Messaggi del 06/07/2014

ANNAMARIA ... E L'IMPORTANZA DELL'AMORE

Post n°14255 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'IMPORTANZA DELL'AMORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/07/14 alle 11:08 via WEB
Ciao Dino , l'AMORE è un sogno anche quando non c'è rimanene nei nostri sogni. Vivere ardendo e non bruciarsi mai.....annamaria
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/07/14 alle 19:14 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. L'amore è una parte fondamentale della vita di ogni essere umano. Bisognerebbe dare ad essa ... più valore. Dino
(Rispondi)

 

 
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GIOVANNA CATTANEO...E IL MODO DI USCIRNE

Post n°14254 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

GIOVANNA CATTANEO...

E

IL MODO DI USCIRNE

giocatta7
giocatta7 il 06/07/14 alle 09:14 via WEB
Ciao Agostino e ciao Dino. Sono daccordo con voi. Ma, al di là delle giuste lamentele, che cosa proporreste di fare per risolvere la situazione?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/07/14 alle 19:11 via WEB
Ciao Giovanna - io non so come è possibile uscire da questo ginepraio... Certo è che ci usciremo male. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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COMMENTO DI PAOLA110

Post n°14253 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI PAOLA110

PAOLA11O
PAOLA11O il 06/07/14 alle 16:15 via WEB
Salve, buona giornata, ti auguro una domenica splendida piena di sole e di serenità. Sia lode ai Signore
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 06/07/14 alle 19:08 via WEB
Ciao - grazie del buon augurio. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14252 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Prima fare… poi dire”

Dino

 

 

 
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MANSUETO racconto (461) di Dino Secondo Barili

Post n°14251 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

Mansueto (461)

Ci sono persone che solo quando compiono sessant’anni… si accorgono di aver vissuto così tanti anni. Quasi improvvisamente, quella persona si guarda allo specchio e si chiede. “Possibile che siano passati così in fretta?... Eppure, oggi, compio proprio sessant’anni! Sessant’anni … senza quasi averli visti.” E’ quello che è capitato un anno fa al Dott. Mansueto, Commercialista in Milano, abitante a Pavia. Alla scuola elementare la Maestra lo indicava come un mago della matematica. E aggiungeva… “Mansueto, tua farai il Commercialista…” Mansueto, allora, non sapeva cosa volesse dire “commercialista”… Pensava avesse a che fare con i “pasticcini”. Gli anni sono passati e Mansueto ha scalato, anno dopo anno, i vari gradi della Scuola fino a diventare “veramente” Commercialista. Ma la Laurea da sola non basta per diventare Commercialista. Uno zio di Mansueto lo era già ed aveva uno Studio ben avviato a Milano. Questo suo zio, però, era avanti negli anni. Chiamò il nipote Mansueto, una volta laureato, a dirigere l’Ufficio. I primi anni sono stati duri. Lo zio era un tipo all’antica. Disciplina ferra e correttezza assoluta. Il Dott. Mansueto si trovò a quarant’anni senza aver visto nulla del mondo. Solo casa e ufficio , ufficio e casa. Del resto lo zio era inflessibile. Più che uno zio era un “gendarme” in piena regola. Del resto aveva le sue buone ragioni. “Mansueto, tra qualche anno io lascerò il lavoro …e tu subentrerai come Titolare.” La prospettiva era allettante. Per Mansueto era come una corsa a tappe. Dopo una tappa c’era un’altra tappa. Al compimento del cinquantesimo compleanno, lo zio lo chiamò e, di punto in bianco, “Mansueto da domani, io mi ritiro nella mia casa sulla Riviera Ligure. Tu sarai il nuovo Titolare.” Salutò i venti impiegati. Li ringraziò per il servizio prestato e quel giorno è stata festa grande. Per il Dott. Mansueto iniziava una nuova avventura. Ora, poteva fare ciò che aveva sempre pensato per migliorare il servizio. A cinquant’anni, però, l’entusiasmo dura un giorno… Parte della vita se ne è andata e certe idee … anche. Per esempio, Mansueto, avrebbe voluto sostituire la segretaria, la Signora Maddalena, una donna robusta, con una memoria di ferro. Sembrava un computer… Si ricordava tutto, sapeva tutto… non dimenticava nulla. L’idea è durata un secondo. Come avrebbe potuto fare a meno della Maddalena? A quarant’anni, cioè dieci anni prima, Mansueto si era innamorato (ma lo sapeva solo lui) di una nuova impiegata appena assunta: Annalisa. Alta, bionda, fisico mozzafiato… Il quarantenne, allora, avrebbe voluto fare delle avances… Come fare? C’era lo zio. E con uno zio così, certe cose non erano nemmeno pensabili. In Ufficio c’era ancora Annalisa, ma non era più la bionda dal fisico mozzafiato… Era sempre una bella donna, ma gli anni avevano lasciato il segno. Un anno fa, il Dott. Mansueto, al compimento del sessantesimo anni di età, aveva davanti il quadro della sua vita… come fosse un film. Ora, era il Titolare unico di un Ufficio ben avviato di Milano. Aveva avuto successo, ma gli mancava… la donna della sua vita. Cosa fare? Quando la mente si mette a correre non ha freni. Una domenica mattina, di un anno fa, il Dott. Mansueto, andò a trovare la sorella di sua mamma che abitava in Lomellina. Abitava in uno di quei paesi quasi a ridosso del fiume Po. Erano anni che non la vedeva e quando la vide gli sembrò di rivedere sua madre. Stesso viso, stessi atteggiamenti, stessa voce. “Mansueto , cosa fai da queste parti? Ti ho sempre invitato e non sei mai venuto… C’è una ragione particolare?” Mansueto tergiversò, ma dopo un po’ “sputò il rospo”. “Zia, ho sessant’anni.” La zia lo guardò e capì il dramma. “Mansueto, tu hai fatto carriera, ma quando vai a letto sei solo. Solo come un cane…Anzi il cane ha il padrone. Tu no.” . Il Commercialista si sentì piccolo piccolo. “E allora? Cosa dovrei fare?” – “Sposati. Sposati Mansueto… intanto che hai ancora anni da vivere. Non si vive di solo lavoro. Ci sono anche altre cose molto più piacevoli…” In quell’istante, nella casa della zia entrò Desideria, una trentenne dai capelli rossi, alta, fisico mozzafiato, occhi da strega… La zia non perse l’occasione. “Mansueto, ti presento Desideria… è proprio la donna che va bene per te. Fino ad ora hai dormito solo… Con Desideria non avrai più tempo per dormire.” …e così iniziò una “love story” da fine del mondo. ” (461)

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14250 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

La Chiesa di San Teodoro in Pavia

La Chiesa di San Teodoro in Pavia si trova al centro dell’antico quartiere medievale dei pescatori… In tale Chiesa si respira l’aria di un tempo lontano … ma non tanto. Basta guardarsi intorno e ci accorge quanto a noi vicino: i dipinti sui pilastri, i cicli pittorici rinascimentali, le storie di San Teodoro del XVI secolo (1514). Ma quello che più conta è la “Veduta di Pavia” del primo cinquecento (1522) della città. Lì sta la bellezza di una visione storica di Pavia: il Ponte Coperto, Strada Nuova, il Castello Visconteo, le Torri … tutto in un sol colpo d’occhio (il famoso dipinto)… Sembra di fare un salto ritroso nel tempo... o forse, no. La storia è tutta la storia: ieri, oggi… domani. Buona giornata a tutti. Dino

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14249 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Viaggio nel quartiere medioevale di Pavia

 Appena si esce dalla Chiesa di San Teodoro si imbocca un vicolo stretto, quasi un budello: è Vicolo Terenzio. Non si può non fermarsi ad osservare … e a riflettere. Nel medioevo i vicoli stretti e sghembi erano la caratteristica di Pavia… regno delle imboscate…dove era in vigore la legge del più forte, momenti in cui la vita … non contava nulla o poco… contavano solo gli interessi e gli odi tra famiglie, fazioni, individui e si compivano soprusi di ogni genere. Vicolo Terenzio è uno dei tanti… a Pavia. Il quartiere in cui sorge la Chiesa di San Teodoro è “un ricordo medioevale…  storia di un tempo lontano”. Buona giornata a tutti. Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14248 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

 7 luglio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 6 LUGLIO 2014

Post n°14247 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 6 LUGLIO 2014

“L’amore è un sogno

che c’è

anche quando non c’è”

Dino

 
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RAFFAELE E LA DONNA DEL SOGNO racconto (673) di Dino Secondo Barili

Post n°14246 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

6 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 6 Luglio 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

673

I racconti delle vacanze

Raffaele e la donna… del sogno

Inutile far finta di niente. Gli uomini (maschi) sono fragili. Altro che “sesso forte”. Basta vedere quando una donna fa gli occhi dolci ad un uomo… Cosa accade? L’uomo cade ai suoi piedi… come una pera cotta. Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Raffaele, un cinquantenne che aveva speso tutta la vita per farsi una posizione. Infatti, a cinquant’anni, aveva raggiunto una posizione invidiabile sia dal punto vista lavorativo, sia da quello economico. Anzi, era proprio quello economico che dava più nell’occhio. Infatti, il Dott. Raffaele era proprietario di un lussuoso Attico, in uno dei più bel Palazzi del Lungoticino di Pavia. Quando una persona si è fatta una posizione… non deve ringraziare solo il Destino o la Dea Fortuna… ma anche sé stesso. Il successo nella vita è spesso frutto di molte rinunce. Un anno fa, il Dott. Raffaele… il giorno in cui ha festeggiato il cinquantesimo anno di età  … lo ha festeggiato da solo. Con un pranzo “fai da te”… e una bottiglia Brut. Si… il Brut non poteva mancare… E quella sera, il Dott. Raffaele si era scolato una bottiglia intera di Brut (eccezionale!). Naturalmente lo ha fatto talmente in fretta … che subito dopo si è addormentato sul lussuoso divano del suo Attico. Al mattino dopo si era svegliato con un cerchione intorno alla testa… Si è alzato dal divano barcollando…anchilosato… mezzo rotto. Si è guardato allo specchio e si era visto brutto, vecchio… con la barba incolta…un po’ bianca… e un po’ nera.. Una pena! Si fece l’esame di coscienza e si disse. “Basta. Questa è l’ultima volta che festeggio il compleanno da solo. D’ora innanzi, mi cerco una compagna, un’amica. Una donna. Una donna vera. Al Diavolo il denaro e chi lo ha inventato. Ho inseguito una meta…ed ora che cos’ho? Niente! Solo. Solo come un cane… a guardare le belle pareti di casa mia… e l’acqua del fiume Ticino che scorre ironica…come se dovesse prendermi in giro. I soldi? I soldi non servono nulla… quando non se ne hanno. E quando ci sono? Solo una donna può far felice un uomo” Una volta c’era un detto: “Le persone non dovrebbero lamentarsi mai… perché alla fine, vanno solo a cercarsi dei guai” Il Dott. Raffaele non aveva motivo per lamentarsi… aveva tutto. Gli mancava solo la donna, la compagna… l’amore (chiamalo niente!). Inoltre, il cinquantenne aveva un sogno. Incontrare una donna giovane, bionda, alta, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. Una parola! Ora, però, che aveva preso la decisione, il Dott. Raffaele non aveva altra scelta. Doveva lanciarsi nell’arena della vita. Realizzare il suo sogno d’amore. Si sedette sul lussuoso divano del suo splendido Attico e passò in rassegna tutte le donne che facevano al caso suo. Cominciò dal suo Ufficio di Milano. Venti impiegate. Tutte bellissime … ma avevano superato abbondantemente i quarant’anni. Era il caso di guardare… nel grande prato verde… delle nuove conoscenze e non. Certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Il Dott. Raffaele prese un quadernetto degli appunti e cominciò a scrivere il nome delle donne di cui aveva conoscenza. Dolly, trent’anni, bionda…no, perché impegnata con il Collega Federico. Jenny, trenta cinque anni, bruna…no, perché era sempre arrabbiata. Cristina, ventotto anni… no perché aveva un “litigio legale” con suo padre ed era meglio mantenere le distanze. Dopo una sfilza di nomi (tutti scartati), il cinquantenne lasciò cadere il quadernetto per terra e si abbandonò, sfinito, sul Divano. Gli occhi si chiusero e si addormentò. Durante il sonno ebbe un sogno. Sognò di essere in riva al mare. Dall’acqua era sbucata improvvisamente una sirena … Calma… non era una sirena di Ulisse nell’Odissea. Era una giovane donna … in carne ed ossa. Veramente il Dott. Raffaele aveva visto solo la carne (le ossa… le aveva solo immaginate)… una splendida figura di donna dai capelli rossi e dagli occhi di fuoco. Il cinquantenne non capì più nulla. Era proprio la donna che avrebbe voluto incontrare. La sirena gli fece l’occhiolino… e si mise a correre. Come dire… “Se sei capace … prendimi” Il Dott. Raffaele si mise a correre, ma dopo un po’ aveva dovuto desistere… Non aveva più il fisico allenato. In quel momento si svegliò stordito dal richiamo del cellulare e dal campanello della porta del suo Attico che si erano messi a suonare. Ormai, la realtà aveva preso il sopravvento. Il cinquantenne ha risposto al cellulare chiedendo alla sua Segretaria Annalisa di attendere. Contemporaneamente aprì la porta d’ingresso del suo splendido Attico. Il Dott. Raffaele per poco non cadde a terra stecchito. Davanti a lui c’era la sirena… la giovane donna dai capelli rossi che aveva sognato. La donna che sulla spiaggia del mare si era messa a correre. Le aveva fatto l’occhiolino e… “se sei capace …prendimi”. Era proprio lei. Alta, rossa di capelli, occhi da strega…fisico mozzafiato e gambe da fine del mondo. Il Dott. Raffaele non ha avuto parole. A parlare ci ha pensato la sirena… “Raffaele… ti ricordi di me? Sono la tua lontanissima parente che hai conosciuto in America vent’anni fa. Allora, io avevo dieci anni. Mi hai fatto tanti complimenti per i miei capelli rossi. Ora, ho trent’anni, due Lauree e un Master… ma non sono felice. Ho ancora nella mente com’eri vent’anni fa. Sarei felice… se tu potessi ospitarmi per il tempo che rimarrò a Pavia. Cosa ne dici?” Raffaele ritrovò finalmente la parola. “Certo. Certo… L’Attico è tua disposizione. Fai come fossi a casa tua…” E da quel momento, la vita del Dott. Raffaele è totalmente cambiata. E’ diventato un altro uomo… un uomo con la sua donna… del sogno. - Questo è il racconto 673, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA DAMA CON L'ERMELLINO DI LEONARDO DA VINCI di Teresa Ramaioli

Post n°14245 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

LA DAMA CON L'ERMELLINO

DI

LEONARDO DA VINCI

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 05/07/14 alle 14:19 via WEB
La Dama con l’Ermellino, ritratto di Cecilia Gallerani dipinto da Leonardo intorno al 1490 .Cecilia Gallerani (1473- 1536) nasce a Siena in un famiglia borghese, il padre, Fazio, ricopre diversi incarichi presso la corte milanese, è anche ambasciatore a Firenze e Lucca. Sua madre, Margherita Busti è la figlia di un celebre giurista. Ha sei fratelli, Cecilia ben istruita, conosce il latino, la musica, legge, scrive poesie e ha una bella voce. Qualità apprezzate alla corte degli Sforza, nelle riunioni in cui gli intellettuali milanesi discutono di filosofia e letteratura. Ha dieci anni quando viene promessa in sposa a Stefano Visconti, il fidanzamento viene rotto quattro anni dopo, nel 1487, per motivi sconosciuti. Nel maggio del 1489 la ragazza lascia la casa paterna, nei pressi di Porta Comasina (oggi Porta Garibaldi), sotto la Parrocchia di San Simpliciano e vive indipendentemente nella città milanese sotto la Parrocchia del Monastero Nuovo, e forse lì incontra Ludovico Sforza, il Moro. Ha 17 anni o 18 quando Leonardo, pittore alla corte di Milano, la ritrae nel suo capolavoro. Il signore di Milano, dal carattere irruento e sanguigno, è scapolo. Cecilia diventa la sua amante ma un anno dopo Ludovico sposa Beatrice d’Este. La giovane donna continua ad abitare nel suo appartamento nel castello milanese e nel 1491 dà al Moro un figlio, Cesare, che prenderà la carriera ecclesiastica e morirà giovanissimo nel 1514. Beatrice d’Este scopre la loro relazione e Ludovico chiede a Cecilia di lasciare il castello di Porta Giovia. Cecilia va a vivere a palazzo Verme, nel 1492 sposa il conte Ludovico Carminati de’ Brambilla, conosciuto come “Il Bergamino“. Dopo la morte di suo marito e di suo figlio si ritira a San Giovanni in Croce, un castello nei pressi di Cremona dove muore nel 1536. Cecilia fu una delle donne più eleganti e sofisticate della corte milanese. Una piccola curiosità. Nell'estate del 2000 gli studiosi hanno scoperto le tracce dei polpastrelli di Leonardo sulla collana: per ottenere gli effetti d'ombra delle perle, infatti, l'artista non aveva usato il pennello ma le dita, con le quali aveva sfregato il colore ancora morbido. Ciao Teresa

 
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SANTA MARIA GUALTIERI A PAVIA

Post n°14244 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

San Maria Gualtieri in Pavia

L’ex-chiesa di Santa Maria Gualtieri in Pavia è collocata in Piazza della Vittoria ed è stata costruita nel X secolo per volontà del Giudice e rappresentante imperiale Gualtiero. Allora era d’uso farsi costruire una “cappella privata” in modo da averla a portata di… abitazione. Infatti, l’attuale edificio era vicino all’abitazione del Giudice ed è stata consacrata dal Papa Urbano II nel 1096. Un opera d’arte, quindi, che rimanda ad una Pavia diversa dall’attuale… ma che oggi, Pavia, utilizza per gli eventi culturali della città. Bellissima la storia… bellissimo l’attuale uso… e il piacere di “vedere” una struttura architettonica di notevole interesse. Buona giornata a tutti. Dino

 
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IL TEATRO FRASCHINI DI PAVIA

Post n°14243 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Il Teatro Faschini di Pavia

Fatto costruire per iniziativa di quattro esponenti del patriziato pavese era in origine chiamato “Teatro dei Quattro Cavalieri”. E’ stato il primo Teatro pubblico cittadino di Pavia ed è stato costruito tra il 1771 e il 1773. Il progetto è stato affidato ad uno dei massimi architetti teatrali e scenografi tardo barocchi dell’epoca: Antonio Galli Bibbiena. Diventato di proprietà comunale nella seconda metà dell’800 (1868) venne intitolato al celebre tenore verdiano pavese: Gaetano Fraschini.  Buona giornata a tutti. Dino

 
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