Dati preliminari: i vaccini COVID di prima generazione perdono di efficacia nei confronti della variante Omicron – L’OMS tuttavia non ritiene al momento che ci sia necessità di nuovi vaccini

OMS - WHO

Gli studi preliminari suggeriscono che il vaccino Pfizer-BioNTech può proteggere solo parzialmente contro la variante Omicron

La variante Omicron può eludere parzialmente la protezione offerta da 2 dosi del vaccino COVID-19 Pfizer-BioNTech, ha dichiarato Alex Sigal del laboratorio presso l’Africa Health Research Institute in Sudafrica. Ma lo studio ha mostrato che il sangue di persone che avevano ricevuto due dosi del vaccino e avevano una precedente infezione era per lo più in grado di neutralizzare la variante, suggerendo che le dosi di richiamo del vaccino potrebbero aiutare a respingere l’infezione.

OMS: non ci sono evidenze riguardo alla necessità di nuovi vaccini contro la variante Omicron

La variante Omicron è stata rilevata per la prima volta in Africa meridionale a novembre 2021. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) l’ha classificata come una variante di preoccupazione ( VOC ), ma ha affermato che non ci sono attualmente prove a sostegno della necessità di nuovi vaccini specificamente progettati per affrontare la variante Omicron con le sue numerose mutazioni.

Frankfurt University Hospital: la risposta alla variante Omicron con 3 dosi di Pfizer-BioNTech è 37 volte inferiore rispetto alla variante Delta

I test di un altro laboratorio, quello di Sandra Ciesek del Frankfurt University Hospital, ha dipinto un quadro un po’ più cupo. Esponendo il sangue degli individui vaccinati a diverse varianti del virus, è stato scoperto che la capacità di attivare una risposta anticorpale alla variante Omicron nelle persone che avevano ricevuto tre dosi di Pfizer-BioNTech era fino a 37 volte inferiore rispetto alla risposta alla variante Delta. Una risposta anticorpale a Omicron 6 mesi dopo un regime a due dosi di Pfizer-BioNTech, Moderna, o un ciclo misto di AstraZeneca / Pfizer non era nemmeno misurabile. L’insieme dei dati ha sottolineato che ha senso sviluppare un vaccino adattato a Omicron, aggiungendo che non è possibile trarre conclusioni sulla protezione contro le forme gravi di malattia.

Africa Health Research Institute: dopo 2 dosi del vaccino Pfizer i livelli di anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron si riducono di 41 volte

Il laboratorio di Alex Sigal ha testato il sangue di 12 persone che erano state vaccinate con due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Il sangue di cinque persone su sei che erano state vaccinate e precedentemente infettate da COVID-19 ha comunque neutralizzato la variante di Omicron. E’ stato, tuttavai, osservato un calo di 41 volte dei livelli di anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron. Sebbene gli anticorpi neutralizzanti siano un indicatore della risposta immunitaria, si ritiene che anche altri tipi di cellule come le cellule B e T siano stimolate dai vaccini e aiutino a proteggere dagli effetti del coronavirus.

Fonte: Reuters

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Svezia – Umea University: una ricerca su 1.7 milioni di persone ha mostrato una efficacia di pochi mesi con il vaccino AstraZeneca e il vaccino Pfizer

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SVEZIA – Efficacia dei vaccini COVID: nulla dopo 4 mesi con AstraZeneca, nulla dopo 7 mesi con Pfizer. Il vaccino Moderna è il più efficace ( 59% ) a 6 mesi. Il vaccino Moderna ha una quantità di mRNA più che tripla rispetto a Pfizer

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Umea in Svezia ha valutato la durata di efficacia dei vaccini anti-COVID.

Nessuna protezione è misurabile dopo 7 mesi del vaccino Pfizer-BioNTech. Per il vaccino AstraZeneca non c’è efficacia residua dopo 4 mesi.

Per il vaccino Moderna la protezione dall’infezione è inferiore al 60% dopo 6 mesi.

La protezione contro gli esiti gravi è solo al 42% dopo 6 mesi. La protezione diminuisce più velocemente e drasticamente per gli uomini e gli anziani fragili.

L’efficacia dei vaccini contro il ricovero e la morte è stata mantenuta per 9 mesi, ma non negli uomini, negli anziani e negli individui con qualsiasi comorbidità.

Questi risultati sono a sostegno della somministrazione di un’ulteriore dose di richiamo sia prioritaria dove vi sia una popolazione ad alto rischio di malattie gravi e di morte.

La vaccinazione eterologa ( ad esempio: prima dose Astrazeneca, seconda dose vaccino a mRNA [ Pfizer o Moderna ] ) sembra dare migliori risultati rispetto alla vaccinazione omologa ( con lo stesso vaccino somministrato 2 volte ).

Fonte: Umea University, 2021

LINK: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3949410

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I non-vaccinati non possono essere licenziati, occorre un provvedimento del Governo di trattamento sanitario obbligato

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MAURIZIO LANDINI: “LE AZIENDE NON POSSONO LICENZIARE I NON VACCINATI”

Secondo Landini non possono essere le aziende a licenziare coloro che scelgono di non vaccinarsi. “Sono una forzatura inaccettabile le cose scritte da Confindustria perché non è un’azienda che può decidere chi viene licenziato o demansionato senza vaccino” sottolinea il segretario.

“Nel Paese se si pensa di arrivare a una legge perché si decide che c’è necessità di un trattamento sanitario obbligatorio serve un provvedimento del Governo”. “A oggi quel provvedimento è stato fatto solo nel sistema sanitario” commenta il segretario Cgil.

“Sono sbagliate forzature di chi pensa di usare questo tema per licenziare o demansionare. È controproducente minacciare operazioni o sfruttare un problema di questa natura”.  ( Fonte: HuffPost )

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