Siamo soli

Camminando, camminando

Cammino a piedi verso l'ufficio. Ho la fortuna di abitare a poche centinaia di metri dal luogo di lavoro. Mi piace ascoltare la musica nell'auricolare del cellulare mentre cammino. E la mente torna indietro a quando quella musica era interrotta da messaggi che ti intenerivano il cuore. A quando invece di camminare sulla terra ferma non toccavo neanche il suolo e la mia espressione aveva un sorriso ebete fisso.
Sul giornale di Domenica c'era una notizia che mi è rimasta impressa. Una ragazza di vent'anni è salita su un ponte sull'Arno e ha fatto 12 metri di volo per farla finita. Un'altra ragazza che passava sul motorino aveva notato la ragazza a sedere sulla spalletta ma l'aveva guardata distrattamente. Aveva parcheggiato e rivolgendo lo sguardo di nuovo verso il ponte non l'aveva più vista. A quel punto era tornata indietro e aveva incrociato un signore che le aveva detto "chiama il 118 perchè si è buttata una ragazza, io non ho tempo perchè devo andare in ufficio". La fortuna ha voluto che i polizziotti fossero a poca distanza perchè stavano perquisendo degli spacciatori e che il punto in cui si era buttata fosse l'unico abbastanza profondo. Ma ci vuole un bel coraggio a buttarsi nel bel mezzo dell'Arno per andare a salvare una persona. I quattro polizziotti l'hanno fatto e approfittando del fatto che la ragazza era svenuta l'hanno salvata. Sul ponte la ragazza aveva lasciato un biglietto: "Lo faccio per te cucciolo".
Il punto è che il mondo non si ferma. Il campionato di calcio continua le sue partite, Pino Daniele esce col nuovo Album, la gente continua ad affaccendarsi per andare al lavoro. La segretaria continua a mangiare il suo yogurt dietetico come ogni mattina. E ti verrebbe da gridare aspettatemi perchè in questo momento non ce la faccio a seguirvi. Ma nessuno si cura di te.
Mi ha colpito il biglietto come una doccia gelata in pieno viso. Farla finita per una persona è il gesto più folle che si possa compiere. E se si arriva a farlo la spiegazione può essere solo che l'altra persona non ti ama. Eppure nonostante questo non si riesce ad odiarla. E si arriva a chiamarlo cucciolo. Sei disposta a rinunciare a tutto, al tuo futuro alle gioie alle lacrime alle persone che entreranno nella tua vita convinta che nessun'altra potrà mai prendere il suo posto. Tutto il male di colpo sparisce e rimangono solo gli attimi di felicità vissuti insieme. Sei convinta che non ce la farai mai, che il dolore ti distruggerà. Ma d'amore non si muore, anche se si sta male.
Ieri sera ho visto un film interessante. Cambia la tua vita con un click. Il protagonista aveva la possibilità di cambiare gli eventi della propria vita con un telecomando. E allora ho cominciato a pensare alla mia storia a fantasticare per capire dove avessi sbagliato e se ci fossero cose che avrei preferito non vivere.
E mi sono reso conto che non cambierei una virgola. Nè gli atteggiamenti, nè le apprensioni, nè le discussioni e ne abbiamo avute di terribili. Perchè tutte queste cose a prescindere dalle conseguenze avevano un unico denominatore. Erano fatte per amore.
Una frase del film dice: "la gente nasce, vive, muore. E' un ciclo naturale." E allora quello che fa la differenza è la qualità di ciò che vivi. Dammi il supremo coraggio dell'amore diceva Gibran.