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Messaggi di Maggio 2021

COVID PERMETTENDO

Post n°1757 pubblicato il 30 Maggio 2021 da atapo
 

 

COMPLEANNI, FINALMENTE !

 



I passaggi delle decine di anni dicono siano importanti, è il completamento di un ciclo, l'inizio di un altro. Così andrebbero celebrati in modo particolare soprattutto quando le decine cominciano ad essere numerose.

Ci informò di questo una psicologa quando io e il marito giravamo attorno alla cinquantina, ma per me quel mezzo secolo non era affatto da festeggiare: i problemi all'anca si aggravavano rapidamente, stavo per entrare in lista d'attesa (lunga!) per fare la protesi.

Dieci anni dopo, per quei 60 che ho raccontato anche qui, avevo progetti di una grande festa a cui avrei invitato amici di oggi e di ieri, anche di ieri l'altro, perchè volevo festeggiare pure il fatto che la mia vita, in quell'anno, si poteva dividere esattamente a metà: 30 anni a Bologna, 30 a Firenze.

Ma in quei giorni aspettavamo Damiano, nato il 5 maggio, poi tornato in ospedale per l'ittero.

Dimenticai l'idea della grande festa e mi accontentai del pranzo insieme, con figli e nipoti, una settimana dopo. "Accontentai" non è esatto, fu bello lo stesso, vivere e godere della famiglia che si allargava.

Ora i 70 sono arrivati, purtroppo insieme alla pandemia. Le restrizioni un po' attenuate, ma la vita lo stesso complicata, perchè gli incontri di famiglia devono tener conto dei giorni di affidamento di Riccardo al papà e della quarantena in cui è incappato Damiano per un compagno contagiato. Un gioco di incastri e a me, in fondo, dispiaceva parecchio questo rimandare, vorrei sempre festeggiare vicino al giorno giusto, altrimenti ha poco senso per me, sono un po' incontentabile...

Rimanda rimanda... siamo arrivati a ieri sera per poterci ritrovare tutti a casa di mia figlia! Stavolta non ero io a dover gestire la serata e la cena, ho portato due torte salate e ho lasciato che i più giovani si dessero da fare.

Io mi godevo i nipoti: dopo tanti mesi in cui non ci siamo quasi mai visti erano una riscoperta, così cresciuti, così cambiati, hanno un po' attenuato quella grande confidenza che avevamo quando un pomeriggio alla settimana erano tutti per noi... o forse è il fatto naturale che crescono e cambiano... Martino, il maggiore, è ormai un adolescente con la voce forte e un po' roca, Cesare, il più piccolo, a quattro anni sembra già così grande, non è più il bambolotto dell'autunno scorso. Anche questo ricorda spietatamente che il tempo passa, troppo in fretta per noi anziani.

Mi avevano preparato la torta di compleanno, mi hanno regalato una collanina col ciondolo di una pietra dura che dà un sacco di benefici fisici e psichici... speriamo!

E nello spegnere le candeline, nel fare le foto attorno alla torta con tutti i nipoti, ho voluto il più vicino a me Damiano, perchè, in fondo, quel compleanno un po' in ritardo era per tutti e due e lui compie dieci anni, la sua prima decina. Questo Damiano così diverso dai suoi vivacissimi fratelli, lui calmo, riflessivo, timido, intellettuale, dall'intelligenza profonda e curiosa di tutto... che purtroppo sta ancora combattendo la battaglia per i suoi problemi fisici al ginocchio e non solo: io mi ritrovo molto in lui... a volte gli colgo, quando mi guarda, un'occhiata fugace e ridente, come di intesa...

Non avrei voluto più lasciarli, ieri sera... ma alle 23 c'è il coprifuoco e dal loro paese ci vuole una mezz'ora di auto per rientrare a casa.

Cesare ha chiesto: - I nonni quando vengono a prendermi da scuola? - Forse si può ritornare a qualche antica abitudine, ora che i nonni sono vaccinati...

 
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SI PARTE

Post n°1756 pubblicato il 24 Maggio 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

 

TRE ANNI DOPO


 

Il camper è ripartito, dopo tre anni! Non solo colpa del Covid, già da prima aveva qualche problema dopo il viaggio nelle Cevennes, di quelli che mio marito è in grado di risolvere o per lo meno di valutare prima di portare eventualmente il mezzo in officina, ma i suoi tempi tecnici allungatissimi ci avevano fatto arrivare alle chiusure-covid, allora tanto valeva aspettare le riaperture e “abbandonarlo” nel rimessaggio.

Le rare uscite fatte hanno utilizzato alberghi e bed-and-breakfast (e io non vedrei malvolentieri il continuare ad utilizzarli…), anche ora avrei continuato così, ma mio marito si è “buttato” nella revisione e negli aggiustamenti, mentre io esaminavo le possibilità di alloggio alternative citate sopra: lui ce l’ha fatta, siamo ripartiti col camper!

Prima uscita post Covid e già questo era emozionante!

Destinazione Bologna, alla manifestazione “Di verde in verde” cioè l’apertura di tanti giardini in città e nei dintorni, di quelli privatissimi che di solito son chiusi. Io c’ero già stata da sola nel 2019, lui si era incuriosito e ha voluto venire, col camper potevamo restarci due giorni, fare con comodo e vederne di più.

Anche stavolta mi sono piaciuti, quale più, quale meno, ma insomma ne è valsa la pena. Inoltre mi piace, per spostarsi da un giardino all’altro, il percorrere a piedi strade e stradine la maggior parte delle quali per me ha spesso i ricordi e le emozioni della mia prima vita, quella a Bologna fino a 30 anni. Le entrate contingentate e i tempi calcolati per evitare assembramenti non consentivano di soffermarsi troppo, peccato, perché in alcuni sarebbe stato bello sedersi su una panchina o sull’erba di un prato e farsi avvolgere più a lungo dal verde e dalle suggestioni, ma bisogna accontentarsi di questi tempi. Mio marito è rimasto un po’ deluso, si aspettava spazi sontuosi, invece molti giardini non sono grandi, sono gocce di verde all’interno di palazzi o agglomerati di edifici antichi, come dei gioiellini di natura, spesso un po’ arruffati e selvaggi, con avanzi di muri storici o installazioni anche contemporanee ; forse l’anno prossimo non insisterà per accompagnarmi.

Per la domenica avevamo scelto il parco di una villa appartenuta a nobili, in collina, nel quartiere in cui sono nata. Poichè era impossibile trovare parcheggio col camper in quelle stradine, l’abbiamo lasciato in basso, siamo saliti con l’autobus e il ritorno l’abbiamo fatto a piedi, circa due chilometri, passando nei luoghi che mi hanno visto bambina: tutto cambiato, ma tracce restano, angoli di ora che si sovrappongono a quei miei lontani ricordi, quelli che ho raccontato nel mio libro “L’aria buona del giardino”.




La discesa lungo la ripida strada dove abitavo: ma davvero la percorrevo più volte al giorno, così ripida? Certo, allora ero abituata e avevo tanti anni di meno… come si scivolava sul ghiaccio d’inverno! A venti anni fu così che mi ruppi un braccio…

La casa in cui abitavo: tutta trasformata da chi ci sta ora, ma questo lo sapevo, una mia antica compagna di scuola mi aveva mandato delle foto, certo vederla dal vero emoziona ugualmente; la parte laterale invece è quasi uguale ad allora.

E così ad ogni passo ricordi e confronti, in quaranta anni che ne sono lontana non ero mai ritornata così tranquillamente e lentamente, godendomi tutto, il passato e il presente.

Alla messa nella nostra antica parrocchia abbiamo anche incontrato dei vecchi amici: vecchi perché di quel tempo e vecchi ormai perché nostri coetanei… Un riconoscimento affettuoso, ma senza abbracci, un po’ di aggiornamenti sulle reciproche vite, figli, nipoti, il proposito di trovare altre occasioni per rivedersi.

Incontri a sorpresa, il caso ci ha fatto questo bel regalo.

Poi da Bologna un salto a Ferrara il passo è breve: mio fratello e famiglia erano due anni che non li incontravo! Ne avevo tanta voglia, tutti i whatsapp e i facebook del mondo non compensano quelle poche ore ore insieme in presenza. Loro stanno iniziando imprese di nuove residenze, cambi di abitazione, ristrutturazioni: non li invidio, mi dispiace solo perché andranno più lontani, la vita è anche questo.

Ritorno sotto la pioggia intensa e anche la prossima settimana sarà così. La bella stagione non vuole arrivare, chissà quando il camper si muoverà di nuovo...

 

 
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ON LINE 1

Post n°1755 pubblicato il 18 Maggio 2021 da atapo
 
Tag: cronaca

TUTTO INSIEME


Penso che ci debba essere qualcosa di particolare nel mio karma, perché mi capita molto spesso che a periodi “morti”, in cui non accade proprio niente e sembra che la vita sonnecchi (negli ultimi mesi complice anche il covid), si alternano periodi convulsi, dove accade molto e tutto in fretta, a volte in modo gestibile faticosamente: non sempre esperienze brutte, anche eventi belli, previsti o cercati, ma quando si affollano così non riesco neanche a goderne, arrivo alla fine stremata.

Un po’ c’era da immaginarselo, ora sta ripartendo tutto, ma non sono certo io ad affrettarmi… eppure è capitato, ancora una volta. Volevo raccontare man mano ciò che è successo, ma non trovavo il tempo e, ciliegina imprevista sulla torta, ci si è messo anche il dentista che ha dovuto iniziare un “lavoro” su un mio dente portandomi via pomeriggi e lasciandomi strascichi fastidiosi e peggio.

Tempo fa avevo aderito a una iniziativa del mio quartiere, chiamata “Il libro del vicino”. Negli anni precedenti la pandemia, era stata fatta in presenza, l’anno scorso saltò, quest’anno l’hanno organizzata on line, sulla piattaforma zoom. Consiste nella presentazione di un proprio libro da parte di scrittori o aspiranti tali, abitanti nel quartiere; ognuno lascia poi alle biblioteche del quartiere una copia del libro presentato, per la lettura e il prestito. Iniziativa simpatica e utile, secondo me, ora anch’io sono autrice e mi ero candidata per “Neretta”. Questi incontri poi restano su youtube, nel canale del quartiere.

Insomma, un modo per farsi pubblicità!

Sono stati due i pomeriggi impegnati: il primo per una presentazione generale dell’iniziativa insieme ad altre del quartiere, in cui ogni autore diceva giusto due parole, poi tutti noi eravamo suddivisi nelle restanti settimane di maggio, quattro o cinque ogni venerdì, così avevamo più tempo per parlare della nostra opera e rispondere a eventuali domande del pubblico, cioè le persone che ognuno poteva invitare all'incontro. A me questo è toccato venerdì scorso 14 maggio.

Ero emozionata: già mi agita il fatto della tecnologia che a volte all’improvviso fa capricci e io non so mai come rimediare, poi a vedermi mentre parlo mi sembra sempre di essere orrenda, ma soprattutto intrattenere qualcuno sul mio libro per dieci minuti mi aveva fatto “studiare” l’intervento, preparare la scaletta delle cose da dire, anche qualcosa in più per eventuali richieste di approfondimento… insomma, un bel lavoro!

Chi conduceva quella serata era una mia ex collega insegnante ora in pensione, eletta nel consiglio comunale: mi aveva telefonato qualche giorno prima per concordare con me un argomento su cui mi avrebbe poi fatto delle domande. Anche questa! Io non ci avevo minimamente pensato a tale possibilità… E qualcosa abbiamo deciso insieme...

Poi come vestirsi? Si vede solo poco più di collo e spalle nello schermo, però volevo fare bella figura… Una collanina? Ho scelto quella che mi aveva regalato la mia amica di Bologna, che avevo invitato ed era presente, in un riquadro piccino. Avevo invitato anche altri, ma erano tutti impegnati, c’era soltanto mia figlia oltre all’amica: avrebbero potuto farmi anche loro delle domande, quelle a sorpresa, sono state zitte, per fortuna mia…

Il tempo è volato, pian piano mi scioglievo e mi sentivo più a mio agio… mi accade sempre così nelle nuove esperienze: una grande paura all’inizio, dopo sono contenta del risultato. Nei giorni successivi mi sono rivista e riascoltata, giudizio: NON MALE. E’ buffo risentirsi, ci si rende conto delle incertezze, delle ripetizioni, di certi intercalari superflui… cercherò di starci più attenta, se ci saranno prossime volte…

Qui sotto cerco di mettere il video, di Neretta si parla ai minuti 14.51 e 1.00.23 (circa)

Ma questo è stato nulla in confronto all'altra esperienza on line dei giorni scorsi, di cui racconterò la prossima volta.

 

 
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SETTANTA

Post n°1754 pubblicato il 11 Maggio 2021 da atapo
 
Tag: cronaca

PASSATA OLTRE

 

la mia torta

E così sono passata oltre quel famoso compleanno che mi metteva addosso sentimenti contrastanti.

Il giorno 8 qui è stata una giornata dal clima stupendo, tanto sole, caldo, la possibilità finalmente di vestirmi leggera... c'era da andare al mare, sdraiarsi al sole, mettere i piedi in acqua e, perchè no, anche tutto il resto per il primo bagno della stagione.

Una volta, molti anni fa, andò proprio così e l'8 maggio feci il primo bagno, sulla spiaggia della riserva protetta del Parco dell'Uccellina, ma questa è una storia lontana, sarà per un'altra volta.

Si stava bene a mangiare all'aperto al ristorante, finalmente. L'aveva prenotato mio marito, avvisandomi a cose fatte. Io, in realtà, erano settimane che gli dicevo che avevo una gran voglia di pizza non fatta in casa nè take-away, ma in pizzeria, in un locale che apprezziamo per la sua "napoletana verace": chi ha orecchie per intendere...

Lui ha prenotato in un ristorante di pesce senza pensare ai miei discorsi, ma, per fortuna, anche lì fanno buone pizze napoletane ed io ho potuto finalmente gustarmela, mentre lui si dedicava a gamberi e polipo: dice che aveva scelto quel posto perchè sul sito aveva visto le foto degli ultimi piatti inventati dallo chef.

La torta invece è venuta da una pasticceria, stavolta l'avevo trovata io on-line ed era una meraviglia di fantasia... e di bontà (vedi foto).

Cos'altro per festeggiare? Siamo passati da Mani Tese che faceva una vendita di libri a prezzi speciali e qualcosa ho trovato... come se non ne avessi abbastanza in casa!

Dopo questi giri siamo tornati a casa e sorpresa! Mia figlia con la famiglia erano passati mentre andavano al mare e mi hanno lasciato un disegno di Diletta e una bellissima lettera scritta da mia figlia, in cui ha riassunto i miei 70 anni ricordando esperienze vissute insieme... così mi sono commossa!

C'era anche un palloncino da compleanno, col 70 scritto sopra, e la cosa buffa è che anche mio marito me ne aveva preparato uno simile!

Ecco, 70 anni da palloncini mi fanno pensare... a che tipo di maturità e/o anzianità io possa ispirare ah ah...

Tramontato quel giorno importante, la vita è continuata normale, il compleanno in fondo è una convenzione, si invecchia un poco ogni giorno... dovrò solo dire un numero diverso a chi mi chiede l'età.

Ieri finalmente siamo riusciti a fare una lezione di scrittura creativa, con la mia maestra Erica ed altre sei signore, in un parco della città: a Erica era venuta quest'idea di incontrarci per due orette di esercizi di scrittura, all'aperto, nei giardini pubblici. Fra il maltempo e le difficoltà organizzative era la seconda volta che riusciva, per me la prima che partecipavo. Veramente piacevole, alle giuste distanze sotto un grande leccio che faceva ombra (ma mi sono abbronzata lo stesso), a scrivere, a leggere, a chiacchierare.

Il parco di ieri si trova in una zona di Firenze dove non ero mai stata e anche questo ha fatto parte dell'esperienza: il viaggio in bus per arrivare, la scoperta di un luogo molto bello, il proposito di tornarci ancora, per conto mio o con altri. Avevo un grande bisogno di parlare finalmente con qualcuno, di scambiare idee un po'... intellettuali, anche se sempre con leggerezza.

Se finalmente smettesse di piovere, potremmo fare altri incontri e io cercherei di non mancare, anche se devo attraversare la città, sarà come fare una gita. Ma le previsioni sono molto pessimiste, almeno per tutta la settimana, purtroppo!

Così torno a zoom, nei prossimi giorni sarò parecchio impegnata in questo e comincia a diventarmi pesante: ho voglia di muovermi, non di stare inchiodata davanti allo schermo.

 

 
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VERSO IL TRAGUARDO

Post n°1753 pubblicato il 07 Maggio 2021 da atapo

ULTIMO GIORNO

 

Oggi è l'ultimo giorno da sessantanovenne... e, per continuare il post precedente, vorrei che non finisse mai.

Invece volerà, anche perchè ho degli impegni, tutti on-line come è di moda oggi, di pomeriggio e di sera e stamattina ho dovuto preparare... poi racconterò, a cose fatte.

Meglio, così non mi resta tempo per pensare...

Ogni tanto mi sfugge un pensiero, allora mi butto a fare qualcosa di pratico: usare le mani, insieme alla testa, è un buon rimedio.

Pero' sono emozionata, devo confessarlo, i motivi sono più d'uno: ora si stanno riavviando molte cose e bisogna essere sempre ben presenti... saranno nuovi inizi, speriamo!

A presto... con un anno in più!

 
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meno 5

Post n°1752 pubblicato il 03 Maggio 2021 da atapo
 

 

RALLENTA !

 

Pippo Rizzo, Treno notturno in corsa, 1926

 

Vorrei che il tempo rallentasse.

Vorrei che la vita rallentasse.

Vorrei che non fosse già maggio, un terzo dell’anno volato via, stasera è una serata tiepida, il vento è calato, forse ci siamo, la primavera si stabilizza, comincia il periodo e la stagione che amo di più.

Ma poi tutto questo durerà un soffio, il caldo aumenterà fino a renderci inebetiti e rapidamente sarà autunno… un veloce voltarsi indietro a rimpiangere la bella stagione e l’anno volgerà al termine. Un altro anno nel passato.

Così sono i pensieri che mi frullano in testa ultimamente. Credo che la “colpa” sia del compleanno che si avvicina rapidamente, troppo rapidamente, ci penso e mi viene da fare il conto alla rovescia. Per non fare altri conti, che mi mettono addosso un disagio…

Da piccoli il compleanno era un numero in più che ci faceva felici, un passo avanti, un grande passo avanti ogni volta, fieri di “crescere”. Adesso quel numero in più suscita ben altro.

Quest’anno il mio sarà un numero importante, molto importante. Una decina, e che decina!

Sono arrivata fin qui tutto sommato in discreta salute, ho persone che amo e che mi amano, ho interessi che coltivo e che mi riempiono le giornate, sono libera di decidere molte cose… Mi accontento di tutto questo e ho in testa ancora progetti, però la consapevolezza che il mio viaggio si sta facendo breve ultimamente mi mette un po’ di tristezza e qualche rimpianto. Forse è normale, forse dovrei accontentarmi di più…

Forse dovrei anche cominciare a mettere ordine fra tante mie cose e tanti miei desideri, che mantengo e coltivo come se ci fosse un’eternità ancora da spendere.

Forse sono tutte elucubrazioni nate da questi periodi difficili, di chiusure, di impedimenti, di restrizioni, sembra che la vita sfugga ancora più in fretta e spesso più vuota.

Se rallentasse un poco...

 
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