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AL TEMPO DEL VIRUS 1

Post n°1662 pubblicato il 12 Marzo 2020 da atapo
 
Tag: cronaca

 

QUALCOSA OGNI GIORNO

 


 

Il compleanno di Diletta oggi si è risolto con una telefonata di auguri. Lei ci ha raccontato che i due fratelli maggiori erano scesi dal tabaccaio a fianco di casa loro per comperare i palloncini con cui addobbare la casa. Due volte erano scesi, dice, perché alla prima avevano sbagliato misura e così ora ne hanno il doppio. Immagino la sala dove più spesso i bimbi stanno a giocare e a guardare la televisione, strapiena di palloncini… Il sacchetto col nostro regalo per Diletta per adesso deve aspettare e quando lo guardo mi viene un po' di malinconia, poi penso che si tratta solo di avere pazienza.

Penso anche che siamo in un evento storico, che sarebbe importante lasciarne traccia e con questa idea voglio cercare di scrivere qui più spesso, finché tutto non si risolverà. E' uno strano tempo questo, sospeso, avvolto nel silenzio della strada su cui si affaccia la mia casa, non passano quasi per nulla le auto, ancora meno i pedoni. Io vado a prendere il giornale, quasi di fronte, si entra nell'edicola-cartoleria uno alla volta, ma non c'è affatto coda, oggi c'ero solo io.

Poi in casa il resto della giornata, oggi nemmeno a passeggiare un po' nel mio giardino perché pioveva. Si insinua una certa tristezza, perché la reclusione è obbligata, per non correre rischi.

Ho cercato allora contatti sociali e ho telefonato a qualche amica: tutte nelle stesse condizioni, due chiacchiere insieme mi hanno fatto bene, credo che domani continuerò così e chiamerò qualcun altra.

Di altri conoscenti ho notizie da Facebook, c'è chi posta battute fulminanti, mettono un po' di allegria che alleggerisce un attimo. Ho ricevuto anche una lettera, una bella e lunga lettera e avrò l'impegno di rispondere, pian piano come al solito; anche questo compito di scrittura mi terrà compagnia. Bisogna non pensare troppo al negativo della situazione, distrarsi, inventare qualcosa che dia soddisfazione.

Mio marito passa dai telefilm al computer, oggi voleva sostituirmi il computer con un altro più potente (ha sempre un rigirìo di PC per casa, tra la parrocchia, l'amico della famiglia perfetta, a volte i figli ed io ne ho perso il conto), quindi gli avevo lasciato campo libero, ma dopo aver lavorato qualche ora ha gettato la spugna, perché questo “trasbordo” di dati non riesce e non funziona nulla, per cui ha rimesso in vita il vecchio ed eccomi qui.

Ah, per restare in tema, ha smesso di funzionare anche il telefono fisso, domani bisognerà interpellare un vero tecnico. Spero che la lista di ciò che si guasta non si allunghi…

Il frigorifero e il congelatore cominciano ad avere zone vuote di provviste: ho calcolato che arriveremo fino a lunedì prima di dover necessariamente uscire a fare la spesa, se finiremo prima il pane farò le piadine.

Ma probabilmente lunedì ci sarà una novità: traslocheremo a Montelupo, in modo da stare con Riccardo nei giorni in cui è affidato a mio figlio, torneremo a Firenze nei giorni in cui il bimbo starà con sua madre. Sarà come partire per la villeggiatura, una villeggiatura a singhiozzo: vista in questo modo l'impresa diventa quasi una nuova avventura...

 
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