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Messaggi di Settembre 2015

CASANOVELA

Post n°1266 pubblicato il 29 Settembre 2015 da atapo
 

RIECCOLI...


 

L'architetto finalmente aveva ottenuto la firma dai vicini di casa per i lavori sui confini dei due tetti, si poteva riprendere...

Invece nulla: i giorni passavano e nessuno si faceva vivo. Naturalmente mio marito non era intenzionato a telefonare, diceva che si sarebbe occupato l'architetto di contattare i muratori e ci avrebbe fatto sapere...

Nel frattempo io controllavo le previsoni meteo a medio termine, è meglio che ci sia bel tempo per i lavori al tetto, ma la temperatura si era molto abbassata, sfido, è la stagione e per fortuna finora ci è andata di lusso...

Noi, solo con i vetri senza persiane e con gli infissi non completamente "infissati" che lasciano passare gli spifferi, abbiamo cominciato ad avere freddo. Faccio notare che siamo rimasti a mezzo anche con l'installazione dei termosifoni, la metà giacciono a terra (ennesimo ingombro) perchè, arrivati in ritardo, l'idraulico aveva già finito il periodo dei suoi lavori presso di noi, bisogna richiamarlo e accordarci di nuovo... E la stufetta elettrica resta introvabile, nascosta in chissà quale scatolone ancora da svuotare: fare la doccia era diventata una tortura e ci siamo fatti prestare da mia figlia la sua stufetta elettrica.

Anche il cappottista era da ricontattare.

Le giornate passavano e mio marito era sempre lassù a smartellare le assi nella soffitta.

Niente montaggio degli ultimi armadi della libreria, niente accordi con suo fratello da cui dobbiamo andare a ritirare una credenza e una cassapanca.

Il nervoso ha cominciato a montarmi dentro... tutti quegli scatoloni ancora in giro semiaperti dall'inizio di giugno mi irritano e mi esasperano, tutti quegli attrezzi da muratore, da elettricista e altro di tutti i lavori che inizia mio marito, ammucchiati qua e là li prenderei a calci: io non sono una persona ordinata e questa situazione non mi facilita le cose. In certi momenti mi sento soffocare in queste stanze che sono, anzi sarebbero, così belle e che in fondo mi piacciono tanto.

Allora esco, giro, non penso e cerco di dimenticare... finchè non rientro a casa. E se incontro qualcuno che mi chiede "Come va? Vi siete sistemati bene?" vorrei pregarlo di cambiare discorso perchè se comincio a raccontare mi vien mal di stomaco e vedo di solito l'incredulità in chi mi ascolta.

Così ho fatto la voce grossa e ho chiesto a mio marito se si rendeva conto che io non sopportavo più... Si è rimesso in contatto con i muratori, qualche "faremo sapere", poi finalmente da ieri mattina sono ritornati e adesso sul tetto smartellano loro... Dicono che ora vogliono tirare di lungo fino alla fine di tutto ciò che gli compete, fatti salvi naturalmente alcuni giorni di sosta per un altro lavoro che hanno già in agenda... Mah!? Non salteranno fuori altri intoppi?

E idraulico e cappottista, che fanno storie a sè?

Altre telefonate...

L'idraulico è quello che "vengo uno dei prossimi giorni" e non dice quando, bisognerebbe essere sempre in casa, se no... riacchiappalo!

Il lavoro al cappotto è il più complesso e finchè non si fa non si possono montare persiane e infissi esterni: dopo la telefonata con il cappottista mio marito era particolarmente silenzioso e scuro in volto...

-Allora, quando verrà?-

Il marito tergiversava:-Ha molto lavoro...-

-Cioè? Che tempi ha dato?-

-Mah...Non sa... Ha detto che ora è molto impegnato con due lavori grossi..-

Benissimo! Arriva il freddo e noi siamo senza cappotto e senza persiane ancora per chissà quanto... Mi è già venuto il mal di stomaco.

.

 
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IN UN AUTUNNO LONTANO

Post n°1265 pubblicato il 25 Settembre 2015 da atapo
 
Tag: memoria

IL SEGRETO

 


 

La casa in cui abitavo da piccola si trovava in un quartiere molto periferico, arrampicato sulle prime colline bolognesi. Appena finite le case c'era subito un grande spazio verde, il versante di una collina: in alto aveva alcuni filari di gelsi, quelli che danno le more bianche che mangiavamo raccogliendole direttamente dai rami, lungo il pendio c'erano grossi cespugli di rovi o rose selvatiche. In questo terreno passeggiavano le mamme con figli piccoli, i vecchietti raccoglievano radicchi selvatici ed altre erbe. Noi bambini più grandi di solito non lo frequentavamo molto, era... troppo vicino alle case, preferivamo campi e boschi più lontani quindi più emozionanti e stimolanti per giochi e avventure. Solo d'inverno ci piaceva, per scendere a rotta di collo con gli slittini evitando i cespugli e, a volte, finendoci in mezzo.

Un inizio d'autunno (era autunno, ricordo i cespugli ancora pieni di foglie e i nostri vestiti leggeri), avrò avuto 12 o 13 anni, avevo preso l'abitudine di andare in quel luogo nel primo pomeriggio insieme ad un'amica mia coetanea, vicina di casa: lei era figlia unica e tenuta nella bambagia dai suoi benestanti genitori, erano le prime volte che le concedevano passeggiate fuori dal suo bel giardino e il fatto di non allontanarci troppo da casa li rassicurava. Io... erano anni che scorrazzavo per le colline con gli amichetti... Arrivate nel prato ci sedevamo all'ombra del cespuglio che ci piaceva di più, stavamo un poco a chiacchierare poi rientravamo a casa. Ancora non c'era la scuola, che iniziava il primo ottobre.

Un giorno, arrivate al nostro cespuglio, scoprimmo che... era già occupato: due giovani militari stavano seduti sull'erba, molto rilassati...

Dovete sapere che nel quartiere c'era una caserma e i militari in libera uscita nel tardo pomeriggio e alla sera giravano a frotte per le strade, a volte facevano un po' di confusione, “commentavano” le ragazze e tentavano approcci. La maggior parte di loro veniva dal sud Italia. Inutile dire che i genitori del quartiere li vedevano come attentatori dell'onestà delle figlie e dalla più tenera età ognuna di noi si sorbiva raccomandazioni continue...

In quel pomeriggio avremmo dovuto girare i tacchi e andarcene rapidamente... invece...

Loro ci salutarono, noi ci fermammo intimidite. Ci chiesero i nomi, rispondemmo, anche loro si presentarono e... cominciammo a chiacchierare. Nulla di speciale, erano ragazzi di pochi anni più di noi, lontani da casa, liberi per qualche ora...

-Tornerete anche i prossimi giorni?-

-Mah, forse...- dicemmo noi al momento di salutarci.

E ritornammo diverse volte nei pomeriggi successivi: ci raccontavamo delle nostre vite, qualche battuta, qualche risata... Consapevoli di fare qualcosa di proibitissimo, arrivavamo al cespuglio col cuore in gola per timore che qualche conoscente ci vedesse, ma poi erano troppo simpatici i due nuovi amici e il tempo passava veloce. Pensavamo che non sarebbe accaduto nulla di grave, il luogo non era isolato, passava gente, la strada trafficata era a poche decine di metri da noi.

Era un segreto tra noi due amiche... ma qualche allusione, qualche mezza parola, arrivò alle orecchie di mia cugina, minore di me di qualche anno, che in altri periodi era uscita con me...

-Perchè adesso non più? - mi chiedeva. -Dove andate tutti i pomeriggi da sole? Perchè non posso venire anch'io?-

E le stesse domande cominciavano a farle anche la sua sorellina e il mio fratellino.

Dopo molte esitazioni io e l'amica decidemmo di svelare loro il segreto, anzi, di più: glieli avremmo fatti conoscere! Però dovevano assolutamente tacere con gli adulti, doveva restare tra noi, altrimenti... senz'altro saremmo stati puniti TUTTI !!!

Così i due giovani militari in libera uscita dietro al cespuglio un giorno si videro arrivare le due amichette e... altri tre bambini uno più piccolo dell'altro!

Non si fecero tanti problemi, si misero a giocare anche con loro e tutti ci divertimmo molto...

Non ricordo come finì questa storia: la scuola stava per ricominciare, anche la stagione piovosa, smettemmo di fare le nostre passeggiate e quei due ragazzi non li rivedemmo mai più. I tre bambini più piccoli hanno sempre mantenuto il segreto, ne sono certissima, altrimenti i nostri genitori non ce l'avrebbero perdonata...

Io ho dimenticato questa storia per moltissimi anni, da poco mi è tornata in mente. Si vede che sto invecchiando...

Ripensarla con l'esperienza di adulta me la fa valutare in modo più severo, da genitore, però... in fondo erano solo due ragazzi soli, lontani da casa, avevano nostalgia della famiglia e della vita normale... il servizio militare non era uno scherzo...

 

 

 
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CAMBIO DI STAGIONE

Post n°1264 pubblicato il 23 Settembre 2015 da atapo
 

ORA E' DAVVERO AUTUNNO

 


 

Pare che quest'anno l'autunno inizi oggi, il 23 settembre. Io credevo il 21, ma so che le oscillazioni astronomiche danno questa varietà. E oggi è proprio autunno, perchè tutto grigio da stamattina, un rinfrescare maggiore degli altri giorni ed ora piove, dopo qualche tuono ecco la pioggia fitta e insistente... Ho dovuto cercare in fretta una felpa e un paio di calzini, non ho per nulla voglia di uscire oggi, ma sto inventando mille cose da fare qui in casa (...e non è certo difficile) per celebrare come un piccolo rito di inizio autunno. E che sia autunno me lo ricorda anche l'agenda che si va infittendo di impegni e promemoria...

Pare, dice l'astrologia, che per noi Tori sarà un autunno splendido dopo un lungo periodo in cui Saturno e un'altra serie di pianeti ci sono stati più o meno ostili ed io, anche senza scomodare l'astrologia, spero che sia proprio così, che tornino giorni almeno più leggeri, che le sorprese non siano più solo di impicci o di negatività, che riesca ad essere serena senza troppi sforzi, magari talvolta anche felice... E quando uscirò mi mettrò volentieri un gioiello, o tanti braccialetti testimoni di uno stato d'animo positivo...

AUTUNNO

“Sono più miti le mattine

e più scure diventano le noci

e le bacche hanno un viso più rotondo,

la rosa non è più nella città.

 L’acero indossa una sciarpa più gaia,

e la campagna una gonna scarlatta.

Ed anch’io, per non essere antiquata,

mi metterò un gioiello”.

(Emily Dickinson)

 
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CASA NUOVA (non la mia)

Post n°1263 pubblicato il 21 Settembre 2015 da atapo
 

 

PAR CONDICIO

E siamo stati da mio figlio, un po' volevamo goderci anche l'altro nipotino, un po' volevamo ammirare come procede la sua nuova casa.

Senza l'impiccio del cappotto, da loro i lavori vanno più veloci. Il piano terreno è tutto abitabile e per ora la sala è diventata la camera da letto per tutti e tre. Per il resto, pezzi di mobili e scatoloni chiusi o aperti sparsi dappertutto, ma non ci sconvolgono, più o meno è come a casa nostra.

Hanno spazio da vendere, direi che è stato un buon acquisto. Si trova in collina, dopo le ultime case nuove del paese, c'è una strada da attraversare, poi un gruppetto di poche case ex-coloniche tra cui la sua. Dietro solo prati e oliveti, pare ci apriranno una strada di collegamento verso Firenze, ma non sono previste altre costruzioni. Un luogo di un'apertura e di una tranquillità eccezionali. Unico cruccio (per me): è molto distante dalla stazione, non ci sono bus di collegamento, così è finita l'epoca in cui io potevo "farci un salto" col treno, magari per dare una mano se Riccardo era malato. Se ci saranno necessità si dovrà mobilitare anche il nonno come autista...

Hanno sul davanti un giardino, più piccolo del nostro, ma meno invaso da piante infestanti, perchè non è rimasto incolto e disabitato per anni: quindi nei mesi scorsi fiorivano gli iris, un piccolo fico dà i frutti, un sottile melograno è pieno di melagrane (il nostro è enorme, pieno di foglie, s'è intravisto qualche fiore, ma melagrane...nulla!). Accanto al cancello d'entrata un'enorme pianta (in realtà molte piante da un unico ceppo) di yucca ieri aveva fiori altrettanto enormi... Ho chiesto a mio figlio se l'anno prossimo mi daranno qualche iris e una pianta di yucca per il nostro giardino, sperando che sia già gestibile e addomesticabile, perchè a tutt'oggi i lavori in sospeso sono fermi e non si sa nulla della ripresa...

Visto che ho messo le foto degli altri nipotini, metto per par condicio anche quella di Riccardo, accanto alla yucca: il sorriso sbarazzino di uno splendido cinquenne...


 
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EVVAI !

Post n°1262 pubblicato il 17 Settembre 2015 da atapo
 

I COMPITI

(e il seguito)

 


 

-Nonna, lo zaino è pronto, vuoi vedere?-

Martino mi porta lo zaino, gonfio e pesantissimo... -Ma cosa c'è dentro? Ti serve tutto questo per il primo giorno di scuola?-

-Ci sono tutti i quaderni e i libri dell'anno scorso, poi gli astucci...-

-Credo che potrai lasciarli a casa il primo giorno. Piuttosto, hai finito i compiti delle vacanze?-

-Tutti! Mi restano solo delle pagine nel libro di inglese...-

-L'inglese non è il mio forte, è meglio che tu le faccia stasera col tuo babbo. Piuttosto usciamo un po', andiamo ai giardinetti?-

E godiamocelo questo ultimo giorno di vacanza, mica correggeranno domattina proprio i compiti di inglese!

-Sììììì!!!- Lui e il fratello sono pronti in un attimo, inforcano le biciclettine e spariscono lungo il marciapiede. La nonna arranca dietro, a piedi. Per fortuna è una zona residenziale tranquilla, con ampi spazi verdi e attrezzati per bambini. Ai giardinetti giochiamo a pallavolo, a ping pong senza racchette sul tavolo apposito, poi:

-Andiamo a chiamare F. e i suoi fratelli?- Un bel trio di loro amici coetanei. Eccoli al campanello della villetta, F. e la tata si affacciano alla finestra:- C'è da finire la lettura, F. è indietrissimo! Scendiamo più tardi.-

Ma non li aspettiamo per molto, la tata si è arresa, F. la fa disperare, sono drammi per farlo leggere... Mi dice che se la vedranno i genitori, lei non ne può più. E mentre noi chiacchieriamo sulla panchina i bambini si organizzano negli spazi ampi fra prati e cespugli: una partita a calcio dalle regole strane per far entrare nel gioco anche i più piccoli, poi tutti alla ricerca di insetti ai quali preparano una sontuosa dimora ammucchiando erba tagliata: tra le piccole mani passano esseri immondi dalle più varie forme e colori, il tutto li impegna parecchio... Per fortuna le molte farfalle colorate hanno come difesa la fuga alata! Ci sono anche piccole rane in giro, che si salvano rifugiandosi sotto le grate delle caditoie per lo scolo delle piogge. Che bello vederli giocare così e godersi le ultime ore di libertà... Ci siamo solo noi però ai giardinetti: e tutti gli altri bambini dei condomini lì intorno? MI balena un triste pensiero: tutti in casa a finire i compiti delle vacanze?

Poi arriva il fatidico primo giorno, io alle 12,30 sono davanti alla scuola di Martino ad aspettarne l'uscita: lui tocca a me, Damiano a mio marito alla scuola materna. Mi sento chiamare da una giovane signora cinese... che scopro essere una mia scolara di tanti anni fa, ora ha il figlio minore proprio in classe con Martino! Aspettando la campanella, quante cose mi racconta: la sua vita, i suoi trasferimenti per ritornare alla fine qui nel quartiere in cui era approdata bambina dalla Cina, a fare lo stesso lavoro della famiglia: confezionare borse. E con rammarico mi confessa che avrebbe voluto altro, sperava diversamente... ma è dura e per una donna cinese ancora di più, nonostante la sua intelligenza e forza d'animo. Ora per i suoi figli vuole cultura, scuola, studio serio per un inserimento positivo nella società italiana. Mi aggiorna sui compagni di un tempo, sia italiani che cinesi e sono contenta di scoprire che sono rimasti in contatto, con alcuni anche amici, qualcuno è stato invitato a dei matrimoni: mi commuovo dentro pensando a come siano sbocciati i piccoli semi di amicizia e condivisione che avevo cercato di coltivare in quei cinque anni lontani...

Alle 13 siamo tutti a casa mia davanti a pasta al pomodoro, cotolette e gelato. I due durante il pranzo ci intrattengono raccontandoci la fiaba di Barbablù che hanno ascoltato 500 volte dal cd durante il viaggio in Salento e sanno entrambi a memoria, poi c'è una lunga sosta davanti al mobile libreria che gli sto allestendo, per scegliere dei libri nuovi da prendere in prestito... per ora Martino non si fa pregare per leggere a voce alta e i miei libretti li divertono parecchio, vengono letti e riletti, Damiano ascolta e li impara a memoria! Alle 15 si riparte a piedi verso casa loro, c'è da ritirare Diletta al nido, poi gli concediamo un cartone animato, così i nonni si rilassano... e poco dopo arriva dal lavoro la loro mamma.

E anche i nonni hanno finalmente terminato il primo giorno di scuola!

 

 
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PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Post n°1261 pubblicato il 15 Settembre 2015 da atapo
 

NELLO ZAINO

 


 

Per questo anno scolastico che sta iniziando preparo anch'io il mio zaino. Cosa ci metterò dentro?

  • Un blog, questo blog. Che c'entra un blog con la scuola? Sappiate che oggi questo mio blog compie la bellezza di 8 anni! Quando iniziò aveva molto a che fare con la scuola... perchè il mio mondo era quello, da cui stavo uscendo, costretta, in maniera faticosa e dolorosa... Il blog mi ha aiutato: all'inizio la scuola e gli insegnanti ne riempivano una parte importante, poi ...tutto cambia e pian piano ho lasciato molti argomenti, molti aggiornamenti, quasi tutti gli impegni di volontariato scolastico, infine il corso di teatro in francese ai bambini... qualcosa in modo indolore, qualcosa con uno strappo bruciante, ma per fortuna tutto è stato sostituito con altre soddisfazioni...

  • Quel testo e progetto LA BUONA SCUOLA che incombe sul nuovo anno e che fa tanto discutere: confesso che non l'ho ancora nemmeno letto! E' segno che ormai la scuola non è più il mio interesse prioritario. Ma vorrei rimediare e capire da me tutto ciò di cui finora ho solo sentito dire.

  • Gli amici giovani insegnanti che ce l'hanno fatta a passare di ruolo, finalmente! Uno, più fortunello di tutti, ha avuto la sede a Taormina: è vicino al suo paese di origine, ma un luogo così bello, che invidia! Ha detto che se voglio andare a trovarlo mi aspetta volentieri...

  • Le ore che in questi giorni passo con i miei nipotini: loro iniziano domani perchè qui a Firenze il primo giorno di scuola ufficiale gli insegnanti l'hanno dedicato ad una mega assemblea sindacale: ho chiesto io a mia figlia di affidarmeli, facendole risparmiare un po' di baby sitter, mi stanco molto, ma la voglia di stare insieme a loro e di vivere insieme questi giorni di vigilia supera tutto...

  • un pacco di miei quaderni della scuola elementare e di vecchi temi , insieme a raccontini, poesie serie e "satiriche" che scrivevo nel corso degli anni, album di dediche delle amiche e di autografi e foto dei miei cantanti preferiti: anni 50 e 60, io come ero, cosa avevo dentro, briciole di vita di bambina, poi ragazzina. Li ho recuperati in questi giorni dagli scatoloni, riordinati in una bella scatola che finirà in soffitta, ho leggiucchiato qua e là... pezzi della mia storia che lascerò a figli e nipoti, per me un po' di commozione e rimpianto per il tempo che passa, ma se tornassi indietro vorrei aver vissuto esattamente così... almeno in quegli anni.

  • Infine un pizzico di quel sentimento imprecisato che sa di nostalgia, malinconia, insoddisfazione, che si è riacutizzato in questo periodo, nonostante cerchi di non pensarci...


Ecco, lo zaino è pieno, si va!

E allora... che sia  BUONA SCUOLA per tutti,

ma BUONA DAVVERO!

 
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VERSO L'AUTUNNO

Post n°1260 pubblicato il 13 Settembre 2015 da atapo
 

 

BLOCCATI

Oggi è una giornata veramente autunnale: grigio che di più non si può, umido, ha già fatto pioggia e temporale e non siamo ancora a sera. La notte passata c'è anche stata una scossa di terremoto, ma stavolta dormivo profondamente e non ho sentito nulla.

Così la malinconia e il disagio di questi ultimi giorni si accentuano ancora di più.

I lavori alla casa sono di nuovo bloccati. Stavolta c'è un problema per accertare fin dove e come si possa lavorare sul tetto, causa poca chiarezza sui confini col vicino: speriamo non sia grave, ma intanto l'architetto deve parlare con loro, preparare documenti, farglieli firmare... e i giorni passano perchè l'architetto non lavora solo con noi, naturalmente. Così come i muratori, che nell'attesa vanno in altri cantieri e vedremo quando torneranno. Che rabbia! Perchè era meglio finire prima possibile, finchè c'era bel tempo, più avanti si va più si rischia: certi lavori con la pioggia non si possono fare. Tipo il cappotto, che comunque potrà essere iniziato solo quando sarà finito il tetto. E via aspettando...

Intanto sotto al tetto, cioè in soffitta, continua a lavorarci a tempo pieno mio marito per sistemare il pavimento: ormai questo è prioritario. Così non monta più i mobili che mancano nel resto della casa e restiamo fermi anche con gli scatoloni, ormai aperti per la maggior parte e lasciati lì: ci sono oggetti che non riusciamo a trovare, tipo la stufetta elettrica che quando è molto umido per la doccia servirebbe... Ah, ci mancano ancora dei termosifoni, l'impianto di riscaldamento per ora non si attiva. Bisogna telefonare per questo e per avere i mobiletti della cucina messi a misura, ma lui non ha tempo per seguire questi lavori, c'è la soffitta... Tutto questo lo stanca moltissimo e lo innervosisce, a volte diventa intrattabile... come poi lo divento anch'io... Ho già risentito i dolori alla schiena e al collo, e non solo, che mi annunciano la brutta stagione, stavolta in anticipo come temevo, visto che nei mesi estivi non ho fatto periodi di sole e di mare...

Il mio computer continua a comportarsi male: oltre quel famoso e misterioso "script" che imperversa, rallenta e fa funzionare a scatti, ora a tratti non riesco più a vedere foto e testi cheho appena salvato o scaricato. Ho pazientato per un po' poi ho osato chiedere lumi al marito, distraendolo dalla soffitta: ha scoperto che si trattava di un errore di programmazione fatto da lui e ha passato alcune ore a rimediare, dice... Speriamo!

Ieri, poichè avevo visto dal meteo che oggi sarebbe stato brutto, ho voluto stare all'aperto il più possibile per non essere martellata dai colpi provenienti dalla soffitta. Al mattino ho visitato la manifestazione "Fragranze" di Pitti Immagine, un'immersione nei profumi e profumieri provenienti da tutto il mondo e... un'incetta di favolosi campioncini! Al pomeriggio sono andata al'inaugurazione di una piccola libreria indipendente nel centro di Firenze, allestita da una giovane casa editrice: ultimamente ne hanno aperte diverse ed è un bel segno di coraggio e di interesse per la cultura, speriamo che resistano! Poi a sera c'era la festa medievale nel quartiere dove abitavamo prima e stavolta mi ha accompagnato il marito, ma era talmente stanco che è stato un giro breve...

Il non avere in giro i muratori ha permesso a mia figlia con i bimbi di passare un pomeriggio da noi ed hanno collaudato il giocare nel portico, perchè ora il giardino è pieno dei materiali che servono ai lavori: direi che è andata benone! Eravamo anche riusciti a trovare e ad aprire lo scatolone dei "giochi dei nonni" di cui hanno ripreso completamente possesso... Ultime gioie delle loro vacanze: nei prossimi giorni ricominciano le scuole e, visti gli orari d'inizio ballerini, sarò parecchio coinvolta anch'io... ne riparleremo.

Giochi nel portico

 

 

 
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TEMA :

Post n°1259 pubblicato il 09 Settembre 2015 da atapo
 
Tag: viaggi

LE MIE VACANZE

 


 

Svolgimento:

 

In questa estate 2015 sono stata:

a Parigi con Ro.,

a Bressanone con An. ,

nelle isole greche con Ce.,

a Sirolo con Is. e Ca.,

negli Stati Uniti con Su. e Fr.,

nel Salento e a Mont Saint Michel con Lo. e Le.,

in Marocco con St.,

in Perù con E.

a Bruxelles con Ma.,

a Praga con Si.,

in Sicilia con Al.

E forse da qualche altra parte che ora non ricordo, il mondo è così grande...

Tutto questo senza muovermi da casa mia, al massimo uscendo nel mio giardino selvaggio a prendere aria e a farmi divorare dalle zanzare...

Però ho letto e ascoltato i racconti dei miei amici, ho guardato le loro foto... con tanta intensità da potermi illudere di aver viaggiato un poco anch'io...

 
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VACANZE LONTANE 2

Post n°1258 pubblicato il 07 Settembre 2015 da atapo
 
Tag: memoria

 

IN FUGA  (TRA PARENTESI)



E arrivò il momento delle colonie. A sei anni li potevamo iscrivere alle colonie organizzate dall'azienda in cui lavorava mio marito, cominciò mio figlio e, tre anni dopo, anche mia figlia.

Le prime volte tutti e due insieme nelle stesse colonie, poi lei si innamorò di Riccione e per qualche anno volle tornare là, lui invece più avventuroso voleva sempre cambiare luogo. E, fra le colonie poi i villaggi vacanze per adolescenti, fino ai loro 18 anni riuscimmo a “sistemare” i figli per due o tre settimane durante l'estate. A volte i turni coincidevano, a volte solo in parte, ma c'era sempre almeno una settimana in cui io e mio marito restavamo soli.

Sospirata settimana! Non accadeva mai per tutto il resto dell'anno …

Tornavamo giovani e, caricata in auto la nostra piccola tenda canadese (comperata appena sposati), il mondo era nostro! Qualche giretto per l'Italia così vagabondando, una volta sola ci spingemmo all'estero fino a Vienna: sollevati da molte incombenze della quotidianità del resto dell'anno, era la nostra FUGA A DUE.

Aiutati dallo spaesamento dei luoghi sconosciuti in cui viaggiavamo, c'era finalmente la riscoperta di leggerezze e intimità lontane negli anni, prima che diventassimo genitori, prima che il martellamento di giornate sempre troppo brevi e troppo piene ci facessero spesso mettere in ombra...

Ci sembrava davvero di ringiovanire in quei pochi giorni, anche se spesso diventavano una specie di “resa dei conti” con qualche momento duro di discussioni e chiarimenti su ciò che tra noi due e in famiglia non funzionava come avremmo voluto... Ma erano necessari anche questi momenti e finalmente se ne trovava il tempo e le forze...

Poi ritornavamo a casa rinvigoriti per ricominciare la vita di sempre come fosse un capodanno, arrivava il giorno in cui aspettavamo i figli che scendevano felici dal pullman o dal treno... e si chiudeva la nostra parentesi...

 

 

 

 

 
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IMMAGINI

Post n°1257 pubblicato il 03 Settembre 2015 da atapo
 

 

IL POSTO SBAGLIATO

Da quando ho visto su internet le immagini di quei bimbi annegati, in particolare l'ultima, il piccolo siriano di tre anni dalla maglietta rossa, provo un'angoscia che non riesco ad allontanare. E' come uno dei nostri bimbi che dormono rilassati a pancia in giù... solo che lui non dorme profondamente, non sogna più, ma i suoi sogni e le sue promesse di vita sono tragicamente concluse.

Era nato, come i suoi sfortunati compagni, nel posto sbagliato e non ne aveva nessuna colpa come non ne hanno nessun merito i nostri bimbi che ci sono vicini, tranquilli e che possiamo coccolare e abbracciare tutti i giorni. Chi gli avrà dato l'ultimo abbraccio, prima di quel poliziotto che l'ha raccolto e tenuto come si tiene una cosa fragile...

E ho visualizzato le mie emozioni nell'immagine che qualcuno in rete ha rielaborato, in cui il piccolo dorme nel suo lettino, in una bella cameretta dove tutto sa di pace e sicurezza: così doveva essere, così dovrebbe essere per tutti i bambini, tutto questo gli è stato negato, insieme al futuro!

Non mi è sembrata, quest'ultima immagine, una mancanza di rispetto per l'enorme tragedia, o almeno io non l'ho recepita in tal modo,ma nella sua dolcezza ho sentito tristemente in evidenza ciò che non ci sarà più...


 
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