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Messaggi di Giugno 2021

DOVE ANDRO' (FORSE)

Post n°1763 pubblicato il 30 Giugno 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

AUSTRALIA

 

 

 

Sono arrivata fino a Imperia in giugno, l’Australia è un po' più in là, ancora molto lontana e forse ci rimarrà per sempre.

Di questo paese mi affascinano soprattutto i grandi spazi, la natura, la varietà dei paesaggi, le sue antiche e misteriose culture… un po’ meno il mondo cosiddetto “civile” di quella civiltà di tipo “britannico”, da cui in ogni caso sono incuriosita. Ricordo che tantissimi anni fa una delle mie classi fece, per un certo periodo di tempo, la corrispondenza con una classe di bambini australiani interessati all’Italia: credo che nacque allora la mia curiosità per quella terra, il pensiero che l’avrei visitata volentieri.

Da qualche anno ho ritrovato una mia compagna delle scuole medie che, dopo i quaranta anni, ha sposato un australiano e si è trasferita là, abita vicino ad Adelaide. Lei ogni due anni circa in estate torna a passare un mese in Italia e due anni fa ci incontrammo a Bologna, ci eravamo date appuntamento a Firenze nel suo prossimo ritorno, ma ora col Covid è tutto sospeso. Mi parlò molto di questa sua terra, delle difficoltà di ambientarsi, ma ora si trova a suo agio e le foto che pubblica sono una meraviglia!

Ecco, guardando le foto della mia amica faccio finta di essere là...

 
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AL MARE

Post n°1762 pubblicato il 27 Giugno 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

HO VINTO

 


 

Sono già tornata a casa: è stata una breve vacanza, tre giorni, di cui molte ore passate in viaggio lungo le agghiaccianti autostrade della Liguria, tormentate da rallentamenti e cambi di corsia a causa di lavori in corso.

Dove sono stata? E’ il momento di dirlo: a Imperia, laggiù in fondo, quasi al confine con la Francia.

Perchè sono andata fin laggiù? Ma perché ho vinto, naturalmente!

Io mando qua e là in giro per l’Italia dei miei racconti e delle mie poesie, cioè partecipo a concorsi letterari (non quelli a pagamento però, altrimenti mi svenerei): se, come è già accaduto, vinco qualcosa ho la scusa per fare un viaggetto e conoscere un posto nuovo o rivederne uno familiare. Chi legge qui da un po’ sa che ho già raccontato alcune di queste “avventure” turistico-letterarie.

Ho trovato che questo sistema serve anche a far muovere mio marito: ci tiene ad accompagnarmi, anche se non ha ancora ceduto alle mie proposte di approfittare di queste occasioni per prolungare i soggiorni. Non cede, si sta fuori solo il minimo indispensabile, ma è meglio di niente.

Stavolta il concorso di Imperia chiedeva un racconto ambientato in quella città, che io non conoscevo affatto. Però la mia cara zia Maria andava ogni anno a passare un periodo in riviera ligure, durante l’inverno, così avevo pensato che sarebbe potuta andare proprio a Imperia, ho cercato su internet notizie e soprattutto foto della città, ho immaginato cosa potrebbe fare laggiù una signora anziana e ricca… e pian piano è nata la storia.

Beh, ho vinto il terzo premio!

Ed eccomi laggiù, a ritirarlo e a conoscere finalmente la città, che mi è proprio piaciuta. Manca solo l’area sosta per i camper, infatti siamo stati in albergo, in una pensioncina modesta, ma tranquilla, con gestori gentilissimi. Abbiamo trovato buoni ristoranti, bel tempo, strade piacevoli per passeggiare, un centro storico arroccato in alto, con fioriture splendide nei giardini e quartieri di case antiche dai colori allegri.

Il concorso era dedicato a un certo Lucetto Ramella, studioso e divulgatore di notizie sulla città e scrittore di opere dialettali, organizzato dalla sua nipote, aveva sezioni di poesia, di prosa e di grafica. In quest’ultima hanno partecipato anche diverse classi di scuole primarie e di istituto d’arte e i loro lavori abbellivano la sala della biblioteca in cui si è svolta la premiazione. Negli stessi giorni c’era la festa del patrono, San Giovanni, così l’associazione per i festeggiamenti, insieme ad altri sponsor, ha voluto omaggiare noi premiati con diversi doni, è stata una bella sorpresa perché nel bando inizialmente si parlava solo di consegna di diplomi. Insomma, siamo usciti dalla sala strapieni di pacchetti oltre al diploma: un servizio di bicchieri, un set di asciugamani con creme di bellezza, una penna e una pila in confezione regalo! Inoltre avevamo la possibilità di fare una cena completa con piatti tipici, ad un prezzo di favore, alla sagra che si svolgeva nella piazza e i piatti erano così abbondanti che abbiamo cenato in due, io e il marito.

E di sera c’era la luna piena sul mare: sorgeva enorme, rossa come da molti anni non la vedevo, illuminava le sagome nere degli yatchs da crociera e gli alberi oscillanti delle barche dei pescatori: uno spettacolo notturno che ti fa sempre sciogliere dentro qualcosa, tra rimpianti e speranze…

Ora rieccomi a casa, sono stata bene nei giorni al mare, devo riadattarmi al caldo afoso, alla città snervante, devo rimettere in agenda varie incombenze, poi forse si potrà andare al mare un po’ più a lungo.

 

 
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E SI VA

Post n°1761 pubblicato il 24 Giugno 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

DOVE ANDRO' ?


QUI

Sto partendo. Per pochissimi giorni purtroppo, ma l'occasione non è da perdere.

Però mi rode dentro qualcosa, che cerco di scacciare per non rovinare tutto... i soliti meccanismi familiari che spesso sciupano le giornate.

Dirò al ritorno. Qui ultimamente i giorni sono volati, perchè ora si risveglia tutto, tutto riparte, tutto si riorganizza, il telefono spesso è rovente...

Vabbè, mi manca solo di chiudere la valigia (piccoletta, ma è già un simbolo... e un augurio)

 
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VERSO L'ESTATE

Post n°1760 pubblicato il 20 Giugno 2021 da atapo
 
Tag: cronaca

STORIE DA GIARDINO

 


 

Fa caldissimo, ma basta ci sia un alito di vento e in giardino si sta bene. Ora sono le giornate in cui il sole è più alto e illumina il mio verde più a lungo, ma resta una striscia sempre in ombra lungo il muro, dove dovremmo montare un dondolo su cui fare la siesta, l'abbiamo già preso (usatissimo naturalmente!), ma in quanto a montarlo... ci sono i soliti tempi tecnici e le altre priorità del marito: la casa di montagna innanzitutto.

Come sta il giardino quest'anno? Confesso, lo curiamo il minimo indispensabile e anche meno: fa tutto da solo e fa quel che vuole, ogni anno ci sono sorprese.

I bellissimi iris rosati questa primavera erano fioriti, altissimi, ormai sono alti come me: li avevo tagliati rasoterra l'autunno scorso e pare abbiano rinnovato il vigore. Neppure quest'anno sono sbocciati iris di altri colori: ne avevamo presi in Francia ormai tre anni fa, altri li avevo procurati tramite gli scambi... nulla, nessuno è fiorito, ho aspettato invano altri colori!

Invece sotto il melograno stavolta sono "esplosi" tanti piccoli iris selvatici gialli e viola che erano lì da prima che comprassimo la casa, così tanti però non ce ne erano mai stati.

Quest'anno non avremo pere: c'erano i fiori, promettevano bene, poi è venuto all'improvviso troppo freddo, pure le gelate, di insetti nemmeno l'ombra, i petali sono caduti e nessun fiore si trasforma in frutto. Come gli agricoltori che perdono il raccolto per le gelate, per loro è un disastro, per noi solo un dispiacere...

-Vediamo come va con i lamponi.- anche quelli li avevo potati ben bene e i rami erano ricresciuti proprio belli; i primi lamponi erano belli, grossi, saporiti... peccato che il caldo che sta esplodendo in questi giorni ora li bruci, non riescono a diventare rossi, avvizziscono prima.

Il lungo periodo di pioggia ha fatto crescere l'erba quasi come una giungla, per la delizia di mio marito che dovrebbe tagliarla e si decide a farlo quando ormai per girare occorre il machete e non si vedono più nemmeno le grandi pietre dei vialetti, sommerse dall'erba alta.

Il melograno è tutto fiorito in rosso, promette molti frutti, se non ci saranno burrasche ad abbatterli. Altri fiori rossi, numerosi, sono sull'oleandro, ogni anno ne fa sempre di più. Le nandine sono alla seconda fioritura, grappoli di fiorellini bianchi che rapidamente diventano bacche rosse: quelle di inizio primavera le hanno mangiate tutte i merli, io le avevo volute proprio per loro.

A proposito di merli, siamo diventati il loro ristorante: dall'inverno abbiamo preso l'abitudine di scrollare ai pasti le briciole della tovaglia, o dei sacchetti svuotati di biscotti e tarallini, fuori dalla porta-finestra che dalla cucina va in giardino. In particolare c'è un merlo che si è affezionato a questi orari fissi, arriva e aspetta poco distante, si avvicina a controllare se il pasto è servito, ormai sfacciatamente ci viene quasi tra i piedi quando apriamo, nè si allontana se restiamo lì ad attardarci prima di richiudere. A volte è accompagnato dalla sua signora, la quale è più prudente e aspetta più distante che noi siamo rientrati.

Una volta saziati loro, il resto della pulizia la fanno i passeri e gli uccellini piccoli, non tutti so che razza sono, c'è un pettirosso, dei fringuelli e altri.

Insomma un bel via vai, che rallegra a starli a guardare dietro al vetro.

Il gatto Andrea non si è più visto dall'anno scorso. Però ce n'è un altro, tutto nero con gli occhi gialli. Ha la coda spezzata e storta, è quindi lo stesso che qualche anno fa, molto piccolino, veniva con la sua mamma a giocare nel giardino che allora non era stato sistemato ed era ancora più giungla di adesso, mi fa piacere che sia tornato, ora è un bel micione dignitoso che non dà tanta confidenza: le prime volte fuggiva precipitosamente se ci vedeva, ora continua a fare il suo o si allontana tranquillo. Questo l'ho chiamato Nerone, un nome ovvio, ma sono così stanca che non mi impegno ad essere originale.

Quest'anno in più abbiamo tanti bei fiori nel vasi: i geranei, i fiorellini della miseria, delle campanelle regalate da mio figlio, i fiori dei cactus che durano un giorno solo, purtroppo.

Insomma, è tutto abbastanza allegro, anche se improvvisato.

E da qualche giorno è fiorita la lavanda, che è diventata un cespuglio imponente dalle tre mini piantine comperate anni fa al Lidl. Le sue spighe viola stanno attirando le farfalle e le api, tante api. Finalmente, era ora! Le aspettavo con ansia, finora se ne erano viste poche, troppo poche, è stato troppo freddo, la moria delle api è un grosso problema. Mi dicevo che se non arrivavano nemmeno sulla lavanda era proprio un disastro, invece eccole!

Ora, se andremo in vacanza, ci sarà il problema dell'innaffiare: il sistema di irrigazione programmato, su cui mio marito ha progettato e lavorato moltissimo, ha sempre qualche problema, o non va, o allaga, o va in orari impensati.

Speriamo di non ritrovarci un deserto anzichè un giardino.

 

 
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ON LINE 2

Post n°1759 pubblicato il 12 Giugno 2021 da atapo
 

A  SCUOLA


 

 

E’ passato diverso tempo e avevo lasciato in sospeso la mia seconda esperienza ON LINE… ma vale la pena non farla cadere nell’oblio, tanto più che riguarda la scuola, che è appena terminata nei giorni scorsi: sarà un tributo e un ricordo di coloro che ne furono coinvolti, grandi e piccoli.

Circa verso aprile avevo contattato la mia antica collega insegnante, attiva nel consiglio di quartiere (vedi post ON LINE 1), per farmi “introdurre” nella scuola primaria che era stata frequentata dai miei figli: volevo donare alla biblioteca una copia del mio libro NERETTA. Lei mi aveva messo in contatto con le attuali insegnanti delle classi seconde, l’età più adatta al libro, e tutte molto interessate mi avevano proposto di presentarlo alle classi. Ma, visto il momento, sarebbe stato on line. Un’esperienza nuova per me, che non ero mai stata coinvolta nelle diavolerie della didattica a distanza.

-Non è complicato, assicuravano, tu vedi tutta l’aula coi bimbi, loro ti vedranno in grande sullo schermo della LIM, la lavagna interattiva multimediale.- Dovevo avere fiducia e affrontare l’esperienza.

-Sarà in maggio, aggiungevano, ti faremo sapere.-

Nel giro di pochi giorni avevano scritto sul sito della scuola del libro, di me, dell’incontro che “la scrittrice” avrebbe avuto con le classi: insomma, era un’esperienza importante per l’istituto!

Io pregavo che andasse tutto liscio…

Poi mi comunicarono la data: il 21 maggio, collegamenti con due classi al mattino e con un’altra nel pomeriggio. Chiesi di poter fare qualche giorno prima un collegamento di prova, senza gli alunni, tanto per avere un’idea di come funzionava, per sentirmi un po’ più a mio agio… ricordavo in altre occasioni di riunioni on line certi pasticci: non si vedeva, non si sentiva… I bambini di sicuro erano più abituati di me, dopo questo terribile anno scolastico, io continuavo a sentirmi un po’ agitata: mai avuto un incontro in questo modo ed era previsto per quaranta minuti ogni classe!

Così il 21, alle 10, molto timorosa iniziai con la seconda C. Scoprii che la maestra era una mia vecchia conoscenza, mamma di un ex scolaro, molto brava a guidare la classe, li aveva preparati un poco, ma non troppo, lasciandomi la bellezza di svelare-non svelare, dare tracce e stuzzicare la fantasia; avevano anche preparato le domande per l’autore e mi sono divertita a rispondere alle loro curiosità. I quaranta minuti sono volati e sono stati superati, ci siamo lasciati a malincuore.

Ore 11, seconda B. Questi mi sembravano un po’ più… smorti, la maestra non partecipava se non per questioni tecniche (inquadrature, sonoro), io avevo qualche difficoltà, mi faceva strano parlare a questi bimbi che vedevo così lontani, non riuscire a decifrarne gli sguardi, mi pareva di non avere bene il polso della situazione… comunque è andata, alla mia proposta di scrivere loro altre storie di questa matita o degli altri personaggi, come seguito del nostro incontro, la maestra mi ha assicurato che era una splendida idea, che mi avrebbero poi mandato i loro prodotti…

E io mi sentivo una vera scrittrice per bambini, come Gianni Rodari quando andava per le scuole, come Albino Bernardini quando venne nelle mie classi…

Ero stanca, ma soddisfatta, per l’incontro del pomeriggio non avevo più timori: la “scaletta” che avevo preparato era stata collaudata positivamente già in due classi.

Ma… le sorprese sono sempre in agguato!

Alle 15 la seconda A si è presentata con bambini scatenati, a girellare per l’aula, qualcuno ogni tanto ad accapigliarsi, la maestra a correre per riacchiappare e mettere seduto questo o quello. La maggior parte non parevano per nulla interessati a ciò che dicevo… o che avrei voluto dire. Io li vedevo così piccoli e lontani, mi pareva di assistere a un brutto spettacolo… Ascoltavano, ma con molte distrazioni: facevo domande, per rendermi conto, c’era chi cascava dalle nuvole, la maestra a riprenderli di continuo… Molti scrivevano o disegnavano… non capivo cosa.

Io ero estenuata, non potevo giudicare se erano davvero bambini con molte difficoltà di scolarizzazione o se era l’insegnante poco esperta, era la prima volta che li vedevo. Però mi chiedevo, se era questo lo “stile” della classe, cosa e come riuscivano a imparare. Sarei scappata a gambe levate! Esaurito tutto il mio repertorio preparato, ho tentato con: -Avete domande fa fare?-

Beh, ne sono arrivate, alcune dimostravano che non avevano ascoltato prima, ma per fortuna altre erano sensate e carine. La più curiosa è stata: - Ma Neretta ce li ha una mamma e un papà? -

Nella storia non l’ho scritto, li ho invitati a immaginarlo. Allora la maestra mi ha detto che mentre parlavo, diversi bambini ascoltando disegnavano la matita e ciò che raccontavo: ecco svelato ciò che prima non capivo! E questi sono passati a mostrarmi i loro disegni. Io apprezzavo e lodavo, ma pensavo che nelle classi terribili è una strategia di sopravvivenza lasciare che disegnino durante le spiegazioni: quanto riescano a seguire così… mah!

I quaranta minuti erano finiti, loro parevano soddisfatti, io lo ero un po’ meno, soprattutto ero distrutta dalla fatica!

Me lo spiegavo col fatto che da anni non sono più abituata ad agire con una classe intera, con tre poi nello stesso giorno! E in quel modo poi, così “distante”! Vorrei farne altre di presentazioni, sarebbe un successo per NERETTA, ma spero proprio che possano essere in presenza!

Dopo una decina di giorni, come promesso, mi sono arrivati i lavori della seconda C: un bellissimo power point, con le piccole storie inventate dai bambini insieme ai loro disegni. Bravi i piccoli, ma brava anche l’insegnante per il montaggio di tutto quanto: competenze che io non avrò mai. Mi resterà come ricordo e a testimoniare il bel lavoro della loro fantasia…

Gianni Rodari ne sarebbe stato contento. Anche questo è finito sul sito della scuola.

C’è stata anche un’altra conseguenza positiva: molti bambini hanno ordinato il libro, sarà una lettura per l'estate. L’autrice ringrazia e augura buone vacanze a tutti.


 

 

 
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DOVE ANDRO' (FORSE)

Post n°1758 pubblicato il 02 Giugno 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

CANADA

 

 

 

No, non ci sono andata in Canada nel mese di maggio, ahimè!

E probabilmente nella mia vita non ci andrò mai…

E’ un paese che conosco solo “raccontato”, da qualche anno ancora di più perché il mio regista francese proviene dal Canada e ce lo aveva reso così vicino e attraente, negli anni del gruppo teatrale “C’est pour jouer”.

Terra di grandi spazi, di natura incontaminata e selvaggia… Un po’ freddina per i miei gusti, ma un viaggio si potrebbe fare in estate, da concludere in autunno per ammirare i meravigliosi colori delle foglie nei boschi, quella che chiamano "l'estate indiana".

E sapete che Montreal d’inverno, poiché fa freddissimo, vive quasi completamente sotterranea, sotto terra sono stati costruiti i luoghi più frequentati.

Già, c’è anche la doppia lingua, doppio mondo, doppia storia: francese e inglese, chissà se non sarebbe la volta buona per impararla un po’ meglio questa lingua inglese! Certo mi troverei più a mio agio nel Quebec, la provincia francofona, anche se, come ci informava il regista, la lingua del Quebec ha parecchie differenze rispetto al francese di Francia.

C’è anche l’affascinante mondo delle nazioni pellerossa da incontrare, gli Algonchini e gli Irochesi, popolo delle lunghe case: ricordi letterari, a cominciare da “L’ultimo dei Moicani”, tanto per citare il più noto. E altri popoli sulla costa occidentale, quelli dei grandi totem colorati.

Invidio una mia amica che, tempo fa, viaggiò dalla costa est alla costa ovest, io laggiù viaggio solo con la fantasia… e sono molti anni che lo faccio!

Nel mese di maggio, i miei viaggi sono stati in camper a Bologna e Ferrara e un giorno a controllare e riaprire la casa a Campo Tizzoro: altro che Canada! Accontentiamoci, l’importante è la salute.

 
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