Bourla: la protezione del vaccino anti-COVID dura pochissimi mesi

Bourla Pfizer

Albert Bourla, CEO di Pfizer: « La protezione del vaccino contro il COVID dura pochissimi mesi. E stanno già emergendo altre varianti »

Il CEO di Pfizer, Albert Bourla, a gennaio, durante una video conferenza con Chris Shibutani della banca d’affari Goldman Sachs, aveva sottolineato che ciò che complica la situazione è la variante Omicron. ” Omicron ha spinto a dare la terza dose non a 6 mesi come era inizialmente previsto, ma a 3. E questo cambierà drasticamente il panorama “.

Bourla ha spiegato agli investitori di Goldman che “sicuramente avremo un vaccino efficace contro Omicron. La domanda è se lo useremo o no. Ci stiamo muovendo a tutta velocità e anche se non ho visto in questo momento i dati da laboratorio, sulla base di quello che abbiamo già fatto in passato posso affermare che avremo un vaccino efficace contro la variante Omicron entro la scadenza che avevamo ipotizzato: fine marzo. Non so rispondere però alla domanda se ne avremo davvero bisogno a partire dal mese di aprile. Siamo sicuramente fiduciosi che ci sarà e sarà molto efficace e che saremo nell’anno in grado di produrlo in miliardi e non milioni di dosi. Però non so se ci sarà quella necessità o altre, perché sto già vedendo emergere dopo Omicron numerose altre varianti…”.

Pfizer era organizzata per produrre una terza dose e per iniziare a fine 2022 quello che sarebbe un richiamo annuale se non per tutti almeno per le fasce di popolazione più fragili per età o malattie pregresse assai simile a quello che viene regolarmente fatto per i virus dell’influenza.

Secondo Bourla: “ Il virus non andrà via e presumiamo che resti per un decennio. Sarà endemico ovunque, ha e avrà la capacità di creare varianti quindi vivrà, in un modo o nell’altro, insieme al genere umano per gli anni a venire. Questo è quel che crede la maggioranza degli scienziati e anche quella dei principali opinion leader. La seconda certezza che abbiamo è che la protezione immunitaria con le varianti che conosciamo e ora pare anche con Omicron, è di durata breve, sia con il vaccino che con l’infezione naturale: pochi mesi, sempre meno. Per questo si è fatta strada l’idea di una quarta dose almeno prima di procedere con la regolare vaccinazione annuale ”.

Fonte: https://www.iltempo.it/attualita/2022/01/08/news/variante-omicron-presidente-pfizer-albert-bourla-vaccino-covid-quarta-dose-10-anni-goldman-sachs-30020460/

 

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JNS: E’ necessaria la quarta dose di vaccino contro il COVID ?

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Gli Esperti sanitari hanno espresso riserve sulla sicurezza e l’efficacia di una quarta dose di vaccino COVID.

” Non so se c’è bisogno di un quarto booster”, ha detto il CEO di Pfizer Albert Bourla durante una intervista con i media americani. ” È qualcosa che deve essere testato… non penso che dovremmo fare qualcosa che non è necessario.”

Israele è diventato il primo Paese al mondo a somministrare la quarta iniezione agli immunodepressi, agli anziani e agli operatori sanitari.

La Grecia ha approvato la somministrazione della quarta dose per le persone a più alto rischio. Il Cile ha anche annunciato che offrirà ai cittadini una quarta dose di vaccino, iniziando anche da coloro che sono a più alto rischio di infezione o di sviluppare malattie gravi, ma tali iniezioni verranno somministrate solo dopo sei mesi. dall’ultima somministrazione. Anche il Brasile ha approvato una quarta dose, ma solo per gli immunocompromessi.

Un rappresentante dell’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha espresso riserve, avvertendo che una vaccinazione troppo frequente contro il COVID-19 potrebbe danneggiare la risposta immunitaria.

I booster ” possono essere fatti una, o forse due volte, ma non è qualcosa che possiamo pensare debba essere ripetuto costantemente “, ha dichiarato Marco Cavaleri, responsabile della strategia dei vaccini dell’EMA. ” Sebbene l’uso di booster aggiuntivi possa far parte dei piani di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine “.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) ha anche rilasciato dichiarazioni contro una quarta dose diffusa, sebbene l’Organizzazione abbia riconosciuto la necessità di una terza dose in alcuni casi.

I ricercatori israeliani hanno affermato di non essere convinti che quattro dosi sovraccaricheranno il sistema immunitario, anche se hanno ammesso che una politica COVID basata quasi interamente sui vaccini si sta rivelando inefficace.

“Puoi somministrare due dosi di richiamo, ma basare la strategia su iniezioni ogni quattro mesi, non ha senso “, ha affermato Cyrille Cohen, capo del laboratorio di immunologia della Bar-Ilan University. ” Dobbiamo capire che i vaccini non possono prevenire la contaminazione “, ha continuato. “ Le iniezioni ripetitive vanificano lo scopo del vaccino, che è quello di fermare l’infezione grave. Non puoi prendere una nuova dose ogni volta che hai una nuova variante.

Inoltre, la decisione di Israele di somministrare una quarta dose era ” basata sull’opinione di Esperti e non su dati solidi, perché non c’erano dati affidabili “, ha spiegato Eyal Leshem, direttore del Center for Travel Medicine and Tropical Diseases presso lo Sheba Medical Center.

Fonte: https://www.jns.org/lifesaver-or-liability-is-israels-fourth-covid-shot-campaign-necessary/

 

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I vaccini COVID permettono il contagio perchè non sono in grado di attivare le immunoglobuline di tipo A secretorie

 

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Un anno dopo le prime somministrazioni si è scoperto che i vaccini non proteggono dal contagio soprattutto a partire dal terzo mese dopo la seconda dose. “ Questi vaccini non danno quella immunità che è rappresentata dalle immunoglobuline di tipo A secretorie – ha spiegato Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano “

Con i vaccini anti-COVID manca l’immunizzazione delle mucose.

Se si viene colpiti da influenza classica H3N2 si sviluppano anticorpi anti-IgM e anti-IgG che circolano nel sangue, e un tipo di anticorpi che si chiamano IgA secretorie.

Le IgA sono immunoglobuline che vengono secrete a livello dell’albero respiratorio e rappresentano la prima barriera della immunità specifica. Perché questa immunità sia evocata è necessario però che il vaccino passi per la via da dove passa il virus che infetta.

Quando ci fu la vaccinazione contro la poliomielite c’erano due vaccini all’inizio: Salk ( vaccino con virus ucciso ) e quello di Sabin che si prendeva per via alimentare a gocce con la zolletta di zucchero. Quest’ultimo aveva la particolarità del virus attenuato che moltiplicava nelle cellule dell’intestino ed evocava una immunità che in questo caso era anche costituita dalle IgA secretorie che si collocavano nella mucosa intestinale: quando arrivava il virus lo bloccavano immediatamente non consentendo che pochi cicli di replicazione ( 2 o 3 ).

( Fonte: Il Fatto Quotidiano; LINK: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/27/covid-presente-e-futuro-dei-vaccini-dagli-esistenti-aggiornati-per-omicron-allarrivo-dei-proteici-forse-meno-invisi-ai-no-vax-i-richiami-per-gli-over-60-saranno-annuali/6428523/ )

 

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Israele – Quarta dose del vaccino anti-COVID: la decisione sembra prematura

IsraelQUARTA DOSE, IN ISRAELE FRENANO: SECONDO ALCUNI MEDICI DELLA TASK FORCE DEL GOVERNO LA DECISIONE E’ PREMATURA. UNA NUOVA DOSE POTREBBE CAUSARE UN AFFATICAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO, COMPROMETTENDO LA CAPACITA’ DELL’ORGANISMO DI COMBATTERE IL VIRUS – L’EPIDEMIOLOGO LEVINE: “E’ PREFERIBILE ASPETTARE LA SCIENZA”

Israele sta valutando se approvare una quarta dose di vaccino contro il Covid-19 per le persone vulnerabili per contenere la variante Omicron, nonostante il dibattito tra gli scienziati e la mancanza di prove a favore o contro la somministrazione di un altro booster.

Gli Esperti che consigliano il Governo israeliano sulla pandemia ha riconosciuto tale incertezza, ma ha raccomandato di somministrare una quarta dose, concludendo che i potenziali benefici superano i rischi. Ha indicato segni di diminuzione dell’immunità pochi mesi dopo la terza dose e ha affermato che qualsiasi ritardo nelle dosi aggiuntive potrebbe rivelarsi troppo tardi per proteggere le persone più a rischio.

Ma alcuni Esperti hanno avvertito che il piano potrebbe ritorcersi contro, perché la somministrazione di troppe dosi di vaccino potrebbero causare una sorta di affaticamento del sistema immunitario, compromettendo la capacità dell’organismo di combattere il coronavirus. Alcuni membri del Comitato consultivo del governo hanno sollevato tale preoccupazione nei confronti degli anziani, secondo un report ottenuto dal New York Times.

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha detto di essere favorevole a una quarta dose e il ministro della Salute Nitzan Horowitz aveva dichiarato che il secondo ciclo di booster sarebbe iniziato entro domenica. Ma giovedì sera, il ministero della salute ha sospeso la quarta dose, rimanendo in attesa di ulteriori dati da altri Paesi.

Israele è stato un leader nell’introduzione del primo ciclo di vaccinazioni contro il COVID e in seguito nella somministrazione di dosi di richiamo, quindi i suoi risultati sono stati seguiti da vicino dal resto del mondo. Il suo approccio aggressivo lo ha messo nella posizione di valutare in anticipo l’efficacia delle vaccinazioni e quanto velocemente la protezione svanisca.

Con Omicron che si sta diffondendo a una elevata velocità, i governi stanno cercando di capire come contenerlo di fronte alla significativa pressione pubblica contro la reimposizione di dure restrizioni alla vita quotidiana, che oltre a problemi sanitari hanno inferto ingenti danni economici.

Un nuovo rapporto elaborato in Gran Bretagna ha mostrato che le dosi di richiamo sono meno efficaci contro Omicron rispetto alle varianti precedenti e la loro efficacia svanisce più velocemente, entro 10 settimane.

Oltre ad avere una conoscenza scarsa di Omicron, non è noto l’effetto di una quarta dose contro la nuova variante. Ma gli Esperti israeliani hanno sottolineato la diminuzione dell’immunità nelle persone con 60 anni o più, che sono stati i primi a ricevere la terza dose a partire da agosto.

I ricercatori israeliani del Ministero della Salute e di diverse istituzioni accademiche hanno presentato i dati al Comitato consultivo che ha formulato la raccomandazione per la quarta dose. La presentazione, ottenuta da The New York Times, ha mostrato un raddoppio del tasso di infezione da Delta tra la fascia di età superiore ai 60 anni entro 4 o 5 mesi dalla terza dose. Non c’era una chiara indicazione di una ridotta efficacia contro malattie gravi.

Israele ha iniziato a somministrare il vaccino Pfizer-BioNTech a due dosi a dicembre 2020 e aveva inoculato una quota significativa della sua popolazione prima ancora che molti Paesi occidentali iniziassero. In primavera è diventato il primo Paese al mondo a vaccinare la maggior parte della sua popolazione. A fine luglio 2021, il primo ministro Bennett ha deciso di somministrare la terza dose, accreditando la sua scelta come un successo nel contenere l’ondata della variante Delta mantenendo aperte le scuole e l’economia.
L’emergere di Omicron minaccia di invertire questo successo e bloccare Israele. ( Fonte: Dnyuz.com; LINK https://dnyuz.com/2021/12/23/israel-considers-4th-vaccine-dose-but-some-experts-say-its-premature/ )

 

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Reuters: il Governo israeliano ha dato l’OK alla 4a dose ma solo per le persone immunocompromesse – Rimane in sospeso l’impiego della 4a dose per l’intera popolazione per i timori di un “affaticamento del sistema immunitario” a causa delle vaccinazioni troppo ravvicinate

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IL GOVERNO ISRAELIANO HA APPROVATO LA QUARTA DOSE CONTRO IL COVID-19 SOLO PER GLI IMMUNOCOMPROMESSI

GERUSALEMME, 30 dicembre ( Reuters ) – Israele sta per procedere con la seconda vaccinazione di richiamo contro il COVID-19 per le persone con un sistema immunitario indebolito, ha dichiarato un alto funzionario sanitario del Governo.

E’ ancora in sospeso la decisione finale su un utilizzo più ampio della quarta dose.

L’EFFICACIA OFFERTA DALLA TERZA DOSE E’ SOLAMENTE DI POCHI MESI

Il The New York Times ha riferito che alcuni Esperti del Comitato scientifico israeliano hanno espresso preoccupazione sulla somministrazione di una quarta dose di vaccino COVID in tempi ravvicinati, adducendo un possibile ” affaticamento del sistema immunitario “

FONTE: REUTERS [ link: https://www.reuters.com/world/middle-east/top-israeli-health-official-approves-second-covid-19-vaccine-booster-2021-12-30/ ]

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SudAfrica: la variante Omicron è associata a sintomi estremamente lievi

Omicron.3

La variante Omicron può bucare la protezione dei vaccini di prima generazione ?

Si cerca di capire se le 32 mutazioni della proteina Spike possano eventualmente “bucare” la protezione dei vaccini attualmente utilizzati ed emergono nuovi particolari sui sintomi causati dalla nuova variante sudafricana. Sintomi che, secondo la dottoressa Angelique Coetzee, che ha scoperto la variante Omicron in Sudafrica sono “estremamente lievi”, per questo aggiunge in un’intervista alla Bbc non bisogna farsi “inutilmente prendere dal panico”. La dottoressa, che è anche presidente della Associazione medica sudafricana, ha dichiarato di aver osservato per la prima volta la variante in un uomo sulla trentina che accusava stanchezza e un lieve mal di testa, ma nessuno dei soliti sintomi del coronavirus.

Sintomi variante sudafricana

I sintomi della nuova variante Omicron sono stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore. ” Finora – aggiunge Coetzee – nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi. I pazienti infettati ” stanno molto bene, e a breve li ritesteremo. Nessuno ha presentato problemi degni di nota. E siamo arrivati al dodicesimo giorno dalla scoperta. Si sono ripresi tutti velocemente, in 2-5 giorni. Sicuramente vedremo altri casi con questa variante – aggiunge la dottoressa sudafricana – ma non sono davvero malati. Avrei capito la chiusura e la paura se avessimo assistito all’esplosione di effetti gravi. Ma non li abbiamo visti. Nessuno di loro è stato mai ricoverato “. ( Fonte: Il Giorno )

CNBC – I sintomi del Covid legati alla nuova variante Omicron sono stati descritti come estremamente lievi dal medico sudafricano che per primo ha lanciato l’allarme sul nuovo ceppo

La dottoressa Angelique Coetzee ha dichiarato che i pazienti visti finora hanno avuto “sintomi estremamente lievi”.

L’OMS ha affermato che ci vorranno settimane per capire come la variante possa influenzare la diagnostica, le terapie e i vaccini.

La dottoressa Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association, ha comunicato di aver visto i primi pazienti con variante Omicron intorno al 18 novembre.

Questi pazienti presentavano “sintomi insoliti” che differivano leggermente da quelli associati alla variante Delta, che è il ceppo virale più virulento fino ad oggi e dominante a livello globale.

“Tutto è iniziato con un paziente di sesso maschile di circa 33 anni … e mi ha detto che era solo estremamente stanco negli ultimi giorni e presentava dolori muscolari e un po’ di mal di testa”, ha dichiarato la dottoressa Angelique Coetzee.

Il paziente non ha manifestato tosse o perdita del gusto o dell’olfatto, sintomi che sono associati a precedenti ceppi del coronavirus.

Coetzee ha detto di aver testato il paziente per il COVID, ed è risultato positivo, così come la sua famiglia, e poi ha detto di aver visto più pazienti quel giorno che presentavano lo stesso tipo di sintomi che differivano dalla variante Delta.

Ciò l’ha spinta a dare l’allarme al Comitato consultivo sui vaccini del SudAfrica, di cui è membro.

“Quello che stiamo vedendo clinicamente in SudAfrica è estremamente mite, per noi questi sono casi lievi. Non abbiamo ricoverato nessuno”.

L’OMS ha affermato che ci vorranno settimane per capire come la variante possa influenzare la diagnostica, le terapie e i vaccini.

Le osservazioni iniziali di Coetzee si basano solo su un numero molto ridotto di casi e gli Esperti sono preoccupati per l’elevato numero di mutazioni di Omicron.

Prove preliminari hanno indicato che il ceppo ha un aumentato rischio di reinfezione, secondo l’OMS.

Dai primi dati è emerso che la variante si sta diffondendo in SudAfrica più rapidamente rispetto ai ceppi precedenti e che la variante, conosciuta formalmente come B.1.1.529, potrebbe iniziare a innescare una nuova ondata di infezioni, secondo l’analisi del Financial Times. ( Fonte: CNBC )

Le aspettative sui vaccini anti-COVID erano diverse: i vaccini di prima generazione hanno un’efficacia di pochi mesi

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LA STAMPA – IL RETROSCENA DI MARCELLO SORGI: ” ROBERTO SPERANZA AVEVA ASPETTATIVE DIVERSE SUL VACCINO “

Sorgi, “è evidente” che il Governo, “preoccupato per la quarta ondata che si sta avendo in Europa”, voglia “mostrarsi pronto a fronteggiare le conseguenze, a tutt’oggi imprevedibili, del rialzo dei contagi. Di qui l’invio degli avvisi ai vaccinati per la terza dose”. Insomma, conclude l’editorialista, “la chiusura dell’anno si presenta per il Governo più problematica del previsto”, “la sensazione è che Speranza e i tecnici del Cts si augurassero una maggiore resistenza dei vaccini ai contagi. E abbiano dovuto invece prendere atto che non è così”. ( Fonte: Libero )

L’ASPETTATIVA RIGUARDO AI VACCINI A DICEMBRE 2020 ERA ALTA. L’ALERT DELLA STESSA PFIZER ( EFFICACIA DEL VACCINO SOLO PER 6 MESI ) IMPONGONO ORA LO SVILUPPO DI VACCINI DI SECONDA GENERAZIONE, OLTRE AD IMPIEGARE AL MEGLIO I FARMACI APPROVATI ( ANTICORPI MONOCLONALI ) E IN VIA DI APPROVAZIONE ( ANTIVIRALI ). MANCANO PROTOCOLLI OPERATIVI PER L’IMPIEGO RAPIDO DI ASPIRINA E DI FARMACI ANTINFIAMMATORI CON UN RUOLO PIU’ ATTIVO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Quando arriverà il freddo vero ci sarà una vera e propria impennata di contagi con il coronavirus. “Con l’inverno che non è ancora entrato nella sua fase più fredda, ciò che potrebbe ulteriormente aumentare l’aggressività del virus, e con il popolo dei vaccinati che aveva cominciato ad allentare le maggiori precauzioni ( mascherina al chiuso e distanziamento )”, avverte Marcello Sorgi nel suo editoriale su La Stampa, “il rischio di ritrovarsi con una nuova impennata di contaminazioni è concreto.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza sta accelerando sulla terza dose, e questo, sostiene Sorgi “ha soprattutto il senso di una mossa d’immagine, dato che sarà impossibile avere grandi numeri per i richiami prima della fine di dicembre”. Del resto, la maggior parte delle seconde dosi sono state fatte tra giugno e luglio e dovendo aspettare almeno 6 mesi per la terza, “occorrerà attendere almeno un mese per mettere in fila i milioni di italiani ( quasi l’85% ) che hanno completato il ciclo vaccinale, e non si aspettavano di essere richiamati così presto negli hub dove si procede alle somministrazioni”.

Continua Sorgi, “è evidente” che il governo, “preoccupato per la quarta ondata che si sta avendo in Europa”, voglia “mostrarsi pronto a fronteggiare le conseguenze, a tutt’oggi imprevedibili, del rialzo dei contagi. Di qui l’invio degli avvisi ai vaccinati di tenersi pronti per la terza dose”. Insomma, conclude l’editorialista, “la chiusura dell’anno si presenta per il governo più problematica del previsto”, “la sensazione è che Speranza e i tecnici del Cts si augurassero una maggiore resistenza dei vaccini ai contagi. E abbiano dovuto invece prendere atto che non è così”.

LINK: https://lnkd.in/duRnaPWx

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CORRIERE DELLA SERA: Il ritorno del COVID – La tragedia del Meir Medical Center in Israele

Medical staff work at the COVID-19 isolation ward of Meir Medical Center in Kfar Saba, near the Israeli coastal city of Tel Aviv, on September 9, 2020. (Photo by GIL COHEN-MAGEN / AFP)

ISRAELE: 1 PAZIENTE VACCINATO MA POSITIVO HA DATO IL VIA A UN FOCOLAIO CHE HA INFETTATO 41 PERSONE CHE ERANO TUTTE VACCINATE CON PFIZER ( TRANNE 3 NON-VACCINATI ) – 5 PAZIENTI CON MALATTIE PREGRESSE SONO MORTI, GLI OPERATORI SANITARI INVECE SONO RISULTATI POSITIVI MA ASINTOMATICI

Mascherine e vaccini anti Covid non sono bastati a evitare un importante focolaio che si è verificato nel luglio 2021 in un ospedale in Israele. A raccontarlo è uno studio pubblicato su Eurosurveillance, la rivista europea sulla sorveglianza, l’epidemiologia, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive.

Quel che è successo al Meir Medical Center è emblematico: un anziano paziente in dialisi, non testato per Covid al suo ingresso, ma poi risultato positivo, ha contagiato altre 41 persone tra pazienti, personale ospedaliero (che indossava la mascherina) e familiari. Ben 39 dei contagiati (il 96%) erano completamente vaccinati, tutti da oltre cinque mesi.

Il Meir Medical Center è un ospedale di Kfar Saba, in Israele. È il settimo complesso ospedaliero più grande del paese e fa parte di una rete di ospedali di proprietà e gestiti da Clalit Health Service.

Sui pazienti è stata condotta un’analisi filogenetica e quattro casi avevano una sequenza genetica diversa pertanto è stato riconosciuto un unico focolaio composto da 42 casi: 38 completamente vaccinati con doppia dose di Pfizer, 1 con singola dose dopo la guarigione dal Covid e 3 non-vaccinati.

«Nonostante la popolazione esposta al virus fosse altamente vaccinata l’infezione si è diffusa molto rapidamente – scrivono gli autori – e molti casi sono diventati sintomatici entro due giorni dall’esposizione , con carica virale elevata». Dal momento che sembra ormai confermato che il vaccino sia meno efficace contro l’infezione da Delta e l’immunità cali nel tempo è allo stesso tempo opinione diffusa che il mix tra vaccini e mascherine possa bastare per proteggersi dalla malattia da Covid. Tuttavia, nel caso del’ospedale di Israele tutte le trasmissioni tra pazienti e personale si sono verificate tra individui con mascherina e vaccinati. ( Fonte: Corriere della Sera )

APPROFONDIMENTI SU CORRIERE DELLA SERA ( DAGOSPIA ): https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ritorno-covid-israele-paziente-vaccinato-ma-positivo-ha-dato-285314.htm

 

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Poche informazioni sulla miocardite da vaccini a mRNA di Pfizer e di Moderna: gli USA aspettano i dati di Israele

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REUTERS: Rischio di miocardite nei giovani associato ai vaccini a mRNA: l’FDA sta attendendo i dati dei militari israeliani vaccinati per definire la sicurezza del booster del vaccino COVID-19 di Pfizer

I funzionari sanitari degli Stati Uniti sperano che i dati sul personale militare israeliano possano aiutare a chiarire il rischio di infiammazione del muscolo cardiaco ( miocardite ) nei giovani che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino COVID-19 Pfizer/BioNTech. Questo dato attuamente mancante permetterebbe all’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti di concedere la piena approvazione di questi booster.

La miocardite è stata collegata ai vaccini a RNA messaggero ( mRNA ) di Pfizer / BioNTech e di Moderna, principalmente nei giovani maschi, ma i funzionari sanitari USA sono cercando di comprendere meglio l’incidenza del rischio e quali conseguenze nel medio-lungo periodo.

” La domanda ancora senza risposta riguarda la sicurezza dei vaccini a mRNA nei giovani nei confronti della miocardite”, ha detto Anthony Fauci, capo consigliere medico del presidente Joe Biden e massimo esperto di malattie infettive degli Stati Uniti, in un colloquio telefonico a Reuters.

“Gli israeliani avranno a breve questi dati perché perchè stanno vaccinando tutte le persone in Israele, credo, dai 12 anni in su, comprese le reclute militari”, ha aggiunto Fauci.

Ad agosto, l’FDA negli Stati Uniti aveva concesso la piena approvazione per il vaccino Pfizer/BioNTech per le persone di età pari o superiore a 16 anni, ma l’Agenzia non ha ancora dato la piena approvazione per il suo utilizzo come dose di richiamo. L’FDA ha autorizzato il richiamo di Pfizer solo per uso emergenziale.

Nella revisione dei dati presentati da Pfizer relativa al richiamo, i consulenti della FDA avevano sottolineato la mancanza di dati sulla miocardite negli individui più giovani.

Fauci ha affermato che i dati militari israeliani dovrebbero aiutare a colmare il gap nelle informazioni sulla sicurezza dei vaccini a mRNA. ( Fonte: Reuters )

https://www.reuters.com/business/healthcare-pharmaceuticals/us-eyes-israeli-military-data-pfizer-covid-19-booster-safety-2021-10-01/

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Panel degli Esperti dell’FDA: no alla terza dose del vaccino Pfizer per la popolazione generale

FDA

CNN: ALLA PRIMA VOTAZIONE IL PANEL DEGLI ESPERTI DELL’FDA HA VOTATO CONTRO LA TERZA DOSE DEL VACCINO PFIZER

I membri del Comitato consultivo sui vaccini della Agenzia statunitense FDA hanno respinto la domanda con un voto di 16 a 2. Ma si sono riservati il diritto di modificare la domanda posta in un secondo turno di votazioni.

La domanda di voto: i dati sulla sicurezza e sull’efficacia dello studio clinico C4591001 supportano l’approvazione di una dose di richiamo con il vaccino Comirnaty ( Pfizer ), somministrata almeno sei mesi dopo il completamento della serie primaria per l’uso in persone di età pari o superiore a 16 anni ?

I membri del Comitato si stavano preparando a votare su un’approvazione più ristretta, quella di consentire dosi di richiamo per le persone di 60 o 65 anni o età superiore, o per le persone ad alto rischio di esposizione sul lavoro.

“Non credo che una dose di richiamo contribuirà in modo significativo al controllo della pandemia”, ha affermato Cody Meissner, professore di pediatria presso la Tufts University School of Medicine.

“È molto importante che il messaggio principale che ancora trasmettiamo sia che dobbiamo dare a tutti due dosi. È improbabile che la dose di richiamo apporti un vantaggio nel controllo di questa pandemia”. ( Fonte: CNN )

FDA vaccine advisers reject Pfizer’s booster request https://lnkd.in/drDwzuTy

Alcuni Esperti del Panel dell’FDA hanno espresso preoccupazione sulla somministrazione di una dose booster del vaccino Pfizer a tutta la popolazione in questo momento

Dopo che gli Esperti della FDA hanno respinto la domanda di Pfizer di aggiungere una dose di richiamo del suo vaccino contro il Covid-19, diversi membri del Comitato hanno espresso dubbi sul fatto che sia una buona idea iniziare a somministrare richiami all’intera popolazione.

Hanno espresso particolare preoccupazione per i giovani adulti e gli adolescenti, che potrebbero avere un rischio maggiore di una rara complicanza chiamata miocardite, un’infiammazione del cuore.

“Ho grande preoccupazione per quanto riguarda l’estrapolazione dei dati da popolazioni molto più anziane a persone di 16 e 17 anni”, ha affermato Archana Chatterjee, preside della Chicago Medical School presso la Rosalind Franklin University. “Non abbiamo affatto dati sulla sicurezza in questa popolazione, che sono stati presentati finora, e questo mi preoccupa in modo significativo”, ha aggiunto.

“Raccomandare una terza dose per i più giovani non è qualcosa con cui mi sentirei a mio agio a questo punto”, ha affermato Melinda Wharton, direttrice dei servizi di immunizzazione presso il CDC ( US Centers for Disease Control and Prevention ). ( Fonte: CNN )

Il Panel degli Esperti dell’FDA ha raccomandato la terza dose del vaccino COVID-19 di Pfizer per le persone di età pari o superiore a 65 anni e in quelle ad alto rischio – La decisione finale spetta ora al CDC

Il Panel degli Esperti dell’FDA ( Food and Drug Administration ) degli Stati Uniti hanno votato all’unanimità per raccomandare l’autorizzazione all’uso di emergenza di una dose di richiamo del vaccino di Pfizer 6 mesi dopo la vaccinazione completa nelle persone di età pari o superiore a 65 anni e in quelle ad alto rischio di forma grave di COVID-19.

I membri del Comitato consultivo sui vaccini e sui prodotti biologici correlati della FDA avevano respinto una domanda più ampia: approvare l’uso di dosi di richiamo dei vaccini di Pfizer in tutti coloro che hanno 16 anni e oltre, 6 mesi dopo che erano stati completamente vaccinati.

La FDA ha posto una diversa domanda su cui votare.

I membri del Comitato hanno espresso dubbi sulla sicurezza di una dose di richiamo nei giovani adulti e negli adolescenti e si sono lamentati della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia a lungo termine di una dose di richiamo ( terza dose ).

NOTA: Il parere degli Espert dell’FDA rappresenta solo l’inizio del processo. Sono i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie ( CDC ) che decideranno se la terza dose deve essere somministrata.

Il CDC ha programmato una riunione dei suoi consulenti sui vaccini per il 22 e 23 settembre, e il CDC deve dare il suo consenso all’approvazione per eventuali dosi di richiamo da somministrare ufficialmente.

La terza dose è già stata approvata per alcune persone immunocompromesse, ma non per la popolazione in generale. ( Fonte: CNN )

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