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Post n°973 pubblicato il 11 Giugno 2013 da atapo
 
Tag: memoria

 

FRITTO

(proposta del martedì - 2a settimana)

sfrappole bolognesi

 

In casa mia, ai tempi di Atapina (sfrutto il soprannome che qualcuno ha coniato...) si friggeva spesso e volentieri. Anche perchè io ero inappetente, tra malattie e convalescenze dovute alle tonsille e adenoidi che mi hanno tormentato per anni, e i cibi fritti, si sa, ai bambini piacciono.

Friggevano le sogliole (solo per me), i pesciolini minuscoli che allora costavano una sciocchezza e che io chiamavo i “pesciolini-birichini”, le polpette, le patate a pezzi, i carciofi, i fiori di zucca, le cotolette di maiale o di pollo che... così buone non si erano mai sentite, dicevano tutti coloro che le assaggiavano, altro rimpianto di qualcosa che se ne è andato con la mia mamma...

Le riusciva sempre bene anche la crema fritta, che a me invece varie volte si è squagliata e deformata senza dignità nell'olio bollente. Ma il suo capolavoro erano le sfrappole (o cenci, o qualsiasi nome abbiano in giro per l'Italia i nastri di pasta fritta e inzuccherata tipici del Carnevale): restavano friabili seppure morbide, chiarissime e delicatissime, le intrecciava prima di buttarle nell'olio e quasi mai si rompevano... Erano tanto apprezzate anche da alcune mie amichette e dalle loro mamme: loro festeggiavano i compleanni proprio in gennaio-febbraio e spesso il regalo che portavo era proprio un vassoio di queste sfrappole celestiali!

Durante la mia prima gravidanza la mamma mi ha mantenuto a crescentine fritte: tutte le volte che passavo da lei me le preparava rapidamente, perchè in quei mesi mi era venuta la voglia particolare...delle sue crescentine fritte! Il massimo dietetico per una gestante, se l'avesse saputo il mio ginecologo! Ma le ho digerite benissimo...

In casa avevamo la padella per friggere: una padellaccia di ferro nero con dentro lo strutto rappreso che ad ogni frittura veniva sciolto, poi fatta un'aggiunta di strutto nuovo e...via! Dopo la frittura si scolavano gli avanzi bruciacchiati e si lasciava raffreddare, fino al prossimo uso. Forse era proprio lo strutto tanto...vissuto che dava quel sapore così ricco e straordinario ai fritti di casa mia? Nessuno a quel tempo si poneva problemi di colesterolo, gastriti, tumori...

Quando mio marito, allora fidanzato, venne a pranzo da me e vide quella padella inorridì e decretò che a casa nostra sarebbe stato tutto più sano, niente strutto, solo olio e del migliore... però i fritti della suocera li apprezzava ugualmente! Sposati da poco, in casa nostra entrò un monumento di friggitrice elettrica che secondo lui avrebbe dovuto risolvere ogni problema: solo che per funzionare in modo ottimale bisognava friggerci quantità industriali di vivande, noi non avevamo intenzione di moltiplicarci fino a quel punto... Inoltre doveva essere lavata a mano dopo l'uso ed era pesantissima da muovere... Durò poco, la rivendemmo e anche il marito si rassegnò alla padella, ma in acciaio inox e lavabile in lavastoviglie. E olio al posto dello strutto, da buttare ogni volta... però io ogni tanto, lo confesso, butto nell'olio qualche cucchiaiata di strutto senza che LUI se ne accorga... così, forse per un legame col passato, forse alla ricerca di un sapore antico...

 
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