato, se abbiamo voglia di meditarci sopra...!
E fra tutto quel caos, in un intervallo tra le letture, davanti a me, ad un tratto...passa LA PROFE!
Io stavolta ho vinto la mia timidezza: mi sono sentita accomunata a lei dai nostri grembiulini danteschi (io azzurro, lei rosso), quindi mi sono lanciata a salutarla, mi sono presentata, ho scambiato due parole con lei, velocemente...e le ho visto negli occhi tanto entusiasmo e tanta simpatia! (Capito, Rusty e altri colleghi?!)
Dopo, alle 19,30 ci siamo ritrovati tutti in Duomo per le prove della lettura corale del XXXIII del Paradiso, alle 20 siamo usciti sul sagrato e
in 453 (sì, proprio così tanti) abbiamo declamato davanti al pubblico di Fiorentini e turisti il canto conclusivo della Divina Commedia.
Era emozionante sentire tutte quelle voci insieme, vedere anche l'enorme varietà di persone che avevano partecipato all'impresa: tante età, tanti tipi diversi, avevo l'idea che davvero Dante fosse...trasversale a tutto il genere umano!
Ancora più emozionante quando verso la fine ha incominciato a piovere...con un certo impegno...
...ma noi, impavidi, siamo arrivati eroicamente in fondo, leggendo sui nostri fogli-spartiti che, orrore, cominciavano a scolorire sgocciolando!!!
Beh, tutto è finito bene, anzi, benissimo, con applausi e...
...una spendida cena offerta ai 450 CANTORI dalla Provincia, in uno dei palazzi rinascimentali più belli della città!
Ho di nuovo salutato i miei amici teatranti, anche loro contenti ed emozionati per questa avventura e...alla prossima!
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