Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi del 06/07/2022
CHE VIAGGIO
acropoli di Civitavecchia di Arpino
Con una mia poesia mi ero guadagnata una “menzione d’onore” di un concorso letterario in un paese del Lazio: Monte San Giovanni Campano. Come ho già detto, uno dei motivi che mi spinge a partecipare a questi concorsi è proprio l’occasione, in caso di vincita, di fare un viaggetto e di conoscere nuovi luoghi della nostra bella Italia. In questi casi mio marito si “muove” volentieri, il minimo di giorni indispensabili naturalmente, mai che proponga di allungare il soggiorno fino a farlo assomigliare a una vacanza, solo l’anno scorso a Piaggine unimmo il mare e l’esplorazione del Cilento. Ma accontentiamoci…
Anche stavolta avrei voluto unirci il mare di Gaeta e limitrofi, prima del giorno della premiazione, ma le vicende recenti ci hanno consentito solo di partire, col camper appena sistemato, per un fine settimana che però speravo di allungare di un giorno o due.
Le “disgrazie” sono cominciate subito: l’aria condizionata in cabina di guida non funzionava!!!
-Ma la revisione a cosa è servita? - Ho imprecato io.
-Hanno revisionato la parte motore e ciò che serve per guidare in sicurezza.- Ha risposto il marito.
Scendere in autostrada verso il sud in tarda mattinata e pomeriggio senza aria condizionata immaginate un po’…
Io in più avevo il sole tutto dalla mia parte, a ovest: mi sono cotta.
Finita l’autostrada, alla ricerca dell’agriturismo a cui avevamo appena telefonato, persi tra le stradine locali (tanto il navigatore consiglia percorsi fantasiosi a dir poco), nel fare retromarcia proprio stavolta non ha funzionato il segnalatore di ostacoli e… siamo finiti con forza contro un muretto, basso ma di pietra robusta, che ci ha sfasciato la fanaleria di sinistra, il paraurti e incrinato la parte bassa della parete del camper.
Per fortuna l’agriturismo era veramente bello, tranquillo, con un ristorante ottimo e, soprattutto, molto economico. Ciò ha leggermente mitigato l’arrabbiatura del marito, che il mattino dopo ha aggiustato alla meglio il grosso danno, legando qua e là per non perdere pezzi per strada, ma si valuta che sarà parecchio costosa la riparazione e probabilmente non fattibile in tempi rapidi. Fine di programmi successivi in camper, per il resto dell’estate.
L’agriturismo si trova vicino al paese di Arpino, presentato come molto gradevole, così siamo andati a visitarlo. Ci è piaciuto molto, tenuto bene, pulito, con l’ufficio del Turismo accogliente, l’impiegata ci ha dato tante informazioni con grande gentilezza. Come tutti gli antichi paesi arroccati sull’Appennino, dalla sua parte antica, sul cocuzzolo, si ammira un panorama ampio di monti boscosi, vallate, di piccoli insediamenti… ma anche lì il caldo era feroce, girare per le stradine cercando le strisce d’ombra diventava un martirio, anche se si godeva a tratti un bel venticello, ma tutti così sudati c’erano da temere conseguenze: io, nonostante il cappello, già cominciavo a sentire la mia nevralgia.
C’è anche la Civitavecchia, vicinissima all’agriturismo, sarebbe l’acropoli, la parte più antica della città, quella fondata dai Volsci circa nell’ottavo secolo a.C. e io me la sono girata da sola, nel tardo pomeriggio: ormai che ero lì, non volevo perdere ciò che si poteva conoscere ancora. Mio marito estenuato si era buttato sul letto, in camper.
Il giorno successivo, domenica, alle 18 ci sarebbe stata la premiazione, San Giovanni Campano non era molto distante; al mattino siamo stati a messa nell’abbazia di Casamari, un complesso monastico cistercense stupendo, mi è dispiaciuto che i tempi non abbiano consentito la visita di tutto, sarebbe proprio da tornarci.
Ma sempre caldo, caldo, caldissimo! Così non abbiamo avuto la forza di fare un giretto per conoscere meglio il paese, anche questo su un cocuzzolo, un vasto panorama sull’Appennino dal belvedere che fa anche da parcheggio, purtroppo senza alberi. La premiazione era all’aperto, nella piazza principale fortunatamente all’ombra della chiesa e dei palazzetti attorno e il sole era abbastanza abbassato anche se il caldo delle ore precedenti persisteva.
L’evento letterario comprendeva, oltre alla premiazione, la presenza di Dacia Maraini a parlare del suo libro su Pasolini, conversando con un professore e studioso locale. Mi è piaciuta tanto la loro conversazione, dal libro spaziava su fatti storici, aneddoti di vita, considerazioni su tematiche politiche e culturali. Riflettevo quanto fosse bello che in un paese piccolo ci fossero incontri così ricchi e che tanto numeroso e attento fosse il pubblico; e Dacia, con i suoi ottanta anni superati, che energia, che lucidità!
A questo punto i nostri impegni erano conclusi, l’idea iniziale era di restare in zona ancora due o tre giorni, ma chi resisteva con quel caldo torrido? Non avremmo certo potuto visitare altri luoghi, non riuscivamo a girare all’aperto col sole così, mi veniva male pensare al viaggio di ritorno senza aria condizionata in cabina di guida… Nel camper abbiamo un sistema di refrigerazione particolare che utilizza l’acqua vaporizzandola, per sentirne beneficio nelle soste dovevamo tenerlo al massimo e a passarci sotto arrivava sulla testa una sferzata gelida: quello che ci vuole per la mia nevralgia, infatti cominciavo a sentire un leggero male all’orecchio e a mio marito si era abbassata la voce.
Ah, nemmeno il frigorifero funzionava bene, con quel caldo: avevamo comperato formaggio locale, c'erano degli yogurt, della frutta... tutto a rischio.
Allora ho proposto di rientrare subito lunedì, ma partendo presto al mattino, guidando finché si poteva resistere, poi una sosta da qualche parte durante le ore calde, il resto del viaggio ripreso col sole già MOLTO basso. Così abbiamo fatto, sosta giusto all’ora di pranzo a Orvieto, le ore più calde passate nei paraggi, al lago di Corbara, all’ombra, ripartenza dopo le 18, arrivo a Firenze in serata, stanchi, ma nulla in confronto al viaggio di andata.
Io ieri mi sono ripresa abbastanza, mio marito invece no, è peggiorato, la tosse e la stanchezza sono aumentate… ci è venuto qualche sospetto, oggi abbiamo verificato: COVID! Io invece sono negativa, almeno per ora.
Rinvio di ogni impegno familiare. Inizia una nuova fase di questa estate, che non mi sembra per nulla promettente.
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