Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi del 15/09/2021
BUON INIZIO!
Posticipo la continuazione del mio viaggio, perché oggi ho piacere di registrare qui altre emozioni...
Qui in Toscana oggi è il primo giorno di scuola. Credevo, fino a ieri sera, di essere un po' estranea a questo fatto: lontani sono i tempi del mio lavoro di insegnante, lontani sono i nipoti con cui, ahimè, ultimamente ci incontriamo proprio poco, altri progetti, impegni e faccende mi frullano per la testa in questo periodo. Il mondo della scuola, in particolare la sua ripresa, mi aveva finora solo indignato per gli eterni suoi problemi mai risolti nemmeno coi rischi della pandemia, sentimenti ben lontani da qualsiasi forma di tenerezza e commozione.
Invece stamattina il passare in autobus davanti alla scuola in cui ho lavorato per 25 anni, il rallentamento del traffico poichè era il momento dell'uscita, i bimbi vocianti con gli zaini semivuoti (ancora per poco, è solo il primo giorno), i conciliaboli delle mamme e gli sguardi pazienti delle maestre... un po' tutti assembrati lì fuori a dire il vero, ma perlomeno tutti con mascherina... ecco, qualche emozione si è mossa, una punta di rimpianto per un mondo e un tempo che non mi appartiene più. Poi sono arrivate le foto dei nipoti, dei loro rientri, coi brevi commenti dei miei figli, ed è stato davvero uno sciogliere qualcosa dentro di me, che non mi aspettavo così dolce.
Come è andata la loro prima giornata?
Per Cesare, che continua la materna steineriana, e per Diletta, che va in seconda primaria con la sicurezza che è rimasto il bravo maestro dell'anno scorso e l'incertezza del nuovo insegnante che dovrà affiancarlo, è tutto a posto.
Martino è in terza media. La sua foto lo vede insieme ad altri compagni di classe: le femmine già belle ragazzine, i maschi con l'aspetto ancora un po' bamboccioso, in quella disparità dei 13 anni. Martino ha lo sguardo serio: l'anno scorso, tra presenze e didattica a distanza, ne ha combinate di tutti i colori, la preparazione lascia molto a desiderare, ha ricevuto ramanzine un po' da tutti, a scuola e in casa, dovrà attrezzarsi per concludere il ciclo di studi e prepararsi alle superiori, senza sciupare la vivace intelligenza, soprattutto logica-matematica, che si ritrova.
Riccardo inizia la scuola media: nella foto, in cui è di profilo insieme ad alcune amiche, pare rilassato. A dir la verità mi sembra più emozionato suo padre, che ci ha mandato la lista dell'occorrente per Arte, chiedendo se avevamo qualcosa in casa, non capiva cosa volevano dire i numeri e le descrizioni dei pennelli... Qualcosa ho trovato per lui, nel mio ancora immenso deposito di colori e materiali per attività manuali, dove spesso attingono i nipoti quando vengono a casa mia.
Infine c'è una grossa novità, riguarda Damiano, che inizia la quinta elementare: mia figlia l'ha spostato alla scuola steineriana, dove Cesare frequenta la materna. Un passo grosso, meditato durante l'estate. Ora Damiano sta meglio col ginocchio, da tempo non usa più le stampelle, ma periodicamente continua la fisioterapia; è sempre molto alto, tende a incurvarsi e a camminare storto, deve curare la postura, fare movimento e attività fisica.
Per quanto riguarda la scuola, nei primi due anni, quando abitavano ancora vicino a me, aveva avuto insegnanti moderne, molto brave, che l'avevano capito e valorizzato. Spostato a Poggio a Caiano, è arrivato il disagio: la riservatezza del bimbo, il suo modo un po' particolare di seguire e apprendere, tutto era complicato dalla pandemia con le lezioni on line che non consentivano rapporti facili tra maestre e bambini. Inoltre queste insegnanti erano molto tradizionali e riempivano di compiti a casa nonostante fosse un tempo pieno: lui, come è nel suo stile, si è sempre impegnato moltissimo, anche perchè lo studio gli piace tanto, ma era costretto a stare fermo e/o davanti al computer per troppo tempo e ne andava della salute fisica. Mi dava l'idea di un piccolo Giacomo Leopardi, ma non è questo il destino che vogliamo per Damiano! Ed eravamo preoccupati.
In luglio, la svolta: insieme ai fratelli minori ha fatto alcune settimane ai centri estivi della scuola steineriana, appassionandosi soprattutto al laboratorio di falegnameria. Il suo entusiasmo per l'ambiente e i rapporti umani di quella scuola l'hanno fatto rifiorire e i genitori hanno deciso per il cambiamento. Dal punto di vista economico sarà un salasso, ma penso anch'io che per lo stile educativo più rilassato e attento alla personalità e alla sensibilità ne sia valsa la pena.
La foto che mi hanno mandato di lui è al momento "dell'accoglienza": nel giardino della scuola i suoi nuovi compagni e insegnanti lo applaudono, mentre un maestro l'ha chiamato al centro e gli offre un piccolo mazzo di fiori. Sul tavolo ci sono altri mazzolini, perchè non è solo lui nuovo arrivato in quella classe. E' un piccolo rito di gesti belli, i nuovi vengono presentati e accolti con rispetto e affetto. E io mi sono commossa.
Domenica ci incontreremo a pranzo tutti insieme a casa di mio figlio, ci racconteranno gli ultimi sviluppi.
Buon lavoro a tutti, che sia un anno sereno, ce n'è tanto bisogno, per i piccoli e per i grandi!
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