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Messaggi del 15/02/2020

CHE SAN VALENTINO

Post n°1657 pubblicato il 15 Febbraio 2020 da atapo
 
Tag: cronaca

L'ALBERO  DELLE  POESIE

 

CasaMatta azienda agricola

 

Tutto è cominciato da un concorso di poesie, di quelli a cui ogni tanto mando qualcosa di mio. Era comodo, in un paese vicino Firenze, organizzato da un… agriturismo! Il tema era AMORE e il premio originale: le poesie prescelte avrebbero ornato un “percorso-passeggiata” nei loro terreni.
Così ho mandato quella che scrissi anche qui, l'autunno scorso dopo la premiazione a Savona. Qualche settimana fa mi hanno comunicato che la poesia era fra le prescelte e l'inaugurazione del percorso sarebbe stata il 14 febbraio, seguita da una cena nell'agriturismo.
Benissimo, un modo diverso per festeggiare San Valentino! Io e il marito abbiamo aderito e ci hanno mandato orario e indirizzo: “Casamatta” il nome dell'agriturismo, il luogo talmente remoto che su Google abbiamo faticato a trovarlo.
Il navigatore ci dava per di più “indirizzo sconosciuto”, ma siamo partiti fiduciosi appena tramontato il sole… per ritrovarci nel buio assoluto proprio dove non avevamo più punti di riferimento, ricordandoci vagamente solo la zona all'incirca! Così abbiamo telefonato, per fortuna ci hanno detto che eravamo sulla strada giusta, si trattava solo di proseguire fino ad arrivare alla Casamatta.
Proseguire tra i boschi, in salita, una curva dopo l'altra, con la strada che si restringeva sempre più, nel buio, poi finiva l'asfalto e si andava sullo sterrato… così doveva essere. Molto suggestivo, ma tenevamo gli occhi sbarrati e i sensi all'erta. Sarebbe stato meglio fare l'escursione per il pranzo, non per la cena!
Abbiamo avuto idea di essere ormai arrivati quando abbiamo visto un cartello triangolare: “Attenzione cammelli in giro” poi un successivo “Polizia, controllo velocità”: era già tanto se andavamo a 10 km all'ora! Solo dei matti di una "casa matta" avrebbero potuto metterli.
Finalmente la casa: una specie di fortezza composta da vari edifici in pietra, alcuni ristrutturati, altri no, mimetizzati sul versante a oliveto. Tutto molto suggestivo e molto al buio! Altri man mano arrivavano, i gestori con le pile ci hanno accompagnato e… sorpresa! All'inizio del percorso un grande albero, mi pare un lauroceraso, aveva appese ai rami le tavolette di legno su ognuna delle quali era stata stampata una delle poesie del concorso. Con soddisfazione ho ritrovato la mia… Resteranno lì per sempre, finché la pioggia non le distruggerà.

Lungo il percorso, a terra, sui muri o sugli alberi, altre tavolette con poesie di autori celebri: un certo orgoglio e una bella emozione a vedere la mia modesta opera affiancata a Neruda, Prévert, Merini…
Il percorso saliva, fino ad uno spiazzo con un fuoco acceso in un focolare di pietra, e l'aperitivo su un tavolo, in penombra. Dietro gli ulivi, davanti la vallata e la città luminosa in basso, un po' lontano. E sopra… un immenso cielo nero e terso, pieno di stelle: da quanti anni non ne vedevo così tante! Una meraviglia, tutto l'insieme, bello da togliere il fiato! E nemmeno troppo freddo: l'effetto focolare aiutava di certo!
Dopo l'aperitivo e l'ammirare il panorama siamo rientrati per la cena, tutta a base di pesce, molto buona e curata. Anche l'interno è rustico, con la pietra a vista, antichi mobili di legno grezzo, sedili di pietra, un enorme camino...
Lì una nuova sorpresa: sui tavoli, come segnaposto per gli autori, c'era una copia della tavoletta con la nostra poesia, che ci siamo portati poi a casa. E' stata un'idea carina e tutto l'insieme una iniziativa molto simpatica.


Un bel San Valentino alternativo.

Ci è rimasta la voglia di tornare lassù altre volte a mangiare, ma di giorno, per ammirare ancora meglio il “castello” e il bellissimo panorama.
E il pensiero che la mia poesia, appesa a un ramo e dondolante a ogni soffio di vento, venga letta da tutti gli ospiti dell'agriturismo, mi dà una certa emozione...

(Nella foto, presa dal web, a sinistra si vede l'inizio del percorso e l'albero a cui ora sono appese le poesie.)

 
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