Storia dell’Ematologia: gli IMiD, Agenti immunomodulanti di Celgene

Celgene

IMiD, Agenti immunomodulanti

Gli agenti IMiD ( ImmunoModulatory imide Drugs ) sono piccole molecole sviluppati da Celgene. Si tratta di composti disponibili per via orale per il trattamento di alcuni tumori ematologici.

Si ipotizza che gli agenti IMiD agiscano tramite meccanismi di azione multipli. Hanno dimostrato di aumentare l’attivazione e la proliferazione delle cellule T e la proliferazione della proteina IL-2 e l’attività delle cellule T CD8+ effettrici.

Gli agenti IMiD hanno dimostrato inoltre di influire sulla stimolazione e sull’espressione delle cellule Natural Killer ( NK ), agendo sia dall’interno dell’ambiente cellulare, per stimolare il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali, sia attaccando direttamente queste ultime.

Oltre alle proprietà immunomodulanti, si ipotizza che gli agenti IMiD presentino un’attività antitumorale e antiangiogenica. Il portafoglio di agenti IMiD di Celgene è diventato un fattore fondamentale nella ricerca sul mieloma multiplo, con un numero sempre crescente di studi su questi composti come elementi di combinazione in diverse contestualizzazioni della malattia.

DAL TALIDOMIDE ALLA LENALIDOMIDE E ALLA POMALIDOMIDE

Il Talidomide, sviluppato dalla società tedesca Grünenthal, entrò sul mercato europeo alla fine degli anni ’50 come una sorta di farmaco miracoloso.

All’epoca, il Talidomide veniva prescritto come sedativo e come trattamento per l’asma, l’ipertensione e l’emicrania, tra le altre condizioni. È stato anche commercializzato nelle donne in gravidanza per curare la nausea mattutina.

Era considerato così sicuro che in Germania era disponibile senza prescrizione medica.

Ma solo pochi anni dopo è diventato chiaro che questo farmaco miracoloso era, in realtà, estremamente pericoloso. Si è scoperto che il Talidomide causa gravi difetti alla nascita. Migliaia di bambini sono nati in Europa con arti simili a pinne.

Il Talidomide fu ritirato dal mercato in Europa e altrove, e non è mai stato approvato per la vendita dalla Agenzia regolatoria FDA negli Stati Uniti.

Il farmaco è stato relegato per decenni nei libri di testo come un ammonimento sulla regolamentazione lassista dei farmaci, e non molto altro.

Poi, all’inizio degli anni ’90, i ricercatori che lavoravano sull’AIDS scoprirono che il Talidomide era in grado di potenziare una parte del sistema immunitario, sulla base di un precedente lavoro che aveva mostrato un ruolo del Talidomide nella lebbra.

Vedendo il potenziale commerciale, Celgene mostrò interesse per il Talidomide, brevettandolo con il nome di Thalomid Celgene.

Nel 1998 Celgene ottenne dalla FDA l’approvazione di Thalidomid come trattamento per la lebbra.

Alcuni anni dopo l’arrivo sul mercato di Thalomid, Celgene modificò la molecola togliendo un atomo di ossigeno e aggiungendo un atomo di azoto, creando un nuovo gruppo amminico. L’azienda chiamò il nuovo farmaco Revlimid, e il principio attivo Lenalidomide.

Nel 2006, Celgene fu abile ad espandere il mercato del Thalomid – e successivamente del Revlimid – ottenendo l’approvazione come “farmaco orfano” per promuoverlo come uno dei pochi farmaci in grado di rallentare il progresso del mieloma multiplo.

La designazione di farmaco orfano conferì alla società incentivi fiscali speciali e diritti esclusivi sul mercato per Thalomid per 7 anni.

ENGLISH VERSION

Thalomid is Celgene’s brand name for Thalidomide, which hit the market in Europe in the late 1950s as a sort of miracle drug.

Back then, Thalidomide was prescribed as a sedative and as a treatment for asthma, hypertension and migraines, among other conditions. It was also marketed to pregnant women to treat morning sickness. It was considered so safe that in Germany, it was available without a prescription.

But just a few years later it became clear this wonder drug was, in reality, wildly dangerous. It turned out to cause severe birth defects. Thousands of babies were born in Europe with flipper-like limbs.

Thalidomide was pulled off the market in Europe and elsewhere and was never approved for sale by the FDA in the United States. The drug was relegated for decades to textbooks as a cautionary tale about lax drug regulation and not much more.

Then, in the early 1990s, AIDS researchers found that Thalidomide boosted a part of the immune system, based on earlier work that suggested a role for Thalidomide in leprosy.

Seeing commercial potential, Celgene pulled Thalidomide out of the pharmaceutical dustbin and dubbed it Thalomid. It got approval from the FDA in 1998 as a treatment for leprosy.

A few years after Thalomid hit the market, Celgene altered it a bit by removing an oxygen atom and adding a nitrogen atom, creating a new amino group. The company called the new drug Revlimid ( Lenalidomide ).

In 2006, Celgene was able to expand the market for Thalomid — and later Revlimid — by winning “orphan drug” approval to sell it as one of the only drugs that could slow the progress of multiple myeloma. The orphan drug designation gave the company special tax incentives and exclusive rights to the market Thalomid for seven years. ( Source: NPR )

REVLIMID ( Lenalidomide )

Revlimid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

a) Mieloma multiplo – Revlimid come monoterapia è indicato per la terapia di mantenimento dei pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali. Revlimid in regime terapeutico di associazione con Desametasone, o Bortezomib e Desametasone, o Melfalan e Prednisone è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con

mieloma multiplo non precedentemente trattato che non sono eleggibili al trapianto. Revlimid, in associazione con Desametasone, è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia.

b) Sindromi mielodisplastiche – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche ( MDS ) a rischio basso o intermedio-1, associate ad anomalia citogenetica da delezione isolata del 5q, quando altre opzioni terapeutiche sono insufficienti o inadeguate.

c) Linfoma mantellare – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario

d) Linfoma follicolare – Revlimid in associazione con Rituximab ( anticorpo anti-CD20 ) è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma follicolare ( grado 1-3a ) precedentemente trattato.

IMNOVID ( Pomalidomide )

Imnovid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

Mieloma multiplo

a) Imnovid, in associazione con Bortezomib e Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia comprendente Lenalidomide.

b) Imnovid, in associazione con Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, sottoposti ad almeno due precedenti terapie, comprendenti sia Lenalidomide che Bortezomib, e con dimostrata progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Celgene è stata acquistata da BMS nel 2019. Nel luglio 2022 BMS ha completato la fusione con Celgene. La fusione per incorporazione tra le due aziende ha dato vita a una tra la pipeline più ampie e diversificate nel mondo farmaceutico

BMS

 

 

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Forum Ematologico – Approvato il primo anticorpo bispecifico per il mieloma multiplo: Tecvayli

Janssen Oncology

La prima approvazione mondiale per Tecvayli a base di Teclistamab con l’autorizzazione della Commissione Europea del primo anticorpo bispecifico per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo

Teclistamab, una terapia somministrata per via sottocutanea, ha indotto risposte rapide e profonde nei pazienti esposti di tripla classe con mieloma multiplo recidivante e refrattario

” Questa prima approvazione per Teclistamab a livello mondiale segna progressi significativi per i pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario “

Teclistamab agisce reindirizzando le cellule T CD3-positive alle cellule del mieloma che esprimono BCMA per uccidere le cellule tumorali.

Dopo un follow-up mediano di 14.1 mesi nello studio di fase 1/2 MajesTEC-1, Teclistamab ha ridotto i tumori nel 63% dei 165 pazienti pesantemente pretrattati che avevano ricevuto almeno tre, e una mediana di cinque, precedenti linee di terapia. Una risposta completa o migliore è stata osservata nel 39.4% dei pazienti. I pazienti sono presentato in media 11.3 mesi senza progressione della malattia e hanno vissuto per una mediana di 18.3 mesi.

Janssen Marks First Approval Worldwide for Tecvayli with EC Authorisation of First-in-Class Bispecific Antibody for the Treatment of Patients with Multiple Myeloma

Teclistamab ( Tecvayli ), an off-the-shelf subcutaneously administered therapy, induced deep and rapid responses in triple-class exposed patients with relapsed and refractory multiple myeloma

“ This first approval for Teclistamab worldwide marks significant progress for patients with relapsed and refractory multiple myeloma ”

Teclistamab works by redirecting CD3-positive T cells to myeloma cells that express BCMA to kill off the cancer cells.

After a median follow-up of 14.1 months in the phase 1/2 MajesTEC-1 trial, Teclistamab shrank tumors in 63% of 165 heavily pretreated patients who had received at least three, and a median of five, prior lines of therapy. A complete response or better was seen in 39.4% of patients. The patients went a median 11.3 months without disease progression, and they lived for a median 18.3 months.

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Forum Ematologico: I 10 migliori progressi nel mieloma multiplo dell’ultimo decennio

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FORUM EMATOLOGICO: I PROGRESSI NELLA TERAPIA DEL MIELOMA MULTIPLO / 1

Il Forum Ematologico 2023-2024 darà ampio spazio agli avanzamenti terapeutici nel mieloma multiplo, dedicando 2 sessioni:

A) Mieloma multiplo: profili di pazienti e prime linee di trattamento

B) Mieloma multiplo: profili del paziente refrattario / ricaduto e trattamento

I 10 MIGLIORI PROGRESSI NEL MIELOMA MULTIPLO DELL’ULTIMO DECENNIO: LA FASE INIZIALE

Le opzioni di trattamento si sono ampiamente ampliate per i pazienti con mieloma multiplo

negli ultimi anni, ottenendo risultati significativamente migliori per questi pazienti.

Due decenni fa, la sopravvivenza mediana era di circa 3 anni, e ora va da 8 a 10 anni — e può essere anche più lunga per molti pazienti.

La ragione ? Una grande influenza è stata esercitata dalla combinazione di classi di farmaci come inibitori del proteasoma, farmaci immunomodulatori ( IMiD ) e anticorpi monoclonali per i pazienti di nuova diagnosi e quelli con mieloma multiplo recidivante / refrattario.

Nel 2021 si sono verificati circa 34.910 nuovi casi di mieloma, pari all’1.8% di tutti i nuovi casi di cancro, con circa 12.410 persone sono morte di mieloma.

I tassi di mortalità sono leggermente diminuiti nell’ultimo decennio, da 3.4 per 100.000 nel 2012 a 3.0 per 100.000 nel 2019.

Nell’ultimo decennio, l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato 13 nuovi agenti e 29 trattamenti per il mieloma multiplo, che hanno trasformato il paradigma del trattamento per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e recidivante / refrattario.

Il punto di partenza

Negli anni ’80, i medici facevano affidamento sulla chemioterapia ad alte dosi e sul trapianto di cellule staminali autologhe ( ASCT ) dal midollo osseo. Negli anni ’90, il trattamento includeva la terapia ad alte dosi e il sangue periferico come fonte di trapianto di cellule staminali.

Entro la fine degli anni ’90 e la prima decade del 2000, gli IMiD e i farmaci inibitori del proteosoma furono approvati per l’uso nel mieloma multiplo.

Intorno al 2012, la Lenalidomide ( Revlimid ) e il Desametasone ( regime Rd ), seguiti da trapianto ASCT, sono diventati un’opzione di trattamento standard.

I pazienti ad alto rischio intermedio potevano ricevere una terapia di induzione a base di Bortezomib ( Velcade ), seguita da trapianto ASCT, con mantenimento a base di Bortezomib.

I pazienti non-idonei per il trapianto ASCT potevano ricevere il regime Lenalidomide e Desametasone per malattia a rischio standard o un trattamento a base di Bortezomib per malattia a rischio intermedio o alto.

Il grande dibattito in quel momento era: ” è positivo combinare i due agenti più attivi o o è preferibile sequenziare gli agenti in modo da preservare o salvare i trattamenti per il dopo ? “

Questi pazienti possono aver sperimentato un aumento dei tassi di sopravvivenza dal trattamento, ma quasi tutti avrebbero avuto una ricaduta.

A) Kenneth C. Anderson, Dana-Farber Cancer Institute & Harvard Medical School, Boston, Massachusetts ( USA );

B) Sagar Lonial, Emory University School of Medicine in Atlanta, Georgia ( usa )

Fonte: Targeted Therapies in Oncology, 2022, Volume 11, Issue 4

Forum Ematologico – Novità nella terapia del mieloma multiplo refrattario – recidivato: Teclistamab

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Anticorpi bispecifici diretti contro BCMA e CD3 per il mieloma multiplo: Teclistamab

Teclistamab è un anticorpo bispecifico sperimentale che reindirizza le cellule T, e ha come bersaglio sia BCMA che CD3.

Il BCMA ( antigene di maturazione delle cellule B ) è espresso ad alti livelli sulle cellule di mieloma multiplo.

Teclistamab reindirizza le cellule T positive al CD3 verso le cellule di mieloma che esprimono BCMA inducendo l’eliminazione delle cellule tumorali.

Teclistamab è in fase di sperimentazione sia in monoterapia che in combinazione.

Nel 2020 l’EMA ( European Medicines Agency ) e la FDA ( Food and Drug Administration ) hanno concesso a Teclistamab la designazione di farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo.

A gennaio 2021 Teclistamab ha ottenuto la designazione PRIME ( PRIority MEdicines ), da parte dell’EMA. La designazione PRIME velocizza l’iter di approvazione condizionale del farmaco.

A giugno 2021 Teclistamab ha poi ottenuto la designazione Breakthrough Therapy ( BTD ) da parte della Agenzia statunitense FDA. La FDA conferisce la designazione BTD per velocizzare lo sviluppo e la revisione normativa di un farmaco sperimentale volto a trattare una malattia grave o mortale. Si basa su prove cliniche preliminari del fatto che il farmaco garantisca un miglioramento sostanziale rispetto alla terapia standard in almeno un endpoint clinico significativo.

A dicembre 2021, l’EMA ha concesso a Teclistamab la procedura accelerata, con riduzione dei tempi di revisione della richiesta di AIC da parte del Comitato per i Medicinali per Uso Umano ( CHMP ). La procedura accelerata viene concessa quando un farmaco rappresenta un’innovazione terapeutica di interesse per la salute pubblica.

La richiesta all’EMA è sostenuta dallo studio multicentrico in aperto MajesTEC-1, che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di Teclistamab negli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.

Gli ultimi risultati dello studio MajesTEC-1 sono stati presentati al congresso ASH 2021.

I dati di efficacia, valutati sulla base dei criteri IMWG, sono stati: tasso di risposta complessivo ( ORR ), risposta parziale molto buona ( VGPR ), risposta completa ( CR ).

I dati di sicurezza valutati come indicatori di sicurezza e di tollerabilità sono stati: tossicità dose limitante; numero di partecipanti che ha riscontrato eventi avversi.

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Mieloma multiplo: Aggiornamenti da International Myeloma Workshop 2021

Mieloma multiplo - Sara Bringhen

MIELOMA MULTIPLO: AGGIORNAMENTI DA INTERNATIONAL MYELOMA WORKSHOP 2021

Sara Bringhen – SSD Clinical Trial in Onco-Ematologia e Mieloma multiplo – Dipartimento di Oncologia – AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

LINK VIDEO: https://medvideo.it/video/15

 

 

Nuove terapie per il mieloma multiplo: Isatuximab un anticorpo monoclonale diretto contro CD38

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Mieloma multiplo: terapia a base di Isatuximab + Pomalidomide + Desametasone

• L’approvazione europea di Sarclisa, il cui principio attivo è Isatuximab, si basa sui dati dello studio clinico randomizzato di fase 3 ICARIA-MM, il primo ad aver valutato un anticorpo anti-CD38 in combinazione con Pomalidomide e Desametasone ( regime Pom-Dex )

• Isatuximab in combinazione con Pom-Dex ha ridotto significativamente il rischio di

progressione di malattia o di morte, rispetto al solo trattamento con Pom-Dex

• Il mieloma multiplo è la seconda neoplasia ematologica per diffusione, con circa

40.000 nuovi casi ogni anno in Europa

“Ogni volta che il mieloma multiplo recidiva oppure diventa resistente al trattamento, diventa sempre più difficile da trattare e la prognosi per i pazienti peggiora significativamente,” commenta Sara Bringhen, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e principal investigator degli studi clinici con Isatuximab in Italia. “ Nello studio clinico ICARIA-MM, che in Italia ha coinvolto 8 centri e 24 pazienti, la terapia di associazione con Isatuximab ha dimostrato un beneficio

terapeutico consistente in tutti sottogruppi di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario. Isatuximab rappresenta, quindi, una nuova importante opzione di trattamento e ha il potenziale per diventare il nuovo standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario.”

Letteratura


Mieloma multiplo recidivato già trattato con una precedente terapia: approvazione di Sarclisa con Carfilzomib e Desametasone nell’Unione Europea

La Commissione europea ha approvato una nuova indicazione per Sarclisa, il cui principio attivo è Isatuximab, in combinazione con Carfilzomib e Desametasone ( regime Kd ), per il trattamento dei pazie … leggi

Isatuximab associato a Pomalidomide e Desametasone riduce del 40% il rischio di progressione o morte nei pazienti con mieloma multiplo recidivato / refrattario rispetto al solo trattamento con Pomalidomide e Desametasone

Uno studio randomizzato di fase III ha valutato l’aggiunta di un anticorpo monoclonale anti-CD38, Isatuximab, a Pomalidomide e Desametasone dimostrando un prolungamento della sopravvivenza libera da p … leggi

 

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