Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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BIARRITZ e oltre...
Dopo il caldo terribile dell'estate 2003 nelle Lande, mio marito decise che le estati successive avremmo viaggiato verso nord, ma nel nord prendemmo tanta acqua e tanta umidità... e non era molto da furbi continuare a sopportare in estate il clima che ci faceva già tribolare a Firenze per diversi mesi!
Resistette due anni finchè con mia grande soddisfazione disse: -Basta pioggia!- e tornammo verso l'oceano, il più a sud possibile.
Stavolta arrivammo a Biarritz.
Dalla gioia di essere di nuovo sull'oceano, appena fermati nell'area di sosta in periferia, tra il verde di un giardino pubblico prospicente la spiaggia della Milady, indossai il costume, uscii dal camper, corsi alla spiaggia e... mi tuffai in acqua! Tutto il resto poteva aspettare!
plage de la Milady
Nei giorni in cui rimanemmo, di spiagge ne conoscemmo parecchie... ed io mi divertii con le onde oceaniche e la mia tavola da surf..
Biarritz è soprattutto spiagge, chilometri e chilometri, grandi, piccole, sabbiose, sassose, circondate dalle rocce, tutte paradiso dei surfisti e vi si svolgono anche gare a livello internazionale. Io mi divertivo tanto anche solo a guardarli. Ogni spiaggia ha un nome: la più romantica è La chambre d'amour (c'è dietro una leggenda di amanti trascinati via dalle onde), quella che mi lasciò a bocca aperta è la Grande Plage, la più centrale, davanti ai palazzi più importanti. E sapete perchè? Perchè lì, in pieno centro città, si pagavano 8 euro al giorno per un ombrellone con la tenda ripara vento, ma se ti accontentavi di un ombrellone e due sdraie non in prima fila per mezza giornata pagavi 1 euro!!! Roba che in Italia non si sogna nemmeno...
La fortuna di Biarritz come città balneare nacque sotto l'imperatore Napoleone III che veniva qui con sua moglie, continuò senza sosta e negli anni 60 del secolo scorso aumentò ancora da quando il surf si diffuse in Francia. E' quindi una città balneare, con tanto verde, ville graziose dagli stili eclettici e fantasiosi. Pensare che in origine era il porto da cui partivano i pescatori di balene! Si possono visitare diversi musei: della storia della città, del mare, dell'arte asiatica, del cioccolato...
Attaccata a Biarritz c'è Anglet, anch'essa molto verde, e dopo Anglet c'è Bayonne, lungo il fiume Adour: quest'ultima è la capitale dei Paesi Baschi di Francia. Praticamente le tre formano un unico agglomerato cittadino.
Non mi ero informata prima e imparai laggiù di questi Paesi Baschi francesi, parenti stretti di quelli Spagnoli subito oltre il vicinissimo confine. Un mondo a parte a cavallo dei Pirenei fino alla costa, una cultura diversa e fierissima che scoprii in quel viaggio: una lingua propria, l'euskera, complicatissima, dicono sia una delle più difficili al mondo. Euskal Herria è il nome che danno alla loro terra.
Così un soggiorno che era partito solo di mare diventò un'esplorazione di un territorio e della sua cultura, nei paesi fin sui Pirenei.
Il costume tipico: camicia e pantaloni bianchi, rossi la cintura, il fazzoletto al collo e il cappello (il basco!). Tutti si vestono così nelle grandi feste paesane, spesso con corse ad acchiappare (o a scansare) le mucche in libertà, feste che purtroppo vedemmo solo in foto... Però non ci perdemmo uno spettacolo di danze popolari.
La pelota basca, un gioco con la palla e una racchetta che è quasi un cucchiaio: ogni paese ha almeno un muro contro cui bisogna battere la palla nelle partite.
Le espadrilles: costavano una sciocchezza, erano di tutti i colori e le fantasie, te le facevano a mano su misura e potevi scegliere la stoffa... Io scelsi una stoffa a righine multicolori, in Italia non ne ho mai viste così e cerco di farle durare il più a lungo possibile.
La croce basca, che ricorda un po' la svastica, dal significato di vita o di morte secondo come è girata, ricordo un piccolo cimitero di paese con lapidi di fattura antica e su ognuna scolpita questa croce. Io mi comperai un ciondolo che la raffigura.
Il formaggio di pecora (non di mucca o di capra come nel resto della Francia) buonissimo, dai Pirenei, ora ne ritrovo una marca al Lidl quando offrono i prodotti francesi.
Il peperoncino rosso, tipico prodotto soprattutto della cittadina di Espelette dove, messo ad essiccare, ricopre i muri di tutte le case. Ha un sapore vivace, ma non piccante, caratterizza molti piatti, soprattutto il favoloso pollo alla basca, tipo alla cacciatora, ma reso unico dal peperoncino.
Il gateau basque, una torta squisita farcita di crema, cioccolata o marmellata: andai ad una lezione di cucina in cui veniva preparata...
E il cioccolato! Biarritz fu uno dei primi porti in cui arrivò il cacao dall'America ed è rimasto specialista nella sua lavorazione: dovreste sentire che squisitezze e che varietà di gusti... Non mi negai una visita guidata ad un laboratorio, dove assaggiai il cioccolato col sale, gusto che poi svelai tempo dopo a un cioccolatiere italiano... ma questa è un'altra storia...
Quell'anno il progetto era di entrare in Spagna, fare tutta la costa nord fino a San Giacomo di Compostella, ma non ci arrivammo mai: passammo con grande soddisfazione tutta la vacanza nei Paesi Baschi Francesi.
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