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GIORNI PESANTI

Post n°1807 pubblicato il 20 Febbraio 2022 da atapo
 

BRUTTO SAN VALENTINO

 

panorama verso Firenze, da Casamatta

E' un periodo difficile, ormai da quindici giorni, anche riuscendo a sfuggire il Covid ci sono altri malanni ad assalirci.

Io sono preda di forti nevralgie, causate dall'artrosi a entrambe le articolazioni mandibolari, basta che ci sia il vento o l'umidità del clima piovoso e soffro di dolori alle orecchie, a una o a tutte e due, e in certi giorni quasi non riuscivo ad aprire la bocca nemmeno per mangiare. Ora sto un po' meglio, ma tremo al pensiero che il tempo peggiori, perchè peggioro anch'io, a stento le medicine fanno effetto.

E mio marito è sotto un forte attacco di sciatica, iniziato, guarda caso, dopo che per alcuni giorni aveva lavorato in giardino a potare le siepi. Io ho una mia teoria: quando uno sta sempre fermo al computer o alla televisione, non fa passeggiate, meno che mai ginnastica o piscina o cose del genere... appena si muove... il fisico risponde... male.

Ma guai a dirglielo!

Così soffre molto, passa dal letto al divano e in nessuna posizione trova sollievo, quando si è deciso a consultare il medico gli sono state prescritte bustine di antiinfiammatorio, ma senza risultati così ora siamo passati alle iniezioni potenti. Dico "siamo" perchè le iniezioni gliele devo fare io.

Ho girato un sacco di volte: prendi le ricette, passa in farmacia, ripassa perchè delle medicine mancano, torna per le altre ricette, ritorna in farmacia... Nè l'ambulatorio nè la farmacia sono vicine a casa, devo andarci in autobus, di questi ora gli orari sono inaffidabili perchè mancano molti autisti ammalati. L'unico aspetto quasi piacevole è che durante le lunghe attese alle fermate riesco a leggere varie pagine del "libro da borsa" e non penso ad altro.

Però che tristezza! Niente piscina perchè mi aumenta la nevralgia, in casa a sentire lui che si lamenta e diventa sempre più nervoso, se esco è tutto un chiedere quando torno. Non si fa nient'altro. Cioè, io devo fare un sacco di cose, in casa ora lui non muove un dito, mi sento molto colf, non ho quasi più tempo per ciò che piace a me, anche se mi affanno a tenere tutto sotto controllo.

San Valentino è passato invano. Lui ci tiene molto a questa festa, più di me, è una delle poche occasioni in cui è tassativo andare fuori a mangiare, a pranzo o a cena, e magari metterci anche una piccola gita o un cinema. Invece stavolta è stato uno dei Valentini più brutti della nostra storia, se non il peggiore.

Quest'anno dovevamo tornare al ristorante Casamatta, sui monti dietro Firenze, dove andammo due anni fa: hanno allestito nei loro terreni un nuovo "percorso dell'amore" dopo quello di due anni fa, con poesie incise sui cartelli e anche stavolta c'era una mia poesia. Il 14 febbraio era l'inaugurazione e noi "poeti" eravamo invitati: io ci tenevo tanto, si mangia benissimo, i gestori sono molto simpatici, sarebbe stata finalmente una serata di quelle che rallegrano e alleggeriscono lo spirito. E invece abbiamo dovuto annullare tutto, ho spignattato io a preparare la crostata con la ricotta all'alchermes, che è venuta buona, ma non è la stessa cosa che essere al ristorante servita e riverita e chiamata "poetessa" per di più.

I malanni fisici mi intristiscono, queste ultime settimane appesantiscono il periodo troppo lungo di chiusure per evitare rischi Covid, tutto l'insieme mi sta togliendo forze, entusiasmi e voglia di progettare, mi sento avvilita e sempre più priva di forze e di volontà.

 
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massimocoppa
massimocoppa il 21/02/22 alle 12:25 via WEB
mi dispiace... facciamoci una risata: più che colf direi che sei diventata una badante... :-)
 
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