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Messaggi di Ottobre 2021

DOVE ANDRO' (FORSE)

Post n°1786 pubblicato il 31 Ottobre 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

MAROCCO


 

 

Il Marocco per me è sogno, mito, contenitore di persone e di avventure.

Sono i bambini che ho avuto nei miei corsi di francese, i “Piccoli Principi” che provenivano da quel paese, dove tornavano nelle vacanze estive, ma non tutti gli anni perché il viaggio è costoso, fieri delle loro origini e felici di parlarmi della loro terra; le loro giovani mamme velate e simpatiche, ma chiuse tra di loro e poco integrate con le altre mamme della classe. Alle feste della scuola preparavano couscous strepitosi…

E’ una fiaba, “La palma di Moss”, trovata in un vecchio libro, che ha la struttura molto simile a Cappuccetto Rosso: le mettemmo in scena a scuola, entrambe, in parallelo, e i bambini italiani e marocchini si sentirono ancora più uguali e vicini...

E’ la signora che al mercato settimanale da poco tempo tiene il camioncino dello street food, anche il suo cous cous è strepitoso, e non solo quello, ma cucina vari piatti tradizionali e li stiamo assaggiando tuttiSono così buoni che riescono a convincere anche mio marito a venire qualche volta al mercato, così alla fine del giro pranziamo da lei, all’aperto…

E’ Ahmed, l’amico di penna e di blog di tanti anni fa, professore marocchino con cui ci siamo scritti a lungo, era stato in Italia per progetti interculturali, mi mandava foto della sua cittadina sui monti dell’Atlante, con le case in inverno ricoperte di neve… Aveva cominciato a insegnarmi l’alfabeto arabo, poi è emigrato in Belgio, dai parenti, per una vita migliore, pian piano ci siamo dispersi…

E’ il viaggio che ha fatto la coppia di nostri amici bolognesi, qualche anno fa: viaggio autogestito, come spesso è loro abitudine. Sono i loro racconti che mi emozionarono… poi un po’ mi rattristarono: io e mio marito non avremmo mai affrontato un viaggio simile, ormai non è più nello stile della nostra famiglia.

Mi basterebbe anche più breve, meno avventuroso, giusto per gettare un’occhiata dal vero a questa terra che negli anni mi ha spesso sfiorato… e si è fatta desiderare.

 

 
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L'EREDITA' DELLE DONNE 2

Post n°1785 pubblicato il 25 Ottobre 2021 da atapo
 
Tag: teatro

RIEMERSA

 


 

E’ tutto finito ieri sera alle 22,30. E oggi è il primo giorno di una nuova era, in cui non dovrò trovare il tempo, e molto tempo, per ripassare le parti, portandomi dietro i fogli dappertutto e anche senza fogli ripensare nella mente la successione dei gesti e degli spostamenti.

Oggi ho potuto fare altro, qualcosa di ciò che avevo accantonato da settimane e che pian piano smaltirò (spero).

E’ stato un fine settimana faticosissimo, ma di grande soddisfazione: partecipare ad una rassegna a livello cittadino, “L’eredità delle donne”, in ben due spettacoli, mi fa sentire fiera della mia attività di attrice. Qui ne avevo già parlato, appena mi era giunta notizia di ciò che mi aspettava, in quel post troverete i link ai singoli spettacoli, se volete conoscerli meglio...

Il primo, “Piazza Mondo”, sulle madri di Plaza de Majo, è andato in scena sabato pomeriggio alle 17,30, con tanto pubblico, superiore alle nostre aspettative. Anche qualcuno di “importante”: il presidente del Quartiere e alcuni consiglieri, tutti interessati e fieri di aver potuto ospitare in un auditorium della zona un’opera inserita nella rassegna cittadina e dal contenuto così importante storicamente. Vorrebbero repliche, hanno detto che faranno il possibile per promuoverle, ma, si sa, gli ostacoli più grossi sono sempre economici…

E pensare che il via a tutto questo ho anch’io contribuito a darlo, presentandomi nella tabaccheria in cui lavora il presidente della commissione cultura e chiedendo umilmente se avevano uno spazio disponibile per uno spettacolo: se la risposta fosse stata positiva avremmo potuto fare la domanda per partecipare alla rassegna.

Abbiamo ricevuto molti complimenti dagli spettatori, erano tutti commossi, dicevano che eravamo stati molto convincenti e avevamo fatto provare delle emozioni forti: bene, era il nostro obiettivo!

Non è stato facile preparare questo spettacolo: alle difficoltà oggettive si aggiungeva anche il doversi amalgamare con alcuni attori del gruppo “Il Camerino Volante”, a cui adesso siamo uniti, persone che la regista non conosceva affatto e ciò ha creato qualche appesantimento alle prove e qualche incomprensione.

Però alla fine ce l’abbiamo fatta, spero sia di buon auspicio per il futuro insieme.

Ieri, domenica, invece sono stata impegnata tutto il giorno con la giovane regista che, dal video dell’8 marzo, ha trasformato per il palcoscenico “Alfabeto al femminile”, sulla vita delle donne e sui femminicidi. Eravamo persone di tutte le età, dai giovanissimi di scuola media superiore, a giovani adulti, a qualcuno più in là con gli anni, fino a me e Franca, ancora più anziana di me: insomma, noi due eravamo le nonne di tutti! Che confusione facevano i più giovani! Io che ero già stanca dal giorno prima ho un po’ “sofferto”, però erano così allegri e simpatici! E così emozionati! Loro stanno facendo i corsi di teatro con quella regista, partecipare a questo spettacolo era una esperienza importante e si impegnavano moltissimo.

Anche qui le prenotazioni erano molte, sono venute due repliche, alle 18,30 e alle 21 e per questo è stato ancora più impegnativo, soprattutto nella seconda, quando si è già un po’ stanchi e si rischia di cedere e di pasticciare. Invece tutto è filato liscio. Io, per sicurezza, avevo portato anche un secondo paio di scarpe, di riserva, nel caso che i miei piedi cominciassero a… protestare, ma non ne ho nemmeno avuto bisogno.

Pure per questo spettacolo ci sono richieste di rifarlo, di diffonderlo, per l’importanza delle tematiche… chissà.

In entrambi i giorni con gioia ho rivisto, tra gli spettatori, diverse persone che conoscevo, molti non li incontravo da anni: anche questo è un aspetto piacevole, si riannodano conoscenze, si ricordano pezzi della nostra storia passata… anche se con queste mascherine spesso si stenta a riconoscersi!

Ieri sera poi la grande sorpresa che mi ha commosso: mia figlia con Martino! Non li aspettavo proprio… Il grande abbraccio che ci siamo dati mi ha detto tanto, senza parole…

Ora mi sento IN FERIE, fino al 10 novembre non parlerò più di teatro, se potessi mi farei un viaggetto, ma non mi è consentito: le pagine dell’agenda si stanno già riempiendo, a cominciare da ciò che ultimamente avevo dovuto rimandare.

Pazienza, cercherò di godermi il meglio possibile queste piccole FERIE: la regista degli Spostati ha già un nuovo spettacolo in gestazione...

 

 
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L'EREDITA' DELLE DONNE

Post n°1784 pubblicato il 21 Ottobre 2021 da atapo
 
Tag: teatro

 

LA FOLLIA DEL TEATRO

 


 

 

Dopo due anni di sosta...

... due spettacoli finiscono nella rassegna fiorentina di Serena Dandini, l'Eredità delle donne.

Io sono coinvolta in entrambi, aiuto!

Uno sarà il 23 ottobre, l'altro il 24 ottobre!

Doppio studio, doppie prove... salti mortali quando le prove di entrambi sono nello stesso giorno, svuotamento di armadi alla ricerca degli abiti adatti (i registi sono esigenti, tutto si deve intonare...).

E' da fine settembre che la rumba continua, diventa sempre più vorticosa, ormai è conto alla rovescia...

Sopravviverò? Meglio non pensarci, avanzare un'ora dopo l'altra verso il doppio palcoscenico.

Ecco perchè da un pezzo non mi faccio più viva. Riemergerò lunedì (forse).

Però è bello poter riparlare di teatro, finalmente...

 

 
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LA VITA PERDUTA

Post n°1783 pubblicato il 10 Ottobre 2021 da atapo
 

LA SORPRESA

 

Hermann Kern

Nelle ultime due settimane, mio marito è andato per diversi giorni a lavorare nella casa di montagna e io sono rimasta a Firenze. Lassù ormai fa troppo freddo per me, inoltre ho le prove per i due teatri quasi tutti i giorni e il resto del tempo lo studio e il da fare non mi mancano.

Una sera, dopo cena, mia figlia mi ha mandato un messaggio: “Domani qui è la festa del patrono e le scuole sono chiuse, Martino e Diletta sono a casa da soli. Se vuoi venire in corriera per stare un po’ con loro, gli faresti una bella sorpresa”

(Gli altri due nipoti vanno a scuola in un altro comune, con un altro patrono)

Che fare? Nel pomeriggio avevo già un impegno, ma la mattina… avevo già assaporato di prenderla per me, con calma soprattutto, di riposarmi. Però era un’occasione unica di stare coi bambini, da tempo riusciamo a vederci con molte difficoltà.

Se trovo gli orari e i biglietti verrò. Non dirgli nulla, sarà una sorpresa” ho risposto.

Da qualche parte avevo due biglietti della corriera, comperati per “non si sa mai”, ma finora eravamo sempre andati insieme, io e il marito, in macchina. Dopo un po’ di ricerche li ho ritrovati, su internet ho preso gli orari: per fortuna la corriera passa vicino casa mia, però sarei dovuta partire presto per riuscire a tornare entro l’ora di pranzo.

E sono andata, facendogli davvero una sorpresa: avevano appena finito la colazione, Diletta era ancora in pigiama. Sono stata con loro più di due ore e per me sono state bellissime: abbiamo chiacchierato, gli ho raccontato del viaggio in corriera e dell’autista maleducato che non mi diceva la fermata, poi tante storie di viaggi, di quando la loro mamma e lo zio erano piccoli, di quale scuola superiore sceglierà Martino il prossimo anno. Ho commentato le foto e i video che mi mandano su whatsapp, abbiamo guardato i libri di scuola e i quaderni che soprattutto Diletta, in seconda, è orgogliosa di mostrarmi. Chiedevo loro degli amici, delle ore che passano a casa da soli mentre i genitori sono al lavoro. Gli avevo portato le melagrane e abbiamo fatto merenda con quelle.

Martino doveva studiare, allora Diletta ed io siamo passate in un’altra stanza a guardare le foto di quando erano più piccoli e ad ascoltare canzoni che hanno nelle loro compilations, musiche e personaggi quasi tutti a me sconosciuti. E proprio ascoltando queste, insieme alla bimba, ho sentito più acuto ciò che provo da tempo, direi una conseguenza dolorosa di questo lungo tempo di pandemia: loro crescono troppo in fretta, qualcosa si è… sfrangiato, disperso.

Prima, l’andare da loro un pomeriggio alla settimana ce li faceva mantenere vicini e molto presenti, era un filo di vita che ci univa, crescevano pian piano e noi li potevamo accompagnare, ci aspettavamo da un appuntamento settimanale all’altro come si aspetta impazienti il passaggio da una puntata all’altra in una storia avvincente, il frequentarci portava una grande confidenza. Ora, le volte in cui ci vediamo, qualcosa si è spezzato: è una sensazione leggera, quasi impalpabile, ma ci vuole un poco perché la confidenza e la spontaneità siano complete come lo erano prima.

E io li trovo ogni volta un po’ diversi, cambiati più in fretta di come cambiavano quando li vedevamo ogni settimana ed eravamo più sintonizzati sulla loro crescita. Riflettevo che ormai saranno sempre meno interessati allo scatolone dei giocattoli di casa mia, tra i libri anche Diletta tra poco cercherà quelli più corposi… presto molti oggetti e giochi che tenevo per loro non serviranno più. Nemmeno a Cesare, il più piccolo, che a dicembre compirà cinque anni e non ce lo godiamo più da quando ne aveva tre.

Mi rattristano queste riflessioni, questo subire lo scorrere velocissimo del tempo e l’idea di non riuscire ad essere presente con loro quanto vorrei, per godermeli ancora per quanto sarà possibile…

Se la situazione sanitaria evolverà al meglio cercheremo di riprendere le nostre abitudini, ma sarà diverso, la frattura di questi anni resterà una cicatrice dolente, una perdita acuta di vita.

 

 
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PREMIAZIONI

Post n°1782 pubblicato il 05 Ottobre 2021 da atapo
 
Tag: cronaca

 

CONCORSI



 

All’inizio dell’estate, poi in quel mese di luglio dalle giornate calde e infinite, perse nell’attesa del “Che si fa? Si va o non si va?”, qualcosa mi aveva tenuta impegnata.

Dalla rete, mi capitano sotto gli occhi abbastanza spesso concorsi letterari, di prosa e di poesia: da alcuni anni mando mie composizioni, rigorosamente a quelli gratuiti, non ho voglia di buttare denaro in investimenti di questo tipo, aleatori e a volte un po’ sospetti, viste le cifre non indifferenti che a volte richiedono.

In quel periodo ce ne erano in scadenza diversi ed io ho inviato scritti nati già da tempo e pagine nuove, sui temi richiesti, composte per l’occasione; così ho riempito un po’ quelle mie giornate, facendomi lasciare per un po' in secondo piano la noia e il nervoso per il caldo, i contrattempi e il mare irraggiungibile.

Un primo risultato positivo fu la festa a Piaggine per il concorso “Versi sotto gli irmici”, che ha dato la spinta per organizzare a fine agosto il piccolo viaggio nel Cilento… ma non è finita qui!

Forse per una congiunzione astrale favorevole, poco dopo sono arrivati altri risultati inaspettati: qualcosa finirà in antologie, sono risultata finalista, addirittura ho vinto un terzo premio, poi un secondo, con due racconti, in due concorsi, questi ultimi a Bologna!

E allora vai a Bologna! Le premiazioni ci hanno occupato due fine settimana, al primo siamo andati col camper, c’era addirittura un evento serale in una bellissima villa, con cena e spettacolo musicale, quelle occasioni in cui ti senti importante, soprattutto quando a sorpresa ti chiamano per il terzo premio, perché fino a quel momento sapevo solo di essere tra i finalisti…

Avere il camper ci ha permesso, dopo la festa, di dormire subito, perché la mattina successiva, in un paese vicino a Bologna, veniva presentata un’antologia dove anche lì c’è un mio racconto. Insomma, un fine settimana per due concorsi!

E il sabato successivo di nuovo a Bologna: nel pomeriggio, in un bel parco pubblico, altra premiazione di un concorso indetto da una biblioteca insieme a un’associazione culturale. Stavolta sapevo già di essere al secondo posto, l’iniziativa simpatica era che ogni autore doveva leggere al pubblico il suo racconto. In quel parco non ero mai stata quando abitavo a Bologna. Naturalmente non è mancata l’occasione di fare belle mangiate di tortellini e altre prelibatezze bolognesi!

Sono tornata a casa con le nuove antologie che contengono i miei testi, qualche altra la sto aspettando per posta…

Così come sto aspettando l’esito degli ultimi concorsi a cui inviai in luglio. Non mi illudo che continui questa stagione d’oro di riconoscimenti e di premiazioni, è già di molta soddisfazione quello che è capitato, stranamente tutto affollato in poco tempo: una curiosa coincidenza, che mi ha rallegrato, ha concluso in bellezza, come per riscattarla, un’estate poco soddisfacente.

Quasi quasi mi sento brava e importante!

 

 
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