Mieloma multiplo: i bisogni insoddisfatti e le nuove terapie immuno-mediate

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Quali bisogni insoddisfatti per il mieloma multiplo ?

Ci sono molte domande che devono ancora avere risposta: qual è la gestione ottimale dei pazienti ad alto rischio ? Come gestire i pazienti con fragilità significativa ? Per quanto tempo è necessario continuare il trattamento ? Quando impiegare le immunoterapie, in particolare le terapie con cellule CAR-T e gli anticorpi bispecifici ? I pazienti affetti da mieloma continuano ad avere ricadute, quali sono i meccanismi di resistenza ?

What unmet needs still exist in the multiple myeloma space as a whole ?

There are a lot of questions that still need to be asked: What is the optimal management of high-risk patients ? How do we approach patients with significant frailty ? How long do we need to continue treatment ? Where exactly do we place these immunotherapies, especially the CAR T-cell therapies and bispecifics, with a view of bringing them closer to the earlier stages of the disease ? Patients with myeloma continue to relapse, so we need to understand the mechanisms of resistance better, and a lot more needs to be learned about the biology of the disease as a whole

Aggiornamenti sulle nuove classi di terapie immuno-mirate

Elranatamab, un anticorpo bispecifico mirato a BCMA

Gli anticorpi bispecifici sembrano essere una classe di farmaci molto promettente. Promettenti sono i dati per Elranatamab, un anticorpo bispecifico mirato a BCMA, in una popolazione di pazienti pesantemente pretrattati con una mediana di 5 precedenti linee di terapia [ MagnetisMM-1 ]. Quasi l’80% di questi pazienti era refrattario di tripla classe, e i tassi di risposta erano compresi tra il 50% e il 60%, a seconda dei sottogruppi di pazienti esaminati. Nel sottogruppo di pazienti che erano stati precedentemente esposti allo stesso agente, sembra mantenere l’efficacia, anche se a un livello leggermente inferiore. La tossicità era quella prevista, con il 60-70% dei pazienti con sindrome da rilascio di citochine, nella maggior parte di grado 1 o 2. E’ stata osservata una certa tossicità ematologica, in particolare neutropenia e trombocitopenia. Non c’era tossicità neurologica significativa, ma in tutti i bispecifici, è stato riscontrato un segnale per un aumento del rischio di infezione che deve essere meglio delineato.

Talquetamab, un anticorpo bispecifico mirato a GPRC5D

Data l’esistenza di diversi agenti mirati anti-BCMA, c’è molto interesse nell’esplorare bersagli alternativi. Sono stati presentati i dati aggiornati dallo studio MonumenTAL-1 riguardante Talquetamab, un farmaco di Janssen, che è un anticorpo bispecifico mirato a GPRC5D, che ha esaminato un’ampia coorte di pazienti con malattia refrattaria, prevalentemente, a tripla classe, e anche pazienti che hanno visto più linee di terapia. Talquetamab sembra essere piuttosto attivo, con un tasso di risposta quasi del 50-60% e anche una durata della risposta abbastanza ragionevole in questa popolazione di pazienti.

Modakafusp alfa, una proteina di fusione anticorpo anti-CD38 e Interferone alfa-2b

In termini di altre terapie, sono stati presentati i dati di uno studio su Modakafusp alfa, che è un anticorpo monoclonale anti-CD38 legato a Interferone alfa-2b, in una popolazione di pazienti molto pesantemente pretrattata. Ci sono stati tassi di risposta di circa il 40% al 50%, specialmente quando si osservano sottogruppi di pazienti che non erano stati precedentemente esposti ad alcuni degli agenti più recenti, e la tossicità è apparsa essere prevalentemente ematologica.

What updates have there been in newer classes of immune-targeted therapies ?

Bispecific antibodies seem to be a very promising class of drugs. Data for Elranatamab, which is a BCMA-targeted bispecific antibody, in a heavily pretreated patient population with a median of 5 prior lines of therapy [ MagnetisMM-1 ] were presented. Nearly 80% of these patients were triple-class refractory, and the response rates were 50% to 60%, depending on the subgroups of patients they’re looking at. In the subgroup of patients who have previously been exposed to the same targeted agent, it appears to retain efficacy, albeit at a slightly lower level. The toxicity was as predicted, with 60% to 70% of patients with cytokine release syndrome. Most of them had grade 1 or 2. There was some hematological toxicity, particularly neutropenia and thrombocytopenia. There was no significant neurological toxicity, but across all bispecifics, a signal for increased risk of infection was seen.

Given that there’s a plethora of anti-BCMA targeted agents, there’s a lot of interest in exploring alternate targets. Updated data from the MonumenTAL-1 trial of Talquetamab, which is an GPRC5D-targeted bispecific, looking at a large cohort of patients with triple-class refractory disease predominantly, and also patients who have seen multiple lines of therapy. The drug seems to be quite active, with almost a 50% to 60% response rate and also a pretty reasonable durability of response given this patient population.

In terms of other therapeutics, data from a trial of Modakafusp alfa, which is an anti-CD38 targeted monoclonal antibody bound to an attenuated Interferon, in a very heavily pretreated patient population, were presented. There were response rates of about 40% to 50%, especially when you look at subgroups of patients who have previously not been exposed to some of the newer agents, and toxicity appeared to be predominantly hematologic.

Source: ASH ( American Society of Hematology ) Meeting, 2022

 

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Farmaci per il Mieloma multiplo

AMGEN: Kyprolis ( Carfilzomib )

BMS / CELGENE: Abecma ( Ide-Cel ) [ Terapia CAR-T anti-BCMA ]; Pomalyst ( Pomalidomide )

GSK: Blenrep ( Belantamab mafoditin )

JANSSEN: Carvykti ( Cilta-Cel; terapia CAR-T anti-BCMA ); Tecvayli ( Teclistamab, anticorpo bispecifico BCMAxCD3 ); Darzalex ( Daratumumab ) & Darzalex Faspro ( Daratumumab sottocutaneo ); Velcade ( Bortezomib )

MENARINI: Nexpovio ( Selinexor )

PFIZER: Elranatamab ( non in commercio )

SANOFI: Sarclisa ( Isatuximab; anticorpo anti-CD38 )

TAKEDA: Ninlaro ( Ixazomib )

Mieloma multiplo esposto a tripla classe: Ide-cel aumenta la sopravvivenza libera da progressione rispetto alle terapie standard

 

BristolMyersSquibb

Mieloma multiplo: sulla base dei risultati di KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel è la prima e unica terapia CAR-T a dimostrare di essere superiore rispetto ai regimi standard nel mieloma multiplo recidivato e refrattario esposto a tripla classe in uno studio di fase 3 randomizzato e controllato

Nelle prime linee di trattamento per il mieloma multiplo, vengono spesso utilizzati regimi costituiti da agenti immunomodulatori, inibitori del proteasoma e anticorpi monoclonali anti-CD38 per la gestione della malattia. Tuttavia, in molti pazienti esposti alla tripla classe, il mieloma multiplo può recidivare o diventare refrattario. Sono necessarie nuove opzioni di trattamento.

I risultati dello studio KarMMa-3 con Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ) hanno chiaramente dimostrato il vantaggio di un uso precoce di una terapia con cellule CAR T nel fornire una più lunga sopravvivenza libera da progressione per i pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario rispetto agli attuale regimi standard.

Secondo Sergio Giralt, Memorial Sloan Kettering Cancer Center ( New York; Stati Uniti ), per i pazienti con mieloma multiplo recidivante esposti a tripla classe, la sopravvivenza libera da progressione mediana è di soli 4.6 mesi e non esiste un approccio terapeutico standard stabilito che fornisca risposte durature. Nello studio KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel ha mostrato efficacia in una popolazione con malattia storicamente difficile da trattare, con un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e risposte profonde e durature.

Questi risultati di KarMMa-3 introducono il potenziale per questa terapia con cellule CAR T anti-BCMA di diventare uno standard di cura nelle prime fasi del trattamento per il mieloma multiplo recidivato e refrattario.

Abecma è una terapia con cellule CAR T diretta contro l’antigene BCMA

 

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ENGLISH VERSION

In earlier lines of treatment for multiple myeloma, regimens consisting of immunomodulatory agents, proteasome inhibitors, and anti-CD38 monoclonal antibodies are often used to help manage the disease. However, in many patients who are triple-class exposed, multiple myeloma can relapse or become refractory. New treatment options are needed.

Results from the KarMMa-3 study with Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ) have clearly demonstrated the benefit of earlier use of a CAR T cell therapy in providing the longest progression-free survival for patients with relapsed and refractory multiple myeloma compared to current standard regimens.

According to Sergio Giralt, Memorial Sloan Kettering Cancer Center ( New York; U.S. ),

for relapsing triple-class exposed multiple myeloma patients, median progression-free survival is just 4.6 months and there is no established standard treatment approach that provides durable responses. In KarMMa-3 study, Idecabtagene vicleucel has shown efficacy among a population with historically difficult-to-treat disease, with a significant improvement in progression-free survival and deep and lasting responses.

These results from KarMMa-3 introduce the potential for this anti-BCMA CAR T cell therapy to become a standard of care earlier in the treatment course for relapsed and refractory multiple myeloma.

Abecma, a first-in-class anti-BCMA CAR T cell therapy that has shown clear clinical benefit across lines of therapy for patients with triple-class exposed relapsed and refractory multiple myeloma to provide the best chance for lasting disease control.

Based on results from KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel is the first and only chimeric antigen receptor ( CAR ) T cell therapy to demonstrate superiority over standard regimens in triple-class exposed relapsed and refractory multiple myeloma in a randomized, controlled phase 3 trial.

KARMMA-3: KEY POINTS / PUNTI CHIAVE

Ide-cel ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto ai regimi standard.

La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 13,3 vs 4,4 mesi.

 

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Mieloma multiplo: il dramma del musicista Giovanni Allevi. Ossa fratturate per sempre

 

Mieloma multiplo Vertebre

Giovanni Allevi: ” Ossa fratturate per sempre, mi chiedo cosa significhi combattere ” Il musicista ha aggiornato i fan sulle sue condizioni, lasciandosi andare allo sconforto

Giovanni Allevi è tornato ad aggiornare i fan sulla sua malattia, un mieloma multiplo che gli è stato diagnosticato lo scorso giugno. In questi mesi il compositore 53enne ha raccontato senza filtri la malattia, tra speranza e dolori, e nell’ultimo sfogo social ha lasciato trasparire tutto il suo sconforto:

Giovanni Allevi: “Non sto bene” In tutti questi mesi il compositore ha tenuto costantemente informati i suoi follower, che sono stati con lui sin dall’inizio della battaglia e con le loro parole d’affetto gli hanno dato la forza di andare avanti. Dopo mesi di terapia, Allevi ha ammesso via social di essere stanco e molto provato: ” Come sto ? In tanti me lo chiedete. Non bene, è forse il periodo più difficile della mia vita. Ma le terapie stanno facendo il loro lavoro. Grazie a tutti per le manifestazioni di affetto “

“Mi chiedo cosa significhi combattere” Il dolore pare avere preso il sopravvento e il musicista non nega di aver momenti di grande sconforto: ” Il mieloma mi ha lasciato fratture ossee in diverse parti del corpo – prosegue Allevi con la sua consueta schiettezza –, in particolare le vertebre, alcune delle quali sono inoperabili e forse rimarranno doloranti per sempre. E allora mi chiedo cosa significhi combattere”.

Nonostante la malattia gli abbia tolto le capacità di suonare, Allevi continua a lasciarsi ispirare dalla sua musa: ” Le mie mani ora tremano per i farmaci, ma una musica nuova invade la mia mente in modo impetuoso e io non ne perdo una nota. Ora è dolce, ora folle e incomprensibile, sognante e riflessiva, metafisica. Non vedo l’ora di farvela ascoltare “. La sua carriera, quindi, non si ferma e in occasione di San Valentino è uscito ” Love Collection – Special Edition “, un album che contiene i suoi brani d’amore più famosi.

Fonte: TGCOM24, 2023

LINK: Giovanni Anelli su Wikipedia

 

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Forum Ematologico – L’impiego delle CAR-T dirette contro BCMA nel mieloma multiplo sarà elevato nel prossimo futuro; J&J & Legend puntano sul manufacturing

Janssen OncologyJ&J & Legend, verrà raddoppiato l’investimento nella produzione di CAR-T; si attende un più ampio impiego di Carvykti nel mieloma multiplo

Problemi produttivi hanno limitato la fornitura da parte di Legend Biotech e Johnson & Johnson della terapia CAR-T Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel ) a pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattati. Poiché la terapia CAR-T mira a un trattamento precoce e a mercati più ampi, è stato deciso di raddoppiare la produzione.

J&J e Legend raddoppieranno gli investimenti nel loro stabilimento di produzione di Raritan, nel New Jersey ( Stati Uniti ), investendo 500 milioni di dollari, ha comunicato il CEO di Legend Ying Huang.

Il sito di produzione di Raritan attualmente produce Carvykti per gli Stati Uniti

Insieme a un’altra fabbrica in costruzione a Gent, in Belgio, J&J e Legend nei prossimi anni “saranno in grado di avere una capacità che soddisfi il picco di vendite di oltre 5 miliardi di dollari previsto da J&J “, ha affermato Huang.

Con Carvykti, J&J e Legend si trovano ora in un ” ambiente limitato dall’offerta ” guidato da due fattori, ha spiegato Huang. Uno è una carenza nel settore dei vettori lentivirali, che sono componenti costosi utilizzati per introdurre il costrutto CAR. L’altro fattore è la capacità di progettare e coltivare cellule T terapeutiche.

L’annuncio è arrivato settimane dopo che il rivale di Carvykti, Abecma di Bristol Myers Squibb ( BMS ) e di 2seventy bio, ha mostrato risultati positivi in uno studio di fase 3 nei pazienti con mieloma multiplo dopo fallimento di 2-4 linee precedenti di terapia. I dati di KarMMa-3 potrebbero potenzialmente spostare Abecma in terza linea, mentre sia Abecma che Carvykti sono attualmente approvati solo come trattamenti di quinta linea.

Sia Abecma sia Carvykti sono diretti contro la proteina BCMA.

Fonte: FiercePharma

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Forum Ematologico – La quadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi. Un nuovo paradigma

BMSQuadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi: Elotuzumab ( Empliciti ) più Carfilzomib ( Kyprolis ), Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone

Secondo Dickran Kazandjian e Ola Landgren del Sylvester Comprehensive Cancer Center – University of Miami ( Stati Uniti ): Indipendentemente da ciò che riserva il futuro per le combinazioni a base di Elotuzumab, il nuovo paradigma di trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi incorporerà regimi a quattro farmaci basati su anticorpi

La quadripletta a base di Elotuzumab produce risposte durature nel mieloma multiplo di nuova diagnosi

Risposta completa rigorosa e/o tasso di negatività MRD ( malattia minima residua ) del 58% riportato dopo il ciclo di trattamento 8.

Il tasso di negatività MRD è aumentato al 70% entro la fine dello studio.

Secondo i risultati dello studio di fase 2, una quadripletta comprendente l’anticorpo monoclonale Elotuzumab più Carfilzomib settimanale, Lenalidomide e Desametasone ha conferito un tasso stimato di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 3 anni del 72% tra i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

Fonte: JAMA Oncology 2022

 

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Storia dell’Ematologia: gli IMiD, Agenti immunomodulanti di Celgene

Celgene

IMiD, Agenti immunomodulanti

Gli agenti IMiD ( ImmunoModulatory imide Drugs ) sono piccole molecole sviluppati da Celgene. Si tratta di composti disponibili per via orale per il trattamento di alcuni tumori ematologici.

Si ipotizza che gli agenti IMiD agiscano tramite meccanismi di azione multipli. Hanno dimostrato di aumentare l’attivazione e la proliferazione delle cellule T e la proliferazione della proteina IL-2 e l’attività delle cellule T CD8+ effettrici.

Gli agenti IMiD hanno dimostrato inoltre di influire sulla stimolazione e sull’espressione delle cellule Natural Killer ( NK ), agendo sia dall’interno dell’ambiente cellulare, per stimolare il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali, sia attaccando direttamente queste ultime.

Oltre alle proprietà immunomodulanti, si ipotizza che gli agenti IMiD presentino un’attività antitumorale e antiangiogenica. Il portafoglio di agenti IMiD di Celgene è diventato un fattore fondamentale nella ricerca sul mieloma multiplo, con un numero sempre crescente di studi su questi composti come elementi di combinazione in diverse contestualizzazioni della malattia.

DAL TALIDOMIDE ALLA LENALIDOMIDE E ALLA POMALIDOMIDE

Il Talidomide, sviluppato dalla società tedesca Grünenthal, entrò sul mercato europeo alla fine degli anni ’50 come una sorta di farmaco miracoloso.

All’epoca, il Talidomide veniva prescritto come sedativo e come trattamento per l’asma, l’ipertensione e l’emicrania, tra le altre condizioni. È stato anche commercializzato nelle donne in gravidanza per curare la nausea mattutina.

Era considerato così sicuro che in Germania era disponibile senza prescrizione medica.

Ma solo pochi anni dopo è diventato chiaro che questo farmaco miracoloso era, in realtà, estremamente pericoloso. Si è scoperto che il Talidomide causa gravi difetti alla nascita. Migliaia di bambini sono nati in Europa con arti simili a pinne.

Il Talidomide fu ritirato dal mercato in Europa e altrove, e non è mai stato approvato per la vendita dalla Agenzia regolatoria FDA negli Stati Uniti.

Il farmaco è stato relegato per decenni nei libri di testo come un ammonimento sulla regolamentazione lassista dei farmaci, e non molto altro.

Poi, all’inizio degli anni ’90, i ricercatori che lavoravano sull’AIDS scoprirono che il Talidomide era in grado di potenziare una parte del sistema immunitario, sulla base di un precedente lavoro che aveva mostrato un ruolo del Talidomide nella lebbra.

Vedendo il potenziale commerciale, Celgene mostrò interesse per il Talidomide, brevettandolo con il nome di Thalomid Celgene.

Nel 1998 Celgene ottenne dalla FDA l’approvazione di Thalidomid come trattamento per la lebbra.

Alcuni anni dopo l’arrivo sul mercato di Thalomid, Celgene modificò la molecola togliendo un atomo di ossigeno e aggiungendo un atomo di azoto, creando un nuovo gruppo amminico. L’azienda chiamò il nuovo farmaco Revlimid, e il principio attivo Lenalidomide.

Nel 2006, Celgene fu abile ad espandere il mercato del Thalomid – e successivamente del Revlimid – ottenendo l’approvazione come “farmaco orfano” per promuoverlo come uno dei pochi farmaci in grado di rallentare il progresso del mieloma multiplo.

La designazione di farmaco orfano conferì alla società incentivi fiscali speciali e diritti esclusivi sul mercato per Thalomid per 7 anni.

ENGLISH VERSION

Thalomid is Celgene’s brand name for Thalidomide, which hit the market in Europe in the late 1950s as a sort of miracle drug.

Back then, Thalidomide was prescribed as a sedative and as a treatment for asthma, hypertension and migraines, among other conditions. It was also marketed to pregnant women to treat morning sickness. It was considered so safe that in Germany, it was available without a prescription.

But just a few years later it became clear this wonder drug was, in reality, wildly dangerous. It turned out to cause severe birth defects. Thousands of babies were born in Europe with flipper-like limbs.

Thalidomide was pulled off the market in Europe and elsewhere and was never approved for sale by the FDA in the United States. The drug was relegated for decades to textbooks as a cautionary tale about lax drug regulation and not much more.

Then, in the early 1990s, AIDS researchers found that Thalidomide boosted a part of the immune system, based on earlier work that suggested a role for Thalidomide in leprosy.

Seeing commercial potential, Celgene pulled Thalidomide out of the pharmaceutical dustbin and dubbed it Thalomid. It got approval from the FDA in 1998 as a treatment for leprosy.

A few years after Thalomid hit the market, Celgene altered it a bit by removing an oxygen atom and adding a nitrogen atom, creating a new amino group. The company called the new drug Revlimid ( Lenalidomide ).

In 2006, Celgene was able to expand the market for Thalomid — and later Revlimid — by winning “orphan drug” approval to sell it as one of the only drugs that could slow the progress of multiple myeloma. The orphan drug designation gave the company special tax incentives and exclusive rights to the market Thalomid for seven years. ( Source: NPR )

REVLIMID ( Lenalidomide )

Revlimid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

a) Mieloma multiplo – Revlimid come monoterapia è indicato per la terapia di mantenimento dei pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali. Revlimid in regime terapeutico di associazione con Desametasone, o Bortezomib e Desametasone, o Melfalan e Prednisone è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con

mieloma multiplo non precedentemente trattato che non sono eleggibili al trapianto. Revlimid, in associazione con Desametasone, è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia.

b) Sindromi mielodisplastiche – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche ( MDS ) a rischio basso o intermedio-1, associate ad anomalia citogenetica da delezione isolata del 5q, quando altre opzioni terapeutiche sono insufficienti o inadeguate.

c) Linfoma mantellare – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario

d) Linfoma follicolare – Revlimid in associazione con Rituximab ( anticorpo anti-CD20 ) è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma follicolare ( grado 1-3a ) precedentemente trattato.

IMNOVID ( Pomalidomide )

Imnovid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

Mieloma multiplo

a) Imnovid, in associazione con Bortezomib e Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia comprendente Lenalidomide.

b) Imnovid, in associazione con Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, sottoposti ad almeno due precedenti terapie, comprendenti sia Lenalidomide che Bortezomib, e con dimostrata progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Celgene è stata acquistata da BMS nel 2019. Nel luglio 2022 BMS ha completato la fusione con Celgene. La fusione per incorporazione tra le due aziende ha dato vita a una tra la pipeline più ampie e diversificate nel mondo farmaceutico

BMS

 

 

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Forum Ematologico – Approvato il primo anticorpo bispecifico per il mieloma multiplo: Tecvayli

Janssen Oncology

La prima approvazione mondiale per Tecvayli a base di Teclistamab con l’autorizzazione della Commissione Europea del primo anticorpo bispecifico per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo

Teclistamab, una terapia somministrata per via sottocutanea, ha indotto risposte rapide e profonde nei pazienti esposti di tripla classe con mieloma multiplo recidivante e refrattario

” Questa prima approvazione per Teclistamab a livello mondiale segna progressi significativi per i pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario “

Teclistamab agisce reindirizzando le cellule T CD3-positive alle cellule del mieloma che esprimono BCMA per uccidere le cellule tumorali.

Dopo un follow-up mediano di 14.1 mesi nello studio di fase 1/2 MajesTEC-1, Teclistamab ha ridotto i tumori nel 63% dei 165 pazienti pesantemente pretrattati che avevano ricevuto almeno tre, e una mediana di cinque, precedenti linee di terapia. Una risposta completa o migliore è stata osservata nel 39.4% dei pazienti. I pazienti sono presentato in media 11.3 mesi senza progressione della malattia e hanno vissuto per una mediana di 18.3 mesi.

Janssen Marks First Approval Worldwide for Tecvayli with EC Authorisation of First-in-Class Bispecific Antibody for the Treatment of Patients with Multiple Myeloma

Teclistamab ( Tecvayli ), an off-the-shelf subcutaneously administered therapy, induced deep and rapid responses in triple-class exposed patients with relapsed and refractory multiple myeloma

“ This first approval for Teclistamab worldwide marks significant progress for patients with relapsed and refractory multiple myeloma ”

Teclistamab works by redirecting CD3-positive T cells to myeloma cells that express BCMA to kill off the cancer cells.

After a median follow-up of 14.1 months in the phase 1/2 MajesTEC-1 trial, Teclistamab shrank tumors in 63% of 165 heavily pretreated patients who had received at least three, and a median of five, prior lines of therapy. A complete response or better was seen in 39.4% of patients. The patients went a median 11.3 months without disease progression, and they lived for a median 18.3 months.

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Forum Ematologico – Mieloma multiplo: l’uso precoce dei farmaci innovativi potrebbe produrre migliori risposte

Mieloma Farmaci

L’uso precoce delle nuove terapie nel mieloma multiplo potrebbe ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali nel microambiente del midollo osseo

Nel mieloma multiplo il microambiente del tumore nella fase iniziale della malattia gioca un ruolo fondamentale nella sopravvivenza delle cellule del mieloma.

L’uso di nuovi agenti all’inizio del trattamento del mieloma multiplo può aumentare l’efficacia dei farmaci prendendo di mira il microambiente del midollo osseo ( BMME ), dando ai pazienti un vantaggio prima che sviluppino resistenza alla terapia.

Tuttavia, i più nuovi farmaci e combinazioni di norma vengono somministrate a pazienti già pretrattati.

Nelle fasi tardive il sistema immunitario del paziente potrebbe essere già troppo compromesso perché i trattamenti siano pienamente efficaci.

ENGLISH VERSION

Early Use of Novel Therapies in Multiple Myeloma Could Target Bone Marrow Microenvironment

Using novel agents early on in the treatment of multiple myeloma may boost the drugs’ effectiveness by targeting the bone marrow microenvironment ( BMME ), giving patients an edge before they develop resistance to therapy.

Researchers from the Medical University of Graz, Austria, explained how multiple myeloma emerges from earlier clinical phases and the tumor’s microenvironment in the early course of the disease plays a critical role in the survival of myeloma cells.

Thus, they argue, “ therapeutic interventions targeting the BMME are a novel and successful strategy for myeloma care.” However, the newest, most powerful drugs and combinations may not be given until later in the course of the disease, “when most patients are already pretreated.”

In later stages, the patient’s immune system may already be too compromised for treatments to be fully effective.

Source / Fonte: International Journal of Molecular Sciences, 2022

 

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Forum Ematologico – Novità nella terapia del mieloma multiplo refrattario – recidivato: Teclistamab

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Anticorpi bispecifici diretti contro BCMA e CD3 per il mieloma multiplo: Teclistamab

Teclistamab è un anticorpo bispecifico sperimentale che reindirizza le cellule T, e ha come bersaglio sia BCMA che CD3.

Il BCMA ( antigene di maturazione delle cellule B ) è espresso ad alti livelli sulle cellule di mieloma multiplo.

Teclistamab reindirizza le cellule T positive al CD3 verso le cellule di mieloma che esprimono BCMA inducendo l’eliminazione delle cellule tumorali.

Teclistamab è in fase di sperimentazione sia in monoterapia che in combinazione.

Nel 2020 l’EMA ( European Medicines Agency ) e la FDA ( Food and Drug Administration ) hanno concesso a Teclistamab la designazione di farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo.

A gennaio 2021 Teclistamab ha ottenuto la designazione PRIME ( PRIority MEdicines ), da parte dell’EMA. La designazione PRIME velocizza l’iter di approvazione condizionale del farmaco.

A giugno 2021 Teclistamab ha poi ottenuto la designazione Breakthrough Therapy ( BTD ) da parte della Agenzia statunitense FDA. La FDA conferisce la designazione BTD per velocizzare lo sviluppo e la revisione normativa di un farmaco sperimentale volto a trattare una malattia grave o mortale. Si basa su prove cliniche preliminari del fatto che il farmaco garantisca un miglioramento sostanziale rispetto alla terapia standard in almeno un endpoint clinico significativo.

A dicembre 2021, l’EMA ha concesso a Teclistamab la procedura accelerata, con riduzione dei tempi di revisione della richiesta di AIC da parte del Comitato per i Medicinali per Uso Umano ( CHMP ). La procedura accelerata viene concessa quando un farmaco rappresenta un’innovazione terapeutica di interesse per la salute pubblica.

La richiesta all’EMA è sostenuta dallo studio multicentrico in aperto MajesTEC-1, che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di Teclistamab negli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.

Gli ultimi risultati dello studio MajesTEC-1 sono stati presentati al congresso ASH 2021.

I dati di efficacia, valutati sulla base dei criteri IMWG, sono stati: tasso di risposta complessivo ( ORR ), risposta parziale molto buona ( VGPR ), risposta completa ( CR ).

I dati di sicurezza valutati come indicatori di sicurezza e di tollerabilità sono stati: tossicità dose limitante; numero di partecipanti che ha riscontrato eventi avversi.

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