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Messaggi di Maggio 2023

CHE MAGGIO AFFOLLATO !

Post n°1878 pubblicato il 31 Maggio 2023 da atapo
 
Tag: cronaca

DI VIAGGI, PREMI, TEATRO, MERCATI ecc.

 

Trento

Di questo maggio frenetico e già finito mi rimane molto, nella mente, perché il tempo volato non mi ha lasciato scrivere qui.

Altro viaggio per una premiazione, a Trento. Con un po’ di turismo, in quella città non ero mai stata, ci ho messo una tappa a Riva, neppure sul lago di Garda ero mai stata.

Poi sono arrivati gli ultimi preparativi e le ultime prove per lo spettacolo con “I ragazzi over 65”, stavolta abbiamo fatto un Cyrano raccontato in modo moderno, siamo riusciti ugualmente ad emozionare il pubblico.

Ed è arrivato l’unico mercato svuotacantine che faccio durante l’anno, quello del quartiere, così partecipa anche mia figlia con i bambini, che stavolta tra le mie carabattole si sono aggiudicati delle magliette e dei braccialetti. Anche mio genero è stato contento: ha messo le mani su dei bicchieri da brandy che stavo per buttare via: li avevo da tanto e nessuno me li comprava! Si è svolto in una bellissima giornata di sole, con tanta gente, piacevoli incontri con persone che non vedevo da anni e… molte vendite!

Sto rifacendo i bagagli, perchè domani si riparte, verso sud: altra premiazione a Gragnano, vicino a Napoli, stavolta. Andiamo in albergo: mio marito ha un ginocchio che gli fa male, teme che guidare il camper gli sia faticoso, mi dispiace per lui, ma un po’ di agiatezza me la voglio proprio godere! Spero di trovarmi bene come nei bad&breakfast precedenti (anche a Trento).

Ci risentiremo in giugno. Vorrei proprio trovare il modo di parlare, qui, di questi miei viaggi… che non sono finiti!

 
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L'ULTIMO SOLE

Post n°1877 pubblicato il 18 Maggio 2023 da atapo
 
Tag: viaggi

QUALCOSA HO VINTO

reggia di Caserta

Ormai sono passati 15 giorni, tutti di pioggia, di alluvioni, di disastri...

L'ultimo fine settimana bello me lo ero goduto proprio tanto: ero in viaggio, a Caserta e a Nola.

C'era di mezzo un altro premio, per un racconto stavolta; una "menzione di merito", ma tutto va bene se diventa l'occasione per uno spostamento. A Nola era la cerimonia, vicino c'è la reggia di Caserta che da molti anni volevamo visitare, quale occasione migliore?

Stavolta eravamo in camper, abbiamo trovato un'area di sosta comodissima a Caserta, in dieci minuti a piedi si va alla reggia, in dieci minuti a piedi si è nel centro città, Caserta non è certo una metropoli!

Tutto ben programmato e filato liscio: arrivo giovedì pomeriggio, giro serale esplorativo a Caserta, primo buon ristorante; venerdì a Nola, esplorazione della cittadina, pizza a pranzo, nel pomeriggio la premiazione e insieme a questa l'offerta di una visita gratuita guidata al museo archeologico e alle sale che illustrano la tradizione della festa dei gigli a Nola, che non sono fiori, ma... torri alte 25 metri che vengono portate a spalla, in gara, per un percorso lungo le viuzze del centro.

Cena a mozzarella.

Il sabato tutto dedicato alla reggia di Caserta, una magnificenza che all'inizio mi ha fatto girare la testa, per la grandiosità dell'insieme. Insieme alla reggia ci sarebbe stato il giardino, ugualmente immenso, 3 chilometri è la sua lunghezza. Era già pomeriggio e i piedi già brontolavano per il percorso all'interno della reggia: abbiamo optato per il percorso col pulmino fino all'estremità del parco, così da avere una veduta dell'insieme, poi una passeggiatina dentro la parte detta "Giardino inglese", che sembra piccolo, se si confronta al tutto, ma in realtà è grande pure lui.

Poi... era ora di chiusura, ci è rimasta la voglia di tornare per il giardino e per il teatro, che non siamo riusciti a vedere: era aperto solo al mattino e questo orario ridotto ci era sfuggito, incantati da tutte le stanze e le altre meraviglie del palazzo. Peccato, ci avrei proprio tenuto, da commediante avevo già pensato di mandarne subito una foto ai gruppi dei miei amici di teatro.

Alla domenica, dopo un altro giro per il centro di Caserta, l'ultimo pasto in una trattoria tipica e l'acquisto di un sontuoso vassoio di paste enormi nella pasticceria migliore, consigliata dal gestore dell'area di sosta, rientro a Firenze.

Fine del viaggio, fine del bel tempo.

Che dire di questa escursione al sud? Ho ritrovato le luci e ombre conosciute: il sole e il caldo ci hanno fatto sempre compagnia, la gente è splendida, tutti gentili, il cibo... neanche parlarne! Un attentato continuo alle diete!

I contrasti: angoli ed edifici bellissimi, dimore cadenti, super centri commerciali, ruderi transennati da chissà quanto tempo...

Il museo di Nola è stata una notevole scoperta, per la ricchezza dei reperti, la cura delle esposizioni, la chiarezza dei pannelli esplicativi: dovrebbero prendere esempio certi altri musei ben più famosi! E' un peccato che non sia maggiormente conosciuto, merita davvero una visita.

Sono tornata a Firenze con il diploma, l'ennesima antologia contenente il mio racconto e stavolta anche un simpatico quadretto con la targa del premio e la riproduzione di una scultura di uno scultore locale, una rondine stilizzata.

Ma, soprattutto, con gli occhi e l'animo pieni di sole e delle bellezze di quei pochi giorni. E fra poco si riparte.

 
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COMPLEANNO

Post n°1876 pubblicato il 08 Maggio 2023 da atapo
 

72



Sono questi gli anni a cui sono arrivata oggi. Nei giorni scorsi ero in viaggio (poi ne dovrò parlare, è stato un bel viaggio), però sono voluta rientrare per oggi e passare il giorno del compleanno a casa mia.

Mi piace che sia così, non so esattamente perché, forse l’ambiente familiare, le mie cose, la mia quotidianità normale mi pare che accompagnino meglio la ricorrenza. L’ho sentito le poche volte in cui non ero a casa: capitò negli scambi di classi in Francia, una volta ero a Dunkerque, l’altra a Parigi, due bei compleanni lo stesso, però… in quel giorno casa mia mi mancava.

Oggi non è stato niente di speciale, eravamo rientrati all’una di notte per cui ero anche parecchio stanca, stamattina il giardino mi ha fatto un bel regalo: sono sbocciati gli iris viola scuro, grandi e dai bellissimi petali arricciati; sono nati anche piccoli iris selvatici, meno appariscenti, dal colore giallino un po’ rosato. Questi ultimi non li abbiamo piantati noi, erano già lì quando abbiamo preso la casa, però è solo da due anni che fioriscono. Anche il caprifoglio è in piena fioritura profumata.

Pure il giardino della casa accanto alla mia mi fa un dono: anche lui è un po’ giungla, poco curato, però ha dei cespugli di rose che, mai tagliati, ogni anno sono sempre più giganteschi. Ce ne sono di bianche, di rosate e, meraviglia delle meraviglie, una pianta enorme di rose tea, con fioritura abbondante e di varie sfumature, tra giallo, arancione, rosa carico. Io amo moltissimo questa pianta, è come quella che avevo nella casa della mia infanzia, dagli stessi colori, ugualmente bella e imponente, mi perdo ad ammirarla, mi tornano ricordi e la nostalgia di quei tempi, insieme si fa più acuto il rammarico del tempo che passa.

Accompagnati e adornati dalle rose tea i primi e gli ultimi compleanni della mia vita…

Perché ora il compleanno mi mette più malinconia, che accompagna la consapevolezza dei traguardi tutto sommato raggiunti, penso che devo scegliere cosa privilegiare nei giorni a venire, che pian piano devo anche abituarmi a lasciar andare, a cercare e valorizzare l’essenziale… il tempo che mi resta deve essere pieno e vuoto contemporaneamente.

Così, pian piano, ammirando fiori, pensando, meditando, tra serenità e malinconia è arrivata la sera anche di questo giorno, con un anno di più.

 
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AMBIZIONI LETTERARIE

Post n°1875 pubblicato il 01 Maggio 2023 da atapo
 

SCRIVERE MOLTO e LEGGERE POCO



 

Io scrivo. Il solo fatto che esista questo blog, da molti anni e con alterne fortune, mostra che mi piace scrivere. Chi mi conosce da tempo sa che ho “seminato” poesie, racconti, un libretto per bambini, un romanzo(?) autobiografico autopubblicato. Mi diverte mandare queste mie cose a concorsi, talvolta vinco premi o menzioni d’onore.

Ho cominciato così pian piano a interessarmi del mondo dell’editoria: avevo sogni all’inizio, un editore si sarebbe accorto delle mie fatiche, mi avrebbe pubblicato qualcosa? Avrei avuto successo? Avrei guadagnato dalle vendite?

Il libro per bambini “Neretta” in effetti è stato pubblicato da un piccolo editore che mi è parso abbastanza serio, per lo meno non mi ha chiesto soldi. In queste mie ricerche ho scoperto il mondo dell’editoria a pagamento, sotto varie forme e con vari “trucchi”; ho scoperto che per vendere e farsi pubblicità bisognerebbe conoscere gente, riuscire a organizzare presentazioni qua e là… insomma, i miei sogni si sono ridimensionati, anzi, direi che mi sono proprio svegliata.

E’ un mondaccio, i grandi editori vanno sul sicuro, pubblicano chi solo dal nome garantisce popolarità e guadagni perché è già conosciuto anche non come scrittore, ma magari come sportivo o come cuoco. Tra i piccoli editori scovare quelli seri è una fortuna e la diffusione dei loro titoli è limitata.

Ma c'è un altro problema enorme attualmente: gli scrittori sono più dei lettori! In Italia i lettori sono pochi, mentre pare che in tanti abbiano voglia e velleità di fare gli scrittori.

Si pubblica e autopubblica un numero spropositato di libri, della maggior parte verranno distribuite e vendute solo poche copie, c’è un’inflazione di volumi che per la maggior parte resteranno intonsi. Anche testi bellissimi, autori esordienti molto bravi, meglio di grossi nomi, molto difficilmente nella marea di titoli verranno presi in considerazione e potranno emergere. Ho letto a volte, nei gruppi facebook di lettori appassionati, dei commenti molto positivi su sconosciuti che quasi di sicuro rimarranno tali. In più, bisogna avere una fortuna enorme, incontrare e saper cogliere l’occasione giusta.

Adesso se continuo a scrivere non mi illudo più, lo faccio perché mi piace, amo le parole quando diventano storie, sono contenta se riesco a vendere qualche copia dei miei libri attraverso il passaparola o incontri e conversazioni casuali. Se ai concorsi ottengo piccoli riconoscimenti ne gioisco, la mia soddisfazione più grande è quando a questi concorsi ci è concesso di leggere una parte, o tutto, delle nostre opere presentate. Così le storie, in versi o in prosa, riescono a passare ad altri, per qualche minuto fanno sorridere, pensare e sognare

Il Nobel per la letteratura non lo vincerò di certo.

 
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