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NERETTA A SCUOLA

Post n°1909 pubblicato il 23 Marzo 2024 da atapo
 

LA SCRITTRICE



 

Sono arrivate le due mattine dedicate alla scuola primaria, a presentare il mio libro NERETTA, storia di una matita, ai bambini delle classi prime e seconde.

Molta emozione, prima... molta soddisfazione, direi gioia, dopo. Tutto è andato come previsto, o quasi.

Il primo giorno, dedicato ai più piccoli, con le insegnanti avevamo deciso che avrei proiettato le illustrazioni del libro raccontandone gli episodi; occorreva la famosa lavagna LIM, io non l'avevo mai usato prima d'ora, sono andata in pensione quando era ancora un raro gioiello e pochissime classi privilegiate lo avevano. Ora ho scoperto che è uno strumento favoloso, mi rincresce di essere stata troppo vecchia per godermela.

Ma la tecnologia è sempre barcollante nelle scuole, come l'organizzazione, e quando sono arrivata non si sapeva se la lavagna, quella trasportabile all'occorrenza nelle stanze per incontri e iniziative, era disponibile, se funzionava...

Passano gli anni, io continuo a non meravigliarmi di niente, già mi rassegnavo a fare una presentazione solo a parole sfogliando il libro, situazione molto meno accattivante. Poi per fortuna tutto si è sistemato, la custode anzi è stata molto rapida a girare meglio le seggioline, perchè la LIM non aveva la prolunga...

Vedere immagini su uno schermo, insieme al mio racconto, tiene viva l'attenzione dei bambini più piccoli, non si sono stancati, alla fine erano tutti contenti. Io non avevo nemmeno perso la voce, dopo aver fatto la presentazione tre volte, per tre classi!

Il giorno dopo, con le seconde tutto era organizzato meglio. Ho avuto la collaborazione di due signore che vanno spesso in quelle classi a fare animazione alla lettura: insieme abbiamo preparato un vero piccolo spettacolo, con oggetti che diventavano i personaggi dei capitoli scelti per la lettura. Ci eravamo trovate insieme qualche giorno prima per decidere una traccia di sceneggiatura e via! Direi che è stato proprio divertente.

Dopo le scenette ogni bambino aveva preparato una domanda per l'intervista alla scrittrice, erano domande simpatiche, sul personaggio, sull'ispirazione a scrivere, sul tempo per completare una storia, su come vivevo e sognavo da piccola... Così c'è stato tanto da parlare insieme e ho raccontato loro cose del passato, che ora non ci sono o non si usano più e questa conversazione è piaciuta molto anche alla maestra... praticamente è stata aggiunta una lezione di storia!

In ogni classe ho lanciato proposte e suggerimenti di lavoro attorno al libro, ho raccontato cosa è stato fatto in classi precedenti, ho invitato caldamente le insegnanti a far lavorare la fantasia. Poi, se vorranno farmeli conoscere, vedrò volentieri i risultati delle loro attività. In fondo è questo il motivo per cui amo portare Neretta nelle scuole, una specie di corso d'aggiornamento, sullo stile di Gianni Rodari!

E se dopo tutto ci saranno bambini o classi che decideranno di acquistare il libro personale... un po' di guadagno non fa mai male!

 
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STAGIONE

Post n°1908 pubblicato il 12 Marzo 2024 da atapo
 

I GIARDINI DI MARZO


 

C’è la canzone di Battisti e ci sono i giardini veri… poi c’è anche il mio giardino.

Ora è un po’ meno giungla, mio marito ha potato una buona parte dei cespugli, è diventato più… civile. I periodi di acquazzoni hanno lucidato tutto e dissetato, quando c’è il sole mi piace ogni giorno farci almeno una passeggiatina per scoprire le novità e ogni volta c’è qualche cambiamento.

Le violette avevano iniziato l’anno scorso a colonizzare e quest’anno stanno facendo una vera e propria invasione, crescono dappertutto. Ci sono poche piante di margherite, a me piacerebbe che si diffondessero, ma chissà, forse sono perdenti nel contendersi il territorio con le violette. Non sono ancora spuntati altri fiori, magari “esploderanno” fra pochissimo, o forse è meglio che aspettino, per non essere rovinati da gelate o diluvi tardivi. Però il pero e il melograno hanno già le gemme rigonfie.

Nei mesi scorsi avevo tagliato le foglie agli iris e deve essere stata una bella rinforzata, perché le nuove foglie uscite sono alte e dritte come fusi, spero che facciano anche tanti fiori. Cammino avanti e indietro lungo il vialetto, respiro forte, guardo il cielo che, se c’è il sole, ha quel bel colore celeste brillante della primavera, decorato spesso dalle nuvole bianchissime.

Ci sono altri giardini già pieni di anemoni, giunchiglie e narcisi, il mio è sempre ritardatario, forse vorrebbe essere un po’ più accudito. Ma il cielo è ugualmente bello dappertutto, anche fra i condomini e i palazzi antichi del centro città. E’ il cielo a dare la luminosità primaverile, avverte che la bella stagione sta per tornare, non manca molto!

Viene voglia di andare al mercato al parco lungo il fiume tutti i martedì, di prendersi qualche pomeriggio di “libera uscita” per girellare tra le vie riscoprendo la città e le sue bellezze, di organizzare qualcosa in compagnia, fino al primo gelato della stagione, magari assaggiando un gusto nuovo.

Viene anche la spinta a nuovi progetti, la forza per cominciare ad attuarli, la speranza di portare a termine cose belle: la buona stagione è potente in questo.

Però ho sempre mal di schiena: miglioro troppo lentamente, il dolore passa spesso alla gamba, mi stanco con niente, devo calibrare ciò che faccio e fermarmi spesso; temo… temo che sia avvisaglia di qualcosa di più serio… ma allontano il pensiero che già mi fa paura. Trovo giustificazioni nel freddo tanto umido delle settimane scorse, mi voglio convincere che se viene caldo stabile migliorerò anch’io e mi passerà tutto, ma una punta di ansia non mi lascia mai...

 

 
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