Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Nickname: atapo
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« FIORITURE | L' ULTIMO » |
IL MIO 8 MARZO
E' stato bello quest'anno il mio 8 marzo.
Il nostro gruppo teatrale "Gli Spostati" era stato inserito dal Comune nelle iniziative per la Giornata delle Donne, in una biblioteca fiorentina abbiamo presentato uno spettacolo di letture e canti: doppia soddisfazione, la partecipazione ad un'occasione importante e l'onore che il Comune ci abbia chiamato, dandoci la possibilità di offrire al pubblico un messaggio di riflessione!
Carino anche il look deciso dalla regista: in abiti scuri, che sulla scena danno sempre un aspetto signorile, ma le donne della compagnia dovevano avere un tocco di giallo, per creare tanti punti luminosi, chi una collana, chi una rosa di stoffa, chi gli orecchini importanti. Io avevo un piccolo foulard annodato al collo, il giallo non lo indosso quasi mai, quel foulard è l'unico giallo che possiedo ed è la prima volta che lo uso, mi stava abbastanza bene.
Allora, a ricordo dell'impegno, ma anche del successo, di questo spettacolo, oltre che per l'importanza della giornata, seppure in ritardo ecco la poesia che mi è piaciuta di più:
BALLATA DELLE DONNE
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Edoardo Sanguineti
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