Messaggi del 02/07/2014

COMMENTO DI TERESA ... PER MARION

Post n°14201 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI TERESA ...

PER

MARION

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/07/14 alle 13:02 via WEB
Ciao Marion, gli animali non possono parlare, a loro manca la parola, ma se potessero parlare avrebbero molto da dire. Migliaia gli animali abbandonati, il problema è più evidente nei mesi estivi, il cane o il gatto sembrano un problema che addirittura mette in difficoltà le vacanze dei padroni. Così dopo i bei momenti passati insieme, dopo averli nutriti e fatti sentire a casa, in famiglia, tanti animali vengono lasciati per strada senza nessun rimorso.Gli animali, non possono parlare, ma gli uomini giudicano ... l'abbandono è un reato. Ciao Teresa
(Rispondi)

 

 
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TERESA ...E IL RACCONTO DI DEBORA

Post n°14200 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

TERESA ...

E

IL RACCONTO DI DEBORA

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/07/14 alle 13:08 via WEB
Ciao Dino,se si chiude una porta può aprirsi una finestra, o un portone . Il problema è che nonostante questa consapevolezza più o meno condivisa da tutti, spesso il dolore ci sconvolge, ci sovrasta, impedendoci di vedere le nuove situazioni e affrontarle con serenità . Bisogna armarsi di forza e di coraggio, e imparare a sopportare senza troppa sofferenza il brutto momento. Anche distaccarsi dagli oggetti diventa un problema. Lasciare una casa; buttare via i vestiti vecchi; sbarazzarci di ricordi , ognuna di queste cose è faticosa , dolorosa. Troppi i ricordi da sopportare quando ci si separa da abiti, mobili, libri. Anche gli oggetti hanno un’anima, si ,è la nostra anima. Noi proiettiamo desideri e rimpianti sulle cose che ci circondano in casa e queste, ci restituiscono l’immagine, il ricordo di ciò che siamo stati. Per questo facciamo (faccio) fatica a lasciarli andare. Ciao Teresa
(Rispondi)

 

 
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DONADAM68...E L'AMORE COME POESIA

Post n°14199 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

L'AMORE COME POESIA

donadam68
donadam68 il 02/07/14 alle 08:48 via WEB
l'amore è poesia di rima in un dolce sentire del cuore che lascia impronte su una scia d'emozioni :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/07/14 alle 14:59 via WEB
Ciao - esistono periodi veramente dolci ... che superano la poesia come espressione dell'umano sentire. Dino
(Rispondi)

 

 
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DONADAM68... E IL DESTINO

Post n°14198 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL DESTINO

donadam68
donadam68 il 02/07/14 alle 08:46 via WEB
...e forse davvero così è:)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/07/14 alle 14:55 via WEB
Ciao - secondo me, il Destino gioca un gioco fondamentale nella vita degli uomini...anche se molti "dicono" di non crederci. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14197 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Mai

rimandare a dopo…

 ciò

che si può fare subito”

Dino

 

 

 
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ROBERTA racconto (456) di Dino Secondo Barili

Post n°14196 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

Roberta (456)

I giornali e le riviste(specialmente femminili) sono prodighi di consigli per le persone avanti negli anni o prossimi alla pensione. I consigli, infatti, non costano nulla. Coloro che hanno voglia di utilizzarli lo possono fare … gli altri… affari loro. Un anno fa, Roberta, stava per compiere sessantaquattro anni. Si era già recata al Patronato e con la Dott. Paola, aveva controllato e completato la sua posizione previdenziale. Mancava un anno e poi… Si sa che quando si avvicina il giorno della pensione … si contano i giorni. Roberta, bella figura di donna, vedova da un paio d’anni, senza figli, non vedeva l’ora di lasciare l’Ufficio di Milano e vivere a Pavia dov’era nata.. Con i Colleghi e le Colleghe milanesi (un centinaio) si era trovata bene, ma ora aveva voglia di libertà, voglia di non avere più obblighi. Da qualche anno, Roberta si era informata sul “dopo pensione”. Sapeva che alcune ex-colleghe, dopo la pensione, erano andate in crisi. Si erano sentite perse e rimpiangevano il “tour de force” delle corse al treno. Roberta, però, abitava a Pavia. Una città a misura d’uomo. Con tante opportunità tutte da scoprire. Quando una persona per tanti anni ha fatto la pendolare con obblighi di orari continui… non vede l’ora di assaporare “la libertà”. Durante l’ultimo anno, Roberta, spesso, chiudeva gli occhi e si sentiva libera come l’aria, padrona del proprio tempo e della propria voglia di vivere. Un sabato mattina di un anno fa, Roberta, era in Piazza Petrarca, la Piazza del Mercato di Pavia… per ingannare il tempo. Incontrò la sua coetanea Carmen, già in pensione. Le due donne hanno deciso di prendere un caffè al Bar, e, insieme, di fare una chiacchierata. Al tavolino di un caffè è facile lasciarsi andare alle confidenze. “Carmen come va la vita da neo pensionata?” chiese Roberta. La Carmen cercò di tergiversare, poi si lasciò andare. “Roberta, come sai sono vedova (senza figli) da tre anni e sono in pensione da due. Credevo che una volta in pensione potessi vivere la mia vita da “single” come avrei voluto io. In parte ci sono riuscita. Nel senso che ho il mio tempo occupato… ma non sono pienamente soddisfatta. In un primo tempo mi sono iscritta ai corsi dell’Università della Terza Età, ma mi sono stancata subito. Dopo aver passato quarant’anni chiusa tra le quattro mura di un Ufficio… non avevo voglia di ritornarci per ascoltare “parole” che, per quanto interessanti, non mi interessavano per niente. Ho fatto allora alcuni viaggi in comitiva… Ma, viaggiare con le solite persone, alla fine, stanca. E’ un continuo ripetere le stesse cose “di ieri”… dell’altro ieri…Quando non si finisce nelle storie del tempo che fu… Adesso mi sono aggregata ad un gruppo di Camminatori della Domenica… ma, a parte la ginnastica che fa sempre bene, non ho ancora capito “il senso del discorso”. Se devo dirti la verità, mi manca il sesso. Molte donne della nostra età non lo dicono, ma desiderano ardentemente l’atto… più antico del mondo… con quella confidenza totale con l’uomo che è il sogno di molte donne … Purtroppo, un simile sogno “non” si realizza. Rimane solo un sogno…. Il motivo, cara Roberta, secondo me… è che ci sono troppo pochi uomini. Quei pochi uomini rimasti si dividono in due categorie quelli andati “definitivamente in pensione” (dal punto di vista del sesso) …e quelli che ce la mettono tutta per mantenersi giovani. Questi, però, quando trovano la donna giusta… diventano “asfissianti”… ti sono sempre addosso… e la donna finisce nuovamente per perdere il piacere e la libertà.” Roberta non disse nulla. La sua mente andò immediatamente al treno Pavia – Milano. Tra i compagni di viaggio c’era Felicino, un sessantenne, con il quale chiacchierava volentieri. Sempre elegante ed educato… Forse, era il caso di fare le prove per prepararsi ai giorni della pensione. (456)

 
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L'UOMO E I COSMETICI

Post n°14195 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

L’uomo e i cosmetici…

Dalle ultime notizie giornalistiche, gli uomini (maschi) stanno incrementando l’acquisto di cosmetici per la cura del proprio corpo… Fin qui, nulla di male. Lo hanno fatto prima le donne (femmine) è giusto che lo facciano anche gli uomini (maschi). La domanda è… Come mai? Come mai l’uomo, è tanto interessato ai cosmetici? La domanda non è superflua. Infatti, mentre la donne hanno il problema di essere sempre attraenti…e di attirare il maschio. Per l’uomo, vale la stessa ragione? Sicuramente NO. Allora, devono esserci delle altre ragioni… Qualche studioso ha avanzato l’ipotesi… che, in questi ultimi tempi L’uomo è diventato un po’ (troppo) “narciso”. Sarà vero?  Buona serata a tutti. Dino

 
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PAVIA CITTA' MUSEO ...A CIELO APERTO

Post n°14194 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Pavia… città-museo… a cielo aperto

E’ normale. Quando una città ha duemila anni di storia (…e oltre). E’ ben tenuta e la vita trascorre tranquilla e serena … come fosse un salotto… non può essere diversamente. Basta conoscere Pavia. Basta seguire le “indicazioni d’uso” … ed il gioco è fatto. Per il conoscitore abituale, Pavia è una città-museo a cielo aperto. Il centro storico è tutto un susseguirsi di palazzi la cui storia affonda nel medioevo, periodo visconteo – sforzesco, settecento e ottocento … in abbondanza. E, poi, una città è fatta (non solo) di storia, ma soprattutto di STORIE… quelle vere (o quasi) e quelle che gli scrittori, nel corso dei secoli, hanno raccolto, raccontato e descritto. Un libro aperto, quindi? … molto di più! Provare per credere. Buona giornata a tutti. Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14193 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

3 luglio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 2 LUGLIO 2014

Post n°14192 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 LUGLIO 2014

“L’amore, spesso, è come la Moda…

Ha bisogno di novità”

Dino

 
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DEBORA racconto (669) di Dino Secondo Barili

Post n°14191 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

2 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 2 Luglio 2014 – Mercoledì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

669

I racconti del benessere

Debora e ruota della vita

Il bello del vita è, che a volte, accadono le cose più impensate. Come quella capitata, un anno fa, a Debora, Commessa in un Negozio di Abbigliamento a Milano, abitante a Pavia. Debora, trentenne bellissima, un anno fa, era sulle spine. Il Proprietario del Negozio presso cui lavorava aveva avuto dei problemi economici e si è trovato improvvisamente in cattive acque. Debora lavorava nello stesso Negozio da parecchi d’anni. Era conosciuta, benvoluta …e si era fatta buona fama. Purtroppo quando capitano certe situazioni… il prezzo viene pagato da tutti i soggetti coinvolti. Compreso la Commessa che non ha colpa alcuna. Così è stato per Debora. Mesi e mesi passati nell’ansia di perdere il lavoro. Quando, poi, il lavoro e l’ambiente piacciono … difficile trovarne uno uguale. Debora, un anno fa, non dormiva più di notte. Ogni tanto si svegliava in preda agli incubi di trovarsi povera ed abbandonata sulla strada della miseria. Anche il viso tradiva la tensione. Se ne accorse anche il suo vicino di casa, il Dott. Andrea, un cinquantenne che, all’apparenza non svolgeva alcuna attività. Una mattina, mentre la trentenne usciva dal Condominio per recarsi al lavoro, il cinquantenne le rivolse una domanda. “Debora ti vedo preoccupata. Cosa ti è successo?” La Commessa non aveva nulla da nascondere. Spiegò per filo e per segno come stavano le cose sul piano lavorativo. Inoltre aveva aggiunto una frase che illustrava la situazione. “Dott. Andrea… non dormo più di notte. Quando mi prende l’ansia … non riesco più a chiudere occhio” Il cinquantenne comprese la gravità della situazione e decise di intervenire. “Debora, non avere paura … “per una porta che si chiude … si apre una finestra”. Prima di sera avrai buone notizie” La Commessa si sentì sollevata. Avere una persona che induce alla speranza è come elisir di lunga vita. Il Dott. Andrea aveva fama di persona dalle mille capacità e potenzialità. Finalmente la giornata si presentava sotto una luce diversa. Quel giorno anche il Proprietario, Signor Paolo, si era presentato nel Negozio con il volto rilassato. Aveva offerto un caffè alla Commessa e aveva raccontato le ultime novità. “Debora, forse il temporale sta passando. Questa mattina ho ricevuto una telefonata riguardante questo Negozio. A mezzogiorno ho un incontro sul suo futuro. Ti terrò informata” Per la Commessa la giornata era iniziata bene. Anche la clientela, quel giorno, si presentava con parecchie richieste di acquisto. In particolare la Signora Caterina, una dinamica settantenne, piena di vita e di esperienze. Anzi, era stata proprio Lei, la settantenne che si era intrattenuta parecchio a parlare con Debora. Nel pomeriggio, però, il Proprietario, non era fatto vedere. La Commessa era preoccupata. Avrebbe voluto telefonare per avere notizie, ma le sembrava di esagerare e trasmettere ansia. Alla sera, prima della chiusura, il Signor Paolo si è presentato con il volto sorridente. “Debora è fatta. Da domani, in questo Negozio entrano nuovi azionisti. Per il momento posso dirti che avrai una persona al tuo fianco, la Signora Caterina. Ha detto testualmente “Se un Negozio deve funzionare… bisogna lasciare campo libero a coloro che vi lavorano. Passano la loro giornata a contatto con le clienti. Conoscono i bisogni e le esigenze delle persone. La Commessa Debora deve poter operare nella massima libertà” La trentenne si sentì inorgoglita. Così è stato. Il giorno successivo, la trentenne ha avuto carta bianca nel rinnovare il Negozio. Sia nel suo aspetto esteriore … Sia nel suo modo di presentarsi alla clientela. Per esempio. Debora negli anni aveva maturato in’idea. Mettere al centro del Negozio una pedana circolare con sopra un manichino…. la pedana girava in continuazione … Il manichino cambiava abito ogni giorno. Era il simbolo della Moda…. Il simbolo delle idee nuove che avanzano. La vita è una ruota che gira in continuazione. Coloro che si illudono di capirla senza aggiornarsi continuamente … vengono messi ai margini. Ecco , perché, da quel momento, Debora, ha compreso molte cose. Si è resa conto che… parlare con il Dott. Andrea, suo vicino di casa, era molto utile… e apriva la mente a nuovi orizzonti di vita. - Questo è il racconto 669, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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I GATTI di Teresa Ramaioli

Post n°14190 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

I GATTI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/07/14 alle 13:42 via WEB
GATTI---Gli Antichi Egizi iniziarono ad addomesticare i gatti selvatici africani per la loro utilità nella caccia ai topi, in quanto il numero dei roditori era aumentato con l'avvento dell'agricoltura e dell'uso di raccogliere e immagazzinare il grano. Questa abilità è riportata in una filastrocca che serviva ad insegnare agli studenti egiziani il concetto di potenza in matematica: I sette gatti di Ahmes . Uno dei più antichi documenti matematici conosciuti è un rotolo egizio lungo circa 5 m e alto circa 30 cm. Lo scrisse Ahmes nel 1650 a.C. ricopiandolo in parte da testi di tre secoli prima. L'egittologo scozzese Henry Rhind lo acquistò a Luxor, sul Nilo, nel 1858. Per questo si chiama Papiro di Rhind o Papiro di Ahmes. Attualmente è conservato al British Museum. Ahmes, il figlio della luna, è il primo matematico che scrisse il proprio nome su un documento giunto fino a noi. Il problema n.79 del Papiro di Rhind: In una proprietà ci sono 7 case. In ogni casa ci sono 7 gatti. Ogni gatto acchiappa 7 topi. Ogni topo mangia 7 spighe. Ogni spiga dà 7 misure di grano. Quante cose ci sono in tutto in questa storia? Soluzione della filastrocca: Case 71 = 7 Gatti 72 = 49 Topi 73 = 343 Spighe 74 = 2.401 Chicchi 75 = 16.807 Totale 19.607 Vivendo assieme a i gatti quotidianamente ne rimasero affascinati ed iniziarono ad adorarli. Il gatto venne ritenuto dagli Antichi Egizi animale sacro e divino. Il gatto era sacro al Sole e a Osiride mentre la gatta alla Luna e a Iside. Gli Egizi veneravano Bastet, una divinità con corpo di donna e testa di gatta. Bastet era figlia di Iside e sorella di Horus. Era una dea molto potente collegata a Ra ed era simbolo della vita, della fecondità e della maturità. Nella città di Bubastis nel Basso Egitto, c'era un tempio costruito in onore di Bastet. In questo edificio di pietra i gatti vagavano liberamente e le persone li osservavano e studiavano il loro comportamento per trarne consigli e presagi . I gatti avevano il compito di condurre gli uomini al momento della morte nell'aldilà.. L'uccisione di un gatto era punita severamente anche se si trattava di un incidente. Quando il gatto moriva di morte naturale, le persone della casa rispettavano il lutto come per un membro della famiglia, venivano imbalsamati e sepolti . Nei dintorni di Tebe e Menfi sono stati trovati cimiteri contenenti duecentomila mummie circa di gatti. Nel Libro dei Morti egizio si affermava che il gatto possedesse nove anime e godesse di nove vite successive.Ciao Teresa

 
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MARION ...E L'IMPEGNO GIORNALIERO

Post n°14189 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

L'IMPEGNO GIORNALIERO

Marion20
Marion20 il 01/07/14 alle 19:25 via WEB
Ciao Dino, intanto un grande abbraccio, manco dal blog da tanti giorni... ma il lavoro è stato davvero molto presente in questo periodo! Chiodo scaccia chiodo è un detto notissimo della cultura popolare, come "morto un Papa se ne fa un altro". Come dire: la vita continua, e se l'esperienza di un amore non è stata positiva, bisogna farsene una ragione e cercare di andare avanti. In linea di principio è vero, non si può vivere di rimpianti, ma bisogna sempre fare i conti con i danni, le crepe, le fessure che il chiodo ha provocato sulla parete. Non sempre è facile prendere lo stucco, riempire le crepe, ridare una mano di vernice e il muro torna bello e perfetto come prima. Spesso si vede ciò che è stato dipinto in un secondo momento, ciò che è stato rabberciato. Il chiodo che schiaccia il chiodo precedente deve avere la capacità di rimarginare, oltre che incidere nel profondo. Buona serata, Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/07/14 alle 08:39 via WEB
Ciao Marion - niente paura. Dopo il "chiodo scaccia chiodo"... c'è sempre... "per una porta che si chiude... si apre una finestra". Vivere l'oggi... è più importante che farsi dei problemi. Ecco, l'utilità del Blog... Aiuta. Dino
(Rispondi)

 

 
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UN MESSAGGIO DI MARION ... PER TERESA

Post n°14188 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

UN MESSAGGIO DI MARION...

PER TERESA

Marion20
Marion20 il 01/07/14 alle 19:20 via WEB
Ciao Teresa, sono stata un po' assente in questo periodo dai blog... hai fatto bene a ricordare le favole: spesso nelle favole ci sono indicazioni non di poco conto per la vita di tutti i giorni. L'animale domestico è spesso un alleato dell'uomo, non va mai dimenticato, soprattutto in questo periodo di vacanza in cui la sorte degli animali è segnata da numerosissimi casi di abbandono. Un abbraccio Marion
(Rispondi)

 

 
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L'ORTO DI GIANCARLO

Post n°14187 pubblicato il 02 Luglio 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

L’orto di Giancarlo…

Questa mattina ho visitato l’orto di Giancarlo… Uno spettacolo! Ci vorrà ancora una settimana e qualche giorno… e poi, molte verdure arriveranno a maturazione… Ma quello che fa piacere è l’entusiasmo di Giancarlo, quel suo modo di “guardare e lavorare quotidianamente il suo orto”…un effetto speciale indimenticabile. La vita secondo Giancarlo…“La pensione? Posso dire che personalmente non sono andato in pensione.… Ho solo cambiato lavoro. Sono passato da un lavoro “da linea di montaggio” … ad uno più rilassante, creativo, impegnativo, continuativo…l’orto. Pensa che una notte mi sono svegliato e mi è venuto in mente di piantare una certa verdura. Ho preso un foglio e una biro e mi sono segnato il nome … per non dimenticarlo. Ora è una delle verdure che mi da maggiori risultati. “   Buona giornata a tutti. Dino

 
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