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Post n°533 pubblicato il 11 Maggio 2010 da atapo
 

PERPIGNAN LA CATALANE

Io avevo preso il costume da bagno, a Perpignan può fare molto caldo, ma è rimasto in fondo alla valigia purtroppo!

Sì, laggiù era abbastanza freddo, martedì addirittura la regione era in “alerte orange”, cioè si prevedevano venti fortissimi e pioggia battente, infatti la meteo non si è sbagliata: il vento del nord soffiava a 90-100 km orari e faceva cadere di traverso una pioggia scrosciante! Per alcune ore è stato impossibile uscire e ci siamo consolate preparando il tiramisù con il mascarpone e i savoiardi che avevo portato dall'Italia...

Ma per il resto non ci siamo spaventate né delle nuvole né dei venti, quando pioveva abbiamo cercato i musei o ne abbiamo approfittato per “fare la spesa” nei centri commerciali e così i cinque giorni sono volati!

Per combinazione, un filo unisce le mie vacanze dell'estate scorsa a queste ultime: è il cammino lungo le terre dell'antica “langue d'hoc”, lingua neolatina, dalla Catalogna spagnola attraverso la Provenza fino alle vallate occitane francesi e piemontesi che avevo visitato in agosto.

Infatti questa regione francese si chiama proprio Languedoc.

“Perpignan la Catalane”

viene detta questa piccola città a pochi chilometri dal confine spagnolo,

dove le insegne sono bilingue, francese e catalano, la gente parla anche catalano,

la cucina, le tradizioni, i colori ricordano già la Spagna,

il gioco delle bocce (la pétanque) in ogni spiazzo alberato ci avvicina alla Provenza,

ma la sardana si balla nelle piazze durante le feste, come a Barcellona.

fantasia di tradizioni catalane

 

Come ogni terra di confine nei tempi ha altalenato tra i regni di Spagna e di Francia, anche se per circa un secolo nel Medioevo Perpignan è stata la capitale di uno stato: il Regno di Maiorca. C'è ancora il palazzo del re di Maiorca, che avevo già visto molti anni fa, ma stavolta era irraggiungibile anche dalla macchina fotografica, perchè in restauro e avvolto da teli e ponteggi.

Come terra di confine era stata ben fortificata, con mura, torri e porte: il Castelet, una delle porte di accesso al centro storico, oggi è diventato il museo delle tradizioni catalane.

 le Castelet con la porta d'ingresso nella città vecchia


costumi tradizionali nel museo dentro al Castelet

 

E' detta anche la città dei platani, perchè ce ne sono dappertutto e sono enormi, maestosi, dritti o contorti; immagino in autunno come saranno suggestivi quando ingialliscono le foglie...

 

Ho scoperto che laggiù non sono tanto appassionati di calcio, ma sono fanatici del rugby: la squadra cittadina, l'USAP, è tra le prime in classifica e i suoi gadgets li trovi dappertutto, oltre ad esserci un negozio solo di oggettistica firmata USAP e, come potete ben vedere, si impegnano fin da bebè...

 

Avremmo tanto voluto fare un giro sui Pirenei lì a portata di mano fino ad arrivare in Spagna, ma questa era la condizione “nevosa” del monte Canigou appena dietro Perpignan...

Per fortuna abbiamo cambiato idea...perchè poco dopo hanno chiuso il passo sul confine per la nevicata abbondante!

Abbiamo cambiato idea...e siamo andate al mare!

Ecco l'immensa spiaggia di Canet, vicinissima alla città: tirava un vento incredibile, però c'era il sole,  tra il Mediterraneo e i Pirenei...ora pare un deserto, d'estate diventa un formicaio di gente ad abbronzarsi dalla mattina alla sera.

La prossima volta vi racconterò di un museo molto particolare...

 

 
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