Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Nickname: atapo
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L' ERBA DEL VICINO...
Conoscemmo i nostri vicini ancora prima di entrare ad abitare in questa nuova casa. Dai giardini confinanti: noi di qua a discutere con le maestranze delle ristrutturazioni, loro di là nelle loro faccende giornaliere, uscivano in giardino probabilmente anche per la curiosità di vedere chi sarebbe venuto ad abitare in quel terratetto abbandonato da anni.
Così ecco qualche scambio di parole e di informazioni: erano una coppia più anziana di noi, lui un omaccione sospettoso e brontolone nel prendersela con tutto e tutti, di poche parole ma svariate imprecazioni che passavano siepi e muri, lei una donnona mite e piena di sospiri che lo lasciava dire e gridare con la sopportazione delle lunghe convivenze e dell'abitudine al lasciar correre per non suscitare guai peggiori... Hanno un figlio di qualche anno maggiore del nostro che purtroppo è gravemente invalido per un incidente avuto da piccino ed esce raramente in carrozzina accompagnato da infermieri o volontari. Una vita difficile deve essere stata per loro!
Se il nostro giardino era una giungla per i troppi anni di abbandono, il loro non era da meno, solo che la giungla si era formata da loro per la sovrabbondanza di alberi e piante che il marito aveva piantato nel corso degli anni e che curava il giusto, lasciando che il tutto si intrecciasse e si intricasse in modo quasi selvaggio.
Inutile dire quanto mi piacesse il loro giardino, mi ricordava moltissimo il giardino di quando ero bambina, quello del nonno (in effetti questo signore aveva qualcosa del mio nonno, nella durezza del carattere): rifugio di gatti e uccelli di ogni tipo che cantavano a tutte le ore del giorno e anche della notte. Mio marito invece storceva il naso...
Poi questo Signore Padrone si è ammalato e usciva sempre meno, poi è stato ricoverato all'ospedale, infine è morto.
E qui è avvenuta la trasformazione.
Sua moglie è sembrata liberarsi da un peso, è come rinata, come se finalmente avesse lasciato un'oppressione che la logorava...
... e ha iniziato a liberarsi anche di altro...
Innanzitutto il giardino, ha fatto estirpare tutto il groviglio di piante, ha tenuto solo alcune rose e qualche ciuffo di aromatiche, ha regalato a noi le piante di lamponi, ha fatto abbattere tutti gli alberi tra cui un fico e un albicocco enormi, lasciando solo una palma e un alberello che ora sta facendo fiorellini rosa. Via tutto! E dissodato... poi seminato a prato, solo prato. In quei giorni del "disboscamento" io ci stavo così male: guardavo lo scempio ed era come se togliessero una cosa mia, mi dicevo:"Ma non toglieranno mica anche questo... e quest'altro..."
E invece giorno dopo giorno tutto spariva... anche gli uccelli. Ora ce ne sono molti meno, gli è rimasto solo il mio leccio un po' rachitico e il mio melograno spoglio su cui rifugiarsi.
La signora dice che tutti quei canti le davano fastidio, ora sì che si sente meglio!
Ha fatto svuotare e ristrutturare i casottini che, come noi, ha in fondo al giardino, che erano diventati deposito di un po' di tutto, avanzi e cianfrusaglie, ci ha messo davanti una panchina e ora il giardino suo è diventato SERIO. E come le è cresciuta in fretta l'erba! Una bella erba folta con i fiorellini della primavera.
Accanto il nostro giardino è vergognoso, sempre un campo di battaglia dopo gli sbancamenti per l'impianto di irrigazione non ancora concluso, nemmeno le erbacce si azzardano a crescere, terra, fango, detriti, mucchi di sassi, qualcosa di buono che c'era già l'anno scorso non rispunta, chissà se è morto o dov'è finito...
Ma la signora non si è accontentata del giardino: ha rifatto anche alcune stanze dentro casa, con macerie e mobili da buttare. E rumori, rumori dei SUOI muratori...
Proprio appena noi avevamo finito di avere i lavori (e i rumori) dei NOSTRI muratori! Come se si fosse voluta vendicare di due anni in cui ci ha sopportato in ristrutturazioni, una specie di contrappasso. Che poi chi ha lavorato da lei non è stata una ditta, ma alcuni suoi parenti che quindi non avevano orario, venivano quando potevano, a volte anche di sabato e domenica, a volte stavano fino a sera tardi!
Ora pare abbia finito, ha iniziato la sua nuova vita che si è sistemata come vuole, sembra più serena e rilassata, le auguro che se la goda un po' di più di prima con quel marito cerbero...
E io guardo ancora tristemente, accanto al suo, il mio giardino che a confronto sia con la giungla precedente che col prato e cespuglietti attuali è ancora molto, ma molto squallido, forse ancora di più dell'anno scorso.
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