Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
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NEL MILANESE
Lodi, Santuario dell'Incoronata
Un’ennesima premiazione mi ha portato, stavolta, nel milanese, per un fine settimana.
Abbiamo trovato un bel nebbione in alcune zone durante il viaggio, ma per fortuna la maggior parte del tempo, quello passato girando a piedi, c’è stato il sole o appena un po’ di grigio, anche se il freddo si faceva davvero sentire; io comunque mi ero ben attrezzata con abbigliamento a cipolla e non ho preso nemmeno un raffreddore.
Non mi piacciono quei posti, mi fanno girare la testa tutti quegli intrecci di strade, svincoli e autostrade, e tutti quei paesotti tutti uguali: poche vecchie palazzine o cascine ristrutturate semisepolte da palazzoni enormi con una media di dieci piani ciascuno. Insomma, non ci abiterei mai, ho sopportato a stento quei pochi giorni. Non sono andata a Milano città, ma non farò qui i nomi dei paesi in cui mi sono fermata, perché tanto sono tutti simili e non vorrei che qualcuno si sentisse offeso…
Inoltre, essendo di fine settimana, mi sono parsi desolatamente vuoti, la domenica tutti i negozi chiusi, poche persone in giro, la maggior parte anziani a stazionare in vecchi caffè che hanno visto tempi migliori. Ci è stato detto che per trovare “vita” e anche molti dei servizi per la gente, bisogna arrivare a Milano, è scomodo. Il caos di auto c’è solo attorno agli enormi centri commerciali.
Un po’ di movimento c’era nel paese in cui si è svolta la premiazione, era l’avvenimento ad attirare gli abitanti, oltre naturalmente i premiati e gli accompagnatori venuti da fuori. Ero tra i finalisti e tale sono rimasta, stavolta non sono arrivata al podio, la cerimonia è stata simpatica, perché ogni racconto veniva presentato e commentato da un membro della giuria, ma solo dei primi tre ne è stato anche letto l’incipit. Oltre ai premi principali, a tutti è stata data in ricordo una buffa statuina di materiale biologico che si illumina al buio, si chiama Corradino e rappresenta uno scrittore con una enorme penna che gli grava sulle spalle, un po’ umoristico…
Stavolta non siamo andati né in camper né in albergo: in un altro paese della cintura milanese abitano ancora dei parenti di mio marito, che non vediamo da tantissimo, così ci ha ospitato una sua vecchia zia, di 92 anni. E’ sorprendente come si mantenga bene, lucida e arzilla, con qualche problema di salute legato all’età, ma del tutto gestibile.
Abbiamo passato due notti da lei, con le cene e… tante chiacchiere! Ci siamo raccontati molto, soprattutto storie di famiglia, ci ha mostrato album di foto antiche, di nonni e bisnonni, di cerimonie familiari in cui si radunavano i parenti ed erano quasi le uniche occasioni per scattare fotografie, ho visto mio marito quando aveva pochissimi anni, poi più grandicello… non l’avevo mai visto così. Provavo strane sensazioni, mi sentivo “dentro” la famiglia e nello stesso tempo guardavo con occhi da estranea, facevo confronti: io dov’ero, che facevo a quel tempo? Mi sarebbe piaciuto averne qualcuna di quelle foto, ma non le ho chieste, magari quando la zia non ci sarà più…
Mi pare sia stata molto contenta di averci avuto ospiti, a farle un po’ compagnia.
Una cugina di mio marito ci ha invitato a pranzo a casa sua, in un altro ancora di quei paesi, per arrivarci ci siamo persi nell’immensa pianura, perché il navigatore ha improvvisamente smesso di funzionare, siamo dovuti ricorrere al buon vecchio atlante stradale del Touring, ma è stata un’impresa, soprattutto negli svincoli delle superstrade, dove se sbagli poi per chilometri devi arrivare chissà dove.
Altra dose di parenti non incontrati da anni! Altre chiacchiere, altri aggiornamenti. Ecco, questi incontri sono stati la parte più bella del viaggio.
Come le altre volte, prima di rientrare a Firenze abbiamo voluto visitare qualcosa di nuovo e di bello nei dintorni, dato che in quei paesi di bello c’era proprio poco. Dapprima avevo pensato a Monza, ma il prolungarsi delle ore in famiglia ci lasciava poco tempo, allora abbiamo deciso per Lodi, verso sud, già sulla via del ritorno. Lodi ci è piaciuta molto, ha una piazza principale tutta porticata che è una meraviglia, “la più bella che abbia mai visto”, dice mio marito. Siamo riusciti anche a vedere l’interno del Santuario dell’Incoronata, a pianta ottagonale decorato e affrescato sontuosamente, gioiello del rinascimento lombardo. Peccato che a questi luoghi nuovi ci sia stato possibile dedicare solo il tempo di un giro rapido e di un ristorante, ma averla conosciuta ci fa considerare Lodi una tappa da eventualmente ritrovare e approfondire in altri viaggi, magari in una stagione più mite, meno nebbiosa, con più calma e… continuando ad evitare il caos attorno a Milano!
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