Aveva ragione lui

max

Ricordate quando quel fenomeno parastatale di Adani  polemizzò con Allegri su Sky? Era il 27 aprile del 2019. Era appena finita Inter-Juventus  e Allegri si presentò a Sky. Adani iniziò la tiritera: “Bebebe la Juve gioca male, bebebe il dominio, bebbebe con gli uomini che ha..” e ne scaturì una lite con il mister livornese. Il quale comunque, sbagliò anche lui, perché lo sai già che in un paese di 60 milioni di CT, ci sarà sempre qualcuno che ti critica. Certo, se a criticarti è uno come Adani, che può allenare giusto un clistere, la rabbia magari ti sale in corpo, ma se accetti i soldi di Sky, devi accettare anche queste situazioni.

Non è questo su cui ci vogliamo concentrare però.

Allora il buon Max fece capire, neanche velatamente, due cose. La prima è che a lui la società aveva chiesto prima di tutto di vincere, non di fare il bel gioco e lui ha obbedito agli ordini in maniera esemplare. La seconda è che, con gli uomini che aveva a disposizione, fare bel calcio era dura.

Non venne ascoltato, soprattutto dalla sua dirigenza, che infatti preferì prendere un’altra strada, quella di Sarri, un allenatore per caratteristiche a lui differente, pensando che quest’ultimo invece, senza cambiare uomini, sarebbe riuscito ad unire vittorie e spettacolo.

Inoltre Allegri, è risaputo, per continuare a guidare la Vecchia Signora, voleva cambiare qualche calciatore, perché aveva capito che difficilmente con questi uomini ci si poteva aspettare migliorie.

E’ trascorso un anno e la Juve ha riconquistato lo scudetto (con più fatica rispetto all’anno precedente), in Champions è uscita agli ottavi e il bel gioco beh, si è visto poco (o meno di quello che ci si attendeva). Noi non diamo colpa di questo a Sarri, le sue sono colpe relative, come abbiamo scritto nel post precedente: le colpe vanno cercate altrove. Una cosa però è indiscutibile: Max Allegri aveva ragione!

Dunque torniamo ad un nostro concetto, più volte ribadito: un allenatore che ha tutti i giorni i suoi calciatori sotto gli occhi, che ne conosce i pregi, le debolezze, i tic, ne saprà o no qualcosa in più di uno che è al bar, dietro ad una tastiera, in uno studio televisivo a pontificare senza aver mai provato ad allenare?

Per questo, in molti dovrebbero chiedere scusa al tecnico toscano. Dagli #Allegriout ai #fenomeniparastataliin.

La Serie A da zero a dieci-24°giornata

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Ecco puntuali i nostri voti alla ventiquattresima giornata di campionato. C’è  una novità; per la prima volta abbiamo due 10 e per la prima volta non abbiamo il Premio Corazzata Poteomkin, ma gli spunti non mancano.

10

S.S. LAZIO  Bravi! Vittoria meritata, che sfata anche il mito che questa squadra gioca bene in contropiede e fatica a fare la partita. Conte forse ha vinto il duello delle urla, ma quello che contava, l’ha vinto Inzaghi, senza dubbio.

PAULO DYBALA Bravo! Non solo per il goal (non il primo e siamo pronti a scommettere neppure l’ultimo), ma per il gesto al pubblico con cui ha invitato il suddetto a non fischiare. Si può contestare una squadra che da 8 anni vince lo scudetto, che è prima in classifica, che ha un piede in finale di Coppa Italia e che, ad oggi, è in corsa per la Champions? Forse qualche tifoso della Juve avrebbe bisogno di nuovo di un anno di B, delle sfide in provincia, dei pareggi sudati a Rimini, almeno la pianta di ragionare come uno che fa una gara di rutti.

9

GIAN PIERO GASPERINI L’Atalanta è quarta, gioca bene e lui ci mette indubbiamente del suo. Il cambio di Pasalic poi, che entrato da 30 secondi fa un goal da antologia, è sintomo che la fortuna aiuta gli audaci. Lui lo è.

8

DRIES MERTENS Goal da urlo che regala 3 fondamentali punti alla sua squadra.

ROBERTO D’AVERSA Nessuno parla di lui. Lo facciamo noi, rendendogli merito delle ottime cose che lui e i suoi stanno facendo.

7

A.C.F.  FIORENTINA Torna a buoni livelli, regalando bel calcio, certo la Sampdoria fa poco per impedirglielo, perciò attendiamo test più significativi.

FABIO LIVERANI Tre vittorie di fila era un po’ che non si vedevano a Lecce. Complimenti.

DAVIDE NICOLA La strada è giusta, complimenti anche a lui.

ANTE REBIC Da oggetto misterioso a uomo-goal il passo non è stato breve, ma merita elogi per il modo in cui ha attuato (grazie anche a Pioli) questa metamorfosi.

6

ANDREA PETAGNA Non è facile fare il centravanti in una squadra che poche volte ti offre occasione di metterti davanti al portiere. Bene o male lui il suo dovere lo fa, peccato che a farlo è uno dei pochi nella sua squadra.

5

ANTONIO CONTE Continua pure ad urlare, intanto la partita è finita e la Lazio ti ha messo sotto, punto e basta. Ad oggi, negli scontri importanti (Juve all’andata, Barcellona a Milano e con la Lazio ieri) è sempre stato messo sotto nel gioco e nel derby, se Brozovic non sfoggia la perla, non si sa cosa sarebbe successo solo grazie ai suoi schemi.

PAULO FONSECA Peccato perché la Roma all’inizio ci stava piacendo, ma ultimamente sembra tutta un’altra squadra da quella che per un po’ ci ha pure divertito col suo gioco.

F.C. TORINO Perdere a Milano ci sta, ma contro questo Milan almeno impensierire Donnarumma si poteva.

4

U.S. SAMPDORIA Non è questo certo il modo per cercare di risollevarsi. Si può anche perdere, ma almeno giocando.

3

JERDY SCHOUTEN Sciocchezza clamorosa che influenza la partita e inguaia la sua squadra.

2

MAURIZIO COMPAGNONI E LUCA MARCHEGIANI  Ieri sera Ibra fallisce un goal alla maniera di Raducioiu vecchio stampo. Succede. Perché allora, se si fa una telecronaca, non dire: “Ibrahimovic ha fallito una clamorosa occasione”, invece di dire tutt’altro?

1

MILAN BADELJ Farsi espellere per doppia ammonizione quando stai vincendo 3-0 e sei in undici contro dieci è veramente inconcepibile.

0

TIFOSI DELLA JUVE CHE FISCHIANO LA SQUADRA. Come scritto precedentemente, forse hanno bisogno di un bell’anno di B. Forse hanno bisogno di nuovo di Boumsong in difesa, di colpi di mercato alla Felipe Melo, di Iaquinta invece di Ronaldo. Forse, invece di Cuadrado, avrebbero bisogno nuovamente del “Malaca” Martinez. Almeno così i fischi d’insoddisfazione avrebbero più senso (ammesso che ce l’abbiano).