USA: la Corte Suprema ha bocciato l’obbligo di vaccino e i test settimanali per i dipendenti delle grandi aziende

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Stati Uniti, la Corte suprema boccia l’obbligo di vaccino o test settimanali per i dipendenti delle grandi aziende voluto da Biden

La Corte Suprema statunitense ha bloccato l’applicazione del provvedimento voluto dall’amministrazione Biden che prevede per i dipendenti delle grandi aziende ( più di 100 dipendenti )  l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 o l’effettuazione di test settimanali ( qualcosa di simile al green pass italiano ) e l’uso di una mascherina sul posto di lavoro. Via libera invece allo stesso obbligo per i dipendenti delle strutture sanitarie che ricevono contributi federali. La decisione, che avrebbe riguardato 84 milioni di lavoratori, è stata bocciata dalla Corte a maggioranza conservatrice per 6 a 3.

L’obbligo, secondo la Corte Suprema, rappresenterebbe una “significativa invasione della vita e della salute di un vasto numero di dipendenti”

 

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Israele: il primo ministro Bennett rompe gli indugi ed offre la 4a dose di vaccino anti-COVID al personale sanitario e agli over 60 – Parere contrario alla iper-vaccinazione da parte di alcuni medici: rischio di alterazione della risposta del sistema immunitario

Israele.Sanitari

Israele: 4a dose di vaccino anti-COVID al personale sanitario e alle persone di età superiore ai 60 anni – La protezione offerta dalla terza dose è solo di pochi mesi – La decisione della 4a dose è prevalentemente politica – Diversi medici avevano espresso parere contrario riguardo all’alta frequenza di vaccinazione ( 4 dosi in 1 anno, 1 ogni 4 mesi ) per la possibile alterazione della risposta immunitaria [ cellule T ] delle persone iper-vaccinate

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha dato il via libera alla somministrazione della 4a dose di vaccino contro il COVID alle persone di età superiore ai 60 anni e al personale sanitario con l’obiettivo di fronteggiare la variante Omicron.

In precedenza, Israele aveva approvato una quarta dose del vaccino Pfizer-BioNTech, un secondo booster, per le persone immunocompromesse e gli anziani che risiedono in case di cura.

” Israele sarà ancora una volta pioniere nello sforzo di vaccinazione globale “, ha dichiarato Bennett.

In precedenza, il direttore generale del Ministero della Sanità, Nachman Ash, aveva affermato che Israele potrebbe raggiungere l’immunità di gregge con l’aumento delle infezioni da Omicron.

L’immunità di gregge è il punto in cui una popolazione è protetta da un virus, attraverso la vaccinazione o da persone che hanno sviluppato anticorpi contraendo la malattia.

La variante Omicron altamente trasmissibile ha causato un’ondata di casi, con infezioni in tutto il mondo che hanno raggiunto livelli record. Tuttavia, i decessi non sono aumentati nella stessa misura, facendo sperare che la nuova variante sia meno letale.

L’obiettivo di Ash di raggiungere l’immunità di gregge mediante la vaccinazione di molte persone, e non con i contagi, è ritenuto non raggiungibile da Salman Zarka, capo della task force sul coronavirus del Ministero della Salute di Israele. ” L’immunità di gregge è tutt’altro che garantita, perché l’esperienza degli ultimi 2 anni ha dimostrato che alcuni pazienti COVID-19 guariti sono stati successivamente reinfettati “.

Il Ministero della Salute israeliano ha dichiarato che circa il 60% dei suoi 9.4 milioni di abitanti sono completamente vaccinati, quasi tutti con il vaccino Pfizer-BioNTech, il che significa che hanno ricevuto tre dosi o hanno ricevuto la seconda dose in tempi recenti.

Ma centinaia di migliaia di coloro che avevano diritto non hanno accettato la terza dose.

Fonte: Reuters

Dati preliminari: i vaccini COVID di prima generazione perdono di efficacia nei confronti della variante Omicron – L’OMS tuttavia non ritiene al momento che ci sia necessità di nuovi vaccini

OMS - WHO

Gli studi preliminari suggeriscono che il vaccino Pfizer-BioNTech può proteggere solo parzialmente contro la variante Omicron

La variante Omicron può eludere parzialmente la protezione offerta da 2 dosi del vaccino COVID-19 Pfizer-BioNTech, ha dichiarato Alex Sigal del laboratorio presso l’Africa Health Research Institute in Sudafrica. Ma lo studio ha mostrato che il sangue di persone che avevano ricevuto due dosi del vaccino e avevano una precedente infezione era per lo più in grado di neutralizzare la variante, suggerendo che le dosi di richiamo del vaccino potrebbero aiutare a respingere l’infezione.

OMS: non ci sono evidenze riguardo alla necessità di nuovi vaccini contro la variante Omicron

La variante Omicron è stata rilevata per la prima volta in Africa meridionale a novembre 2021. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) l’ha classificata come una variante di preoccupazione ( VOC ), ma ha affermato che non ci sono attualmente prove a sostegno della necessità di nuovi vaccini specificamente progettati per affrontare la variante Omicron con le sue numerose mutazioni.

Frankfurt University Hospital: la risposta alla variante Omicron con 3 dosi di Pfizer-BioNTech è 37 volte inferiore rispetto alla variante Delta

I test di un altro laboratorio, quello di Sandra Ciesek del Frankfurt University Hospital, ha dipinto un quadro un po’ più cupo. Esponendo il sangue degli individui vaccinati a diverse varianti del virus, è stato scoperto che la capacità di attivare una risposta anticorpale alla variante Omicron nelle persone che avevano ricevuto tre dosi di Pfizer-BioNTech era fino a 37 volte inferiore rispetto alla risposta alla variante Delta. Una risposta anticorpale a Omicron 6 mesi dopo un regime a due dosi di Pfizer-BioNTech, Moderna, o un ciclo misto di AstraZeneca / Pfizer non era nemmeno misurabile. L’insieme dei dati ha sottolineato che ha senso sviluppare un vaccino adattato a Omicron, aggiungendo che non è possibile trarre conclusioni sulla protezione contro le forme gravi di malattia.

Africa Health Research Institute: dopo 2 dosi del vaccino Pfizer i livelli di anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron si riducono di 41 volte

Il laboratorio di Alex Sigal ha testato il sangue di 12 persone che erano state vaccinate con due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Il sangue di cinque persone su sei che erano state vaccinate e precedentemente infettate da COVID-19 ha comunque neutralizzato la variante di Omicron. E’ stato, tuttavai, osservato un calo di 41 volte dei livelli di anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron. Sebbene gli anticorpi neutralizzanti siano un indicatore della risposta immunitaria, si ritiene che anche altri tipi di cellule come le cellule B e T siano stimolate dai vaccini e aiutino a proteggere dagli effetti del coronavirus.

Fonte: Reuters

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Panorama – Effetti avversi da vaccini: dati da EudraVigilance

Panorama Effetti Collaterali

La rivista Panorama ha presentato i dati riguardo alle reazioni avverse derivanti dalla vaccinazione anti-COVID, segnalati in tutta l’Unione Europea. Gli effetti indesiderati hanno coinvolto organi come il cuore, la pelle, il cervello, gli occhi, etc.

VIDEO PANORAMA

European database for suspected adverse drug reaction reports: LINK:  https://www.adrreports.eu/it/index.html

NOTA: Le informazioni presenti sul sito web EUDRAVIGILANCE non rappresentano una conferma di un potenziale nesso tra il medicinale e l’effetto o gli effetti osservati.

Database dei singoli vaccini ( cliccare sui rispettivi vaccini per accedere a EudraVigilance – La BancaDati Europea sulle reazioni avverse ai farmaci e vaccini ):

COVID-19 MRNA VACCINE MODERNA (CX-024414)
COVID-19 MRNA VACCINE PFIZER-BIONTECH (TOZINAMERAN)
COVID-19 VACCINE ASTRAZENECA (CHADOX1 NCOV-19)
COVID-19 VACCINE JANSSEN (AD26.COV2.S)

Panorama: Effetti collaterali dai vaccini COVID

I casi di sospette reazioni avverse ai vaccini COVID sono migliaia in tutta Europa, segnalati sul sito Eudravigilance dell’Agenzia del farmaco EMA.

Questi effetti avversi hanno coinvolto vari organi, dal cuore al cervello, dagli occhi alla pelle.

Angela Camuso su Panorama ha provato a fare ordine e a raccogliere i dati di queste sospette reazioni avverse da vaccini COVID.

Ora a 47 anni sono cieca”, racconta Caterina Santangelo, di Catania, titolare di un’azienda agricola. “Due giorni dopo la seconda dose Pfizer non ci vedevo più. Forse per un trombo o un’ischemia al cervello di cui ho trovato traccia negli esami. Un medico ospedaliero mi ha certificato la correlazione con il vaccino, ma altri medici mi dicono che non c’è legame. Già dopo la prima dose avevo avuto dolori dal gomito sinistro fino al torace ma pensavo fosse normale. Ora ho la vita rovinata ”.

Gli eventi avversi “gravi” segnalati in Europa dopo il vaccino Pfizer, spesso causa di ricovero con prognosi riservata, sono 219.960 secondo i dati Eudravigilance del 20 novembre scorso.

Di questi, 12.218 interessano il sistema linfatico e la circolazione, 28.917 il cuore; 11.883 le persone danneggiate agli occhi, 10.942 quelle con problemi al sistema immunitario, 1.068 i tumori benigni e maligni, 1.748 gli effetti su donne in gravidanza e nascituri, 12.869 quelli per sistema riproduttivo e allattamento.

Dopo il vaccino Moderna gli eventi gravi segnalati sono stati 69.024 di cui 10.262 al cuore; 2.388 a sistema riproduttivo e allattamento, 499 quelli dermatologici e sottocutanei, 32.143 gli effetti gravi al sistema nervoso.

Per AstraZeneca ne vengono segnalati 203.685, tra cui: 113.981 al sistema nervoso, 17920 a quello vascolare, 12.168 agli occhi, 19.470 le infezioni.

Per Johnson & Johnson sono 13.164, dei quali 1219 al cuore, 5.543 al sistema nervoso, 2.271 alla respirazione e 2.517 al sistema vascolare”.

In totale per tutti e quattro i vaccini, gli effetti gravi ( anche mortali ) sono 505.833, quelli non-gravi 675.288. “ Riguardano soprattutto persone tra 18 e 64 anni, più le donne, e il trend è in crescita. Dal terzultimo aggiornamento, del 19 ottobre, all’ultimo, 20 novembre, sono stati segnalati 40.252 effetti gravi in più, 26.094 solo per Pfizer, e quelli cardiaci sono quasi il triplo di quelli non-gravi: nelle schede di segnalazione, si legge che dopo Pfizer, l’ultimo adolescente è morto per arresto cardio-respiratorio il 17 novembre, un altro per miocardite il 3 novembre; il 2 novembre un altro minorenne ha avuto un arresto cardiaco e il 18 ottobre è morta una ragazzina ”.

Alessandro Capucci, cardiologo e medico dello sport ( vaccinato come tutti i medici, per i quali sussiste l’obbligo ), ha rivelato: “ Su 40 pazienti che vedo a settimana, 7-8 hanno problemi, presumibilmente legati alla vaccinazione. Ci sono anche donne di 30 anni che non riescono più a camminare ”.

Stesso allarme da un altro cardiologo, Fabrizio Salvucci, fino a un anno fa nei reparti COVID: “ Sto vedendo molte perimiocarditi da vaccino. Fino al 1° ottobre, in 30 anni non avevo mai fatto segnalazioni alla Farmacovigilanza, ora ne ho dovute fare 9 in 21 giorni. Soprattutto per la terza dose ”.

Fonte: Panorama, 2021 [ LINK: https://www.panorama.it/abbonati/Inchieste/eventi-avversi-vaccino ]

 

 

COVID: è appena iniziata la somministrazione della terza dose che già si parla della quarta

Locatelli Franco

 

COVID, LOCATELLI: “QUARTA DOSE ? È UNA POSSIBILITÀ CONCRETA” … …. SI E’ APPENA INIZIATO A SOMMINISTRARE LA TERZA E GIA’ SI PARLA DELLA QUARTA DOSE

A FINE DICEMBRE I RISULTATI DEI TEST ATTI A VERIFICARE SE LA VARIANTE OMICRON E’ IN GRADO DI BUCARE LA PROTEZIONE OFFERTA DAI VACCINI PFIZER – BIONTECH & MODERNA

OLTRE AD AGGIORNARE I VACCINI A mRNA DISEGNATI SUL VIRUS DI WUHAN 2019, SAREBBE ANCHE OPPORTUNO INDIVIDUARE VACCINI CON PIU’ LUNGA PROTEZIONE

A BREVE NELL’UNIONE EUROPEA VERRANNO INTRODOTTI I VACCINI A PROTEINE RICOMBINANTI ( SANOFI-GSK & NOVAVAX ) E IL VACCINO CON VIRUS INATTIVATO ( VALNEVA )

“Una quarta dose del vaccino ? È una possibilità concreta“. A dirlo, ospite di Sky Tg24 Live in Courmayeur, è stato il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Franco Locatelli. “Abbiamo ancora 1,3 milioni di over 60 senza la prima inoculazione – ha aggiunto – e ciò significa che sono esposti al rischio di contrarre una malattia grave. Di contro, più del 50% di ultra ottantenni hanno già ricevuto la terza dose”.

VIDEO: https://lnkd.in/dThSeCt6

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Le persone immunocompromesse potrebbero aver bisogno della 4.a vaccinazione. In Italia sono 2-3 milioni le persone con immunocompromissione

Immunocompromissione e Tumore

CNN: Secondo le linee guida aggiornate del CDC, le persone con forma moderata-grave di immunocompromissione potrebbero necessitare di una 4a iniezione di vaccino Covid-19 a RNA messaggero

Il CDC ( Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie ) ha autorizzato una terza dose per alcune persone immunocompromesse di età pari o superiore a 18 anni. Ha detto che una terza dose, piuttosto che un richiamo – il CDC fa una distinzione tra i due – era necessaria perché l’immunocompromesso potrebbe non aver avuto una risposta immunitaria completa dalle prime due dosi.

Uno studio della Johns Hopkins University di questa estate ha mostrato che le persone immunocompromesse vaccinate avevano 485 volte più probabilità di finire in ospedale o morire di Covid-19 rispetto alla maggior parte delle persone vaccinate.

In piccoli studi, ha affermato il CDC, le persone immunocompromesse completamente vaccinate hanno rappresentato circa il 44% dei casi di infezione breakthrough che hanno richiesto il ricovero in ospedale. Le persone immunocompromesse hanno anche maggiori probabilità di trasmettere il virus a persone che hanno avuto stretti contatti con loro.

La Food and Drug Administration ( FDA ) degli Stati Uniti ha anche autorizzato dosi di richiamo di tutti e tre i vaccini disponibili per alcune persone e ciò includerebbe l’immunità compromessa, afferma il CDC.

La ricerca ha dimostrato che una dose di richiamo ha migliorato la risposta anticorpale al vaccino in alcune persone immunocompromesse.

Ciò renderebbe possibile una quarta dose almeno 6 mesi dopo aver completato la terza dose di vaccino a RNA messaggero.

In questo momento, il CDC non ha una raccomandazione sulla quarta dose. Le persone dovrebbero parlare con i propri medici per determinare se è necessario assumere una 4.a dose di vaccino COVID, afferma il CDC.

Le persone immunocompromesse in modo moderato-grave comprendono i pazienti oncologici ( tumori solidi e tumori ematologici ) che sono in trattamento attivo, alcuni destinatari di trapianto di organi e cellule staminali, persone con HIV avanzato o non-trattato e coloro che assumono corticosteroidi ad alte dosi o altri farmaci che possono sopprimere il sistema immunitario.

Il CDC stima che circa 9 milioni di persone che vivono negli Stati Uniti, o circa il 2% della popolazione, rientrino in questa categoria.

Fonte: CNN ( LINK: https://edition.cnn.com/2021/10/26/health/covid-19-fourth-dose-for-the-immunocompromised/index.html )

 

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Appena l’EMA darà disco verde 1.5 milioni di italiani vaccinati con Johnson & Johnson verranno ri-vaccinati con Pfizer o Moderna

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Ipotesi ( molto probabile ): le persone vaccinate con il vaccino di Johnson & Johnson riceveranno, come seconda dose, un vaccino eterologo ( Pfizer o Moderna )

Locatelli del CTS ha comunicato che: “è in corso un processo di revisione da parte dell’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA, e successivamente ci sarà certamente anche di quella europea, EMA, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose: un vaccino a Rna messaggero avrebbe il vantaggio di generare una migliore risposta immunologica “

 

Una seconda dose con vaccino a Rna messaggero – Pfizer o Moderna – per chi è stato sottoposto al vaccino monodose a vettore virale Janssen ( Johnson & Johnson ).

La possibilità è stata illustrata dal coordinatore Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, durante una trasmissione su Rai3.

Il vaccino J&J è uno dei vaccini vettore adenovirale, come quello di Astrazeneca.

Negli Stati Uniti è stato avviato un processo di revisione da parte di FDA ( Food and Drug Administration ) e successivamente ci sarà certamente anche di EMA, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose.

Secondo Locatelli il vaccino a Rna messaggero avrebbe il vantaggio di generare una risposta immunologica migliore“.

In realtà il richiamo dovrebbe essere fatto a partire dal secondo mese dopo la monosomministrazione. ( Fonte: Il Fatto )

LINK: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/25/ipotesi-seconda-dose-con-vaccino-a-rna-messaggero-per-chi-ha-fatto-quello-di-johnsonjohnson/6367002/

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Vaccini a RNA messaggero: CureVac ha ritirato la domanda presentata all’EMA per il suo vaccino CVnCoV per scarsa efficacia

 

CureVac

 

CureVac ha abbandonato il suo primo vaccino COVID a RNA messaggero per scarsa efficacia

C’era molta attesa per il vaccino di CureVac, in combinazione con Bayer, ma l’efficacia inferiore al 50% ha indotto l’Azienda a bloccare lo sviluppo del suo vaccino a RNA messaggero ( mRNA ).

Infatti, i dati preliminari del candidato vaccino a mRNA di prima generazione di CureVac, CVnCoV, hanno mostrato solo il 47% di efficacia nel prevenire qualsiasi gravità di COVID-19.

Dall’analisi dei dati erano emersi aspetti positivi in alcuni sottogruppi, ma erano sufficienti per competere con Pfizer e Moderna.

L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, aveva comunicato all’Azienda che l’approvazione non sarebbe arrivata prima della metà del prossimo anno ( 2022 ).

Pertanto, CureVac si concentrerà sullo “sviluppo di candidati vaccini a mRNA di seconda generazione ( CV2CoV ), in collaborazione con GSK.

La variante Delta ha reso i vaccini a mRNA meno efficaci.

Il nuovo vaccino CureVac – GSK si basa su un diverso backbone di mRNA potenziato. Le due Aziende sperano di replicare l’alta efficacia osservata nei modelli animali in clinica, e sperano di ottenere l’approvazione normativa per l’immissione sul mercato di un vaccino COVID-19 migliorato nel 2022.

Tutto dipenderà anche dall’evoluzione della pandemia e dalla necessità di vaccini differenziati per affrontare la situazione endemica del virus SARS-CoV2.

Fonte: FierceBiotech

 

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COVID: ok dell’EMA alla terza dose del vaccino Pfizer, anche se i rischi della terza dose non sono noti

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COVID: L’EMA HA DATO L’OK ALLA TERZA DOSE DEL VACCINO PFIZER AGLI OVER 18ENNI E AGLI IMMUNODEPRESSI, MA NEGLI ADULTI I DATI ESAMINATI SI RIFERISCONO ALLA FASCIA D’ETA’ 18-55 ANNI ( ? ) – NON SONO NOTI I RISCHI ASSOCIATI ALLA TERZA DOSE

L’Agenzia europea del farmaco ( EMA ) ha dato il via libera alla somministrazione di un richiamo del vaccino Pfizer-Biontech ( Comirnaty ), in quanto contribuisce all’aumento della produzione di anticorpi nelle persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni quando viene somministrato ad almeno 6 mesi di distanza dalla seconda dose.

Gli Esperti dell’EMA hanno anche deciso che la terza dose può essere somministrata agli immunodepressi almeno 28 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. SEBBENE NON CI SIANO PROVE DIRETTE CHE LA CAPACITÀ DI PRODURRE ANTICORPI NEI PAZIENTI IMMUNODEPRESSI SIA PROTETTIVA CONTRO IL COVID-19, SI PREVEDE CHE LA DOSE EXTRA POTREBBE AUMENTARE LA PROTEZIONE ALMENO IN ALCUNI PAZIENTI.

Il rischio di condizioni infiammatorie cardiache ( miocardite / pericardite ) o di altri effetti collaterali molto rari dopo un richiamo di vaccino anti-COVID non è noto e viene attentamente monitorato.

Fonte: EMA, 2021


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Israele: vivere ad ondate – Come il COVID sta cambiando la vita della popolazione israeliana – Quando la pandemia si arresterà ?

NewsweekNewsweek: Israele, leader mondiale nelle vaccinazioni di richiamo, colpito da un’ondata di casi di COVID – Vivere ad ondate

I casi di COVID-19 sono in aumento in Israele nonostante sia la Nazione al primo posto nel mondo nelle vaccinazioni di richiamo.

L’attuale ondata di infezioni ha superato i numeri osservati nelle precedenti epidemie e contrasta con la recente tendenza al ribasso.

Il 13 settembre sono stati registrati più di 10.000 nuovi casi di COVID-19, con una media di 8.000 nuove infezioni al giorno mentre i tassi di test positivi continuano a salire, secondo i dati del Ministero della Salute.

“Questo è un record che non esisteva nelle ondate precedenti”, ha detto il direttore generale del Ministero della Sanità Nachman Ash a una Commissione della Knesset, come riportato da The Times of Israel.

A giugno, le infezioni giornaliere erano scese a circa una dozzina al giorno, ma ora il Paese sta combattendo una quarta ondata.

“Una settimana fa eravamo in una chiara tendenza al ribasso; negli ultimi giorni abbiamo assistito a un arresto del declino e il numero di riproduzione del virus è di nuovo superiore a 1”, ha detto Ash, riferendosi al numero R, che indica quante persone ogni portatore di virus infetterà. “Speravo di vedere un calo più netto, ma ancora non lo vediamo”, ha aggiunto.

Il responsabile israeliano della pandemia da SARS-CoV-2, Salman Zarka, ha affermato che il 50% dei 10.556 nuovi casi confermati lunedì erano bambini.

Zarka ha affermato che il Ministero ha esortato il Governo a limitare i grandi raduni e a vietare eventi come un importante festival studentesco a Eilat, la folla alle partite di calcio e un pellegrinaggio annuale di decine di migliaia di israeliani a Uman, in Ucraina, per visitare la tomba di un venerato rabbino.

All’inizio del mese di settembre, Zarka aveva chiesto al Paese di iniziare a prepararsi per l’eventuale somministrazione delle quarte dosi del vaccino contro il coronavirus.

“Dato che il virus è qui e continuerà ad esserci, dobbiamo anche prepararci per una quarta iniezione”, aveva dichiarato alla radio pubblica Kan il 4 settembre, ma non aveva specificato quando sarebbe stato somministrato il vaccino.

Zarka ha anche affermato che la prossima dose di richiamo potrebbe essere modificata per proteggere meglio dalle nuove varianti del virus SARS-CoV-2 che causa il COVID-19, come il ceppo Delta altamente infettivo. “Questa è la nostra vita d’ora in poi, a ondate”, ha detto, aggiungendo che il Ministero della Salute sta lavorando sul presupposto che in futuro dovrà affrontare una quinta ondata di infezioni da virus.

Israele aveva lanciato una campagna di vaccinazione rapida nel dicembre 2020 che ha visto più della metà della sua popolazione vaccinata completamente già a marzo di quest’anno. È stato, inoltre, uno dei primi Paesi a lanciare la campagna di richiamo ( terza dose ) alla popolazione anziana ad agosto, dopo che i sanitari avevano riportato nuovi dati ad indicare un calo della protezione dai vaccini nel tempo.

Gli individui di età pari o superiore a 60 anni che sono particolarmente vulnerabili al COVID-19 hanno diritto a ricevere un’iniezione di richiamo Pfizer in Israele dalla fine di luglio. Ad agosto, l’età di ammissibilità per una dose di richiamo è stata estesa a chiunque abbia più di 40 anni.

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha affermato che Israele sta rendendo al mondo un “grande servizio” somministrando le dosi di richiamo.

“Senza di noi, il mondo non conoscerebbe gli esatti livelli di efficacia delle dosi di richiamo, non conoscerebbe le date, quanto influenzano le infezioni, come influenzano le malattie gravi”, ha aggiunto.

Fonte: Newsweek – LINK: https://www.newsweek.com/israel-world-leader-vaccine-booster-shots-hit-surge-covid-cases-1629310

 

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